“Napò Sushi & Pizza”, una bella scommessa a Teggiano che unisce Oriente e Occidente a tavola

Il territorio e la piacevole sorpresa nel cuore del Vallo di Diano

Lungo le rotte del Vallo di Diano si naviga che è un piacere nell’entroterra, luoghi di attrazione non mancano e il paesaggio è superbo, tanto da mettere anche fame.

Attraversare il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, dopo una lunga giornata, necessita di un pit stop rifocillante a Teggiano, borgo antico dalle 13 chiese dalla vista spettacolare sulla Valle del Tanagro, da cui svetta il Castello Macchiaroli, di epoca normanna e appartenuto ai Principi Sanseverino. L’idea è quella di mangiare una buona pizza e la scelta ricade perciò su Napò Sushi & Pizza.

Una full immersion tra Est e Ovest a tavola

Napò Sushi & Pizza si distingue bene ed è riconoscibilissimo sin dalla strada, grazie ad un’insegna molto caratteristica: quel che si vede attraverso le vetrate è molto invitante, anche grazie alle luci.

Una volta entrati, si è accolti con cortesia e senso dell’ospitalità e, preso posto, l’immersione nell’ambientazione fatta di lanterne, motivi vegetali e richiami orientali, con un forno a fare da sfondo, ci ricorda che qui la pizza e il sushi sono di casa.

Il design moderno e l’atmosfera rilassante rendono la location ideale non solo per una toccata e fuga, ma anche per una serata in famiglia, con gli amici, oppure per una cena romantica. Una trasversalità culturale che mette tutti a proprio agio.

Come nasce Napò Sushi & Pizza

Questo format prende forma dalla creatività ma anche dall’idea coraggiosa e pioniera di unire Oriente e Occidente con la cifra più mediterranea che ci sia, nella patria della dieta famosa e apprezzata in tutto il mondo, patrimonio dell’Umanità.

Napò è nato nel 2020 grazie a Fabio Curcio e Giosi Caggiano, due giovani imprenditori di Polla che hanno deciso di scommettere sul territorio, unendo la tradizione della pizza napoletana con l’arte del sushi giapponese.

Il risultato è un ristorante innovativo che offre un’esperienza culinaria unica, rispettosa dei paradigmi della tipicità, ma giocosa nel modulare la fusione con materie prime locali e non.

Il team di Napò Sushi & Pizza

Fabio e Giosi hanno saputo fare gioco di squadra, portando nel team Aniello Mele, maestro pizzaiolo professionista con tanti anni di esperienza, cultore della pizza contemporanea con impasti ad alta idratazione, lievitazione intorno alle 48 ore e topping con ingredienti ricercati e stagionali.

Per gli amanti del sushi c’è il giovane chef Rosario Santopietro, bravissimo per manualità ed estro, che propone una variegata scelta tra rolls, sashimi e nigiri, preparati con pesce fresco di alta qualità e combinazioni stuzzicanti.

Inoltre c’è anche una pasticceria interna, curata da Vincenzo Pepe, pasticciere talentuoso formatosi all’ALMA e con una fede che si esprime in tre parole: artigianalità, innovazione e design.

Il menu

Si parte da una tempura di gamberi, per poi passare agli special rolls, come ad esempio il Peruvian roll, il Togarashi roll, il Chimichurri roll e il Reina roll. Senza dimenticare gli assaggi del Capriccio roll e e del Kraken roll.

Per quanto vi fosse una buona selezione di etichette, alla fine abbiamo optato per dei calici, spaziando dai bianchi ai rossi, e abbiamo bevuto benissimo.

E poi arriva il turno delle pizze fumanti e golose: il passaggio da Est a Ovest avviene con la Kraken, perché l’idea del polpo alla brace con la crema di patate, il fiordilatte, il peperone sciuscillone di Teggiano e la burrata liquida con scorza fresca di arancia, grattugiata direttamente dal mastro pizzaiolo, intrigava molto.

Dopo aver reso onore ai sapori del mare tra sushi e pizza, giunge il momento dei sapori di terra con una pizza Margherita antica: ragù napoletano e fiordilatte, pecorino stagionato e olio EVO selezionato, con fronde di basilico fresco. Per chiudere in bellezza l’indimenticabile cena, non ci si può esimere dal dessert: un bel Napomisù che imita i rolls da immergere nel caffè, proprio come si farebbe con la salsa di soia.

Le altre pizze di Napò

C’è uno spazio in menu dedicato a diverse tipologie di pizza Margherita, alle pizze ripassate al forno e alle speciali, per non parlare poi delle tante altre varietà di sushi e sashimi, quindi è doveroso ritornarci o venirci per la prima volta non soltanto per l’offerta gastronomica: i ragazzi in sala sono cordiali e disponibili, il servizio è veloce ed efficiente, la selezione delle birre alla spina mette tutti d’accordo e non mancano i vini, quelli giusti per degli ottimi abbinamenti. Col sushi e la pizza Kraken abbiamo bevuto dell’ottimo Grillo dalla Sicilia, fresco e sapido, mentre con la Margherita antica un Sangiovese in purezza direttamente dall’Umbria, levigato in tannino, morbido e baldanzoso.

La varietà e la qualità di prodotto lasciano ampio spazio alla scelta, il sushi come la pizza sono un’esplosione di sapori e gli ingredienti sono tutti del territorio e seguono la stagionalità in cucina.

Napò Sushi & Pizza

Indirizzo: Via provinciale del Corticato, CAP 84039, Teggiano (SA), Campania

Sito Web

Tel. +39 366 952 9021

Facebook

Instagram

TikTok

@Copyright Hhype Agency – Foto di copertina, immagine in evidenza e di Facebook e X e scatti dei piatti sui nostri canali social di Paolo Ippolito.

The following two tabs change content below.

Gaetano Cataldo

Salernitano del 74', precisamente di Castel San Giorgio. Nel bagaglio non gli manca mai il sestante e un cavatappi: ha trascorsi da navigante, con all'attivo 13 giri del mondo ed assaggia professionalmente il vino da almeno un ventennio. Quindi, grazie a un mestiere ha visitato un sacco di Paesi e con l’altro ha imparato a gustarne sapori, differenze e sfumature, incarnando, traducendo e stabilendo la relazione tra il Vino e il Mare, ben prima che fosse coniato il termine “underwaterwine”. È giornalista pubblicista, F&B manager, assaggiatore tecnico di salumi, idro-sommelier e docente della Scuola Italiana Sake, primo ad aver enunciato, con dettagliate motivazioni,la compatibilità tra il fermentato di riso e la Dieta Mediterranea. Ha fondato Identità Mediterranea nel 2016, piccola associazione di cultura con la quale ha creato, assieme a Roberto Cipresso, il famoso Mosaico per Procida, prima bottiglia a celebrare un capitale italiana della cultura, poi l'ha portata un attimo al Papa, citandogli Giordano Bruno, ed è stato nominato miglior sommelier dell'anno al Merano Wine Festival nel 2022. Non contento ha reso Mosaico per Procida vino della trascendenza e lo ha donato a San Gennaro. Insomma, non è proprio uno che se ne sta col calice in mano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *