Bacio al caffè di Melegatti: il dolce ideale per ogni festa impreziosito dal Caffè Borbone.
Protagonista di dipinti, sculture e innumerevoli scene d’amore al cinema, il bacio è da sempre la dimostrazione d’affetto più sincera e intensa. Che si tratti di amore passionale o filiale è il sigillo di ogni rapporto, la testimonianza di ogni storia, la prova più grande dell’animo umano. Come il significato greco della parola simbolo, symbolon, il bacio rievoca quelle due parti combinate, quell’anello ricomposto, quella tessera o tavoletta spezzata e poi ricombinata. Il bacio è il simbolo di due parti che si uniscono in nome dell’armonia, come nel caso del Bacio al Caffè in cui la tradizione dolciaria Melegatti si sposa con quella dell’espresso napoletano che Caffè Borbone conosce bene.
Il Bacio al Caffèè il nuovo dolce della Melegatti impreziosito con il Caffè Borbone, una bontà che regala un’esperienza gustativa unica e che gli italiani troveranno nei supermercati tutto l’anno, ideale come dessert e per le occasioni speciali come la festa dei papà, San Giuseppe e della mamma.
Il Bacio al Caffè è una torta dall’impasto soffice e digeribile grazie al noto lievito madre Melegatti, dal gusto armonico della crema a base di Miscela Nobile di Caffè Borbone nella farcia, oltre che da chunks di cioccolato fondente belga. La glassa di cioccolato bianco, ricoperta da croccanti minipraline di cereali ai “tre cioccolati”, fa poi da scrigno al delicato impasto lievitato naturalmente e contraddistinto dall’ottima alveolatura, frutto di un sapiente lavoro che ha alle spalle ben 127 anni di tradizione, quella che la Melegatti ha messo a disposizione degli italiani per addolcire tutti i momenti di festa. Se il distanziamento sociale ci limita nei baci e negli abbracci il Bacio al Caffè che fonde tradizione e innovazione saprà riscaldare il cuore di ognuno di noi.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/Melegatti-Bacio-al-Caffè-scaled.jpg?fit=2079%2C2560&ssl=125602079Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2021-02-23 12:07:472021-02-23 12:07:50Il Bacio al Caffè è la novità Melegatti
« Al Civico 67 di Casoria troverete cordialità». Parola di Pietro Catalano, che con la sua fidanzata ha aperto ad ottobre 2019 il suo locale, il Civico 67, appunto: una sala che gestisce insieme a lei con amore e passione.
Pizze
tradizionali o ricette originali?
Puntualmente
ci chiediamo se sia meglio tornare alla tradizione e quindi riscoprire i sapori
di sempre oppure invece dare un calcio al passato ed affrontare la modernità
con gusti nuovi, ricercati, particolari, che non abbiamo mai provato prima. Quando
lo chiedo a Pietro Catalano, del «Civico 67», di Casoria, lui mi risponde così:
«Io
penso che le pizze siano sempre buonissime, proprio perché ognuno le sceglie in
base ai suoi gusti e le assapora quindi per le specifiche qualità di ognuna, ma
credo che la tradizione vinca sempre. Nonostante questo, noi abbiamo anche delle
ricette nuove, tutte nostre». E in questo caso ciò a cui si riferisce sono
alcune delle pizze particolari che il menù di questo posto offre.
Ovvero,
per esempio, la pizza tarallo che prevede crema di patate, porchetta, provola e
tarallo sugna e pepe, ma anche la pizza col pesto oppure la pizza finta fritta,
detta così perché viene poi cotta al forno, con tanto di crosta al formaggio.
I veri
ingredienti
Non
c’è piatto qui, che non sia accompagnato da simpatia, allegria, approccio
diretto con il cliente, che spesso manca in tempi di pandemia, perché manca
quella libertà di avvicinarsi e di organizzare serate a tema, feste, karaoke,
come invece in questo locale accadeva frequentemente.
«Abbiamo
sempre creato delle serate pensate per il divertimento e la compagnia, oltre
alla buona tavola. E grazie al passaparola, agli assaggi, a chi consiglia e
sceglie sempre noi, oltre che grazie ad una pubblicità sui social che man mano
sta aumentando, siamo molto cresciuti anche da questo punto di vista. Ci manca
questa spensieratezza, che mettevamo in ogni prodotto, in ogni occasione, in
ogni portata e in ogni giornata al “Civico 67”».
Perché venire
al «Civico 67»
In
primo luogo perché qui ci aspettano la cordialità, la gentilezza, ma anche l’accoglienza
delle proposte dei clienti che possono aiutare a migliorarsi e a cambiare
prospettiva e punto di vista, quando serve.
Poi per il giusto equilibrio tra i sapori del passato e le nuove tendenze, con uno sguardo al futuro. Ma anche per l’impasto, lievitazione di almeno 24h e farine Caputo, del tipo Saccorosso. Per i prodotti di alta qualità e la simpatia con cui vengono serviti, l’approccio con i clienti e la voglia di condividere. Infine, ma non da ultimo, perché nella speranza di poter ritornare presto, le serate “festaiole”, sono una garanzia del «Civico 67».
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/civico-67-pizzeria-casoria.jpg?fit=1440%2C960&ssl=19601440Francesca Myriam Chiattohttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngFrancesca Myriam Chiatto2021-02-23 11:30:492021-02-23 11:30:51Civico 67: tappa del buon gusto e della cordialità
E IN SOCCORSO DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO (PCTO) DAL 17 FEBBRAIO IN DIRETTA FACEBOOK
“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, anzi gli stellati, gli chef ovviamente e tutti rigorosamente in DAD. Sono già oltre venti le scuole da tutta Italia che hanno aderito, il numero è destinato a salire vertiginosamente poiché il progetto Stellati per la DAD sta suscitando l’entusiasmo di numerosissimi docenti e dirigenti coinvolti nel progetto. I giovani futuri chef, hanno bisogno di confrontarsi con il mondo del lavoro, ancor più in questo momento storico difficile.
Dal 17 febbraio prossimo, dieci chef stelle Michelindella Campania, vero orgoglio regionale, illumineranno la didattica a distanza degli studenti degli istituti alberghieri d’Italia con le videolezioni interattive completamente gratuite di STELLATI PER LA DAD. Sui social, nel più puro e genuino esercizio formativo dantesco: insegnare per il piacere stesso di farlo, un lavoro intellettuale al completo servizio della collettività e nel nome della solidarietà.
L’idea è semplice ed efficace: se la vecchia alternanza scuola-lavoro (definita dall’acronimo PCTO Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) oggi è ferma causa covid-19, si può tornare a imparare ai fornelli attraverso le dirette Facebook. È questo, infatti, il servizio che la rinomata impresa campana Fratelli Casolaro Hotellerie S.p.A., con 150 anni di gloriosa storia alle spalle, intende offrire gratuitamente agli studenti da casa, quelli che un giorno vorranno formarsi e diventare chef o maestri pasticcieri. L’obiettivo è chiaro: fornire un’esperienza extrascolastica che contribuisca a svilupparne il senso di responsabilità, favorire una comunicazione intergenerazionale, gettando le basi per uno mutuo scambio e una crescita personale reciproca, nonché valorizzare le aspirazioni, gli interessi e gli stili di apprendimento.
Il salotto buono della gastronomia si trasferisce perciò in rete, sfruttando le sue enormi potenzialità, e si affida alle dirette Facebook per istruire, con lezioni di cucina ad hoc, i futuri professionisti dalle Alpi alla Sicilia. Che siano ragazzi degli alberghieri residenti in zone rosse, arancioni o gialle poco importa, perché in qui contano solo tre colori: il verde, il bianco e il rosso della cucina italiana, apprezzata ed amata in tutto il mondo col suo immenso patrimonio enogastronomico.
Ad aprire il nuovo format STELLATI PER LA DAD ci sarà, il 17 febbraio alle 17:00 lo chef Paolo Gramaglia, del Ristorante President (Pompei NA), seguito il 24 febbraio dalla lady chef Marianna Vitale del ristorante Sud (Quarto Flegreo NA). A seguire, gli altri eccellenti colleghi: lo chef Lino Scarallo del rinomato Palazzo Petrucci (Napoli), lo chef Angelo Carannante del Ristorante Caracol (Bacoli NA); lo chef Peppe Guida dell’Antica Osteria Nonna Rosa, Villa Rosa (Vico Equense NA), lo chef Domenico Iavarone del ristorante José di Tenuta Villa Guerra (Torre del Greco NA), lo chef Francesco Sodano del ristorante Il Faro di Capo d’Orso (Maiori NA), lo chef Gianluca D’Agostino del ristorante Veritas (Napoli), lo chef Peppe Aversa del ristorante Il Buco (Sorrento NA), lo chef Vincenzo Guarino.
Appuntamento il mercoledì pomeriggio in diretta dalla pagina Facebook @casolarohotellerie dove questi speciali visiting professors terranno lezioni di alta cucina.
Anche la cucina così diventa smart e la formazione è a solo un click dai millennial su smartphone, tablet, laptop e computer portatili: un’occasione più unica che rara per apprendere i segreti e le preparazioni dei piatti, e mettersi poi alla prova come mai prima d’ora. Forti dell’esperienza della prima quarantena, che ci ha visto alle prese con pizze, rustici, pane fatto in casa e dolci della domenica nei mesi di marzo e aprile 2020, e dopo i vari lockdown autunnali e natalizi il momento è ideale per lanciare questi appuntamenti enogastronomici sul social network nato, non a caso, 16 anni fa in un campus di formazione, quello di Harvard per la precisione. Se per il filosofo Kant la legge morale sottostava al cielo stellato che è sopra ognuno di noi, la chance di formazione professionale e di perfezionamento ai fornelli contempla un altro cielo di stelle, quello degli STELLATI PER LA DAD, vanto e vessillo della ristorazione italiana nel mondo.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/Stellti-per-la-Dad_Casolaro-Hotellerie.jpg?fit=708%2C330&ssl=1330708Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2021-02-16 12:00:112021-02-16 12:00:14Stellati per la DAD: un'iniziativa di solidarietà
Nasce il sodalizio tra Solania e l’Associazione Mani D’Oro
Sancita per il biennio 2021-2022 la partnership tra Solania s.r.l., azienda leader nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione del pomodoro San Marzano, e l’Associazione Mani D’oro che promuove corsi di formazione per aspiranti pizzaioli e fornai nonché corsi di approfondimento per maestri pizzaioli e titolari di attività già avviate che vogliono approfondire nuove tecniche di lavorazione degli impasti.
Per Giuseppe
Napoletano, amministratore unico di Solania, “l’obiettivo
del sodalizio è creare una vera sinergia tra la nostra azienda, da sempre al
fianco dei protagonisti dell’arte bianca, e l’Associazione Mani D’Oro per
offrire una formazione a 360° a tutti gli affiliati e ai futuri studenti della
scuola con l’intendo di valorizzare un prodotto di punta che qualifica un
territorio ed è identificativo di una tradizione secolare, il Pomodoro San
Marzano, affinché si educhi ad un uso consapevole e sapiente della materia
prima”.
Felice dell’accordo anche il presidente dell’Associazione, Attilio Albachiara: “L’Associazione Mani d’Oro si occupa di selezionare con estrema cura i prodotti da utilizzare per la realizzazione della pizza. Particolare attenzione è data alla scelta del pomodoro, ingrediente fondamentale: avere un partner come Solania leader nella produzione del pomodoro San Marzano D.O.P rappresenta un elemento qualificante della proposta che offriamo ai nostri pizzaioli associati e ai futuri pizzaioli della scuola che sceglieranno i nostri corsi di formazione. L’obiettivo, grazie alla nostra struttura di Striano (NA), è quello di insegnare non solo l’arte della pizza ma anche a trattare le materie prime, a conoscerle e a saperle usare con competenza.”.
Solania nasce nel 1993 grazie a Giuseppe Napoletano e vanta due stabilimenti nel
cuore dell’Agro Sarnese Nocerino destinati alla lavorazione dell’oro rosso nonché
un terzo dedicato alla lavorazione di prodotti agroalimentari sottolio, sott’aceto
oltre che sughi pronti e pesti con il brand Itaorto.
L’Associazione Mani
d’Oro fondata nel 2015 ad Acerra (NAPOLI) da Attilio Albachiara, nasce con
l’intento di promuovere e tutelare in tutto il mondo la pizza napoletana
S.T.G., difendendo le caratteristiche del prodotto dalla sua origine ad oggi.
Conta ad oggi circa 140 associati in tutto il mondo. Nato sotto l’egida
dell’associazione anche il Trofeo Pulcinella, una competizione
internazionale affermatasi negli anni come un’importante vetrina per tutti i
pizzaioli che hanno potuto, possono e potranno dimostrare le loro doti e il
loro valore nella preparazione degli impasti e nella cottura della pizza.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/Attilio-Albachiara-e-Giuseppe-Napoletano.jpeg?fit=1600%2C1066&ssl=110661600Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2021-02-16 11:03:072021-02-16 11:03:08Solania e l’Associazione Mani D’Oro firmato l'accordo
Per il Martedì Grasso, giorno di Carnevale, ricette di squisite pietanze italiane e straniere. In gara, concorrenti di ogni età e nazionalità, con le proprie ricette, alla conquista dei tanti premi in palio nelle tre sezioni, con una motivazione solidale dedicata ai bambini del Progetto AbitiAmo
Dalle varie regioni d’Italia e dalle altre nazioni, le più invitanti specialità: ecco come animare in allegria questo austero Carnevale. Fra le tante proposte golose, tutte da copiare e realizzare a casa propria, non resta che l’imbarazzo della scelta. Sono presentate nel Contest internazionale di #InsiemeperilTerritorio, rassegna itinerante di eventi d’eccellenza, firmata dalla giornalista enogastronomica Teresa Lucianelli, sempre prodiga di nuove idee dedicate alla solidarietà concreta e supportata dalla sua Squadra d’eccellenza, e dal blog ercolanese Vesuvio’s Shadow del foodblogger Mario D’Acunzo. “I piatti del Carnevale: Chiacchiere, Sanguinaccio e.. a tavola tra stelle filanti e coriandoli”, è un’iniziativa attraverso cui gli organizzatori puntano a diffondere la migliore cultura eno-gastronomica del Carnevale, evidenziando le sue varie sfaccettature e le caratteristiche secondo le svariate provenienze, in modo da abbattere i confini e avvicinare i popoli attraverso la riscoperta di antichi sapori e la proposta di inedite sfumature di gusto. Un Contest di alto livello qualitativo, che ha sicuramente tutti i presupposti per conquistare e coinvolgere attivamente il pubblico – com’è stato sempre negli anni per gli eventi di #InsiemeperilTerritorio – per animare piacevolmente le monotone e grigie giornate in questo periodo vissuto in sicurezza e obbligatoriamente distanti l’uno dall’altro. Il Contest propone tre differenti sezioni, con differenti formule di votazione.In primis, quella speciale benefica, denominata “Cuore d’Oro”: prevede una piccola donazione (minimo € 5: Postepay 5333 1711 1071 6343, c.f. FRNPLA73E61L845V – o bonifico: Paola Fiorentino IBAN: IT61D3608105138275713175781) da destinare al Carnevale dei bambini e dei ragazzi senzatetto, orfani e vittime di conflitti e gravi disagi, attraverso il “Progetto Abitiamo” di Padre Massimo Ghezzi, Parrocchia di San Gennaro al Vomero, Napoli, che opera sul territorio campano e nella missione in Albania.Vi sono poi le sezioni “Social” e “Critica” a iscrizione gratuita, con sponsor solidali. Anche queste con bei premi in palio.
Per partecipare al Cuore d’Oro, vanno pubblicate su Facebook le foto dei propri piatti o beverage (senza limiti di numero) che s’intende presentare, con descrizione/ricetta, entro il 21 febbraio, ore 20: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=739561686696932&id=186529142000192 . Nella Sezione Social e Premio Critica, è invece consentita esclusivamente una presentazione per concorrente, e solo di dolci carnascialeschi. Le proposte ammesse, saranno votate dal pubblico su Facebook, attraverso i like, e valutate dagli esperti.In giuria, Teresa Lucianelli con: Valerio Giuseppe Mandile, chef d’eccellenza da location pluristellate e giornalista gastronomico; Raffaele Carlino, direttore editoriale di Campania Felix Tv; Marcello Affuso, direttore responsabile di Eroica Fenice; Ersilia Cacace, foodblogger “La boss delle pizze”; Rosalia Ciorciaro, nutrizionista e docente di Scienze dell’Alimentazione. La Sezione solidale “Cuore D’Oro” ha il patrocinio di Chefmania, Castellammare di Stabia: al 1’, 2’ e 3’ classificato (like + voti giurati) Kit completo con prodotti tipici, toque e ricettario per preparare a casa squisitezze genuine e tipiche campane, da gran cuoco.Sezione Social: Cantine Mediterranee, di Vincenzo Napolitano, omaggerà chi avrà ricevuto più “like” con un box brindisi – due tipi di “Spuma” e calici – Gastronomia Arfè con le rinomate specialità artigianali d’eccellenza. Al 2’ e 3’ in graduatoria, confezioni di vini, sempre di Cantine Mediterranee, Napoli.Premi della Critica: i primi tre selezionati dalla Giuria, si aggiudicheranno le esclusive miniature dipinte della poliedrica artista Paola Fiorentino, nell’apprezzato filone “terapeutico” dell’ Arte emozionale”m. La grande Squadra benefica di eccellenza di #InsiemeperilTerritorio – tra i componenti titolari di strutture particolarmente note e storiche della Campania – supporta con la consueta generosità ed efficienza la Mensa Solidale, in particolare per quello che riguarda i pasti caratteristici di questo periodo di Carnevale – chiacchiere, lasagna, sfizi, ecc – oltre alle provviste alimentari. Destinatari, gli indigenti nel Progetto Abitiamo, sostenuti dai volontari della Parrocchia di San Gennaro al Vomero. Particolarmente impegnati in questa mission carnascialesca, da Ercolano: l’emergente Cornetteria Bambolino; da Portici, la consolidata Antica Panetteria; da Castellammare di Stabia, Francesco & Co, erede della tradizione di Ciccio di Pozzano; da Vico Equense, Cerasè Pizza Therapy; da Napoli colonne ultracentenarie nel campo della Ristorazione: Gastronomia Arfè 150 anni e Mattozzi dal 1833, ancora, Donna Luisella, con Carla De Ciampis e Fulvio Mastroianni, Anna Pezone Nexyiu; da Casoria, Ileana Mandile Estetica e Benessere; da Nola, Sapori di Napoli; da Brusciano, Amor Mio; da Nocera Inferiore, Solania Srl; da Lauro, Caseificio Caracciolo; da Monticchio, Lago Grande; da Ripacandida, Agricola Donatello Chiarito. “I piatti del Carnevale…” segue al contest internazionale “Il Panettone e gli altri piatti del Natale solidale”, che ha registrato un’ampia e altamente qualificata partecipazione in Italia e all’Estero, preceduto dall’iniziativa nazionale, pure di successo, “La Castagna”. Sono state entrambe promosse da #InsiemeperilTerritorio di Teresa Lucianelli, con la sua Squadra solidale d’eccellenza, e da Vesuvio’s Shadow di Mario D’Acunzo, con qualificate collaborazioni del Carnevale Princeps Irpino e di Villa Domi Ricevimenti, settecentesca struttura partenopea.
È attivo un punto raccolta a Villa Domi Ricevimenti, Salita Scudillo,19 – 80131 – Napoli. Tel. 081 5922233 -311 (h 9/14, lun/ven), per chi volesse donare abiti, scarpe, provviste alimentari, generi necessari, ecc.. un aiuto per chi non ha nulla, perché “Fare del bene, fa bene a tutti e riempie il cuore di gioia”.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/IMG_9490.jpg?fit=750%2C910&ssl=1910750Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2021-02-15 13:01:262021-02-15 13:03:19#InsiemeperilTerritorio e Vesuvio’s Shadow: i sapori del Carnevale dal Mondo
Il Macellaio è il nome della braceria con cui Clemente e Salvatore nel 2015 hanno deciso di mettere letteralmente in tavola tutto il buono di una tradizione lunga quasi cento anni.
Quella del macellaio è una figura storica, che rivela l’identità di un mestiere assai antico; primitivo ma necessario. La carne è, infatti, uno degli alimenti più comuni e per niente fuori dall’ordinario. Partendo da questi presupposti, i fratelli Bifulco, Clemente e Salvatore, hanno voluto onorare l’attività di famiglia, quella portata avanti con orgoglio, costanza e dedizione per ben tre generazioni, attraverso l’inaugurazione di un luogo dove poter assaporare “i tagli di una carne che gli stessi preparano”.
Il Macellaio è il nome della braceria con cui Clemente e Salvatore nel 2015 hanno deciso di “mettere letteralmente in tavola tutto il buono di una tradizione lunga quasi cento anni”. Il concetto gastronomico elaborato dallo chef Paolo Cece, in esclusiva per Il Macellaio, combina la ricercatezza di sapori nuovi con la bontà genuina di una materia prima di qualità. L’evoluzione di una proposta culinaria alternativa incontra la semplicità di piatti rivisitati.
Il filetto di chianina, diventa una tartare condita con capperi di Salina e alga disidratata in scaglie, l’ingrediente che conferisce alla carne una sapidità inalterata. Le uova di pesce implementano, con la loro presenza, la pregiatezza di un taglio di per sé riconoscibile; bottoni di maionese di ostriche e lime rendono ogni boccone contrastante ma decisamente esplosivo; listarelle di limone candito rappresentano il tocco frizzante di questo antipasto e cialdine di riso bianco esibiscono con stile tutta la loro croccantezza.
Per la tagliata di Marchigiana, Paolo Cece propone una colardella di primo taglio cotta a bassa temperatura per valorizzare il gusto della carne che rimane, così, morbida e succulenta. Ogni fetta viene, prima, laccata con melassa di cipolle ramate di Montoro che trasuda evidentemente da ogni singola fibra; poi cosparsa con una fonduta di formaggio di fossa che dona intensità ad un abbinamento già deciso ed aromatico. In accompagnamento, un contorno classico, pungente e delicato allo stesso tempo, a base di broccolo napoletano spadellato e lamelle sottili di funghi champignon rigorosamente crudi.
Il bun de Il Macellaio è una vera delizia. La crosta del panino appare morbida e lucente; tutto merito del burro aromatizzato alla salvia con cui viene sapientemente spennellata. La farcitura stratificata ha il suo perché: in testa un tenero filetto di maiale cotto per 40 minuti circa a 60°, insaporito semplicemente con fiocchi di sale marino Maldon, croccante e scioglievole; una marmellata di pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP che dà spessore al gusto netto della carne; il cuore d’oro della scarola riccia prima pepata e poi condita con alici di Cetara, olive di Gaeta denocciolate e capperi di Salina; alla base uno strato di ricotta di pecora fresca e in purezza amalgama, ad ogni morso, tutti gli altri ingredienti.
Nei piatti proposti da Paolo Cece i sapori freschi del mare si fondono perfettamente con quelli forti della terra; il contrasto è evidente ma è fortemente voluto. Ogni abbinamento gastronomico è pensato per fare apprezzare la carne in tutte le sue sfumature, di sapori e anche di profumi, esaltandone, quindi, il gusto autentico. Non mancano le tecniche di cottura, quelle che vengono sperimentate di volta in volta e adattate ad ogni singolo pezzo di carne, contribuendo in tal modo a non intaccare le sostanze nutritive né ad alterare le proprietà organolettiche di un cibo tanto versatile quanto godurioso.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/IMG-20210130-WA0007-rotated.jpg?fit=1600%2C1200&ssl=112001600Felicia Mercoglianohttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngFelicia Mercogliano2021-02-10 17:50:142021-02-10 17:50:16Il Macellaio, la nuova identità di un antico mestiere è made in Cimitile
Ci è voluta tanta esperienza, ma anche tanto coraggio per
aprire un nuovo locale. Sì, perché tutto parte da un sogno personale, diventato
finalmente realtà, ma quello che più colpisce è che Daniel Giò ha scelto di
aprire «Napule sta ccà» proprio in piena pandemia. Andiamo a scoprirlo!
Nonostante
una pandemia
«Nonostante una pandemia» è proprio l’espressione giusta per cominciare a parlare di «Napule sta ccà», pizzeria e friggitoria aperta da Daniel Giò il 15 luglio del 2020, proprio quando eravamo ancora in piena emergenza da Coronavirus, anche se l’estate ci aveva ridato qualche speranza.
«Ma
dove ha trovato tutta questa forza?» chiedo, sinceramente incuriosita da quanto
mi è stato appena detto durante la mia intervista telefonica. La risposta mi fa
capire che la paura c’è stata sicuramente e che non è stata affatto una
passeggiata, soprattutto quando per timore il locale è stato chiuso per due
mesi, nonostante ci fosse la possibilità di riaprire al pubblico. «Quello che
cambia è soprattutto il rapporto con la gente, perché non si può stare a
contatto e non si possono avere tanti clienti insieme. Poi bisogna seguire
tutte le norme, prendere i dati di chi si siede al tavolo. Molti non sono
disposti a star dietro a tutto questo e allora preferiscono non venire», aggiunge
Daniel.
Tradizione vs
originalità
Mangiare
la pizza è spesso un ritorno ai vecchi tempi, agli antichi sapori e alle
ricette di cui una volta si aveva tanta cura e attenzione. Insomma, la
tradizione a quanto pare in questa pizzeria vince sull’originalità e sulla
novità, grazie ad un impasto che ha bisogno di lievitare 24 ore, senza frigo ed
è proprio per questo che il risultato è sempre soffice e leggero.
«Ogni
mestiere nasce sempre da una vocazione personale», mi dice Daniel, che ha
ereditato fin da piccolo la passione per la preparazione della pizza, che ha
poi consolidato anche grazie all’esperienza da Milano a Torino, fino a Londra e
all’America. E anche qui la tradizione vince perché viene da lontano e continua
ancora oggi, anche perché la pizza classica, come la Margherita, è quella che
non si può non assaggiare e non si può non esportare in tutto il mondo. «Tra l’altro
le pizze più semplici sono ancora le più richieste e quelle più difficili da
preparare per bene».
Dall’ispirazione
al sogno personale
Per
realizzare i sogni, si sa, ci vuole pazienza, ma anche tanta buona volontà e
poi le soddisfazioni arrivano e ce lo dimostra proprio «Napule sta ccà», aperta
durante una pandemia, ma già molto gradita ai palati dei suoi clienti. Daniel
Giò mi racconta di aver preso ispirazione e fatto scuola presso Teresa Iorio,
con cui ha cominciato, per poi arrivare a diventare un pizzaiolo in grado di
affrontare il salto nel buio dell’apertura di un proprio locale, per giunta
durante un periodo molto difficile per tutti e per i ristoratori in
particolare.
Oggi
il mezzo grazie al quale le pizze di Daniel si diffondono e sono apprezzate è
ancora e soprattutto il passaparola, perché è certamente più diretto, ma non ci
si tira indietro dallo strizzare l’occhio anche ai social, che sono un’importante
pubblicità e servono a farsi conoscere. D’altra parte, se l’esperimento è
riuscito durante il momento più buio degli ultimi tempi, non si può che migliorare!
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/napule-sta-ccà-pizzeria.jpg?fit=960%2C720&ssl=1720960Francesca Myriam Chiattohttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngFrancesca Myriam Chiatto2021-02-08 10:37:072021-02-08 10:37:10Daniel Giò, il pizzaiolo “giramondo” di «Napule sta ccà»
BORBONCIOK, IL CIOCCOLATINO FONDENTE RIPIENO AL CAFFÈ IL BINOMIO DAL GUSTO VINCENTE
Cioccolato e caffè sono sempre andati d’accordo nel corso dei secoli, fin dalla scoperta dell’America e dalla loro importazione in Europa. Una chicca di cioccolata calda, in altre parole una tazza, era offerta ai giovani nobili del ‘600 per segnare il loro ingresso nell’età adulta, come ricordava Manzoni nei “Promessi Sposi”, e il caffè era la bevanda per eccellenza degli intellettuali nei circoli letterari, e dei filosofi illuministi nei salotti elitari. L’ultima creazione dell’azienda napoletanaCaffè Borbonecelebra proprio questo binomio vincente: BorbonCiok è infatti la giusta combinazione tra la qualità dell’espresso napoletano e la forza del cioccolato, quello finissimo, fondente al 75%, combinate in un cioccolatino ripieno sorprendente.
Un prodotto che pone l’accento sulla straordinaria versatilità del caffè, capace di esprimersi al meglio anche con un prodotto così simile com’è il cioccolato, non solo dal punto di vista organolettico, ma anche per le straordinarie capacità benefiche e antiossidanti.
Il food pairing, infatti, ci insegna che ingredienti e materie prime simili tendano a essere ridondanti, mentre prodotti diversi si sposano nel segno di una straordinaria armonia. L’abbinamento del cioccolato col caffè è invece l’eccezione che conferma la regola: pur avendo entrambi caratteristiche molto simili, come la tendenza all’amaro e la tipica tostatura, essi si uniscono in un’alchimia unica di sapore, in grado di stregare ogni palato.
Non a caso, il quadratino di cioccolato fondente servito dopo una buona tazza di caffè fumante è considerato un vero e proprio vezzo, una piccola attenzione raffinata e ricercata in grado di sorprendere sempre il consumatore.
Per una combinazione di cioccolato e caffè davvero appagante ed equilibrata Caffè Borbone ha scelto una miscela con basso grado di tostatura, in modo tale da non coprire troppo le note aromatiche del cioccolato. Inoltre, la scelta di un caffè delicato e speziato si abbina perfettamente al cioccolato fondente al 70%, decisamente persistente. BorbonCiok debutterà prima in Campania per poi raggiungere aree ben più ampie del Belpaese: questa è la strategia che Caffè Borbone ha ideato per il lancio di questa novità assoluta. Un’operazione che contempla la qualità e l’armonia, mix perfetto per anelare sempre a una magica emozione.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/borbonCiok_cioccolatino-Caffè-Borbone_Napoli-scaled.jpg?fit=2560%2C1874&ssl=118742560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2021-02-08 10:28:112021-02-08 10:28:14Caffè Borbone presenza il Borbonciok
Relais Blu: tappa stellata della rotta gastronomica del Mediterrano. Il menù e a firma dello chef Alberto Annarumma e ha un’anima decisamente gourmet.
Chi avrebbe mai detto, o anche solo pensato, che le sirene si sarebbero cibate di stelle; non di certo quelle marine con cui, invece, solevano decorare le loro lunghe chiome. A Massa Lubrense, terra di miti e di leggende, nella parte finale della penisola sorrentina, proprio di fronte all’isola di Capri, c’è un “passaggio” bagnato dalle acque di due golfi, il Relais Blu, la tappa stellata della rotta gastronomica del Mediterraneo.
Il fine dining di Alberto Annarumma, chef del Relais Blu, ha un’anima decisamente gourmet. La sua principale fonte di ispirazione è ovviamente la cucina della tradizione campana, quella che viene contaminata dalla tipicità dei prodotti locali. I presidi slow food sono un incredibile “inno alle proprie radici”; intere filiere “riconosciute e certificate” su cui porre le basi di una proposta culinaria “esclusiva, di nicchia e per questo innovativa”.
Il menù à la carte è semplice nell’aspetto culinario, tecnico nell’abbinamento di gusti e sapori, di qualità nella scelta degli ingredienti. Il primo piatto è artistico; una mano introspettiva lo firma. Riso acquerello con crema di ricotta, pasta dolce di limone Sfusato Amalfitano I.G.P., burro profumato al rosmarino, gamberi rossi rigorosamente crudi e alici di Cetara dalla sapidità equilibrante.
Il secondo piatto è genuino, essenziale, divino. Merluzzo cotto a bassa temperatura in agrodolce di concentrato di pomodoro, capperi, olio extra vergine di oliva e limone Costa d’Amalfi. La salsa alla pizzaiola con cui viene condito il pesce profuma di mare perché è realizzata direttamente con le lische, unite al pomodoro pelato San Marzano DOP, la cipolla, l’aglio e l’olio evo. Ad una parte di questo intingolo vengono aggiunte gocce saporite di colatura di alici di Cetara: il risultato finale è il riflesso di un gusto originale nella sua semplicità; il velo di un sapore leggero ma ricercato. Il dolce è scomposto al punto giusto e giustapposto in modo straordinario. Disco croccante di biscotto giapponese alla nocciola, mousse alla ricotta di pecora, panna montata e sciroppo fruttato, l’antica varietà di pere Spadone caramellate e un gelato al rum, caratterizzato da un sentore particolarmente intenso e avvolgente. Alberto Annarumma è lo chef stellato fortemente radicato nella sua terra di origine, legato al patrimonio culinario italiano ma anche, letteralmente, aperto alla cucina internazionale di cui assorbe volentieri le influenze, quelle piacevolmente percepibili nella sua proposta culinaria, che è cucita perfettamente addosso al ristorante del Relais Blu.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/01/risotto-ricotta-limone-alici-di-cetara-e-gamberi-rossi.jpg?fit=1080%2C839&ssl=18391080Felicia Mercoglianohttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngFelicia Mercogliano2021-02-02 08:30:002021-02-03 22:11:42Relais Blu, gli ingredienti di Alberto Annarumma sono stellati
Charity Collection, #InsiemeperilTerritorio e Vesuvio’s Shadow per i bimbi “invisibili”
Prosegue a Villa Domi, fino al domenica, la raccolta di generi di prima necessità per i bambini e i ragazzi assistiti nel Progetto Abitiamo. È promossa da #InsiemeperilTerritorio, rassegna itinerante firmata dalla giornalista enogastronomica Teresa Lucianelli, e dal blog Vesuvio’s Shadow, del foodblogger Mario D’Acunzo, con la collaborazione della storica struttura settecentesca del patron Domenico Contessa .
Giusto un paio di giorni alla chiusura della raccolta organizzata in sostegno dei bambini e ragazzi del Progetto Abitiamo, promossa da #InsiemeperilTerritorio e Vesuvio’s Shadow. Ultime possibilità, dunque, per consegnare le donazioni (abiti, scarpe, giocattoli, conserve alimentari). Vanno inviare i ci segnate direttamente, entro domenica 31 gennaio, a Villa Domi, Salita Scudillo 19, 80131, Napoli (081 5922233 – 0815922311, ore 9/13, lun/ven).
Nel frattempo, si susseguono le critiche positive per il Charity Contest Internazionale, appena concluso, “Il Panettone e gli altri piatti del Natale solidale”, al quale è connessa la raccolta benefica che volge al termine.Sono stati entrambi ideati a favore dei piccoli orfani, senzatetto, vittime di gravi problematiche della Campania e dei bimbi della missione in Albania, scampati agli orrori dei conflitti, seguiti da Padre Massimo Ghezzi a guida dell’attivissima Parrocchia di San Gennaro al Vomero.
Consensi all’Estero e soprattutto nel Regno britannico, per la riuscita iniziativa benefica organizzata da #InsiemeperilTerritorio, nota rassegna di eventi d’eccellenza fondata e promossa dalla giornalista enogastronomica napoletana Teresa Lucianelli con la sua grande Squadra benefica di chef, produttori, artisti, professionisti nei campi della Salute e dell’Informazione, unitamente a blog ercolanese Vesuvio’s Shadow, specializzato nel buon mangiare e nel buon bere, del foodblogger Mario D’Acunzo, con la preziosa collaborazione della storica Villa Domi Ricevimenti, del patron Domenico Contessa.
Donati in più occasioni, tra cui quella natalizia quella dell’Epifania, abiti, calze della Befana, giocattoli per i piccoli, e specialità alimentari destinate ai pasti festivi garantiti agli indigenti dalla Mensa solidale della Parrocchia di via Bernini. Fondamentale sostegno di: Arfè Gastronomia; Mattozzi dal 1833 e Donna Luisella con Carla De Ciampis, Fulvio Mastroianni, Pasquale Sannino, tutti da Napoli. Francesco & Co da Castellammare di Stabia. Raffaele Caldarelli Pasticciere e Micolorodiblu, da Nola. Paola Fiorentino Arti, da Positano. Solania srl da Nocera Inferiore. Lago Grande, da Monticchio. Amor Mio, da Brusciano.
Gli esperti giurati hanno esaminato con attenzione le proposte ammesse alla sfida culinaria, provenienti da varie Nazioni, e hanno espresso il proprio voto; mentre il pubblico Facebook si è pronunciato attraverso i like.In Giuria: Valerio Giuseppe Mandile, chef d’eccellenza da location pluristellate e giornalista gastronomico; Marcello Affuso, direttore di Eroica Fenice; Ersilia Cacace, foodblogger; “La Boss delle Pizze”; Rosalia Ciorciaro, nutrizionista, idrologa e docente di Scienze Alimentari; Clara Gallerani, naturopata, oltre all’artista Paola Fiorentino e agli organizzatori Teresa Lucianelli e Mario D’Acunzo.
La mission costituita dalla raccolta benefica, la mission di supporto alla Mensa solidale e il Charity Contest Internazionale, hanno degnamente sostituito la consueta manifestazione speciale natalizia che ogni anno viene promossa da #InsiemeperilTerritorio, rassegna itinerante di eventi d’eccellenza, ideata e guidata dalla giornalista enogastronomica Teresa Lucianelli, con la sua Squadra di eccellenza che porta lo stesso nome della rassegna (#InsiemeperilTerritorio). A causa dei divieti anticovid, l’evento del Natale non ha potuto infatti essere realizzato, Riuscita la partnership con l’ascendente blog specializzato Vesuvio’s Shadow, già felicemente collaudata nel Contest precedente “La Castagna”.
Ricordiamo vincitori e classificati nelle migliori postazioni. Per la Sezione solidale “CUORE D’ORO”, vince da Londra, Vincenzo Napoletano, manager italobritannico del UK House of Commons, Ristorante Eventi Parlamento del Regno Unito, coi suoi involtini natalizi ungheresi London style, con un tocco di Napoletanità (734 voti). A lui, il titolo e l’ambito premio Premio Gastronomia Arfè, messo in palio dall’antica azienda partenopea: 150 anni di storia, all’insegna dell’alta qualità.Quindi, gli chef Vincenzo Toppi (582, Tortino di patate e porcini), Silvana Felicetta Colucci (541, Ravioli rossi lucani) e Rosanna Fienga. Ancora: Paolo Panigoni, Giulia Defalco, Cinzia Carcia, Serena Pane, Anna Marino, Maria Nocerino.Per la sezione “SOCIAL”, massime preferenze ad Aurora D’Auria di Maiori (440 voti, Panettone classico), Paolo Iovieno (231, Panettone Ruby), Mirko Fagiolo (179, Pan alle tre cioccolate).“PREMI CRITICA”: Rosario Saraceno (649, Panettone alla Barbabietola), Cucina di Cappa (590, Casetta di Pan di Zenzero), Mario Cipolletta (580, Pandorello salato).Suggestivi dipinti della Costiera amalfitana, della poliedrica artista Paola Fiorentino: questi i Premi per i vincitori. Per gli altri classificati, Premi Cantine Mediterranee di Vincenzo Napolitano, vini selezionati, Napoli.Fuori concorso, MENZIONE SPECIALE a Giovanna D’Amodio (torta floreale), Premio Emanuele De Cicco Hair Style.MENZIONI DELLA GIURIA: Donatello Chiarito, Faby Scarica, Domenico Fioretti, Gessica Bears, Hilde Esposito, Giovanna Buono, Pamela Cillis, Emanuele Mastruzzo, Paola Oroni, Alberto Parascandolo, Alessandra Profenna.NOTE DI MERITO: Chiara Zoratti, Denise Adorante, Selenia Amato, Anna Ardito, Dario Balestrieri, Piera Castaldo, Rosmary Cosenza, Antonio Cuoco, Alma Balla Delia, Valentina De Palma, Teresa Di Falco, Michela Festa, Neala Fracassa, Tiziana Mazzotta, Paolo Poma, Antonio Scamardella, Alessia Sbri, Anna Vitiello.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/02/9f75e426-66fb-4436-bd06-cd0ba4bca97c.jpg?fit=1377%2C967&ssl=19671377Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2021-01-30 12:08:002021-02-03 12:08:30#InsiemeperilTerritorio e Vesuvio’s Shadow per i bimbi invisibili
A Cimitile, a pochi passi dal centro storico, a ridosso del celebre complesso delle Basiliche Paleocristiane, lungo l’arteria principale del paese, al civico 5, Giuseppe Cece, giovane pizzaiolo campano, esce allo scoperto con coraggio e un’ambizione davvero ammirevole. Dopo aver fatto tesoro di tutti i segreti per preparare un buon impasto ma, soprattutto, dopo aver appreso le migliori tecniche e il metodo per realizzare un’ottima pizza, Giuseppe Cece decide di aprire le porte della sua pizzeria e promuovere, così, il suo personale modo di intendere l’arte bianca. Dall’incontro con una materia prima di elevata qualità, la farina “Anima di Grano” proveniente dal Molino Piantoni, nasce la pizzeria di Giuseppe Cece e anche la sua pizza speciale; entrambe portano lo stesso nome che, non a caso, è anche quello del prodotto che ha rappresentato la prima fonte di ispirazione per un nuovo progetto di vita.
La proposta culinaria di Giuseppe Cece spazia tra gustose
pizze tradizionali, quelle classiche napoletane, e pizze gourmet dal sapore
ricercato grazie ad un accostamento di ingredienti originale e non scontato.
La bontà della pizza firmata da Giuseppe Cece deriva
innanzitutto da una farina tipo 0 con germe vitale di grano tenero, che dona
all’impasto elasticità al momento della stesura e fragranza subito dopo la
cottura nel forno. Il tempo di lievitazione è medio- lungo, compreso tra le 24
e le 48 ore circa; il topping è davvero perfetto. Il cornicione è ben
alveolato, leggerissimo, sfogliato e soprattutto digeribile. Ad ogni morso si
sente tutto lo spessore dell’impasto, sottile e delicato, ma cotto al punto
giusto e in modo assolutamente uniforme grazie all’innovazione sostenibile ed
ecocompatibile di un forno a metano, altamente professionale.
Anima di grano è la prima delle pizze speciali. Fiordilatte di Agerola, fresco e autentico, il capocollo di Martina Franca, la cui sapidità si combina perfettamente con la dolcezza del pomodoro secco di pomodorino del Piennolo del Vesuvio D.O.P., fondendosi con il sapore burroso e scioglievole del provolone del Monaco D.O.P. Non può mancare il tocco finale, il tarallo napoletano letteralmente sbriciolato e scomposto nei suoi ingredienti principali, valorizzati da un filo di olio extra vergine di oliva estratto a freddo e dal profumo inimitabile delle foglie di basilico aggiunte a crudo.
La Scarpariello rievoca tutti i sapori della tradizione e
della cultura culinaria made in Naples. Uno strato di salsa di pomodorino del
Piennolo del Vesuvio D.O.P. viene steso sul disco di pasta; olive nere
caiazzane “presidio slow food”, capperi, pecorino tagliato a listarelle, basilico
e olio evo condiscono in modo eccellente questa pizza dal gusto decisamente
equilibrato.
Prodotti locali, stagionali e di origine italiana sono gli ingredienti su cui
ogni giorno ricade la scelta di Giuseppe Cece, quelli che seleziona
scrupolosamente per difendere la territorialità e sostenere la tipicità di una
qualità nostrana senza eguali.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/01/anima-2.jpg?fit=1080%2C720&ssl=17201080Felicia Mercoglianohttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngFelicia Mercogliano2021-01-29 17:19:172021-01-29 17:19:19Giuseppe Cece, la sua anima è fatta di grano
IL CORSO DI WINE BUSINESS RIPARTE CON LA WINE BUSINESS BOX
PER CRESCERE PROFESSIONALMENTE ANCHE CON GLI SMART TASTING
Nuova edizione in modalità online rivolta a laureati e diplomatiche vogliono diventare manager nel mondo del vino
Una Nona Edizione ricca di novità quella del Corso di Perfezionamento Universitario e Aggiornamento Culturale in “ Wine Business ”, tenuto anche quest’anno dal Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Salerno a partire dal prossimo 26 febbraio (iscrizioni entro il 31 gennaio 2021), in collaborazione istituzionale con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania.
La pandemia e le restrizioni alla didattica che ne sono conseguite non hanno impedito al piano formativo di prendere forma e di riproporsi in chiave “smart” con una soluzione completamente nuova: la Wine Business Box, la “scatola del vino”che sarà recapita agli allievi per degustare da casa i campioni oggetto di studio.
Abbiamo ancora impresse nella mente le immagini delle dirette sui social e delle video-chat in cui si facevano aperitivi da casa durante la prima quarantenae destò una certa curiosità vedere Meryl Streep impegnata con Christine Baranski e Audra McDonald in un brindisi a distanza durante il confinamento che ha costretto anche i divi di Hollywood a casa. Se in tanti si sono allenati ai fornelli e hanno scoperto talenti culinari in questi mesi di isolamento, nulla impedisce a chi abbia interesse e passione per il mondo del vino di perfezionare le proprie competenze professionali anche grazie alla Wine Business Box che farebbe invidia anche al dio Bacco.
La Nona Edizione del Corso propone quindi una formula originale, con le lezioni in modalità digitale e con gli “smart tasting”, sempre con la direzione scientifica del Prof. Giuseppe Festa. Un’iniziativa formativa sempre più autorevole e innovativa per i destinatari del corso, ossia operatori professionali del comparto, docenti presso le Scuole Secondarie Superiori intenzionati ad approfondire le materie economico-aziendali nel mondo del vino e per chiunque sia attratto dall’idea di lavorare a progetti di gestione dell’impresa vitivinicola e più ampiamente wine-based.
Cento ore di lezione tra streaming online e studio off-line, con docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni e imprenditori/manager/professionisti del comparto vitivinicolo regionale, nazionale e internazionale; due incontri settimanali a distanza; aula virtuale sulla piattaformaMicrosoft Teams (con base all’Università degli Studi di Salerno); un laboratorio di degustazione (con base a Milano e in giro per l’Italia) in collaborazione con Divinea.Com, leader in Italia per l’organizzazione degli “smart tasting”, con la partecipazione di aziende vitivinicole da tutta Italia e con la collaborazione istituzionale di tutti i Consorzi di Tutela della Campania; 50 ore di didattica con focus sull’enoturismo e altre 50 centrate sull’internazionalizzazione; 20 case study delle aziende vitivinicole collegate online e attestato finale dell’Università degli Studi di Salerno per laureati (titolo di Corso di Perfezionamento Universitario) e per diplomati (titolo di Corso di Aggiornamento Culturale).
Il Corso sarà svolto in collaborazione con numerosi e importanti partner, tra i quali, a solo titolo di esempio, Associazione Nazionale “Città del Vino”, Associazione Nazionale “Donne del Vino”, IASA – International Academy of Sensory Analysis, SEF – Sviluppo Efficienza Finanza (agenzia d’internazionalizzazione),Osservatorio dell’Appennino Meridionale (Consorzio tra Regione Campania e Università degli Studi di Salerno) e numerosi altri enti istituzionali del mondo del vino a livello nazionale e internazionale, tra cui l’EuroMedResearch Business Institute con il “Wine Business ResearchInterest Committee” (coordinato dal Prof. Giuseppe Festa).
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2021/01/Prof.-Giuseppe-_Festa_Conferenza-Stampa-CDV.jpg?fit=471%2C343&ssl=1343471Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2021-01-25 11:34:402021-01-25 12:07:09Riparte la nona edizione di Wine Business
Contatto con il pubblico, amore e passione: questi gli ingredienti principali per un impasto perfetto, secondo Gianluigi Porzio, che insieme al fratello Errico è titolare della pizzeria che porta il loro cognome: la pizzeria Porzio, appunto.
Porzio: due fratelli e l’amore per la pizza
Possiamo
dirlo a gran voce: chi è nato a Napoli non può non amare la pizza, non essere
affascinato non soltanto dal gusto, ma anche dalla preparazione, dall’odore e
da tutto ciò che porta con sé il piacere di gustare una buona pizza, da soli o
in compagnia. Ma non solo a Napoli, città regina per eccellenza di questo
alimento, si conosce e si ama mangiare questo piatto così semplice eppure così
gustoso. È ciò che pensa anche Gianluigi Porzio, che ho il piacere di
intervistare proprio su questo meraviglioso e “appetitoso” argomento. «Se
abbiamo voluto la globalizzazione a livello europeo e mondiale della pizza, se
l’abbiamo resa addirittura patrimonio dell’Unesco, non possiamo pretendere di
essere i pizzaioli con l’impasto migliore. Non mi sento di giudicare i miei
colleghi: ognuno ha il suo metodo, il suo ingrediente segreto. Facciamo tutti
una vita sacrificata, ma piena di passione. Sta al cliente scegliere l’impasto
perfetto per lui!», mi dice al telefono.
Pizzeria
Porzio – la storia
Oggi ha sedi a Napoli ed anche in altre zone della Campania (ad esempio ad Aversa o a Salerno), ma quando è nata, circa vent’anni fa, non era così. Da un piccolissimo locale, dove lo spazio era pochissimo, con tanto lavoro e tanta dedizione, sono arrivate sia le grandi sale pronte ad accogliere tanti clienti, sia il servizio d’asporto. La situazione di emergenza Covid in cui tutt’ora ci troviamo ha colpito duramente tutto il settore della ristorazione e il peso più grande è stato il non poter avere quel rapporto coi clienti che qui è tanto importante. La cura per i dettagli è infatti fondamentale e in prima fila c’è il poter avere un contatto con chi si siede a tavola pronto a gustare con piacere piatti semplici, ma che sprigionano sensazioni uniche per il palato.
L’ingrediente
segreto
«Se è segreto non posso rispondere a questa domanda!» è la giusta osservazione del signor Gianluigi alla mia richiesta di un ingrediente segreto o particolare, ma durante la chiacchierata capisco che il primo punto della ricetta, qualsiasi essa sia, è sempre l’amore per il proprio lavoro e per la cucina.
È la grande passione con cui si svolge il proprio mestiere. In maniera più concreta possiamo aggiungere anche la scelta di vari fornitori selezionati, che garantiscono il prodotto di qualità come una volta si poneva attenzione ad ogni alimento durante la spesa, poi una miscela di farine in varie percentuali che non aggredisce lo stomaco e gusti delicati anche per l’olio o il pomodoro, che si traducono in sapori dietro i quali c’è un vero e proprio studio attento.
Passaparola o
social?
Non
è sempre facile lavorare con i social. Il signor Porzio mi parla infatti dell’arma
a doppio taglio che secondo lui rappresentano. Mi dice che è suo fratello
Errico ad occuparsi principalmente della pubblicità e che invece lui crede
molto nel passaparola. Infatti ha sempre lavorato tanto grazie alle voci
positive diffuse sul suo locale e sui suoi piatti. «I social possono essere
molto utili per aiutare la comunicazione, ma anche negativi se per non aver
incontrato anche un solo gusto, si produce una nomea sbagliata».
A questo punto, un’ultima curiosità non posso non chiederla: «Qual è la pizza che non possiamo perdere da voi?», a questa domanda mi viene detto che dipende dalle preferenze del singolo: dalla classica margherita per chi resta sulla tradizione, alla pizza poker, 4 gusti diversi per chi ama sperimentare. Quali? Non resta che sedersi ad un tavolo della pizzeria Porzio per scoprirlo personalmente!
Cocktail in una coppa di cioccolato e Panettone gastronomico e low Carb sono alcune delle proposte che il Ruah ha riservato per le festività natalizie.
La sfida continua per il team Langellotti – Gallucci; anche il panettone è Low Carb, cioè a bassissimo contenuto di carboidrati perché realizzato con una farina caratterizzata dalla presenza di un amido resistente che modula positivamente l’assorbimento dei carboidrati.
Lievito madre, uova biologiche da allevamento a terra e burro fresco d’alpeggio sono gli ingredienti che fanno la differenza in una lavorazione che è ovviamente artigianale. Il panettone made in Ruah può essere consumato anche dai diabetici, perché viene preparato con un sano sostituto dello zucchero, l’eritritolo, un dolcificante, naturalmente presente nella frutta e nei cibi fermentati, con pochissime calorie.
Il mood natalizio che anima la cucina dello chef patissier Gennaro Langellotti si ispira ad una “fusion di tecniche, di concetti e non tanto di materie prime”. Questo lo sa bene anche Mario Donald, il bartender esperto del Ruah, che per questo Natale 2020 ha pensato di combinare il tradizionale gusto del cioccolato con l’innovativo cocktail da asporto.
Una sfera di dolcissimo cioccolato bianco di una qualità superiore perché biologico e anche aromatizzato alla vaniglia diventa la coppa da cui sorseggiare una bevanda a base di pera acidificata, distillato di caffè e marmellata di amarene al pisto.
Il pregiato cioccolato fondente assume, invece, la forma conica di un abete stilizzato e si trasforma nel boccale da cui degustare una Doppelbock con un particolare retrogusto di liquirizia, mescolata con succo d’arancia, vellutata di cocco e rhum bianco infuso al pandoro; la classicità del cioccolato al latte si combina, infine, con le forme di un tronco che contiene al suo interno una miscela storica composta da bitter, vermut rosso e foam di crema inglese.
A casa Ruah le proposte natalizie sono anche salate, ebbene sì, il panettone è anche gastronomico. Quarto classificato al concorso di portata nazionale “Una Mole di Panettoni” anno 2019, nonché tra i primi lievitati campani premiati, è il Pantarallo di Gennaro Langellotti. Per la farcitura vengono utilizzate le pappaccelle dolci prodotte nella zona di Brusciano e le cipolline coltivate nelle campagne limitrofe. Per la decorazione viene ricreata la “griglia” tipica della pastiera napoletana ma questa volta per realizzarla si utilizza l’impasto del noto tarallo partenopeo, fragrante e profumato.
La sfida del Ruah non è solo culinaria ma soprattutto di natura etica e con un obiettivo sociale ben preciso: sostenere e supportare gli anziani della società, che rappresentano la parte probabilmente più debole e più sola di ogni comunità. Lo strumento a cui il team Langellotti – Gallucci ricorre per dimostrare “gratuitamente” la propria vicinanza a queste persone è semplicemente un menù, molto speciale però perché è della cena dell’ultimo giorno dell’anno e una settimana fa anche del pranzo di Natale. Un’iniziativa questa, di cui il Ruah si fa promotore, con impegno e sano orgoglio, perché in ballo c’è un causa benefica, una di quelle che fanno bene al cuore di tutti.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/box-1.jpg?fit=1200%2C1600&ssl=116001200Felicia Mercoglianohttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngFelicia Mercogliano2020-12-30 09:25:402020-12-30 09:25:42La proposta per le festività natalizie made in Ruah
Martedì 15 dicembre presso la Camera di Commercio di Napoli in Via S. Aspreno, 2 si è tenuta la premiazione dei vincitori di Napoli Coffee Challenge , il progetto ideato da Mauro Illiano, founder di Napoli Coffee Experience e Renato Rocco, direttore de La Buona Tavola Magazine per valorizzare una delle eccellenze di Napoli: il caffè.
L’iniziativa Napoli Coffee Challenge ha ricevuto il patrocinio da Comune di Napoli, Camera di Commercio di Napoli, AICAST, FIPE-Confommercio e Confesercenti che hanno accolto con favore l’idea alla base del progetto: eleggere il migliore caffè di Napoli attraverso una scheda di degustazione appositamente creata studio e utilizzata per la valutazione dai degustatori professionisti Renato Rocco, Mauro Illiano e Mariafrancesca Natale e dai giudici ospiti Paola Campana, Alessio Guido, Andrea Cremona e Fosca Tortorelli.
La cerimonia di premiazione è stata presentata dal padrone di casa Ciro
Fiola che ha portato il saluto dell’Ente Camerale sottolineando
l’importanza della formazione nel campo per la figura professionale del
barista. A consegnare pergamene e targhe ai vincitori delle varie Municipalità
e del podio la Consigliera con delega all’Autonomia per la Città e promotrice
di Scegli Napoli, Flavia Sorrentino e l’Assessore al commercio del
Comune di Napoli, Rosaria Galiero.
Soddisfatti per la riuscita della prima edizione della Napoli Coffe Challenge anche gli ideatori Renato Rocco e Mauro Illiano che hanno già dato appuntamento per la seconda edizione, che si terrà l’anno prossimo, e che coinvolgerà questa volta bar e caffetteria dell’intera provincia di Napoli.
PODIO
1° classificato:
Bar Mexico (Piazza Dante) – caffè Passalacqua
2° classificato:
U Bar (Colli Aminei) – caffè Verré
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/Monica-Sgambati-e-Paola-Passalacqua.jpeg?fit=1350%2C715&ssl=17151350Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-12-15 17:26:532020-12-15 17:26:56Napoli Coffee Challenge: la classifica dei vincitori
L’associazione AVPN in collaborazione con l’Università di Kyoto in Giappone ha dato vita a una serie di webinar incentrati, oltre che su come fare la pizza, anche sulla conoscenza e valorizzazione del pomodoro San Marzano.
Quasi 14 mila chilometri separano Napoli da Kyoto. Eppure,
le due città non sono mai state così vicine, almeno in termini di condivisione,
intesa nel suo significato originario latino come “partecipare insieme” a
qualcosa. Nel nostro caso, a un progetto.
E se la pizza rappresenta un linguaggio universale che unisce anche l’oriente con l’occidente, chi se ne fa portavoce nel mondo è, senza dubbio, l’Associazione Verace Pizza Napoletana che con i nipponici ha instaurato ormai da alcuni anni un sodalizio tanto gastronomico quanto culturale.
Il carattere sempre più internazionale è sfumatura nota
dell’anima dell’AVPN che da anni consolida la sua presenza nel mondo
coinvolgendo un numero in costante aumento di affiliati e soprattutto di nuove
scuole dedicate all’antica arte del pizzaiolo napoletano.
Proprio in Giappone, precisamente a Kyoto, lo scorso anno è stato siglato il protocollo d’intesa con la Ritsumeikan University, uno dei più importanti e prestigiosi atenei giapponesi nonché fervido istituto di cultura. Dal 2019, dunque, l’università ospita all’interno della facoltà di Food Management il corso per pizzaioli veraci.
Ma, il rapporto d’oltralpe non si è esaurito nella cenere della legna bruciata dal forno con cui l’AVPN ha omaggiato l’università. Anzi, lo scorso anno la scintilla aveva acceso nella mente del signor Masayoshi Ishida, professore dell’università di Ritsumeikan, una brillante idea, anche se nel 2019 non lo sapeva ancora.
Avpn e Giappone: il progetto GastroEDU
Il 2020 è stato l’anno del cambiamento che ha investito globalmente coscienze, collettività, istituzioni e ha costretto anche il mondo scolastico a modularsi su nuove abitudini ed esigenze. E se di scuola parliamo, anche l’università di Kyoto ha dovuto fare i conti con un insegnamento nuovo. In questo contesto è nato il progetto giapponese “GastroEdu” che come obiettivo aveva il costruire “una didattica del futuro per affrontare in modo innovativo il difficile periodo del Covid” ci ha rivelato uno degli ideatori del progetto, il professore Masayoshi Ishida che, forte della collaborazione della napoletana AVPN e di un gruppo di circa 50 persone tra ricercatori, informatici ed esperti di comunicazione, è sceso in campo, ma non in un campo qualsiasi, in uno di pomodoro San Marzano. Naturalmente se dici pizza dici pomodoro e così “è nato il progetto di corsi online, rivolto a ragazzi sia giapponesi che italiani, per promuovere la conoscenza di un ingrediente principe della tradizione italiana che ha riscosso notevole successo grazie alla presenza di maestri pizzaioli napoletani” – messi a disposizione dall’AVPN – “che in un ciclo di vari webinar hanno insegnato anche come si fa una verace pizza napoletana” ha spiegato Stefano Auricchio direttore generale di AVPN.
“L’idea, inoltre, era quella di mostrare ai ragazzi tutto il ciclo di commercializzazione di pomodoro San Marzano dal campo fino alla tavola” ci ha rivelato il professore “e in questo ci ha aiutato l’azienda Solania, leader del settore in Italia e all’estero, che ha reso possibile una lezione online, precisamente una tre giorni di video-conferenza, direttamente dai campi di sua proprietà e, grazie a una fitta rete distributiva, è riuscita a fare avere anche ai ragazzi d’oltralpe una scorta di San Marzano per la Tomato Adventure”.
AVPN e Giappone: La Tomato Adventure
Il ciclo di webinar si è concluso con la Tomato Adventure,
un concorso dedicato esclusivamente ai ragazzi giapponesi spinti dai maestri ad
inventare nuove ricette a base di pomodoro che, però, fondessero entrambe le
culture. Dunque, l’anima campana/italiana espressa dal pomodoro San Marzano e
quella giapponese espressa da spezie e radici. Due le categorie a cui poter
accedere: pizza, naturalmente, e primo piatto: le due ricette vincitrici sono state
premiate rimanendo sui social dell’associazione ma, soprattutto, sono state
inserite all’interno del menù del ristorante AVPN e sono disponibili
all’assaggio fino al 31 dicembre.
In un pianeta sempre più ammalato, chi fa veramente la
differenza è colui che opera con il cuore nel nome della sostenibilità. E
Giappone e Italia, il cuore, ce l’hanno bello grande. Infatti, “chi decide
di acquistare la pizza vincitrice o il piatto vincitore della Tomato Adventure,
deciderà anche di devolvere l’intera somma a un progetto eco-sostenibile
dedicato al pomodoro” ci confida Stefano Auricchio “che si fonda sulla
volontà di comprare una compostiera e creare concime bio derivato dagli scarti
di cucina che andrà ad alimentare una fioriera in cui cresceranno piantine di
pomodoro”.
Se è vero, come dice il professore Ishida che “Italia e
Giappone sono così emotivamente e professionalmente vicine perché condividono
l’assoluto rispetto per le tradizioni, per la semplicità, per la qualità delle
materie prime” possiamo ben dire che oggi c’è un altro elemento, oltre la
pizza, ad unire Napoli e Kyoto ed è il pomodoro San Marzano.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/napoli-giappone-avpn.jpg?fit=2048%2C1536&ssl=115362048Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-12-15 14:31:122020-12-17 11:40:25Da Napoli a Kyoto: il pomodoro S.Marzano unisce le culture
Napoli Coffee Challenge : la premiazione dei vincitori alla Camera di Commercio di Napoli
Martedì 15 dicembre alle ore 11.00presso la Camera di Commercio di Napoli in Via S. Aspreno, 2 si terrà la premiazione dei vincitori di Napoli Coffee Challenge . Ai primi tre classificati, nonché ai vincitori delle categorie miglior servizio e miglior location, verrà conferita una targa e ai 10 vincitori delle sfide all’interno della rispettiva municipalità verrà consegnata una pergamena.
SALUTI
Ciro Fiola,
presidente della Camera di Commercio di Napoli
INTRODUCONO
Renato Rocco, direttore de La Buona Tavola
Magazine
Mauro Illiano,
founder di Napoli Coffee Experience
INTERVENGONO
Antonino Della
Notte, presidente nazionale AICAST
Massimo Di Porzio,
presidente FIPE-Confcommercio
CONCLUSIONI e PREMIAZIONI
Flavia Sorrentino,
Consigliera con delega all’Autonomia per la Città e promotrice di Scegli Napoli
Rosaria Galiero,
Assessore al commercio del Comune di Napoli
Il progetto, che è stato patrocinato da Comune di Napoli, Camera di Commercio di Napoli, AICAST, FIPE-Confommercio e Confesercenti ha coinvolto 40 caffetterie della Città di Napoli, 4 per ogni municipalità, nei test di degustazione a cura dei degustatori Mauro Illiano, Renato Rocco e Mariafrancesca Natale.
Ideato da Mauro Illiano, founder di Napoli Coffee Experience e Renato Rocco, direttore de La Buona Tavola Magazine, Napoli Coffee Challenge è nato per valorizzare una delle eccellenze di Napoli: il caffè. iniziativa che ha ricevuto favore anche dalle associazioni di categoria che hanno condiviso l’idea alla base del progetto: non solo eleggere il migliore caffè di Napoli ma farlo attraverso uno studio scientifico.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/Napoli-Coffee-Challenge.jpg?fit=1920%2C1279&ssl=112791920Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-12-14 10:10:552020-12-14 10:10:58Napoli Coffee Challenge: la premiazione dei vincitori
Caffè Kamo PROTAGONISTA DI UNA MISSION DI SOLIDARIETA’ PER IL NATALE
“Nulla di quello che accade all’uomo deve risultarci
estraneo”,ha affermato Marizia
Rubino, citando Papa Giovanni XXIII.
L’imprenditrice, proprietaria con il fratello Michele, della Projeko srl, titolare del brand Caffè Kamo, prosegue: “forti di questa convinzione, si rinnova, da parte della nostra azienda, la mission di sostegno agli operatori sanitari dell’Azienda Ospedaliera dei Colli (Monaldi, Cotugno, CTO), medici ed infermieri impegnati nella difficile lotta all’emergenza causata dalla diffusione del Covid 19. Nella fattispecie”, ha continuato la dottoressa Rubino, “in vista del Santo Natale, come già avvenuto lo scorso marzo per la Pasqua, abbiamo donato le nostre miscele di caffè a marchio Kamo agli “eroiin corsia”, impegnati senza tregua a combattere il nemico invisibile che ha stravolto la vita dell’intera umanità.
Il nostro” ha concluso la Rubino, “è solo un piccolo gesto di gratitudine e di vicinanza a
coloro che con spirito di abnegazione spendono la propria esistenza nelle
corsie ospedaliere, regalando loro una piccola pausa con la degustazione di un
buon caffè”.
In particolare, sono state donate dalla Projeko srl all’ Azienda Ospedalieradei
Colli circa 24.000 cialde (nelle
miscele Kamo Fuego e Kamo Deca) e relativi materiali di
consumo.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/foto-kamo-natale-orizzontale-scaled.jpeg?fit=2560%2C1542&ssl=115422560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-12-11 10:53:512020-12-11 10:53:54Caffè Kamo e la sua mission di solidarietà per il Natale
A Natale regala un’esperienza e scegli un voucher regalo dell’ AVPN, Associazione che promuove la Vera Pizza Napoletana nel mondo
Voucher AVPN. A Natale regala un viaggio virtuale nel mondo della Vera Pizza Napoletana per scoprire i segreti dell’Arte del Pizzaiolo Napoletano, riconosciuta Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, grazie ad percorso completo che va dalla tecnica d’impasto alla stesura, dal topping alla cottura.
L’Associazione Verace Pizza Napoletana, da sempre un punto di riferimento nel settore, ha sviluppato sul sito www.pizzanapoletana.org una Webschool per dare l’opportunità agli amatori e ai foodies di confrontarsi con i maestri del settore.
Un’offerta ampia e articolata da regalare che ora è anche più vantaggiosa, perché scontata del 25% fino a Natale. Un regalo originale valido per tutto il 2021.
Si inizia con i corsi dal vivo, con diversi appuntamenti da scegliere in base ai propri impegni, realizzati in diretta con un Maestro AVPN in italiano, inglese, francese e spagnolo quali:
· “Pizzaiolo Napoletano Online” per un giorno, il laboratorio di due ore che si propone di far vivere ai partecipanti l’esperienza di realizzare un impasto Verace e l’opportunità di diventare un vero maestro dell’impasto.
· La Vera Pizza Fritta Napoletana, una lezione interattiva e dinamica che permette di acquisire abilità pratiche e di conoscere i segreti per preparare non solo la Pizza Fritta, ma anche le “Montanare” e gli “Scugnizzielli”, piatti tipici della tradizione culinaria partenopea.
Una valida alternativa ai corsi dal vivosono i video amatoriali, anch’essi scontati del 25%, da vedere e rivedere a proprio piacimento, e tra questi per citarne solo alcuni:
· Cucina in forno a legna per imparare a realizzare alcuni piatti tipici della tradizione napoletana, quali la Carne alla Pizzaiola, le Alici in tortiera e la Pasta e Fagioli, tutti cucinati esclusivamente nel forno a legna.
· La stesura tradizionale della pizza napoletana per “ammaccare”, stendere il panetto di pasta secondo la classica tecnica dello “schiaffo” e per realizzare un “cornicione” omogeneo e unico.
· L’impasto della Vera Pizza realizzato a mano per spiegare i segreti dell’impasto, quella magica alchimia di farina, acqua, lievito e sale che è l’elemento basilare della vera pizza napoletana fatta “a regola d’arte”.
· I piatti salati fatti in casa con l’impasto della Pizza Verace per realizzare tantissimi piatti e idee legate alla tradizione partenopea.
Un pensiero speciale e originale è anche il calendario da collezione 2021 firmato dall’Associazione che racchiude in un’elegante edizione, ben 12 appetitose ricette di pizze napoletane, espressione della tradizione e della creatività partenopea, magistralmente fotografate da Vittorio Sciosia oltre naturalmente al procedimento dell’impasto mostrato in ogni sui singolo passaggio.
Per gli appassionati di libri non poteva mancare la ristampa di farina, acqua, lievito, sale e passione. Un libro professionale di 272 pagine dove sono racchiuse 65 ricette di pizze realizzate dai maestri dell’Associazione, 300 splendide foto ed oltre 50 aneddoti inediti legati alla pizza e al suo rapporto indissolubile con la città di Napoli, raccontati da Antonio Pace, presidente e fondatore della Associazione.
Per tutti quelli che a Natale sceglieranno un regalo “Verace” sarà omaggiata l’iscrizione al Club degli “Amici della Vera Pizza Napoletana“.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/voucher-AVPN.jpg?fit=1348%2C899&ssl=18991348Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-12-11 10:44:092020-12-11 10:44:12Il voucher dell'AVPN: un regalo natalizio verace
LA GASTRONOMIA È SU FACEBOOK CON CASOLARO HOTELLERIE CONTINUANO LE DIRETTE SOCIAL di #CASACASOLARO DEDICATE ALLA PASTICCERIA
PROSSIMO APPUNTAMENTO GIOVEDÌ 10 DICEMBRE ALLE ORE 18.00 CON “IL TRONCHETTO NATALIZIO…E PICCOLE VARIAZIONI SUL TEMA”
Continuano gli show cooking amatissimi dal pubblico e che stanno riscuotendo grande successo, ideati da Casolaro Hotellerie in diretta Facebook da più di un mese. Un’occasione più unica che rara per gli utenti che potranno apprendere i segreti e le preparazioni più diffuse in pasticceria. Il prossimo appuntamento è giovedì 10 dicembre alle ore 18.00 per la video-diretta sulla pagina Facebook “Casolaro Hotellerie SPA”dedicata al Tronchetto Natalizio… E piccole variazioni sul tema. I corsi on-line continueranno per tutto il mese di dicembre e i temi delle lezioni saranno svelati, di volta in volta, sulla pagina Fb di Casolaro.
Anche la cucina così diventa smart a solo un click da smartphone, tablet e portatile, grazie all’impegno di Casolaro Hotellerie, azienda con oltre 150 anni di storia, leader nel settore delle forniture alberghiere, che offre ai propri utenti un’occasione per sfruttare il proprio tempo dedicandosi alle proprie passioni, in questo momento in cui è promossa la vita casalinga, e che permette anche ai professionisti di approfondire o confrontarsi sulle più famose ricette della pasticceria internazionale.
Casolaro, che da oltre 20 anni propone corsi professionali di alta cucina, condotti dalle migliori firme della gastronomia italiana, ha deciso con il concept #CasaCasolaro di offrire una chiave di lettura più semplice adatta a tutti, anche ai semplici appassionati; un modo per l’azienda di stare vicina a tutti in maniera trasversale, professionisti e non.
Il 10 dicembre il pastry chef Pasquale Schettino, proporrà la demo sul tronchetto natalizio, grazie agli show cooking “Live” su Facebook, inoltre, è possibile recuperare anche le passate video-ricette, accessibili tramite la pagina fb “Casolaro Hotellerie SPA”come i dolci natalizi: Roccocò e Mustacciuoli, oppure i buonissimi Profitteroles e Pasta Bignè, il Tiramisù Perfetto, la Delizia a Limone e tante altre prelibatezze.
L’idea è semplice ed efficace: si può tornare a imparare ai fornelli attraverso le dirette Facebook. È questo, infatti, il servizio che la rinomata impresa campana, con oltre 150 anni di gloriosa storia alle spalle, intende offrire agli studenti, appassionati e professionisti del settore, che seguono comodamente da casa.
Il salotto buono della cucina italiana si trasferisce in rete, sfruttando le sue enormi potenzialità, e si affida allo strumento dei “live” per continuare quella formazione preziosa che la seconda ondata del covid-19 sta mettendo a dura prova dalle Alpi alla Sicilia.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/casolaro-hotellerie.jpg?fit=1024%2C768&ssl=17681024Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-12-09 13:08:462020-12-09 13:08:49Casolaro Hotellerie: continuano le dirette Fb dedicate alla pasticceria
Authentico e Gruppo Piccola Napoli:Una partnership per la difesa dell’arte del pizzaiuolo napoletano nel mondo
Dal
7 dicembre 2017, ovvero da quando l’Unesco che ha iscritto l’arte
del pizzaiuolo napoletano nell’elenco del patrimonio
immateriale dell’umanità, sono aumentate le finte pizzerie napoletane in tutto
il mondo, dove in molti tentano di approfittare di questo riconoscimento per
attrarre clienti.
Authentico, con la sua app gratuita da sempre in aiuto dei consumatori che amano il vero cibo italiano, consente di trovare le vere pizzerie napoletane all’estero, così come i veri ristoranti italiani che rispettano un rigido disciplinare, semplicemente con un click.
Grazie alla partnership con il Gruppo Piccola Napoli, da oggi sull’app Authentico sarà possibile identificare e riconoscere le pizzerie e i ristoranti associati GPN all’estero che avranno il logo dell’associazione tra i riconoscimenti nella scheda come attestazione di garanzia di qualità della vera pizzeria napoletana.
Gruppo La Piccola Napoli
L’associazione GPN è nata nel 2016 con lo scopo di riunire non solo i pizzaioli ma anche cuochi, pasticcieri e panificatori fino a diventare parte dell’intero mondo gastronomico.
Paco Linus, presidente dell’associazione Gruppo Piccola Napoli, commenta: “La partnership con Authentico ci aiuta ad identificare non solo i tanti napoletani del nostro gruppo trasferitisi all’estero ma anche i tanti stranieri che fanno la vera pizza napoletana. Con quasi 300 iscritti all’Associazione con tanto di tabella e gli oltre 53mila follower della pagina Facebook e, grazie anche all’opera dei corsi di formazione con i nostri Maestri e Istruttori, siamo un importante volano per i prodotti italiani che i nostri associati-pizzaioli utilizzano.”
Authentico
“Si
calcola ci siano oltre 100 mila ristoranti italiani all’estero, di cui gran
parte sono pizzerie, basti pensare che solo a San Paolo, in Brasile, ci sono
oltre 6.000 pizzerie. Ovviamente la maggioranza non sono italiani, ma furbi
imprenditori che approfittano dell’appeal del cibo italiano e della pizza
napoletana per ingannare i consumatori. Grazie alla nostra app, che oggi si
arricchisce di una nuova partnership, tuteliamo l’identità della pizzeria
napoletana autentica nel mondo allo scopo di difendere questa storica
professione dalle imitazioni che gettano scredito e confondono chi cerca la
vera pizza napoletana.” replica Giuseppe
Coletti, CEO e co-founder
di Authentico.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/authentico-e-gpn.jpg?fit=1920%2C1280&ssl=112801920Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-12-07 12:42:392020-12-07 12:42:42Authentico e GPN: partnership per la difesa dell'arte del pizzaiuolo napoletano
Verrà installato lunedì 7 dicembre a partire dalle 10:30, presso la Basilica di Santa Chiara a Napoli, un presepe interamente realizzato con l’impasto della pizza. L’iniziativa si svolge in occasione del terzo anniversario del riconoscimento Unesco, che nel 2017 ha iscritto l’Arte del PizzaiUolo napoletano nell’elenco del patrimonio immateriale dell’umanità.
L’opera, unica nel suo genere, è il frutto di una collaborazione durata mesi tra gli artigiani presepiali e i maestri degli impasti. A lavorare, in perfetta sinergia, i pizzaiuoli dell’Associazione PizzaiUoli Napoletani, presieduta da Sergio Miccù che ha fortemente voluto questa installazione, ed i volontari dell’Associazione “I Sedili di Napoli onlus”, presieduta da Giuseppe Serroni. Pizza e Presepe sono quindi i grandi protagonisti di una iniziativa senza precedenti. L’opera artigianale, completamente realizzata a mano, le cui dimensioni sono 3 metri di diametro per 2 metri di altezza, mette insieme gli elementi più caratteristici di Napoli e della sua storia. Farina e legno, acqua e sughero, si uniscono per dar vita ad una creazione inedita che celebra il terzo anniversario del riconoscimento Unesco e valorizza, all’unisono, l’antica arte della rappresentazione della natività proprio nel periodo delle celebrazioni natalizie.
Sergio Miccù, Presidente dell’Associazione PizzaiUoli Napoletani, spiega: “L’idea nasce per valorizzare lo storico e inscindibile connubio tra l’arte del pizzaiuolo napoletano e l’arte presepiale partenopea, due elementi identitari e culturali della nostra città e del nostro territorio.Tre anni fa, il 7 dicembre 2017, abbiamo raggiunto lo storico traguardo del riconoscimento Unesco per l’arte del PizzaiUolo napoletano, ma è molto importante sostenere anche la tutela e la valorizzazione dell’arte del presepe che ritrova nelle mani degli artigiani napoletani la sua storia e la sua appartenenza, proprio come avviene con la pizza. Realizzare questa opera artigianale così inedita è stata una sfida difficile ma molto affascinante e ha visto i nostri maestri pizzaiuoli lavorare fianco a fianco degli artigiani presepiali per tre mesi. Viviamo un momento di difficoltà e per questo motivo è nato il connubio tra Pizza e Presepe che ha un forte significato storico-culturale”.
Giuseppe Serroni, Presidente della onlus “I Sedili di Napoli”, aggiunge: “Abbiamo visto nascere un’opera d’arte originale ed irripetibile. L’installazione che contiene al suo interno tutti i canoni settecenteschi del Presepio napoletano, ricco di rimandi dottrinali e di memorie storiche, per la prima volta assoluta rende omaggio all’arte dei pizzaiuoli, patrimonio Unesco, grazie all’impasto di pizza e rinnova un legame popolare tra i due elementi identitari per i quali Napoli è amata e conosciuta in tutto il mondo. Il progetto, condiviso tra l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e l’Associazione I Sedili di Napoli onlus., è finalizzato alla ricostruzione di una delle tante chiese chiuse di Napoli: la neogotica Santa Maria Stella Maris e San Biagio dei Caciolii che è riprodotta su questo fantastico presepio di pizza e che vogliamo riportare al suo antico e dimenticato splendore”.
Gli appuntamenti:- Lunedì 7 dicembre ore 10,30 – installazione dell’opera presso la Basilica di Santa Chiara a Napoli- Martedì 8 dicembre ore 10.30 – Santa messa in onore dei PizzaiUoli Si ringraziano gli sponsor ufficiali, che hanno reso possibile la realizzazione di questo particolare presepio nonostante le contingenze legate all’emergenza pandemica da Covid-19, che sono: “Mulino Caputo”, “Latticini Orchidea”, “Ciao il Pomodoro di Napoli”, “Gi.Metal” e “Salumificio Rocco”. L’iniziativa è in collaborazione con la Scabec Spa ed ha il patrocinio della Fondazione UniVerde. Si ringraziano inoltre la Regione Campania e la provincia napoletana del SS. Cuore di Gesù dell’Ordine dei frati minori.
*** Nota per gli operatori dell’informazione: L’organizzazione dei momenti pubblici potrebbe subire variazioni in base alla normativa covid in vigore alla data del 7 e dell’8 dicembre pv. E’ necessaria in ogni caso la richiesta di accredito da far pervenire al seguente indirizzo: apn.comunicazione@gmail.com Ufficio Stampa: Paolo Trapani 347 4602392
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/12/APN-praesepium-loca-3-01-01.jpg?fit=2480%2C2480&ssl=124802480Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-12-03 10:03:062020-12-03 10:03:09Un presepe di pizza per il 3° anniversario del riconoscimento UNESCO
Caseificio Paolella. Sempre di più al giorno d’oggi si parla di prodotti a km zero e di organizzare il territorio in modo da poterne al meglio sfruttare le risorse, senza per questo tuttavia minarne la bellezza. Tutto questo è proprio ciò che racconta il Caseificio della famiglia Paolella.
Paolella: “Il
nostro Caseificio ha una storia di un secolo”
Quasi
cento anni fa inizia l’avventura dei nonni del signor Vittorio Paolella, che
dalla zona di Cellole, Caserta e più precisamente di Baia Domizia, si
trasferiscono a Fondi. All’epoca quell’area laziale paludosa appare del tutto
adatta per l’allevamento dei bufali e, poiché la cultura della lavorazione del
latte di bufala non è presente, ideale anche per cominciare una nuova
lavorazione. Nel 1933 viene pertanto inaugurato il primo caseificio di famiglia
per la produzione di mozzarella di bufala D.O.P.
La
guerra e le difficoltà che inevitabilmente comporta, fanno sì che l’attività
subisca una pausa e dunque intorno al 1942-45 la continuità del lavoro cede ad
un inevitabile stop. È il padre del signor Vittorio a prendere in mano l’incarico
e a proseguire con l’azienda familiare, andando a tutti gli effetti a
costituirne la seconda generazione.
Latte a km
zero
Il
latte lavorato dal caseificio è esclusivamente di bufala ed è assolutamente a
km zero, proprio perché si punta sull’antica tradizione di recupero delle
materie prime in forma diretta e sulla lavorazione del tutto artigianale. Il
connubio con tecniche innovative permette inoltre di effettuare un controllo
qualità all’avanguardia in grado di garantire ai clienti offerte dalle
proprietà elevate (è il metodo H.A.C.C.P., sistema di controllo igienico –
sanitario e sicurezza alimentare). La conduzione è ancora familiare con qualche
altro dipendente, per un totale di 15 persone impiegate.
“Anche i miei figli sono diventati casari oggi. Siamo un’azienda medio – piccola, che produce all’incirca una trentina di quintali di latte ogni giorno e i nostri mercati di riferimento sono in tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, con una fornitura capillare delle nostre produzioni”. Ma non solo. Infatti la distribuzione si espande anche all’estero, allargandosi in particolare a Belgio, Svizzera, Francia e in parte anche Inghilterra e Germania.
Prospettive del Caseificio Paolella
“Non
è il momento per ingrandire”, la piccola distribuzione è l’obiettivo principale
di questa azienda e la lavorazione manuale supervisionata dalla dirigenza
familiare è ciò che conta di più per tutti i suoi dipendenti. Proprio grazie a
questa organizzazione, infatti, è più facile avere un controllo maggiore e a
lungo termine su tutto il processo di lavorazione, dalla pianificazione al
risultato.
“Se
andassimo oltre, cambierebbero i parametri e allora perderemmo il principio
stesso della nostra azienda, della nostra famiglia. E la dedizione e la nostra
politica di vendita non basterebbero più, tradendo l’idea stessa che ci ha
accompagnato per anni”. Quale? Quella di gusto e responsabilità, naturalmente!
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/11/caseificio-paolella-mozzarella.jpg?fit=970%2C400&ssl=1400970Francesca Myriam Chiattohttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngFrancesca Myriam Chiatto2020-11-17 08:30:002020-11-17 09:58:39A Fondi il Caseificio Paolella instaura la cultura della bufala
Quale miglior periodo per cimentarsi con ricette con il prodotto simbolo dell’autunno? La Castagna sarà la protagonista del nostro contest a premi!
È dedicato alla castagna, bontà autunnale per eccellenza, il secondo contest organizzato dal blog Vesuvio’s Shadow, nell’ambito della promozione delle iniziative e delle eccellenze della nostra Campania Felix.
Per partecipare al contest “LA CASTAGNA”, che partirà il 14 Novembre e si concluderà il giorno 30 dello stesso mese, basta semplicemente inviare una fotografia e la descrizione della propria pietanza che deve avere tra gli ingredienti principali appunto la castagna, alla pagina facebook del blog rispondendo al post principale del contest.
Il vincitore sarà colui che riceverà il maggior numero di like (o reazioni) per la propria pietanza in gara, più il voto (da 1 a 100) dei giudici che compongono la qualificata Giuria di esperti:
Rosalia Ciorciaro (biologa nutrizionista e docente di Scienze alimentari)
Rosario Scavetta (direttore responsabile di New Media Magazine)
Valerio Giuseppe Mandile (chef d’eccellenza da location pluristellate)
Ersilia Cacace (foodblogger)
Francesca Pace (foodblogger)
Inoltre è previsto il “premio della
Critica” che sarà assegnato a colui che riceverà il punteggio più alto dei soli
voti dei giudici di gara.
Il contest è promosso in collaborazione con #InsiemeperilTerritorio e con ”Azienda agricola Giovanni Tedesco”, Serino (AV) per ”Carnevale Princeps Irpino”, che omaggerà i vincitori con confezioni del prodotto simbolo di questo periodo: la pregiata Castagna avellinese di alta qualità, tra le migliori produzioni italiane, conosciuta ed apprezzata anche oltre confine.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/11/la-castagna-copertina.jpg?fit=1920%2C1280&ssl=112801920Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-11-13 11:52:262020-11-13 12:33:00La Castagna: al via il Contest di Vesuvio Shadow
La cialda è ovviamente artigianale, il ripieno è decisamente goloso. “Il cannolo a pasta salata” viene farcito con una mousse dalla texture particolarmente granulosa che racchiude tutti i sapori della tradizione napoletana.
Il cavolfiore inizialmente sabbioso, le olive verdi in salamoia, i cetrioli per un piacevole effetto crudité , le acciughe fresche e saporite, i capperi sott’aceto e le “papaccelle”, i tipici peperoni campani tondi e costoluti dalla buccia piuttosto spessa ma con un gusto dolce e tenace.
Gli ingredienti della cosiddetta “insalata di rinforzo”, consumata dal popolo napoletano durante le festività natalizie, hanno ispirato l’estro di Marco Nitride, l’executive chef di Garage Gourmand, il ristorante made in Naples dove la tradizione culinaria diventa inevitabilmente gourmet.
“I piatti di nicchia, quelli storici, che un tempo primeggiavano sulle tavole accuratamente imbandite, non possono essere dimenticati” – afferma con convinzione Marco Nitride che aggiunge – “Ecco perché ho cercato un modo per rendere appetibile l’insalata di rinforzo; l’ho rivisitata e l’ho proposta ai miei ospiti in una nuova veste”.
L’abbinamento gastronomico è geniale; l’eticità di una “cucina di recupero” incontra la raffinatezza di un piatto gourmet tutto da scoprire. Il cannolo di rinforzo è il delizioso antipasto di un menù autunnale ex novo; una prelibatezza in grado di conquistare le papille gustative più scettiche e di convertire i curiosi in autentici cultori del buon cibo.
Non si tratta semplicemente di assaggiare la variante di un piatto della tradizione; ad ogni boccone, infatti, corrisponde un viaggio nel passato, quello che riporta il commensale nella casa dei ricordi. Il profumo è fragrante, il sapore è morbido e persistente. “Emozionarsi ed emozionare”: è questa la vera identità di Garage Gourmand; ma anche il segno di riconoscimento dell’ intelligenza culinaria di Marco Nitride.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/11/cannolo.jpg?fit=1600%2C1066&ssl=110661600Felicia Mercoglianohttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngFelicia Mercogliano2020-11-10 10:12:122020-11-10 10:16:57Il cannolo di rinforzo, un inno alla ripresa
Il Presidente dell’Associazione PizzaiUoli Napoletani APN, Sergio Miccù, annuncia la nuova campagna per ‘chiamare la Pizza a casa ed in ufficio’ ed aiutare le pizzerie ad affrontare la crisi
Per rispondere alla crisi determinata dalla nuova ondata di contagi da Covid, l’Associazione dei PizzaiUoli Napoletani, guidata da Sergio Miccù, lancia un appello per sostenere la categoria e il comparto.
Per reagire a questa fase difficile l’Associazione PizzaiUoli Napoletani promuove la campagna denominata “Pizza a casa, piacere a domicilio”. “Dobbiamo tornare – spiega Miccù – a chiamare la pizza a domicilio, a casa o in ufficio, tornando alle abitudini di una volta e facendolo soprattutto a pranzo, viste le restrizioni imposte dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
L’asporto può rappresentare un grande volano per reagire e fronteggiare questo momento così difficile. Come Associazione PizzaiUoli Napoletani abbiamo studiato una specifica campagna di comunicazione e sensibilizzazione per sostenere gli operatori ed il comparto che da sempre sono elementi trainanti dell’economia napoletana e campana. Viste le recenti disposizioni le pizzerie restano aperte fino alle ore 18 mentre le consegne a domicilio sono sempre consentite. Per questo occorre riscoprire la vecchia abitudine di chiamare la pizza a domicilio, facendolo anche per pranzo e naturalmente per cena, sicuri che in questo modo aiuteremo il nostro settore che è strategico per il territorio.
La Pizza ha sempre dimostrato di saper affrontare e superare le crisi più gravi, sia quelle sanitarie sia socio-economiche (ad esempio: le guerre, l’epidemia di colera e di febbre spagnola). Anche stavolta ne siamo certi sarà grazie alla Pizza che potremo ripartire. Per farlo chiediamo a tutti di ordinare una Pizza a domicilio, così da sostenere concretamente il settore e le attività”.
* Le pizzerie aderenti all’Associazione PizzaiUoli Napoletani possono segnalare il servizio a domicilio anche attraverso la pagina Facebook ufficiale “APN – Associazione PizzaiUoli Napoletani” (con il tag alla propria pagina e contatti telefonici) al seguente link: https://www.facebook.com/195538087166395/posts/3506437536076417/
Ufficio Stampa APN Pizza a casa : dott. Paolo Trapani /
Ai piedi dei Monti Lattari, dove troviamo il Caseificio Aurora, crescono amore per la tradizione e passione per il gusto, con uno sguardo al futuro e un occhio strizzato all’originalità
Due famiglie a segnare le origini del Caseificio Aurora e di colui che attualmente lo manda avanti con la stessa passione delle passate generazioni, Paolo Amato, che si ama definire “un ricercatore del latte” e l’espressione la dice lunga sulla profonda qualità che è protagonista in questa azienda.
Originaria di Tramonti la generazione paterna, dell’Irpinia quella materna ed ecco che la fusione tra la cultura della lavorazione e la tradizione della produzione si fondono fino ad arrivare ai giorni d’oggi.
Paolo Amato, come anticipato, porta adesso avanti la tradizione di famiglia, senza farsi mancare premi e riconoscimenti, come quelli ricevuti al “Concorso dei Formaggi a latte crudo della Regione Campania 2017” o al “Premio Rotary” nel 2018.
Caseificio Aurora: la storia
Sono i trisavoli di Paolo Amato ad aver cominciato la lavorazione di latte e formaggi e lui è l’ultimo ad aver preso in mano le sorti dell’azienda. Proprio questa doppia storia intrecciata permette di sviluppare da una parte la cultura dei Monti Lattari, con la freschezza della lavorazione (fior di latte, provolone) mentre dall’altra la stagionatura, come quella del classico caciocavallo.
Nel primissimo dopoguerra sono i nonni a fondare il caseificio, avendo alle spalle un passato di allevatori in cui l’organizzazione era suddivisa tra la produzione di latte affidata agli uomini e la parte di smistamento e vendita gestita dalle donne.
Ma i primi dipendenti e le vendite alle varie botteghe del mercato napoletano fin dall’alba del mattino arrivano anche grazie ad un importante primato: il nonno è il primo a creare una raccolta di latte a valle. In seguito ad una disgrazia, la gestione passa alla nonna, ma nel dopoguerra, a causa delle condizioni dell’epoca, sia economiche che sociali, “più che altro serviva a guadagnare la famosa giornata. L’evoluzione, infatti, è avvenuta con mio padre”.
Grazie allo sviluppo e all’ingrandimento dell’azienda, nasce così il vero e proprio Caseificio Aurora.
“Ho avuto la fortuna di seguire dei corsi all’Istituto Sperimentale per la Zootecnia nel potentino, specializzandomi anche nella formaggeria, dai 18 ai 22 anni e grazie anche a degli stage ho approfondito gli studi lavorando direttamente nella produzione e formandomi anche con la cultura estera e non soltanto nazionale”, spiega Paolo Amato, che ha poi indirizzato l’azienda di famiglia anche verso una svolta più commerciale.
Insomma il segreto sta nel mantenere lo standard, ma cercando di innovare e di sperimentare e soprattutto di ricercare la cultura del confronto anche fuori dai confini, per poi tornare e portare sul territorio l’esperienza accumulata ed impiegare nuove energie nel miglioramento continuo delle risorse e delle potenzialità.
La produzione
Le parole d’ordine qui sono tante: tra le varie qualità, selezione, sfida, passione, ricerca, originalità. Qualità come il latte Jersey, di ottima origine, ma spesso poco venduto dagli allevatori che invece il Caseificio Aurora ha rilevato e in qualche modo possiamo dire adottato, rendendolo protagonista della produzione.
Selezione come le zone da cui rifornirsi, scelte in base ad una vera e propria cultura dell’allevamento e alla predisposizione degli animali, rigorosamente autoctoni. Sfida per la continua spinta a dare sempre di più, coniugando la ristorazione stellata e quindi i prodotti di valore e di livello, con la diffusione più generalizzata e quindi anche nei circuiti delle pizzerie, dove arrivano anche ragazzi, soddisfatti nel gustare un buon prodotto, un buon ripieno e non solo un buon impasto.
Passione come quella per i formaggi e per la promozione di questa cultura in Campania, già quando ancora nessuno si occupava di valorizzarla. Ricerca come la capacità di offrire al cliente la bontà da gustare a tavola e la felicità di consumare prodotti che raccontano la storia delle loro origini più che dignitose. Infine, non da ultima l’originalità, come il blu di capra, i formaggi ai frutti di bosco, il quadrello di capra alla rosa canina, ma anche il primato dei formaggi di bufala.
L’organizzazione oggi
Oggi la produzione, che non sfocia nella GDO per la scelta personale di avere solo contatti diretti con chi come il direttore di questa azienda ricerca l’altezza del prodotto, ha ricevuto molta pubblicità anche grazie al mercato delle pizzerie, ma può vantarsi anche della diffusione nell’area del nord Italia, in cui le caratteristiche di questa terra e dei suoi gusti, dei suoi sapori e dei suoi colori, vengono molto apprezzate.
La conduzione resta prettamente familiare, ma con dipendenti di fiducia sotto lo sguardo vigile di Paolo Amato: ognuno ha il suo ruolo specifico e la produzione media giornaliera è di circa 100 quintali di latte, suddivisi tra fiordilatte per pizza, per la tavola, bufala e formaggi.
La volontà di lasciare un segno è tanta, soprattutto per curare ogni passaggio, dall’inizio alla fine di tutta l’organizzazione: può risultare forse più costosa la scelta di non affidarsi ai grandi distributori, ma il signor Amato assicura che “il cliente poi è più soddisfatto, sia per i tempi, che per la quantità, che per la qualità”.
La spinta al
futuro
Difficile parlare di futuro in un momento in cui l’emergenza Covid fa segnare fin troppi punti all’incertezza, ma il Caseificio Aurora, considerato per la produzione e la vendita bene di prima necessità dai vari decreti alternatisi negli ultimi mesi, non ha mai chiuso i battenti e nonostante le difficoltà economiche i progetti provano a non farsi distruggere dai dubbi e dalle paure.
“Il lavoro che facciamo è difficile e sacrificato, parte alle 4 del mattino per concludersi soltanto alle 9 di sera, ma vogliamo portare avanti la costruzione delle prospettive future, concentrandoci soprattutto sull’apertura di una sala degustazione e sulla continuazione dei lavori di una cantina molto bella e caratteristica, oltre alla collaborazione con le università, che sempre svolgiamo”.
La valorizzazione del nostro Paese, della terra di nascita e dell’identità dei luoghi, porta senza dubbio a credere che ci siano, è proprio il caso di dirlo, tutte le carte in tavola per sperimentare senza dimenticare le basi storiche su cui si fonda questo tempio del gusto!
1° Contest fotografico “Il Cibo e l’Arte” aperto a tutti organizzato da spaghettitaliani.com
alla ricerca della fotografia più ORIGINALE e più CREATIVA
Il 31 ottobre si è chiuso il Contest Il Cibo e l’Arte che ha visto 33 fotografie iscritte. La Giuria presediuta dallo Chef Antonio Arfè ha scelto come fotografia vincitrice “Lady Mary sea” presentata da Almerindo Santucci.
Composizione della Giuria: Carol Agostini (Esperta enogastronomica ) Michele Amato (Libero prof.) Ghedina AnnaMaria (Giornalista) Antonio Arfè (Chef) Domenico Ascolese (Giornalista) Stefano Auricchio (Direttore Ass. Verace Pizza Napoletana ) Stefano Bartolucci (Chef) Gianfranco Bellissimo (Giornalista ) Vincenzo Borrelli (Attore – Regista) Evelina Bruno (Food blogger) Clara Cappelli (Professoressa) Tecla Carenzo (Docente Scuola Superiore (Inglese)) Luigi Carfora () Fabio Carnevali (Giornalista) Camillo Costa (Blogger ) Mario D’Acunzo (Ingegnere informatico – Blogger) Roberta D’Ancona (Giornalista e scrittrice enogastronomica ) Carla De Ciampis (Giornalista) Pietro De Martino (Assessore) Enrico De Nigris () Roberto Dentice (Fotografo) Carlo Dutto (Ufficio stampa) Tommaso Esposito (Giornalista ) Anna Facchini (Consulente marketing) Francesco Farina (Web Developer) Luigi Farina (Cuochino) Pasquale Franzese (Docente/Chef) Bruno Gambacorta (Giornalista ) Laura Gambacorta (Giornalista) Carlo Giordano (Marketing & Sales Manager) Giuseppe Giorgio (Giornalista) Duilio Grassini (Fotografo) Ernesto Iaccarino (Chef) Lidia Ianuario (Editore – Blogger – Social Media MKTG Specialist) Pasquale Imperato (Imprenditore agricolo) Ernesto Lamatta (Delegato AIS Comuni Vesuviani ) Sergio Landolfi (Farmacista) Oscar Leonessa (Artigiano) Vincenzo Liuzzi (Pasticciere ) Alessandro Manna (Giornalista pubblicista – Critico d’arte – Sommelier) Nicolangelo Marsicani (Frantoiano) Serena Mattiello (Sceneggiatrice e lavoratore dello spettacolo (regia e produzione)) Laura Messina (Disegnatrice) Rina Poletti (Maestra Pastaia) Giovanni Rivera (Pensionato) Nicola Rivieccio (Giornalista) Renato Rocco (Giornalista) Luigi Savino (Fotografo) Francesca Scognamiglio (Giornalista) Bruno Sganga (Giornalista) Tano Simonato (Cuoco) Romina Sodano (Giornalista) Laura Giuseppina Spoleti (Insegnante ) Katya Tarantino (Biologa Nutrizionista) Maurizio Urso (Chef) Angela Viola (Blogger) Gennaro Volpe (Pasticciere)
Il Premio Social, assegnato alla fotografia che ha totalizzato la la somma dei like su Facebook e dei cuoricini su Instagram, è stato vinto da “Sapore di mare” presentata da Gennaro del Gais.
I premi in palio sono stati offerti dalle aziende, che ringraziamo per la collaborazione:
Agricola Nadore – Via Brancati, 12 – 91024 Gibellina (Trapani) Aralia – Via del Lavoro, 8 – 20061 Carugate (Milano) Azienda Agricola Sapori Vesuviani – Strada Provinciale Pugliano, 16 – 80055 – Portici (Napoli) Cantine Mediterranee – Corso San Giovanni a Teduccio, 539 – 80146 Napoli Il Tartufo di Ennio – Via Tiziano, 2 – 66050 San Salvo (Chieti) Spaghetti Italiani – 80046 San Giorgio a Cremano (Napoli) Tenuta Massanova – Via Noce, SNC – 84060 Perdifumo (Salerno) Teorema Mediterraneo – Via Caiano – 84014 Nocera Inferiore (Salerno)
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/11/cincitore-contest-scaled.jpg?fit=2560%2C1531&ssl=115312560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-11-06 10:44:462020-11-06 10:44:48Il cibo e l'arte: i vincitori del contest
Una Festa Ogni Santi al sapore della zeppola di San Giuseppe: questa la nuova significativa iniziativa promossa dall’APS (Associazione Pasticceri Salernitani) volta a celebrare la ricorrenza religiosa del 1 novembre, confezionando la zeppola fritta e al forno con crema chantilly ed amarena e proponendone l’acquisto con un risvolto anche benefico.
“Il lockdown della scorsa primavera”, ha riferito Aniello Esposito, membro del Consiglio direttivo dell ‘APS, “ha bloccato la rituale consuetudine della degustazione della zeppola nel giorno di San Giuseppe; pertanto, di concerto con il Presidente Giuseppe Faiella e con gli altri consociati, abbiamo pensato di recuperare questa dolce tradizione individuando la festa di Tutti i Santi come data ideale per poter proporre una delicatezza che rientra tra le eccellenze della cultura pasticciera campana; e rifacendoci alla tradizione anglosassone che recita “dolcetto eguale scherzetto”, abbineremo la vendita della zeppola ad una mission umanitaria devolvendo parte del ricavato della vendita all’Ospedale Santobono di Napoli nella persona della dottoressa Sandra Coppola, chirurgo pediatra”. La zeppola di San Giuseppe sarà acquistabile al prezzo di euro 1,50 al forno e di 2 euro fritta domenica 1 novembre presso tutte le pasticcerie associate all’APS
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/IMG-20201027-WA0000.jpg?fit=1091%2C1600&ssl=116001091Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-30 15:07:422020-10-30 15:07:44La zeppola di San Giuseppe celebra la festa di tutti i santi
Enzo De Paolis, classe 1988, è il pizzaiolo di Lievito Madre a Giugliano, pizzeria di nuova generazione che punta alla qualità e all’innovazione senza dimenticare le origini della pizza napoletana.
Nonostante la sua giovane età,
Enzo ha alle sue spalle una serie di esperienze formative e professionali,
oltre ad aver ottenuto diversi premi grazie alla partecipazione ad eventi e
campionati.
Come nasce la tua passione per
la pizza?
«Fin da piccolo ho avuto la passione non solo per la pizza, ma per il mondo della ristorazione nella sua totalità: già a 13 anni, e fino ai 19, ho sacrificato i miei weekend lavorando in una pizzeria del Vomero come cameriere, stando prima al pass e pian piano spostandomi dietro al banco come fornaio e pizzaiolo. Anche in estate restavo in città per lavorare l’intera stagione come extra. Da qui anche la scelta di compiere gli studi superiori alla scuola alberghiera. Il mio sogno è sempre stato quello di aprire un locale tutto mio, ragion per cui ho sempre pensato che bisognasse saper fare tutto, sia in cucina, sia in sala, proprio per avere una conoscenza della ristorazione a 360 gradi. Stesso discorso vale per lo studio degli abbinamenti sulla pizza».
Quando iniziano le tue prime
esperienze da pizzaiolo?
«Nel
2009, a 19 anni, mi si presenta l’opportunità di gestire un locale a Milano;
subito parto e vivo intensamente questa esperienza per due anni. Due anni in
cui riesco ad aprire la mente su altre conoscenze e soprattutto sulla
combinazione dei topping, perché all’epoca a Napoli si era ancora
incentrati sulla classica pizza napoletana. Dopo questi due anni resto ancora a
Milano fino al 2016, occupandomi dell’apertura di diverse pizzerie».
Quindi dopo l’esperienza
milanese, qual è l’occasione che ti riporta a Napoli?
«Galeotto fu l’incontro con il collega Valentino Libro ad un evento, il Pizza Village. Valentino già era campione mondiale, mente stavo partecipando come concorrente; mi parlò dell’apertura di Aversa e della volontà di coinvolgermi nel suo progetto: così a dicembre 2016 nacque Libro’s ad Aversa. Con Valentino resto fino ad agosto 2019 dopo varie aperture fatte insieme, Marano e Formentera. Soddisfazioni intanto arrivano anche dalla partecipazione a diversi campionati: arrivo 2° classificato al Master Pizza Chef 2016, 1° classificato al Trofeo Tutto Pizza 2017, 3° classificato Trofeo Pulcinella 2017».
Enzo De Paolis con Valentino Libro
Come inizia invece la tua
avventura con Lievito Madre?
«Avevo già lasciato il gruppo Libro’s da circa un mese, perché in ogni percorso si arriva a un punto in cui è fondamentale cercare nuovi stimoli. Entro in contatto con i titolari della pizzeria Lievito Madre, una recente apertura a Giugliano in Campania (febbraio 2019). Resto piacevolmente colpito da questo progetto. Due tipologie di pizze, una per l’asporto (legata alla pizza classica napoletana), una per la sala, legata al concetto di “gourmet”, con cornicione alto e alveolato: proprio come piace a me. C’erano quindi ottime basi; con la mia collaborazione lavoriamo al perfezionamento del concept su cui si fonda la pizzeria.
Oltre a pizze classiche in
rispetto della tradizione napoletana abbiamo studiato una carta di pizze
gourmet, come la scarola e baccalà e la parmigiana scomposta.
parmigiana scomposta
Vengono fatte anche delle ottime fritture
gourmet che vanno in base alle stagioni, come il crocchè salsiccia e
friarielli, la frittatina di pasta e patate, arancino con porcini e provola.
Facciamo un po’ di cucina: uno
dei piatti forti del locale è la zuppa di cozze. Il locale conta circa
150 posti a sedere, causa covid circa 100; c’è anche una piccola saletta
esterna».
Qual è il tuo concept di
pizza? E la pizza a cui tieni di più?
«Lavoro costantemente per ottenere una pizza molto leggera e fragrante, sulle 48 ore di lievitazione. La cottura è fondamentale perché la pizza deve asciugarsi bene, altrimenti il lavoro fatto fino a quel momento viene totalmente sprecato. Anche i nostri forni sono a temperatura diversa: infatti l’asporto è sui 450°, mentre per la sala lavoriamo sui 350°/360° proprio per ottenere un’asciugatura ottimale.
pizza polpettine e melanzane
La pizza polpettine e melanzane è la pizza che porto nel cuore, e che già avevo in menù quando lavoravo a Milano: mi riporta alla mente la cucina di mia nonna, con la quale trascorrevo lunghe giornate da bambino. Ogni domenica mattina mi preparava ragù e polpette ed è un ricordo indelebile della mia infanzia a cui sono rimasto particolarmente legato; oggi provo lo stesso piacere nel preparare ai miei clienti questa pizza che ha gli stessi ingredienti che mia nonna preparava con tanto amore per me».
Si è svolta martedì 20 ottobre in diretta streaming, raccogliendo migliaia di visualizzazioni, la cerimonia di premiazione di 50 Top Italy 2021, seconda edizione della guida on-line, completamente gratuita, ai Migliori Ristoranti Italiani. Un progetto firmato LSDM – storico congresso di cucina d’autore in scena dal 2008 a Paestum – e curato dai suoi ideatori, Barbara Guerra e Albert Sapere, insieme al giornalista Luciano Pignataro.
La serata di 50 top Italy, condotta da Federico Quaranta, ha visto dunque l’annuncio dei migliori locali della Penisola seguendo la divisione in quattro categorie, secondo prezzo e tipologia di ristorazione: Ristoranti Oltre 120€, Ristoranti Fino a 120€, Trattorie/Osterie e Low Cost. Le quattro distinte classifiche, composte ognuna da 50 locali, sono state svelate attraverso un emozionante countdown, fino ad arrivare alle quattro insegne posizionate al vertice delle rispettive fasce: Osteria Francescana, a Modena, dello chef Massimo Bottura; daGorini, a San Piero in Bagno (FC), guidato da Gianluca Gorini; Antica Osteria del Mirasole, a San Giovanni in Persiceto (BO), di Franco Cimini; Panificio Bonci, a Roma, di Gabriele Bonci.
“Quello di daGorini – commentano i tre curatori – è l’unico cambio al vertice rispetto alla precedente edizione. Del resto, i locali di Bottura, Cimini e Bonci sono da considerare, nelle rispettive categorie, tre pesi massimi della ristorazione italiana, riconosciuti anche a livello internazionale. Ma le nuove generazioni non stanno certo a guardare, come testimoniato dalle tante insegne di qualità, tra le 200 totali recensite, guidate da giovani cuochi e ristoratori, a cominciare appunto da Gianluca Gorini. Allo stesso modo, se è vero che tre vincitori su quattro provengono dall’Emilia Romagna, accertando la grande storia gastronomica di questa regione, scorrendo le classifiche è facile constatare come siano rappresentati tanti e diversi territori dello Stivale, da Nord a Sud. Ciò a conferma di quanto il nostro Paese sia unico nel panorama mondiale, intriso, dalla testa ai piedi, di cultura del buon cibo”.
Un’eterogeneità regionale attestata già dai podi delle quattro categorie. Per i Ristoranti Oltre 120 euro, in seconda e terza posizione troviamo infatti: Uliassi, a Senigallia (AN), dello chef Mauro Uliassi, e il ristorante Daní Maison, a Ischia (NA), di Nino Di Costanzo. Nella fascia Ristoranti Fino a 120 euro: L’Argine a Vencò, a Dolegna del Collio (GO), di Antonia Klugmann, e Lido 84, a Gardone Riviera (BS), di Riccardo Camanini. Per la categoria Trattoria/Osteria: La Brinca, a Ne (GE), che vede ai fornelli Simone Circella, e Nù Trattoria Italiana dal 1960 – Trattoria di civiltà e libertà contadina, ad Acuto (FR), nelle sapienti mani di Salvatore Tassa. In Low Cost: Da Gigione Hamburgheria & Braceria, a Pomigliano d’Arco (NA), guidato in cucina da Gennaro Cariulo, e Anikò, a Senigallia (AN), di Moreno Cedroni.
“Ci teniamo a ringraziare – concludono i tre curatori – i nostri 150 ispettori che, in anonimato e pagando il conto, hanno visitato i locali più volte, giudicandoli in totale autonomia. Riteniamo che la narrazione gastronomica non si debba fermare proprio ora che le attività ristorative vivono un momento durissimo. Lo dobbiamo proprio a chi va avanti tra mille difficoltà, non abbassando mai l’asticella della qualità. Come più volte sostenuto, tenere alta l’attenzione su un settore che fa grande l’Italia è il nostro lavoro, oltre che la nostra passione”.
Project Partners Olitalia, Birrificio Fratelli Perrella, Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, S.Pellegrino & Acqua Panna, D’Amico, Pastificio Dei Campi, Mulino Caputo, Latteria Sorrentina.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/50-top-italy.png?fit=1200%2C630&ssl=16301200Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-23 09:27:572020-10-23 09:27:5950 Top Italy: i migliori ristoranti d'Italia 2021
Si svolgerà a Milano, dal 5 all’ 8 novembre p.v., una formula inedita del noto evento PizzaVillage di Napoli denominata Pizza Village @ Home. L’evento, ideato e prodotto dalle società Oramata Grandi Eventi ed AADV Entertainment si basa su un nuovo format, attraverso il delivery, per raggiungere le persone a casa con la pietanza più conosciuto al mondo: la pizza.
“In questo particolare momento, purtroppo, le persone non potranno riversarsi in piazza per affollare un’edizione fisica del Pizza Village in programma a Milano, motivo per il quale il Pizza Village diventa @ Home e arriva direttamente nelle case dei milanesi. Un nuovo format che manterrà una identità fisica attraverso il delivery e ne assumerà una nuova e digitale attraverso i social, le piattaforme di streaming e il web”. Affermano gli organizzatori dell’evento.
Nel capoluogo lombardo, dalla Campania al Veneto, giungeranno i top player del settore: Toto Sorbillo (Gino e Toto Sorbillo), Errico Porzio (Errico Porzio), Antonio Falco (Antica Pizzeria da Michele), Francesco Carrano (Artesana), Vincenzo Capuano (Vincenzo Capuano), Davide Civitiello e Antonio Sorrentino (Rossopomodoro) e Fabio Cristiano (Antica Pizzeria da Gennaro).
I maestri pizzaioli, in collaborazione con trenta colleghi tra i migliori d’Italia, realizzeranno una selezione ad hoc nei due hub di produzione, che saranno posizionati in aree strategiche tali da garantire la più ampia copertura del territorio urbano. Il menù prevede sei pizze speciali a cui si aggiunge la regina delle pizze: la Margherita. Le consegne, nei 4 giorni di evento, saranno effettuate attraverso Glovo, Official Delivery Partner, che impiegherà centinaia di rider per consegnare gli ordini a destinazione.
Il Pizza Village, pur conservando il mood e la matrice originale dell’happening partito da Napoli dove ha superato il milione di visitatori e, da due anni, giunto anche a New York, si presenta così a Milano con un nuovo format in grado di far fronte alle limitazioni imposte dal distanziamento sociale. È proprio da questi presupposti, nonché dai dati confortanti che rilevano quanto gli italiani utilizzino il delivery per il cibo, che è nata l’idea che unisce Napoli e Milano mettendo insieme il know-how di Oramata Grandi Eventi e l’esperienza di AADV Entertainment.
Le special box del Pizza Village @ Home, che oltre la pizza includeranno altre sorprese tra cui anche una bottiglia di Coca-Cola, una lattina di Acqua Minerale S. Bernardo, una bottiglia di Birra del Borgo Lisa, un mini pack di caramelle HARIBO, una mignon di Vecchio Amaro del Capo e una confezione di Caffé Kenon, saranno proposte al prezzo di 12,00 euro cadauno. Si potranno inoltre acquistare in pre-sales (2-4 novembre) al prezzo speciale di 5,00 euro. Gli ordini si potranno effettuare dal 2 all’8 novembre in delivery attraverso il partner Glovo.
Pizza Village @ Home arriverà anche con un’iniziativa di charity, sviluppata in collaborazione con il Comune di Milano, per sostenere le mense con la consegna quotidiana di pizze.
L’evento è ideato e prodotto da Oramata Grandi Eventi e AADV Entertainment e si svolgerà con la partecipazione di Founding Partner Mulino Caputo, Main Partner Coca-Cola, Galbani Santa Lucia, Official Partner Birra del Borgo, Ciao – Il Pomodoro di Napoli, Acqua Minerale S. Bernardo, Vecchio Amaro del Capo, HARIBO Italia, Caffé Kenon, Official Delivery Partner Glovo.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/pizza-village-home.jpg?fit=324%2C324&ssl=1324324Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-23 09:21:502020-10-23 09:21:53Il 5 Novembre parte a Milano il Pizza Village @ Home
Concluso l’iter: finalmente arriva la D.O.P. per la colatura di Alici di Cetara
E’ fatta, Cetara può godersi la Colatura di Alici Dop. Il traguardo è praticamente raggiunto non essendo arrivati ostacoli europei dopo la fatidica data del 22 settembre 2020 entro la quale potevano esserci richiesta di approfondimento da parte di soggetti imprenditoriali europei, come previsto dal lungo percorso burocratico.
“Una data storica, quella di oggi -spiega con entusiasmo la presidente dell’Associazione per la valorizzazione della Colatura di Alici di Cetara Lucia Di Mauro– finalmente la conclusione dell’iter che ci ha portato all’approvazione della nostra Dop. Ora è arrivato il momento di presentare al Mipaaf il piano di controllo. Ringrazio la Regione Campania e il Comune di Cetara per il prezioso sostegno e si può procedere verso la fase più interessante di tutte: quella della produzione. Nove mesi minimo di maturazione delle alici nei terzigni e botti di legno, che significa l’arrivo sugli scaffali della Colatura di Alici di Cetara D.o.p. nel 2021″.
Un progetto seguito con entusiasmo anche dall’amministrazione comunale: “Un plauso al grande lavoro dell’Associazione che è riuscita a centrare un obiettivo che valorizza l’antica tradizione della Colatura di Alici di Cetara. La Dop sicuramente porterà benefici anche ai nostri pescatori che da sempre offrono un prodotto di grande qualità alle aziende che poi si occupano di trasformarlo” commenta il sindaco di Cetara Roberto Della Monica. Un momento sognato tante volte da quanti hanno lavorato sodo per riuscire a raggiungere questo traguardo a cominciare dal professore Vincenzo Peretti: “Finalmente ci siamo. La realizzazione del piano di controllo di Agroqualità, ente di certificazione scelto dall’Associazione per la valorizzazione della Colatura di Alici di Cetara, è veramente l’ultimo passo prima dell’avvio alla produzione. La Campania sarà la prima Regione in Italia, a potersi fregiare di una Dop prodotto trasformato di mare. Presto le aziende interessate potranno quindi partire per realizzare le prime confezioni Dop della Colatura di Alici di Cetara, seguendo il rigoroso disciplinare di produzione”.
Importante contributo sarà dato ora dai pescatori salernitani, rappresentati nell’Associazione da due armatori Cetaresi: Pappalardo Salvatore e Federmar. Quattro le aziende produttrici che hanno aderito al progetto: Iasa, Delfino, Nettuno e Armatore. I ristoratori di Cetara invece sono: Al Convento, La Cianciola e San Pietro.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/CETARA-le-bottiglie-delle-aziende-DOP.jpg?fit=1800%2C1197&ssl=111971800Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-21 10:39:492020-10-21 10:39:52Colatura di Alici di Cetara: arriva la D.O.P
De Matteo alla Brace. Sfoglia di cannolo siciliano ripieno di carne alla genovese su crema di cioccolato fondente.
La Campania e la Sicilia che si uniscono in un abbraccio creativo e gustoso.
Maddaloni, 19 ottobre 2020. Si chiama “l’Azzardo” perché rappresenta un vero e proprio azzardo il cannolo creato da Daniele de Matteo che da oltre un anno guida insieme a suo fratello Umberto la nota Braceria che porta il loro cognome situata a Maddaloni, in via Mastrantuono. Un connubio di grande equilibrio, dove troviamo una delle ricette tipiche partenopee, la genovese avvolta dal calore e dai profumi siciliani della sfoglia del cannolo e dal cioccolato fondente di Modica.
La Campania e la Sicilia che si uniscono in un abbraccio creativo e gustoso: il piatto che resiste a tutte le stagioni sempre in carta anche nel prossimo menù “Autunno/Inverno” della “Braceria de Matteo”. Una creazione destinata a diventare “storica”, in quanto, non potrà mai mancare perchè segna l’identikit del cuoco ed è nel Dna della braceria oltre ad essere ciò che i clienti più curiosi chiedono e ordinano.
“È una felice intuizione nata dalla voglia di creare qualcosa di nuovo sposando quella che è la nostra filosofia di lavoro che vede l’incontro tra innovazione e tradizione – racconta il macellaio-bracista Daniele de Matteo – esplorando e sperimentando siamo arrivati alla ricetta ideale che oggi rappresenta uno dei nostri piatti ‘simbolo’, identitari”.
La sfoglia del cannolo fragrante e croccante, il ripieno di genovese realizzato come vuole la tradizione e la cremosità del cioccolato fondente sciolto, rendono questa preparazione davvero unica.
“Riproporlo – conclude – non può che essere un piacere, perché per noi non esiste soddisfazione più grande del sapere che i nostri piatti sono apprezzati e durano nel tempo e anche se siamo giovani ed abbiamo molta strada da fare, quando gli habituèe della nostra Braceria lo richiedono, ci sentiamo molti gratificati”.
L’Azzardo è un antipasto ma molti lo preferiscono anche per chiudere il pasto dopo aver provato qualche taglio di carne alla brace o marinato dell’ampia selezione di carni nazionali, estere e filetti esotici.
“Con l’apertura di questa braceria abbiamo coronato il nostro sogno – ci spiega – e il nostro obiettivo è portare l’attenzione dei buongustai della carne a Maddaloni, stiamo lavorando duro, specie in questo periodo poco favorevole per tutti e, speriamo tanto che i sacrifici ci porteranno dei buoni frutti”.
de Matteo alla Brace, Via Mastrantuono, 48, 81024 Maddaloni CE
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/de-matteo-alla-brace.jpg?fit=640%2C960&ssl=1960640Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-20 09:15:362020-10-20 09:15:39De Matteo alla Brace: “l’Azzardo” il piatto “simbolo”.
PREMIO ECCELLENZE D’IMPRESA 2020: CAFFÈ BORBONE SI AGGIUDICA IL PREMIO ASSOLUTO 2020
Ritira il premio per caffè borbone Massimo Renda il 15 ottobre a Milano durante la cerimonia di consegna del premio presso il Teatro Manzoni
Caffè Borbone si aggiudica sia il “Premio Assoluto 2020” tra tutte le categorie, sia il riconoscimento “Crescita e sostenibilità”, conquistando il primo posto tra le numerose aziende in lizza per i riconoscimenti assegnati da “Eccellenze d’Impresa 2020”.
L’ambito premio “assoluto”tra tutte le categorie negli anni passati è stato assegnato ad aziende del calibro di Diasorin, Giovanni Rana, Recordati, Iguzzini. Il riconoscimento 2020 è stato assegnato a Caffè Borbone S.r.l. in un evento presso il Teatro Manzoni, promosso da GEA-Consulenti di Direzione, Harvard Business Review Italia e Arca Fondi SGR, con il patrocinio di Borsa Italiana. I vincitori sono stati selezionati da una giuria composta da Gabriele Galateri (Presidente di Assicurazioni Generali), Patrizia Grieco (Presidente di MPS), Marco Fortis (Vicepresidente di Fondazione Edison), Raffaele Jerusalmi(Amministratore Delegato di Borsa Italiana) e Luisa Todini (Presidente di Todini Finanziaria).
Contestualmente all’attribuzione del premio sono stati presentati i risultati della Ricerca Campioni d’Italia, che analizza i fattori del successo di diecimila aziende italiane e si è tenuta una tavola rotonda su “Come il mercato dei capitali può accelerare la crescita dei campioni nazionali”.
Questo riconoscimento segue la menzione attribuita a Caffè Borbone da “Eccellenze d’impresa” il 26 giugno 2020 nell’ambito del premio “attrattività finanziaria” per le aziende non quotate, dedicato alle aziende che hanno dimostrato caratteristiche di eccellenza in termini di trasparenza, governance e capacità di attrarre risparmio privato per la crescita.
“Dopo la menzione “Attrattività Finanzaria” assegnata da “Eccellenze d’Impresa” lo scorso giugno, questo premio ci rende davvero orgogliosi” commenta il presidente esecutivo di Caffè Borbone Massimo Renda “Il riconoscimento“Crescita e Sostenibilità” è un tema che mi sta particolarmente a cuore e credo vada a premiare il nostro grande impegno, specialmente nel campo della sostenibilità con la cialda compostabile. Il premio assoluto 2020 tra tutte le categorieè un momento di grande gioia per me e tutta l’azienda e un riconoscimento che ci ripaga dei tanti sforzi fatti in questi anni.”
Caffè Borbone S.r.l. è un’azienda napoletana fondata da Massimo Renda nel 1996, attiva nel business della torrefazione, produzione e commercializzazione di cialde compatibili e capsule. La società è il terzo player in Italia dopo Lavazza e Nespresso nell’ambito del caffè porzionato e tra i primi produttori delmercato delle capsule compatibili. Grazie alla lungimiranza di Massimo Renda, l’azienda, che agli albori era a carattere familiare, passa in poco tempo a competere tra le prime posizioni del mercato.
Proprio per questo motivo, nel 2018 Massimo Renda decide di farsi affiancare da Italmobiliare, la più grande “investment holding” italiana, con l’obiettivo di assicurare all’azienda una visione a lungo termine. Quest’operazione ha permesso a Caffè Borbone di diventare un’azienda con una governance strutturata in grado di supportare impegnativi e ambiziosi piani di sviluppo.
La giovane azienda, nata a Napoli, dove il caffè espresso è storia, a distanza di pochi anni, già rappresenta un caso imprenditoriale di straordinario successo, grazie a un continuo processo di crescita. Dopo un 2019 chiuso con un fatturato pari a 173 milioni, anche in uno scenario complesso come quello attuale, nel primo semestre 2020, Caffè Borbone ha fatto registrare un fatturato di 104,1 milioni di euro, in crescita del 21,1% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, cifre sostenute da un approccio disciplinato allo sviluppo e da una forte efficienza produttiva e organizzativa che le hanno conferito il primato di realtà più efficiente del mercato italiano grazie ad un’elevata redditività.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/PerWebCaffè-Borbone_Premio-Eccellenze-D-impresa-scaled.jpg?fit=2560%2C1920&ssl=119202560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-16 15:50:442020-10-16 15:50:47Premio eccellenze d'impresa: Caffè Borbone sul podio
Via Santa Maria in Portico é il prolungamento di via Giuseppe Martucci che porta sulla riviera di Chiaia. Adiacente a questa via si trova via Giacomo Piscicelli, meglio identificata sempre con il nome di Santa Maria in Portico. Questo nome è anche dedicato alla notissima chiesa, che si trova su di un lato della omonima piazzetta, la cui costruzione è iniziata nel 1632 su disegno dell’architetto Nicola Longo, e si deve alla generosità della Duchessa di Gravina, Felice Maria Orsini, ricca di opere come il presepe ligneo e il cristo tutto scolpito in legno entrambi risalenti al seicento. Alle spalle della chiesa é situato il convento tutt’oggi scuola di formazione per novizi.
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A questo evento ne seguiranno altri.
Questo il calendario:
31 Ottobre – In nome di Halloween: porchetta, porcini, zucca, novello e castagne.
14 Novembre – Sapori invernali (zuppa forte, salsicce e friarielli, mele infornate, vin brulé).
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/aperidog.jpg?fit=1446%2C2048&ssl=120481446Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-12 12:33:102020-10-12 12:33:13Aperidog: parte il percorso enogastronomico itinerante nella I Municipalità di Napoli
DA CASOLARO RIPARTONO I CORSI PROFESSIONALI DI CUCINA A PARTIRE DAL 12 OTTOBRE CON GRANDI NOMI COME IL MAESTRO ROLANDO, FRANCESCA MORANDIN E RITA BUSALACCHI
UN VERO E PROPRIO VIAGGIO NELLA SCIENZA DAL 12 OTTOBRE AL 17 NOVEMBRE DA CASOLARO HOTELLERIE AL CIS DI NOLA
Ripartono finalmente i corsi professionali di cucina rivolti agli addetti ai lavori a cura di Casolaro Hotellerie. Infatti, dal 12 ottobre fino al 17 novembre l’azienda leader nel campo delle forniture alberghiere, ristoranti, bar, pasticcerie, con sede attuale al Cis di Nola, dedicherà un ciclo di incontri volti a conoscere uno dei mondi più insidiosi della cucina: la pasticceria, ma non solo, questo ciclo d’incontri rappresenta un vero e proprio viaggio nella scienza grazie alla presenza di pareri autorevoli del mondo della gastronomia come la pastry chef “Rita Busalacchi” vera punta di diamante della pâtisserie italiana e i maestri Rolando e Francesca Morandin, esperti soprattutto in materia di “lievito madre”e della gastronomia in tutte le sue sfaccettature. Il corso è dedicato a professionisti che intendono approfondire temi come la gestione del lievito madre, la realizzazione di una perfetta canditura di agrumi, oppure “approprarsi” dei segreti che sottendono il mondo della biscotteria e dei dolci napoletani, grazie al corso pratico teorico che svelerà agli appassionati tutti i segreti per realizzare un babà o una sfogliatella “a regola d’arte”.
Il calendario dei corsi è già on-line su www.casolaro.it
Si parte alla grande il 12 e 13 ottobre con il pastry chef Andrea Vitale che illustrerà tutte le fasi per realizzare una perfetta sfogliatella. Il corso inizia con la realizzazione di una perfetta pasta sfoglia, per continuare con le tecniche di realizzazione della frolla, l’imbottitura, formatura, e infine, cottura. Sarà realizzata anche una variante salata, mignon, coda d’aragosta e sfogliatella verticale.
Il 19 e 20 ottobre è il turno di un vero e proprio viaggio nella biscotteria con Rita Busalacchi, laureata in chimica, la chef palermitana è stata scelta dall’A.M.P.I. (’Accademia Maestri Pasticceri Italiani) come pasticcera emergente 2018. Lo stesso Luca Montersino ha elogiato la sua chiboust, mentre il maestro Gino Fabbri utilizza la sua crema diplomatica dalla struttura perfetta. All’attivo vanta tante collaborazioni, come quella con il maestro Maurizio Santin. La talentuosa Rita Busalacchi condurrà presso Casolaro Hotellerie un corso teorico-pratico durante il quale saranno realizzati i frollini con diverse tecniche di base, con ricette che vanno dai grandi classici, a frollini senza glutine e anche senza lattosio. Continua il percorso con Rita Busalacchi il 21 ottobre con il corso di bilanciatura della pâte à choux, analizzata in tutte le sue sfaccettature, anche senza glutine. I corsisti potranno sbizzarrirsi nel creare le proprie ricette, sia dolci sia salate.
Si ritorna alle origini il 26 ottobre con il corso dedicato al babà napoletano. Un giorno interamente dedicato all’arte di preparare il babà e al corretto svolgimento di tutte le sue fasi. Sarà possibile assistere alla creazione di svariati modi di preparare l’emblema della pasticceria napoletana: classico, savarin, con crema e frutta, al pistacchio, al cioccolato, ai cereali.
A novembre ci si divertirà con la scienza in cucina insieme a Rolando Morandin, uno dei grandi maestri della pasticceria italiana affiancato, nella parte teorica, dalla figlia, la dottoressa Francesca Morandin depositaria di un brevetto sul lievito madre senza glutine. Le specialità del maestro Morandin sono molteplici, come ad esempio: la canditura tradizionale, la confetteria, la pralineria, ma la sua forza sono i lievitati. Non a caso, la tecnica per la realizzazione del lievito madre in acqua, conosciuta come “Metodo Morandin”porta il suo nome.
Il 9-10 Novembre si parte con la Scienza dei lievitati, durante il corso saranno mostrate tutte le tecniche di gestione del lievito madre, e svelati piccoli utili a riconoscere le varie acidità e mettere a confronto tutti i sistemi per la sua gestione. Saranno realizzati cult della pasticceria italiana come: il panettone classico, lievitati alternativi con farina di farro monococco, segale, fiocchi di avena e brioches con cereali alternativi.
Immancabile l’appuntamento fissato l’11 novembre: “Una giornata in cucina con i maestri Morandin”, un’occasione unica per imparare tante gustose preparazioni, partendo dalla colazione fino alla cena. Strudel di mele, quiche lorraine, torta paradiso, pancarrè, pizza in teglia e tante altre piacevoli preparazioni.
Uno dei corsi più attesi è sicuramente quello dedicato alla canditura di agrumi frutta e ortaggi, fissato il 12- 13 novembre. Contestualmente saranno prodotte marmellate a basso contenuto di zuccheri, senza pectina e salse da abbinare a carne e formaggi.
Ancora una volta la pastry chef Rita Busalcchi stupirà gli ospiti il 16 e 17 novembrecon il corso: Sfoglia Perfetta, un corso dedicato alla buona tecnica di sfogliatura sia di paste sfoglie che di prodotti lievitati. Dalla teoria alla pratica, saranno analizzati diversi tipi di sfoglie e approfondite le tecniche di sfogliatura di piccoli lievitati come brioches sfogliate e croissant.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/Corsi-cucina_Casolaro-Hotellerie_Busalacchi-Napoli.jpg?fit=390%2C460&ssl=1460390Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-09 13:47:092020-10-09 15:35:45Da Casolaro ripartono i corsi professionali di cucina
Di Food in Tour a Pellezzano. L’11 ottobre riparte il progetto di valorizzazione del territorio salernitano per infondere un segnale di speranza
La Chiesa di Santa Maria alli Mazzi, l’Eremo dello Spirito
Santo, la lavorazione dei formaggi, i vini e tante altre curiosità da scoprire
per ripartire e dare un segnale di speranza
“In un momento epocale così critico, in cui epidemie virologiche stanno diffondendo il panico e la paura in tutta il mondo e nella nostra nazione, il Gruppo al femminile del format “ Di Food in Tour” intende insistere sulla promozione turistica della provincia salernitana e in particolar modo della Valle dell’Irno, affinché le attività economiche collegate al turismo e alla cultura non muoiano e non subiscano ulteriori danni. Il tour di Pellezzano si sarebbe dovuto svolgere l’8 marzo. Abbiamo preferito aspettare e nonostante la situazione non sia delle migliori, vogliamo ripartire con fiducia e speranza. Per questo adesso è importante essere uniti, crederci e fare rete, promuovendo ciò che di bello e buono il nostro territorio ha da offrire a turisti stranieri, italiani e campani, che ci auguriamo accorreranno come sempre numerosi e desiderosi di essere ospitati nella nostra terra sorridente e accogliente”. Queste le riflessioni piene di speranza della Presidente Mina Felici, capogruppo del CTG Picentia, insieme alle Dott.sse Annamaria Parlato e Maria De Vita organizzatrici della seconda tappa di Di Food in Tour a Pellezzano, in data 11 ottobre 2020. Pellezzano deriva da “fundus Pellitianus” di proprietà del patrizio romano Pellitius o Pelitius con l’aggiunta del suffisso “anus” che indica appartenenza. Il territorio ha vissuto tutta la storia del meridione, dalla civiltà degli etruschi a quella greco-lucana (dall’inizio deil VI secolo a.C. alla metà del III secolo a.C. come dimostra il complesso archeologico di Fratte), dall’avvento dei Picentini alla dominazione romana, come testimoniano la villa romana di Sava e i vari rinvenimenti in tutta la Valle dell’Irno, dalle invasioni barbariche alle incursioni saracene, dalla dominazione longobarda a quella borbonica. Col passare dei secoli, in questo territorio, situato nella media Valle dell’Irno, si erano formati Casali, ben distinti fra loro, di essi cinque incorporati nella Università di Salerno. I Casali ad occidente della Valle erano: S.Nicola, Coperchia, Pellezzano, Capriglia, Cologna, Nofilo e Casal Barone. Il Consiglio d’Intendenza della Provincia, con deliberazione in data 3 febbraio 1819, si pronunciò per il distacco dei Casali dall’Università di Salerno. Nel mese di dicembre del 1819, nacque, così, il Comune di Pellezzano. Pellezzano è famosa per il “sciusciello”, un alimento tipico regionale a cui sono dedicate anche alcune manifestazioni estive. Il tour prenderà il via dopo un caffè di benvenuto e i saluti istituzionali del Sindaco Dott. Francesco Morra e del consigliere comunale Marco Rago presso Villa Pastore, una struttura del XVIII sec. donata alle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia dalla casata da cui prende il nome. Nella frazione di Coperchia una sosta nella Chiesa di Santa Maria alli Mazzi servirà per far conoscere la magnificenza dei suoi affreschi e cappelle. Presso la fattoria didattica Al Convivio – Home Restaurant i visitatori potranno degustare particolari formaggi prodotti dall’azienda e partecipare ad un’interessante food experience con prodotti locali. Un pranzo a base di pietanze tipiche sarà servito presso “U’Chevalier Pizza & Trattoria”. Nel pomeriggio i visitatori andranno alla scoperta della Casa della venerabile Madre Maria Pia Notari, fondatrice delle Suore Crocifisse, del convento e del chiostro. Subito dopo ci si dirigerà verso l’Eremo dello Spirito Santo immerso in una meravigliosa distesa di ulivi, dove sarà possibile ammirare anche la mostra “La casa dell’angelo -5 Artisti per Ugo Marano” programmata e finanziata dalla Regione Campania, realizzata e promossa dalla Scabec S.p.A. con il Comune di Pellezzano. Infine a Villa Pastore una degustazione guidata di formaggi caprini freschi e stagionati sarà l’occasione per apprezzarne le caratteristiche organolettiche e nutrizionali. Il Food Blog 2Ingredienti Arte&Cibo sarà media partner dell’evento.
Il CTG (Centro Turistico Giovanile) è un’ Associazione nazionale senza scopo di lucro che promuove e realizza un progetto educativo e di formazione integrale della persona, attraverso momenti di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla concezione cristiana dell’uomo e della vita, nel servizio alle persone e al territorio. Agisce nell’ambito del turismo giovanile e sociale, della cultura e dei beni culturali, dell’ambiente e del tempo libero, avvalendosi del metodo dell’animazione e rivolgendosi a tutte le fasce di età, in particolare a quelle giovanili. Nato nel 1949, il Ctg oggi si estende in tutta Italia con centinaia di realtà tra gruppi di base, circoli e centri di vacanza in località di grande richiamo turistico e naturalistico, con una rete diffusa di comitati provinciali e di consigli regionali, coinvolgendo ogni anno nelle proprie attività migliaia di persone. Il CTG è riconosciuto dal Ministero dell’Interno come Ente Nazionale con Finalità Assistenziali ed è altresì iscritto al Registro Nazionale delle Associazioni di promozione Sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ulteriore riconoscimento ufficiale come Associazione è quello concesso dalla CEI. Il 2 marzo 2019 è stato stipulato un protocollo d’intesa con “I Borghi più belli d’Italia”, per valorizzare l’Italia e le sue bellezze e il 6 giugno 2019 con il MIBAC sull’educazione e formazione al patrimonio culturale.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/IMG-20201002-WA0007.jpg?fit=1754%2C1241&ssl=112411754Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-08 11:49:002020-10-12 12:02:41Nuova tappa per di food in tour a Pellezzano l'11 ottobre
50 Top Pizza Awards : Frumento è la migliore pizzeria in Sicilia, trentunesima in Italia e vince anche l’Olitalia Award per la migliore proposta di fritti nazionale.
Martedì 29 settembre 2020 in diretta streaming sulle pagine Instagram e Facebook di 50 Top Pizza a partire dalle 18.30 si è tenuta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti alle migliori 50 pizzerie d’Italia e del mondo selezionate dalla più autorevole guida online, aggiornata ogni anno – 50 Top Pizza Award – ideata da Barbara Guerra, Albert Sapere e Luciano Pignataro Wine&FoodBlog perpremiare idee imprenditoriali originali basate sull’uso e valorizzazione di prodotti locali e stagionali fra cui quelli a marchio europeo (Dop, Igp, Stg) e i PAT ministeriali. Tra i premiati, la pizzeria Frumento di Acireale di Emanuele Serpa e Federica Lazzaro si è aggiudicata il 31°posto su scala nazionale e il 1° su scala regionale, attestandosi come la migliore pizzeria in Sicilia e anche la più a Sud d’Italia. Frumento ha vinto pure l’Olitalia Award per la migliore proposta di fritti in Italia.
Grande
soddisfazione per Emanuele Serpa e Federica Lazzaro che da cinque anni, insieme
al loro team, continuano a ricevere
conferme e nuovi riconoscimenti da parte degli addetti al settore su cui, da
giovanissimi, hanno deciso di investire aprendo, nel cuore di Acireale, la loro
pizzeria, Frumento. La scelta di avere una sola sede e di averla proprioad Acireale, a pochi
chilometri dalla rinomata piazza catanese, è
stata, dapprima, una scelta visionaria, e alla lunga, una scelta vincente
tanto che in questi anni, sono tante le realtà legate al mondo
dell’enogastronomia che hanno deciso di seguire il loro esempio.
Neanche
il lockdown e la pandemia sono
riusciti a fermare il vulcanico duo imprenditoriale e il loro team che, in una situazione difficile e insidiosa come quella che stiamo
ancora vivendo, hanno continuato a lavorare e a investire sul proprio progetto
con lo stesso coraggio e dedizione di chi crede e si appassiona davvero a ciò
che fa, senza perdere mai la lucidità e la positività che li contraddistingue. Si
pensi all’iniziativa di delivery lanciata
da Serpa che occupandosi in prima persona delle consegne a domicilio ha
mantenuto vivo il rapporto con i suoi clienti con cui è sempre rimasto in
contatto, sempre rispettando le indicazioni ministeriali. Tra le nuove collaborazioni, avviate proprio negli scorsi mesi, vi
sono: quella con il Birrificio Baladin che ha realizzato delle bottiglie personalizzate per Frumento;
e quella con Campari Academy con cui Frumento ha organizzato delle masterclass di aggiornamento
professionale, fonti d’ispirazione per il bartender,
Domenico Cosentino che ha ideato una
nuova cocktail list disponibile nei prossimi mesi. Ricordiamo anche new
entrydel menù (consultabile
online), ovvero, le nuove fritture – crocchè di patate e gli arancini con il
trunzo di Aci (cavolo rapa coltivato
nella zona di Acireale) – e le nuove
pizze che seguono sempre la stagionalità delle materie prime secondo il diktat qualità e freschezza da
sempre osservato e tutelato da Frumento.
«Siamo molto felici e orgogliosi di
questi due riconoscimenti – dichiarano i due imprenditori – perché sono la riprova
della nostra costante crescita in termini di esperienza e qualità. Scalare la
classifica, conquistando otto posizioni più in alto rispetto all’edizione
precedente (39 nel 2019; °31° nel 2020) ed essere riconfermati come la prima pizzeria
in Sicilia e anche la più a Sud d’Italia e ricevere l’Olitalia Award per la
migliore proposta di fritti in Italia ci motiva e ci fa credere di aver
imboccato davvero la strada giusta. Una strada che abbiamo deciso di percorrere
da giovanissimi spinti dalla forza di seguire un sogno e dalla consapevolezza
che ci stavamo davvero giocando il tutto per tutto. Una strada che ci ha
portato a scrivere una storia ambientata ad Acireale, un territorio cui siamo
molto legati e su cui abbiamo voluto riaccendere le luci che merita di avere
puntate, contribuendo alla sua rinascita. Una storia fatta da noi ma soprattutto
dal nostro team e dai nostri
fornitori che ci consentono da cinque anni di offrire una proposta di qualità,
costante e coerente nel tempo. Ringraziamo 50 Top Pizza non solo per averci inserito all’interno della loro
autorevole classifica nazionale che premia le migliori pizzerie italiane ma
soprattutto perché ha conferito importanza a questo prodotto e a questo
segmento della ristorazione per molto tempo rimasto nell’ombra sebbene sia uno
dei simboli più considerevoli della nostra identità gastronomica a livello
internazionale. Concludiamo, annunciando una nuova tappa del processo di
evoluzione della pizza in Sicilia, ovvero, che a breve saremo aperti anche la
domenica a pranzo per offrirvi sempre le nostre pizze».
Questi nuovi riconoscimenti che vedono nella 50 top pizza award Frumento al 31°posto su scala nazionale e al 1° tra le pizzerie siciliane, oltre all’Olitalia Award per i migliore proposta di fritti in Italia, s’aggiungonoallealtre segnalazioni della pizzeria all’interno della “Guida del Gambero Rosso 2020” con due spicchi, il “Premio Migliore Pizzeria in Sicilia – Best in Sicily 2019” organizzato da Cronache di Gusto, della “Guida ai sapori e ai piaceri della Sicilia 2019 e 2020” di Repubblica, della “Guida ai Ristoranti e Pizzerie di Sicilia” del 2018 e del 2019 edita da Il giornale di Sicilia; de “I Ristoranti d’Italia 2018” dell’Espresso.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/10/PIZZA_MENù-FRUMENTO-scaled.jpg?fit=2560%2C1707&ssl=117072560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-10-06 11:39:002020-10-12 11:45:2950 top pizza Award : Frumento è la migliore pizzeria in Sicilia
Lunedì 12 ottobre alle ore 20:00 presso il Ristorante Pizzeria Raffaele Medaglia in via Appia km 18.900 a Sant’Antimo, Renato Rocco, direttore de La Buona Tavola Magazine, presenterà agli operatori dell’informazione il menù autunnale e la location inaugurata a inizio agosto. La cena prevede un entrée composto da un assaggio di pizza seguito dalla degustazione di diverse portate:
Pizza Zuccotta: crema di zucca, fior di latte di Agerola, pancetta arrotolata di suino nero, scaglie di parmigiano reggiano 36 mesi, fonduta di pecorino romano e olio EVO
Polpo nell’orto: polpo brasato servito con la sua maionese e soutè di verdure di stagione
Porchetta di coniglio e patata affumicata: rollè di coniglio cotto a bassa temperatura con erbe aromatiche, patata affumicata, fondo di coniglio all’ischitana
Raviolo al ragù napoletano: ravioli di ragù serviti con pesto ed emulsione di pomodoro e ricotta
Pasta mista cavolo, frutti di mare e cacao: pasta mista servita con cavolo in due consistenze, frutti di mare e spolverata di cacao
Rana verza e guanciale: rana pescatrice cotta in olio cottura, verza orientale, guanciale croccante
Baccalà alla puttanesca bruciata
Ricordo di Pastiera
Pizza zuccotta
Raffaele Medaglia: Dal Cile all’Italia
Innumerevoli esperienze all’estero hanno arricchito la formazione dello chef Raffaele Medaglia: New York, Londra, Dubai, India, Singapore sono solo alcune delle città in cui ha dato prova del suo estro. Vanta inoltre un’esperienza al Joia, ristorante stellato milanese. Nel 2014, dopo una carriera cosmopolita, arriva la scelta di aprire con dei soci una catena di ristoranti, ben sei, a Santiago del Cile. Creatore del format “Semplicemente Pizza”, un campionato mondiale di pizzaioli professionisti tenutosi nel 2016 con tappe come New York, Buenos Aires e Napoli. Raffaele ha partecipato anche ad altri programmi televisivi in Cile, e al programma italiano “Little big Italy” su Canale 9 con Francesco Pannella.
Lo chef Raffaele Medaglia
Rappresentante ministeriale chef italiano nel mondo,
Medaglia torna a casa nella sua Sant’Antimo, in un locale in cui è
rappresentata la Napoli antica e quella moderna, caratterizzato dall’azzurro
del mare, dal giallo del grano (ma anche di san Gennaro) e dal rosso fuoco del
Vesuvio che erutta dal forno.
A far parte della brigata di Raffaele Medaglia, due giovani chef, Antonio Commone e Vincenzo Cozzolino, che vantano nei loro curriculum diverse esperienze professionali come quella presso Josè Restaurant con lo chef stellato Domenico Iavarone.
NB: l’incontro con gli operatori avverrà in una sala separata da quella aperta al pubblico e nel rispetto delle norme anti Covid-19.
Presso la sala demo della Nardone Forni a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento, due giorni sono stati dedicati alla formazione professionale “ Consulenza 3.0 – Impasti Gourmet” firmata Maurizio Stanco.
La Consulting Stanco, agenzia di consulenza aziendale fondata da Maurizio
Stanco è il frutto di 25 anni d’esperienza nel settore della formazione e della realizzazione di impasti gourmet.
La Consulting Stanco focalizza la
consulenza su: pizza classica, pizza napoletana 3.0 , pizza in pala 3.0 , pizza
in teglia , focaccia gourmet, impasti
alternativi, grani antichi, multicereali, integrale , bun sburger,
gluten free, prefermenti e
lievito madre.
Oltretutto si occupa di formare per una
gestione ottimale del food cost e del business plan, garantendo la crescita del
fatturato nell’ambito Pizzeria-Panificazione-Pub e Pasticceria.
Maurizio Stanco perseguendo una
costante ricerca e valorizzazione dei prodotti di qualità, ha dato vita in
collaborazione con l’azienda Molini Pizzuti di Bellizzi, che vanta oltre
cinquant’anni d’esperienza nell’arte molitoria, una nuova selezione di farine “Linea Professional“
nello specifico, Natura e Natura Plus, farine di tipo “ 0 “a cui a breve si
affiancherà una tipo “ 1 ”.
Farine ideali per realizzare prodotti
che permettono di soddisfare gli obbiettivi prefissati e che sono in dotazione
con assoluta esclusività di zona agli aderenti al progetto Partner su tutto il
territorio nazionale.
Da qui ha preso corpo il nuovo format registrato “ Consulenza 3.0 – Impasti Gourmet “, fondamentale per ampliare e completare una formazione professionale.
Si tratta di una full immersion di due
giorni dedicata agli impasti gourmet sia di pizza napoletana che di pizza in
pala, con l’unicità che, ogni partecipante è protagonista della consulenza,
poiché ha una postazione personale dotata d’impastatrice professionale MecnoSud azienda di Flumeri leader nel settore delle attrezzature per pizzerie,
panificazione e pasticceria, inoltre al proprio banco ci sono utensili,
farine Linea Professional Molini Pizzuti e quanto necessario per realizzare gli
impasti, in tal modo mette letteralmente le mani in pasta, in contemporanea con
l’intero gruppo mentre segue la lezione e interagisce con il relatore.
Il primo giorno alterna teoria e
pratica, dove ogni corsista realizza il suo impasto pizza napoletana 3.0 e
pizza in pala 3.0 che a temperatura controllata affrontano una lievitazione di
24 ore. Il secondo giorno è dedicato ad approfondimenti teorici e alla stesura
dei panetti lievitati, quindi alla cottura della pizza napoletana 3.0 e pizza
in pala 3.0 con impasti gourmet, personalizzate dai prodotti tipici del
territorio di provenienza dei partecipanti.
La prima tappa di formazione
”Consulenza 3.0 Impasti Gourmet” ha visto realizzare da ogni corsista due
impasti gourmet:
Impasto Pizza Napoletana 3.0 con idratazione minima del 70 % H2o
Impasto Pizza in Pala 3.0 con idratazione minima del 80 % H2o
I pizzaioli professionisti che hanno
partecipato sono stati:
Pietro Zannini pizzaiolo e patron della pizzeria Pucci e Manella di Formia; la pizza che ha realizzato è stata la “Pucci” (Mozzarella di bufala dop, all’uscita capocollo artigianale di Maranola, provolone Recco e pomodorino confit, olio evo e basilico)
Giuliano Bucci dall’Abruzzo, patron di ben tre pizzerie: Pizzeria La Fattoria a Roccaraso, La Lanterna a Castel di Sangro e Kilometro Zero a Tenerife. La pizza che ha realizzato è stata la “Poker” (Crema di pecorino, ventricina spalmabile, fior di latte, tartufo nero estivo a scaglie, olio evo)
Cesare Tassone dalla Calabria, pizzaiolo presso la pizzeria Il Castello di Stilo; la pizza che ha realizzato è stata “L’improvvisata” (Base pomodorino giallo, fior di latte. All’uscita capocollo, pomodorini rossi, olio evo e basilico)
Attilio Ferrante patron della pizzeria Pizza e Babbà di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta, la pizza che ha realizzato è stata la “Vesuviana” (Passata di pomodorino giallo del Vesuvio, fior di latte, salame di maialino nero casertano, cipolla croccante, olio evo)
Luciano Passeggio pizzaiolo di Spicchi d’Autore a Napoli;la pizza che ha realizzato è stata “La speziata” (Vellutata di zucca, carote, zenzero, sale, pepe e burro, mousse di patata viola, mandorle tostate e rosmarino in foglie, fior di latte di Agerola e olio evo)
Guido Tartaglia da Napoli pizzaiolo presso la pizzeria Spicchi d’Autore a Napoli, la pizza che ha realizzato è stata la ”Campagnola” (Base di fior di latte di Agerola. All’uscita, crema di topinambur e funghi porcini, radicchio fritto e topinambur in chips, olio evo e basilico)
Michele Casertano da Curti, pizzaiolo presso la pizzeria Pizza e Babbà di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta; la pizza che ha realizzato è stata “La donna in viola” (Vellutata di patate viola, salsiccia di maialino nero casertano, mozzarella di bufala dop, olio evo e basilico)
Carlo De Angelis pizzaiolo presso la pizzeria Panidà 2.0 di Aversa;la pizza che ha realizzato è stata la “Casertana” (Crema di melanzana e peperoni artigianale, salsiccia di maialino nero casertano, olive nere denocciolate Caiazzane, fior di latte di Agerola, olio evo e basilico)
Dino Daniele – Wael El Sayed pizzaiolo proveniente da Passo di Mirabella; la pizza che ha realizzato è stata la “Filù” (Vellutata di zucchine e datterino giallo in succo, fior di latte, fiori di zucca ripieni di ricotta, provola e pesto di basilico, olio evo e basilico)
Taddeo De Luca pizzaiolo presso la pizzeria Luigi Gallo pizza e fritti a Casamarciano; la pizza che ha realizzato è stata la Pizza “Bizzarra” (Crema pomodorino giallo del piennolo, pomodorino giallo semi dry, olive nere di Gaeta. All’uscita pomodorino rosso semi dry e acciughe di Cetara, origano di montagna, olio evo)
Lo staff di supporto alla prima tappa
di Consulenza 3.0 ha visto in sala:
Luigi Gallo pizzaiolo e patron della pizzeria Luigi Gallo pizza e fritti a Casamarciano che ha realizzato la sua “Pizza Scarulella” (Provola di Agerola, salsiccia di maialino nero casertano. In uscita scarola riccia saltata in padella, acciughe e guanciale)
Nunzio Ieppariello maestro pizzaiolo presso la Pizzeria Le Quattro Esse di Avellino. La pizza che ha realizzato è stata la “Zuccona” (Crema di zucca, provola, porcini, scaglie di patate viola. All’uscita scaglie di caciocavallo stagionato, basilico e olio evo)
Antonella
Salvatore Hostess
La seconda tappa della Consulenza 3.0 Impasti Gourmet è in
programma per il mese di Novembre 2020
in Campania e sarà riservata esclusivamente ad un numero di 10 partecipanti.
Dal 3 all’11 ottobre al via la terza edizione della Milano Wine Week con cui ripartirà ufficialmente la rosa degli eventi milanesi dopo la pausa imposta dalla pandemia.
Milano
riparte, torna ad essere palcoscenico nazionale ed internazionale di eventi
fashion e gourmet. Riparte e lo fa dalla Milano Wine Week, la settimana
dedicata alla promozione e al rilancio del settore vitivinicolo.
Nove giorni, dal 3 all’11 ottobre, durante cui un programma ricco di eventi si snoderà tra Milano e altre città di 7 paesi importanti per l’export del vino. Operatori del settore, buyers e pubblico saranno a contatto, rispettando tutte le normative vigenti, con le aziende vitivinicole.
Una
Milano Wine Week inedita, trasformata e potenziata che cavalca l’onda
dell’epoca digital con il chiaro obiettivo di offrire uno strumento potente che
possa connettere tutti gli attori della filiera, da monte a valle. Nasce quindi
la prima Digital Wine Fair, la piattaforma digitale che permette l’incontro tra
cantine, aziende, buyers di tutto il mondo offrendo un momento di dialogo,
promozione e networking. Masterclass, Walk-Around
tasting, ShowCooking e Wine Pairing, Forum e meeting B2B: questo e molto altro
animerà il primo evento internazionale del 2020 interamente dedicato al mondo
del vino.
Una manifestazione che partirà dal cuore di Milano, i
luoghi della ristorazione, che permetterà al pubblico vivere un’esperienza
sensoriale a 360°.
Dunque, il mondo del vino non può ripartire se non ha al suo fianco quello della ristorazione e viceversa. Produttori vinicoli e grandi protagonisti della cucina saranno in scena insieme per risollevare le sorti dei rispettivi settori. Tra i protagonisti dell’evento, ci saranno anche chef del calibro di Cedroni, Oldani, Negrini, Berton e Roncoroni. Nonostante il futuro riservi delle incognite, gli chef lanciano segnali d’ottimismo. La Milano Wine Week è occasione feconda ed imperdibile per degustare i vini nel loro momento di maturità e, per gli chef, di abbinare cibi che possano accordarsi armoniosamente con essi.
Più che
di ripartenza potremmo parlare di una nuova partenza, soprattutto per il
settore food e beverage che più di tutti ha risentito degli eventi drammatici
che abbiamo vissuto. Una nuova ripartenza è possibile: le aziende, le realtà
enogastronomiche, sapranno venirne fuori rinnovate nello spirito. È bene che la
macchina degli eventi riparta ed è bene che lo faccia Milano con manifestazioni
del genere: puntando al cuore (e alla pancia) degli italiani.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/11/milanoww-2020-300.jpg?fit=1202%2C800&ssl=18001202Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-10-02 09:00:282020-11-04 12:23:30Milano Wine Week 2020: riparte dal vino la macchina degli eventi
50 TOP PIZZA 2020 : I MASANIELLI DI FRANCESCO MARTUCCI (CASERTA) È LA MIGLIORE PIZZERIA D’ITALIA E DEL MONDO
SECONDA POSIZIONE PER PEPE IN GRANI, DI FRANCO PEPE (CAIAZZO – CE) IN TERZA PIAZZA I TIGLI, DI SIMONE PADOAN (SAN BONIFACIO – VR), A QUEST’ULTIMO IL PREMIO SPECIALE DI PIZZAIOLO DELL’ANNO.
LA PIZZA DEL 2020 È LA FUTURO DI MARINARA DI MARTUCCI, GENNARO POLICE (‘O SCUGNIZZO, DI AREZZO) È IL GIOVANE PIZZAIOLO DELL’ANNO. LA PIZZERIA NOVITÀ DEL 2020 È IQUINTILI, DI MARCO QUINTILI (ROMA).
TANTI I CAMBIAMENTI E LE NEW ENTRY NELLA CLASSIFICA DELLA CELEBRE GUIDA ON-LINE 16 I LOCALI CAMPANI NELLA TOP 50 SEGUONO, A QUOTA 6, LAZIO, LOMBARDIA E TOSCANA ASSEGNATI ANCHE I PRESTIGIOSI RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI
Il sorpasso è avvenuto, I Masanielli di Francesco Martucci è la migliore pizzeria d’Italia e del mondo secondo 50 Top Pizza 2020 , IV edizione della celebre guida on-line di settore. Il locale di Caserta rimane da solo sul gradino più alto del podio dopo l’ex-aequo del 2019, condiviso con Pepe in Grani di Franco Pepe (Caiazzo, CE) che scende dunque per la prima volta in seconda posizione dopo tre anni da primo della classe. In terza piazza I Tigli di Simone Padoan (San Bonifacio, VR), il quale si aggiudica l’ambito premio speciale di pizzaiolo dell’anno. Ai piedi del podio 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria e La Notizia 94, del pizzaiolo Enzo Coccia, entrambe di Napoli.
Se al vaglio degli ispettori i criteri per la valutazione sono rimasti gli stessi delle precedenti edizioni (dalla qualità della proposta del cibo all’insieme dei servizi offerti al cliente), sono stati invece tanti i cambiamenti nella top 50, che appare, rispetto alle precedenti edizioni, abbastanza rivoluzionata, grazie a diverse new entry e altrettante uscite di scena. Il duo di testa continua a essere espressione della scuola casertana e la Campania resta ovviamente la regione con il maggior numero di locali presenti in classifica, ben 16. A essere rappresentata è però quasi l’intera Penisola, a cominciare da Lazio, Lombardia e Toscana, a quota 6, segue il Veneto (4), poi il Piemonte, la Sardegna e la Sicilia (2), infine Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Liguria, Marche e Puglia (1).
Novità anche per gli attesi Italian Special Awards 2020. Tra questi il premio di giovane pizzaiolo dell’anno, dato a Gennaro Police dell’insegna ‘O Scugnizzo, di Arezzo, e quello di pizzeria novità del 2020, assegnato alla romana IQuintili, di Marco Quintili. La performance del 2020 (ovvero il più grande balzo in avanti in classifica, dal 106° posto del 2019 all’attuale 29°) è invece opera del Ristorante Pizzeria Ciarly, di Napoli. L’incredibile Futuro di Marinara di Francesco Martucci è la classica zampata del campione e si aggiudica il premio di pizza dell’anno. Mentre a firmare la margherita dell’anno è un maestro come Enzo Coccia (La Notizia 94, Napoli). Per la migliore proposta dei fritti occorre andare ad Acireale (CT), presso Frumento, e per la più buona frittatina di pasta da Carlo Sammarco Pizzeria 2.0, a Frattamaggiore (NA).
Il premio Pasticceria in Pizzeria va a Dry Milano, mentre la migliore pizza dolce è la Pizza Colada di Seu Pizza Illuminati (Roma). Il miglior servizio di sala è di Francesco & Salvatore Salvo (Napoli). Le migliori carte dei vini, delle birre e degli oli sono rispettivamente di: 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria (Napoli), Apogeo (Pietrasanta, LU), Giangi Pizza e Ricerca (Arielli, CH). Infine il premio Best Format, conferito a Crosta (MI), e l’importante riconoscimento Innovazione e Sostenibilità Ambientale attribuito a Le Grotticelle (Caggiano, SA).
Sono stati inoltre assegnati i prestigiosi riconoscimenti internazionali per le top pizzerie in Giappone, Canada, Asia e Oceania. Ad aggiudicarseli rispettivamente: Pizzeria Braceria Cesari (Nagoya, Japan), Via Tevere Pizzeria Napoletana (Vancouver, Canada), CIAK – In The Kitchen (Hong Kong, China) e 400 Gradi (Brunswick, Australia). A quest’ultima insegna australiana per finire, è stato dato anche l’ambito premio per la Migliore Pizza Napoletana fuori dall’Italia. Purtroppo quest’anno non è stato possibile stilare le classifiche delle migliori pizzerie di Usa, Sud America e Africa a causa dell’emergenza sanitaria, che non ha reso agevole né il lavoro dei pizzaioli e né tantomeno quello degli ispettori.
Tutti i responsi sono stati dati al termine di un’appassionante diretta streaming, condotta da Federico Quaranta e seguita da migliaia di persone attraverso i canali social. L’ormai consueto countdown ha visto collegati tutti i pizzaioli presenti in classifica, i quali hanno così potuto ritirare virtualmente le onorificenze assegnategli. Tra questi anche Gabriele Bonci, con la sua Pizzarium al primo posto delle 20 Migliori Pizze in Viaggio in Italia – da Taglio e Asporto – 2020, e ovviamente Ciro Salvo, numero uno, con 50 Kalò London, di 50 Top Europe 2020, la classifica delle migliori pizzerie d’Europa fuori dai confini italiani che ha fatto migliaia di visualizzazioni durante la sua presentazione e raccolto centinaia di articoli da tutti i Paesi europei.
“Il mondo della pizza – commentano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, i tre curatori del progetto editoriale – si è dimostrato quello più reattivo di fronte alle difficoltà del momento. Nessuno ha rinunciato alla qualità e sono proseguiti gli investimenti. Ci teniamo poi a sottolineare l’ingresso di tanti giovani, sia in Italia che all’estero, a testimonianza di un settore vivo, ricco di passione e di competenze. Vogliamo infine ringraziare i nostri partner e tutti gli ispettori, che quest’anno hanno compiuto un eccellente e difficile lavoro fuori e dentro i confini nazionali. Grazie a loro, ai coordinatori regionali e nazionali, abbiamo potuto offrire ai lettori e ai clienti una fotografia del comparto come forse nessun altro è in grado di fare. Diamo ovviamente appuntamento a 50 Top Pizza 2021, augurandoci un felice ritorno alla normalità”.
Partner dell’iniziativa 50 Top Pizza 2020 : Olitalia, Birrificio Fratelli Perrella, Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, S.Pellegrino & Acqua Panna, D’Amico, Pastificio Di Martino, Solania, Latteria Sorrentina.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/podio-50top.jpg?fit=1200%2C630&ssl=16301200Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-30 16:25:322020-09-30 16:25:3550 Top Pizza 2020: Francesco Martucci si aggiudica il 1°posto
Da un’idea dello chef Mario Carmine Solimeo nasce una nuova veste del progetto culinario IrpiniAmo Food & Travel di cui egli stesso è l’autore e il promotore. IrpiniAmo Food & Travel diventa un’esperienza culinaria non solo da amare ma soprattutto da condividere.
Per il secondo anno consecutivo, lo chef Solimeo di origini calabresi ma avellinese di adozione, proporrà il suo menù itinerante ad un pubblico di commensali molto speciale, “i meno fortunati”. “In collaborazione con la Caritas Diocesana di Avellino, sarà organizzato, molto probabilmente alla fine del mese di ottobre, un pranzo offerto a chiunque abbia bisogno di un piatto caldo” – dichiara con un pizzico di emozione Mario Carmine Solimeo.
La cucina diventa, così, lo strumento per regalare un momento di allegria, un istante di spensieratezza; la convivialità è la diretta conseguenza di un gesto solidale. “Tutti possono sedersi allo stesso tavolo; insieme possono gustare e apprezzare i prodotti locali, a km 0, e i piatti tipici della tradizione culinaria irpina; ma anche semplicemente socializzare e scambiare una parola di conforto” – con queste parole, pregne di umiltà, lo chef Solimeo si mette in gioco per una buona causa.
Il menù di IrpiniAmo Food & Travel
L’antipasto sarà composto da un tagliere di salumi contadini, che rappresentano il lato prettamente rustico delle terre d’Irpina. Poi sarà servito un gustoso primo piatto di fusilli classici avellinesi condito con un ragù di carne, semplice e genuino. Seguirà un secondo, ricco e sostanzioso, uno stracotto di maiale accompagnato da un contorno di qualità, la patata Rosina. Non poteva mancare il dolce, il bucchinotto, un pasticciotto di pasta frolla con un cuore di mostarda, una ghiotta squisitezza.
“Le portate sono quelle dei giorni di festa, i momenti in cui le famiglie si riuniscono” – dice Mario Carmine Solimeo che aggiunge – “La cucina non deve essere solo un piacere per pochi; mangiare un pasto caldo è un diritto di tutti”.
Il piatto che lo chef Solimeo prepara con tanto entusiasmo è ricco di amore per il prossimo, un sentimento quasi non provato più e dimostrato ancora a stento.
Irpinia Amore Mio Food & Travel è un progetto che intende promuovere, e non solo nel territorio di Avellino, la nuova figura dello “chef solidale”, ma soprattutto la sua missione che è quella di lanciare un messaggio chiaro e diretto: sensibilizzare ed educare alla solidarietà, perché tutti ne hanno bisogno. Un atto che coinvolge emotivamente una persona e che provoca delle belle sensazioni, arricchisce sia colui che le dona sia chi le riceve.
La rinomata azienda di eccellenza Gastronomia Arfè , fondata nel 1870, domenica prossima, 4 ottobre, celebra un secolo e mezzo di storia di tutto rispetto nel settore alimentare e culinario.
Napoli. La storica Gastronomia Arfè celebra 150 anni di attività insieme ai suoi clienti affezionati, domenica prossima 4 ottobre, dalle ore 19, nella sede unica in via Giacomo Piscicelli 37, (angolo via G. Martucci, 2), a Chiaia.
Lo annuncia lo chefpatron della storica azienda napoletana, tra le più antiche e apprezzate della Campania e d’Italia, Antonio Arfè, classe 1957.
Fra le massime espressioni della Cucina tradizionale partenopea, Maestro di Cucina dell’ Associazione Professionale Cuochi Italiani Antonio gestisce l’attività insieme all’affiatata famiglia: in primis la moglie Rosaria, sempre al suo fianco, esperta di settore; le figlie Barbara e Martina, diplomate in Agrotecnica, e specializzate, tra l’altro, nella conoscenza dei prodotti e loro classificazioni e tecniche di vinificazione, alle quali è affidata la consulenza sulle tecniche di produzione, trasformazione, igiene e conservazione degli alimenti; le relazioni con il pubblico e le ditte fornitrici sono affidate a Silvana Rizzolo.
L’evento avrà luogo en plein air a turnazioni, con numero limitato di avventori, in assoluta sicurezza, nel rispetto delle norme anti-covid.
Nel corso della serata, i partecipanti potranno degustare le rinomate bontà salate e dolci, dello chef Antonio Arfè e della figlia Barbara.
Ufficio Stampa e Comunicazione sono curati dalla giornalista Teresa Lucianelli che coordinerà anche i servizi tv e fotografici e le interviste programmati con i colleghi.
La Gastronomia Arfè rappresenta dal 1870 un punto di riferimento certo per tanti buongustai e fini intenditori, dove è possibile sia acquistare da asporto che degustare una selezione di prodotti di alta qualità, squisite pietanze e irresistibili dolci preparati dallo chef Antonio Arfè, coadiuvato dalla figlia Barbara, sous chef; specialità di salumeria di primissima scelta e un’ampia selezione di tipicità, tra cui mozzarella e provole da latte di bufala, aversane, fior di latte, provala e caciocavallo di Agerola e formaggi dei migliori caseifici della regione, salami provenienti dal Nolano, dall’Avellinese ecc., vari salumi campani di pregio, proposti pure nella versione a tagliere, con consegne quotidiane e anche più volte al giorno, a garanzia di un’assoluta freschezza.
Originari degli antichi quartieri spagnoli di Napoli, gli Arfè si dedicano con passione al commercio da un secolo e mezzo.
Già agli inizi, nella seconda metà dell’Ottocento, fondamentale è la scelta di qualità dei prodotti, selezionati con grande attenzione: generi alimentari di ampio consumo come legumi, salsa, oli e affini.
È agli inizi del 1900 che apre i battenti il primo negozio in vico Tiratoio 4 ai Quartieri Spagnoli e viene ampliata la gamma degli articoli, con maggiore tendenza alle specialità, prodotti tipici caseari e di salumeria. A gestirlo è don Antonio Arfè con la moglie, donna Teresina Mazziotti. Scelgono prodotti tipici di eccellenza, ancora oggi presenti nella rinomata attività commerciale di via Giacomo Piscicelli, aperta negli anni ‘50, poco dopo il ritorno dalla prigionia tedesca del figlio Pasqualino, che la rileverà, in previsione delle proprie nozze, affiancato dalla futura moglie, Rita Valente. Anche in questo negozio, vengono commercializzati prodotti di prima qualità, con l’aggiunta di scatolami, pasta, vini e liquori, ad arricchire l’assortimento.
Nel 1972, con la scomparsa di Pasquale, la gestione passa nelle mani della vedova Rita e della figlia Carla, e più tardi entra a far parte dell’organico anche il figlio Antonio, che punta a dare nuovo slancio all’azienda di famiglia, con un contributo sostanziale e inedito: quello dei cibi cotti, ovviamente di alta qualità, in linea con l’impostazione storica della ditta e con il target della clientela, medio-alto e d’élite.
Antonio Arfè si specializza nel settore gastronomico: frequenta corsi di formazione, perfezionamento e aggiornamento in campo alimentare, e soprattutto in ambito culinario, e va ad aggiungere alle ampiamente note specialità alimentari di Arfè, anche quelle preparate in sede, che diverranno in breve tempo famose e tra i simboli gastronomici della città di Napoli, in eventi di grande portata nazionale e internazionale.
Antonio, insignito di prestigiose onorificenze e vincitore di vari trofei di categoria, prepara tuttora, con passione e alta tecnica, tante pietanze della migliore tradizione e squisiti piatti innovativi, a base di ingredienti selezionatissimi campani. Autentiche gioie per i palati raffinati di una platea esigente, formata prevalentemente da autentici esperti, cultori e appassionati del buon gusto.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/IMG_5119.jpg?fit=2023%2C1416&ssl=114162023Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-09-29 10:07:302020-09-29 10:07:33Gastronomia Arfè: 150 anni a tutela del gusto e della qualità superiore
MIGLIORI CHEF E SOMMELIER DEL MONDO DELL’INTERNATIONAL TASTE
INSTITUTE PREMIANO CAFFÈ BORBONE
MISCELA
NOBILE BLU – CAPSULE COMPATIBILI CON MACCHINE NESCAFÈ®* DOLCE GUSTO®*SI
AGGIUDICA LE DUE STELLE CON IL PREMIO SUPERIOR TASTE AWARD
Anche la Miscela Nobile Blu – capsule compatibili con macchine Nescafè®* Dolce Gusto®* di Caffè Borbone si aggiunge alla lista dei prodotti meritevoli di encomio secondo la giuria internazionale composta dai migliori Chef e Sommelier del mondo dell’International Taste Institute, leader mondiale nella valutazione e certificazione di alimenti e bevande di consumo. Il Superior Taste Award è uno dei riconoscimenti più rinomati al mondo perché valuta il GUSTO, in maniera obiettiva e indipendente, senza che la marca influenzi i giurati. La valutazione non dipende dal gusto personale dei giudici ma da una stima della qualità organolettica dei prodotti secondo un approccio sistematico basato sul metodo di analisi sensoriale edonica internazionale.
Caffè Borbone, azienda napoletana riconosciuta a livello nazionale come una delle migliori imprese produttrici di caffè e rinomata soprattutto per il caffè porzionato, porta a casa un altro riconoscimento assegnato dai professionisti del gusto dell’International Taste Institute. Tocca alla Miscela Nobile/Blu – Capsule compatibili con macchine Nescafè®* Dolce Gusto®*, ricevere il Superior Taste Award con 2 Stelle, grazie alle sue caratteristiche che rendono la miscela Equilibrata e Corposa. La Miscela Nobile/ Blu Capsule compatibili con macchine Nescafè®* Dolce Gusto®* è ottenuta dalla selezione di miscele combinte per donare un equilibrio perfetto tra corpo, persistenza e dolcezza. Un mix che regala “magiche emozioni” grazie al suo sapore nobile che non nega a chi lo sorseggia di compiacersi del carattere vigoroso e dell’aroma intenso della Miscela Nobile/Blu.
L’azienda Caffè Borbone non
è nuova del palcoscenico dell’International Taste Institut, infatti,
ha già ottenuto punteggi
altissimi aggiudicandosi 3 Stelle con un punteggio superiore al
90% per la referenza Caffè Borbone Miscela Suprema/Oro
– con le sue capsule compatibili con macchine a marchio
Lavazza®* A Modo Mio®*.Questo non è l’unico riconoscimento che Caffè
Borbone ha ottenuto, infatti, è stato premiato anche con la
referenza Caffè Borbone Miscela Suprema/Oro – con le sue
capsule compatibili con macchine a uso domestico a marchio
Nespresso®*, conseguendo le tre stelle.
Così –commenta- il prestigioso riconoscimento internazionale –Massimo Renda, presidente esecutivo del brand Caffè Borbone: “Ormai i riconoscimenti dell’International Taste Institute sono un appuntamento fisso per Caffè Borbone, è il nostro quarto prodotto a essere premiato con Il Superior Taste Award dalla giuria di esperti nel mondo del food e del beverage. Un feedback davvero importante per noi, dal momento che, in questa competizione è soprattutto il gusto ad essere premiato, in maniera obiettiva e indipendente, senza che la marca influenzi i giurati. La nostra mission, da sempre, è quella d’innovare il processo produttivo, ovviamente mantenendo salda la tradizione del caffè espresso napoletano e nel pieno rispetto di chi, ogni giorno sceglie il nostro caffè. Sono entusiasta di questo nuovo successo ringrazio tutti i miei collaboratori che hanno reso possibile questo risultato.”
Un successo per Caffè Borbone, ma che dà lustro all’intero Made in Italyche in questa competizione ha registrato, in media, punteggi altissimi rispetto agli altri paesi e per svariate categorie. Particolarmente meritevole, quest’anno, la categoria del Caffè Italiano, che con una sempre più crescente presenza di grandi e piccole torrefazioni italiane, rende il caffè uno dei prodotti di punta dell’Italia, anche al di fuori dei suoi confini.
*Nespresso® e *Nescafé®
*Dolce Gusto® sono marchi registrati di Societè des Produits Nestlè® S.A. La
compatibilità delle capsule Caffè Borbone è funzionale all’utilizzo con
macchine da caffè ad uso domestico Nespresso ®.
Lavazza ®, A Modo Mio®,
sono marchi di proprietà di Luigi Lavazza S.p.A.®.
La compatibilità delle
capsule Caffè Borbone è funzionale all’utilizzo con macchine da caffè ad uso
domestico Lavazza ® A Modo Mio ®.
Caffè Borbone Srl è produttore autonomo non
collegato alle società Luigi Lavazza S.p.A.®. e Societè des Produits Nestlè®
S.A.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/CaffèBorbone1_Superior-Taste-Award_-scaled.jpg?fit=2560%2C1706&ssl=117062560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-29 09:45:012020-09-29 09:45:03Caffè Borbone premito dall'International Taste Institute
Consorzio Provolone del Monaco : con l’assessore all’agricoltura verso l’associazione dei consorzi Dop e Igp Con gli auguri arrivano le prime proposte per Nicola Caputo
Il Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco Dop ha accolto con grande entusiasmo la nomina di Nicola Caputo ad assessore regionale all’agricoltura. Un atto che fa cominciare sotto i migliori auspici per il comparto il secondo mandato di Vincenzo De Luca in qualità di presidente della Regione Campania.
“Nell’augurare buon lavoro al nuovo assessore Nicola Caputo – esordiscono il direttore Vincenzo Peretti e il presidente Giosué De Simone- siamo anche lieti di questo cambio di rotta della politica regionale che finalmente ha realizzato quanto più volte abbiamo sollecitato nel corso dei primi cinque anni di amministrazione. La Campania necessitava di un assessore in grado di guidarla verso la massima espressione di potenzialità che possono scaturire da questo settore”.
Una notizia che era nell’aria e che rappresenta un po’ il proseguimento, con pieni poteri, di un percorso iniziato nel luglio del 2019 allorché il presidente Vincenzo De Luca lo nominò consigliere per l’agricoltura. Da quel giorno ha cominciato ad occuparsi di Politiche agricole, alimentari e forestali, Caccia e Pesca; strategie regionali di definizione del nuovo PSR (periodo 2021-2027). Caputo vanta nel curriculum un’esperienza a Bruxelles come coordinatore S&D della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale e presidente del Comitato Life. Si è occupato di Pac, promuovendo i temi della sostenibilità, dell’innovazione in agricoltura e della protezione delle produzioni agroalimentari italiane contro il fenomeno dell’Italian sounding.
“Adesso è il momento di fare sul serio -concludono Peretti e De Simone- la regione Campania necessita di un tavolo permanente aperto a tutti i Consorzi di Tutela dei nostri prodotti Dop ed anche di quelli Igp. Non dobbiamo restare indietro nemmeno di un passo rispetto al resto del Paese consentendo a tutti di competere ad ogni livello. Con l’aiuto di un assessore presente e competente possiamo farcela”.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/Il-tavolo-con-Caputo-1.jpg?fit=720%2C540&ssl=1540720Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-29 09:38:322020-09-29 09:38:35Consorzio Provolone del Monaco: verso l'associazione dei consorzi
“Dal chicco alla tazzina”: Open Day per la Giornata Internazionale del Caffè Cultura e sostenibilità al Gambrinus giovedì 1 ottobre
Un caffè sospeso per ogni firma lasciata per il caffè Unesco
A Napoli cultura, dimostrazioni pratiche e approfondimenti per la Giornata Internazionale del Caffè. L’appuntamento per appassionati, addetti ai lavori e curiosi è nel salone del “Gran Caffè Gambrinus” che giovedì 1 ottobre dalle ore 15 alle ore 20 sarà completamente rimodulato per l’occasione e ospiterà tutto ciò che ruota attorno alla conoscenza della bevanda. Un evento – per cui è stato chiesto il patrocinio morale del comune di Napoli – e che intende sempre più dar voce a tutti i comparti della filiera. Prevista la partecipazione di Flavia Sorrentino, delegata del Comune di Napoli per l’Autonomia della città.
Nel rispetto delle misure anti-Covid (con ingresso a scaglioni, con mascherina e misurazione della temperatura) sarà possibile visitare le diverse postazioni e scoprire la storia del caffè dal chicco verde al prodotto finale che siamo abituati a bere. Prevista la partecipazione anche di una delegazione Sca Italy, Speciality Coffee Association. Focus sulle piantagioni con foto e approfondimenti, sulla sostenibilità ambientale e sulle fasi della tostatura e estrazione. Non manca la formazione e uno spazio dedicato alla candidatura della cultura del caffè napoletano come bene immateriale dell’Unesco (il cui dossier è stato già trasmesso dalla Regione Campania all’apposita commissione nazionale) e al caffè sospeso.
Sempre giovedì 1 ottobre per il lancio del nuovo sito www.grancaffegambrinus.shop chiunque lascerà la propria mail per l’iscrizione alla newsletter parteciperà ad un’estrazione: a fine evento saranno sorteggiati, infatti, due numeri che vinceranno rispettivamente o una pastiera da 1 kg, oppure un set composto da 2 tazzine Gambrinus stile liberty con una latta di caffè miscela Gambrinus da 250 grammi.
EVENTO MATTINA E intanto durante la giornata – solo però dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 20 – per ogni firma lasciata a supporto della candidatura Unesco, il Gambrinus donerà un caffè sospeso a chi non può permetterselo. L’iniziativa mattutina vedrà impegnato il consigliere regionale Francesco Borrelli, presidente dell’Osservatorio per il patrimonio culturale immateriale della Campania. Gran Caffè Gambrinus Via Chiaia, 1 giovedì 1 ottobre ore 15-20 (raccolta firme Unesco anche dalle 11 alle 13) Ingresso gratuito
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/caffè.jpg?fit=1020%2C1044&ssl=110441020Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-09-29 09:15:052020-09-29 09:15:08Dal chicco alla tazzina, Open Day al Gambrinus
Dodicesima Edizione di Cenando sotto un Cielo Diverso
Il Buono dopo la tempesta
Lunedì 28 settembre si terrà a Villa Alma Plena (Caserta) la dodicesima edizione di ” Cenando sotto un Cielo Diverso” , evento di beneficenza en plein air che coinvolgerà ben 140 chef (stellati e non) che cucineranno con il comune obiettivo di raccogliere fondi per la costruzione di un laboratorio ludico – didattico per malati schizofrenici (finalità storica della kermesse) e per l’acquisto di giocattoli da distribuire durante il periodo natalizio ai bambini ricoverati nel reparto dI nefrologia dell’ospedale Santobono Pausilipon.
Tale evento sostituirà l’edizione estiva, che si sarebbe dovuta svolgere a giugno e che non si è concretizzata a causa dell’emergenza Covid-19, e quella invernale, che si svolge solitamente a dicembre e che quest’anno, per ovvi motivi temporali, non avrebbe senso proporre. Il claim di questa edizione è “Il Buono dopo la tempesta“; la tempesta è il COVID-19 e tutto quello che ha portato con sè: malattia, isolamento, dolore… “Ci eravamo dimenticati della natura, degli uomini e delle vigne, delle foreste, dei fiumi, della tutela della salute. La libertà negli ultimi tempi si era trasformata in senso di onnipotenza – commenta Alfonsina Longobardi, ideatrice ed organizzatrice della kermesse -. Abbiamo pagato tutto questo con paura, rimpianti, lontananza e incertezza. Voglio dedicare questa edizione alla ripartenza e al miglioramento di noi tutti. Il numero di chef partecipanti è lievitato da 100 a 140: il mondo della ristorazione sta passando un momento bruttissimo, è giusto fornire ai ristoratori delle occasioni che permettano loro di riallacciare il contatto con il pubblico”.
Testimonial della kermesse: gli chef stellati Crescenzo Scotti, Domenico Iavarone, Michele De Leo; il pasticcere del ristorante “Torre del Saracino” (due stelle Michelin) Carmine Di Donna; e il modello e attore Ciro Torlo. Molti i volti noti dello spettacolo che interverranno in qualità di special guest: la cantante Veronica Rubino (componente delle “Lollipop”), il “cuoco stripper” Mirco Di Centa, Il cantautore Michele Selillo, il modello Nicola Coletta, la show girl Rosanna Romano, il cabarettista Massimiliano Cimino, l’attore Cosimo Alberti. Attesi altri ospiti a sorpresa.
“Cenando sotto un Cielo diverso” è un evento con una triplice finalità: beneficenza, valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti (e, dunque, della buona cucina ad essi direttamente legata). Esso coinvolge – in qualità di protagonisti ai fornelli – cuochi, pizzaioli, pasticceri, produttori del territorio campano e non (tutti di acclarata professionalità), aziende, personaggi del mondo dello spettacolo vicini al concetto di “beneficenza”, e migliaia di persone che intervengono all’iniziativa per far del bene e mangiare bene.
Il progetto a monte della kermesse è stato ideato da Alfonsina Longobardi – psicologa, sommelier ed esperta di food & beverage – che ha voluto coniugare il suo impegno nel sociale alla sue competenze nel mondo del food attraverso l’Associazione “Tra cielo e mare” da lei fondata nel marzo 2013: tale ente opera a sostegno delle persone con disagi psichici e di altra natura; altra finalità del sodalizio è quella di avvicinare le persone cosiddette “normali” a persone che purtroppo vivono situazioni di disagio, abbattendo la barriera della “paura” che è causa dell’incomunicabilità; l’ultimo obiettivo dell’Associazione consiste nella valorizzazione del territorio campano, sia delle sue bellezze che del suo potenziale umano (perciò l’evento si tiene in luoghi di interesse storico – culturale e perciò coinvolge chef e produttori, in primis campani).
A causa delle regole anti – Covid l’evento purtroppo avrà un pubblico limitato, è dunque consigliabile prenotare l’ingresso attraverso la pagina Facebook ad esso dedicata oppure attraverso il sito “Essenze di gusto”: http://essenzedigusto.it/.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/locandina-evento.jpg?fit=1200%2C674&ssl=16741200Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-24 08:51:222020-09-24 08:51:25Cenando sotto un cielo diverso XII edizione
IL CAPPUCCINO BENEAUGURALE DI Caffè KAMO PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO
Countdown per l’inizio del nuovo anno scolastico in Campania, mai tanto atteso come in questa occasione poiché considerato dall’opinione pubblica come un segnale di buon auspicio per il territorio al fine di un “ritorno alla normalità” post emergenza Covid 19.
Il brand Caffè Kamo, puntualmente attento alla mutevolezza dei tempi ed agli accadimenti del quotidiano, ha inteso dedicare agli studenti della scuola media e superiore un cappuccino ad hoc quale gustosa bevanda, fonte di energia e di vitalità. In linea con il progetto di Projeko, azienda titolare del brand Rodolfo Migliaccio, il creativo proprietario di Argentina Caffè, rinomato punto situato ad Ercolano, (Napoli) ha confezionato “Freddoloso”, un goloso cappuccino, composto da caffè freddo e crema al caffè, completato da una gustosa schiuma di latte freddo. A tal fine sono state utilizzate: la Miscela di caffè in grani e la Crema. Presso Argentina Caffè è possibile acquistare anche i prodotti della linea Kamo “A casa”, ovvero le lattine di caffè macinato Kamo Tolima 100% Arabica e Kamo Deca.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/coffee-2306471_1920.jpg?fit=1920%2C1280&ssl=112801920Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-23 13:00:242020-09-23 13:03:07Caffè Kamo e il cappuccino dedicato agli studenti
L’evento enogastronomico che ha salutato l’estate con i sapori d’Italia.
I meravigliosi giardini dell’Hotel Ariston di Paestum hanno ospitato lo scorso martedì 22 settembre l’evento TuffOlio 2020 , percorso enogastronomico che ha visto come protagonista assoluto l’ingrediente base della dieta mediterranea, l’olio extravergine d’oliva italiano.
Hotel Ariston, struttura di spicco che sorge in un territorio di eccezionale bellezza artistica e naturale, poco distante dal mare, come dal Parco e dal Museo Archeologico di Paestum, dov’è custodita la “Tomba del Tuffatore” manufatto di notevole valore storico-artistico risalente alla Magna Grecia, unica testimonianza figurativa di pittura greca, che ha ispirato il nome della kermesse TuffOlio, ideata e organizzata da Angela Merolla.
Di supporto sul territorio e prezioso sponsor dell’evento TuffOLio 2020 è stato Agostino Landi, Maestro Pizzaiolo e patron della Pizzeria Del Corso che sorge poco distante dall’Hotel Ariston.
La serata è stata una passerella
di aziende olearie provenienti da diverse regioni italiane, abbinate ognuna ad
un maestro del food, che ha realizzato la propria pietanza dolce o salata, esaltando
abilmente le qualità organolettiche dell’olio EVO.
Sulle note suadenti del
violino, gli ospiti di TuffOlio hanno degustato i pregiati oli italiani al
naturale, approfondito terroir e
cultivar, oltre che a deliziarsi con le creazioni degli chef, pizzaioli, pasticceri e gelatieri partecipanti.
Chef stellati sono stati testimonial di aziende Olearie quali: Tenuta Celentano con il dessert “Il sottobosco all’Olio Evo” realizzato da Giovanni De Vivo, Olivarte con “L’Oliva di Paolo Gramaglia” realizzata appunto dallo chef Gramaglia e con la “Caponatina di frutta e verdura” dello chef Cristian Torsiello.
Angela Merolla e Agostino Landi
La cantina
irpina Vini Le Origini ha abbinato ad ogni proposta finger food un suo vino ed
il Prosecco di Tenuta San Tommaso ha altresì accompagnato piacevolmente la
serata. La pasticceria è stata abbinata all’amaro DON CARLO e al liquore D’Annata, entrambi sono produzioni che rendono omaggio all’ulivo.
L’artigianalità sartoriale
napoletana a firma Goeldlin, ha vestito i protagonisti del Festival con capi
sviluppati e lavorati nelle proprie sedi e sulle candide divise il logo Artisti
del Gusto è stato un felice fil rouge tra l’arte culinaria e gli eccellenti oli
EVO di territori vicini e lontani.
Ogni postazione dell’evento TuffOlio è stata completata dai prodotti monouso biodegradabili dell’HO.RE.CA. SERVICE di Scafati.
Un cadeau a ricordo della serata è stato riservato ad ogni protagonista
dell’evento, un manufatto in ceramica interamente realizzato e decorato a mano
da “Cerasella Ceramiche”,che con la maestria degli antichi
artigiani della Costiera Amalfitana ha completato la serata portando la
tradizione secolare dell’arte della ceramica.
La serata si è svolta nel rispetto delle
linee guida Covid 19 e gli ingressi sono stati destinati unicamente al settore
enogastronomico e solo su invito .
Gli Artisti del Gusto
ancora una volta hanno donato emozioni di gusto indelebili.
Aziende Olearie e gli Artisti del Gusto che hanno partecipato a TuffOlio 2020
Tenuta Celentano-Nocera Superiore SA
Chef Giovanni De Vivo
Stella Michelin – Ohimà Restaurant Positano
Olivarte Colline Salernitane
Chef
Paolo Gramaglia Stella Michelin – President
– Pompei NA
PUNTOEVO Morigerati SA
Chef
Cristian Torsiello Stella Michelin – Osteria Arbustico-Capaccio Paestum SA
Olio
Cantine Barone- Rutino SA
Chef Antonio La Marca –Nonna Lorenza Nola NA
Maestro Pizzaiolo Mario Severino-Officina della Pizza
Sarno SA
Olearia
Nardone – Scisciano NA
Chef Alfonso De Luca – Palma Hotel I Gigli – Nola
NA
Frantoio Oleario Madaio – Castelcivita SA
Chef
Franco Marino- Paestum
Olearia Russo –
Montesarchio BN
Chef Pasquale Masullo – La Tana di Tano Aversa CE
Mastro Fornaio Carmelo EspositoPompei
NA
Frantoio Marsicani
– Sicilì di Morigerati SA
Chef Maria Rina – Il Ghiottone Policastro Busentino SA
Frattoria Ambrosio 1938 – Castelnuovo Cilento SA
Chef Antonio
Morinelli Suscettibile-Pioppi SA
Maestro Pizzaiolo
Vincenzo e Nicola Sannino -Napoli
Frantoio
Torretta Battipaglia SA
Maestro Pizzaiolo Alfonso Saviello- Granammare Salerno
Oro Campania
– Campagna SA
Chef
Gianluca Criscuolo – New Machiavelli Pompei
NA
Azienda Agricola Fattoria Maria Petrillo Lapio AV
Chef Luigi Di Martino – Piccolo Sant’Andrea
Praiano SA
Chef Fasulo Giuseppe – Eccellenze
Nolane Nola NA
Masseria La Casella Pontecagnano Faiano SA
Chef Raffaele Della
Rocca – Masseria La Casella Pontecagnano Faiano
Frantoio
Ferraro Vico Equense NA
Chef Endoni Di Lieto – Tavernetta Cinquantotto Meta NA
Oro di Caiazzo Caiazzo CE
Chef
Biagio Federico – Dogana Golosa San
Leucio CE
Maestro
Pizzaiolo Salvatore Bonetti – Casa Nostrum Frattamaggiore
Azienda Agricola Tortoriello Franco Auletta SA
Chef
Andrea Raiola – Nettuno Lounge Beach
Torre Annunziata NA
Oleificio Mambuca Castelcivita SA
Mastro
Artigiano Fornaio Nicola Guariglia
Salerno
Tenuta Perrino Villanova del Battista AV
Chef
Luigi Vitiello – Villa Regina- Villa
Belvedere
Oleificio Lo Conte Ariano Irino AV
Chef Alfredo
Iannaccone – Zen Food Lab – Avellino
Chef Marianna
Sessa – Postale Battipaglia SA
Olearia
Argenziano Napoli
Chef Mariano Armonia – Ristorante
Armonia Pozzuoli NA
Azienda
I Benedettini Sant’Angelo a Fasanella SA
Chef Geppino Croce – Tenuta
Nonno LuigiBellosguardo SA
Azienda
Agricola NATURA D’IRPINIA Avellino
Chef Ingino Ciervo – Ristorante
PAM Caiazzo CE
Azienda
Agricola F.lli Arizza Pastorano CE
Chef Vincenzo Ferro – L’Antica
Franconia Taurano AV
Sole
di Cajani Caggiano SA
Maestro Pasticciere Angelo
Grippa Eboli SA
Angela De Caro- Da Gusto Salerno
Frantoio
De Ruosi Carinola
CE
Chef Renato Martino – Vairo del Volturno Vairano Patenora
CE
Orti di San Paolo-Oleificio Emilio Conti-Vallo della
Lucania
Chef Vincenzo Carola-Vecchio
Saracino Carola1801 Agropoli SA
Oleificio Emilio Conti – Vallo della Lucania
Chef Vincenzo Toppi –
“Amor Mio” Brusciano NA
Maestro Gelatiere
Enzo Crivella Sapri SA
Agrioil Roccadaspide SA
Chef Antonio Sorrentino Napoli
Azienda Agricola Paragano
Perdifumo SA
Maestro Pizzaiolo
Errico Porzio Napoli – Salerno
Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia Imperia
Chef Francesco e
Fabio Vorraro – Mamma Elena Restaurant San Giuseppe Vesuviano NA
Azienda
Agraria Ciarletti Trevi PG
Maestro Pizzaiolo Fabio Cristiano – Antica Pizzeria da
Gennaro Bagnoli NA
Pastry Chef Alfonso Schiavone – Pasticceria De Vivo Pompei NA
Azienda
Agricola Fattoria Petrini – Monte San Vito AN
Maestro Pizzaiolo Vito De
Vita – PizzArt Battipaglia SA
Lievitista Helga Liberto -PizzArt Battipaglia
SA
Azienda Olearia Ortuso –
Campobasso
Chef Luigi Barone
Villa Diamante –
Napoli
Olearia Licinivis
Venafro IS
Chef Alessandro Cretella – NH Collection
Palazzo 500 Roma
Consorzio
di Tutela Vulture Dop
Maestro Pizzaiolo Agostino Landi – Pizzeria Del Corso
Capaccio Paestum
Riscopri Bio Vulture
Chef Simone Profeta –
La locanda del Profeta Napoli
Azienda Agricola
Sorelle Barnaba Monopoli BA
Maestro Pizzaiolo Umberto Ciavarella – IL Mulino Rutigliano BA
Chef Gennaro Pagano – Bistrò REI San Gennaro Vesuviano NA
Michele
Fiorentino Farm Torremaggiore FG
Giusy Di Castiglia- La Scottona Posillipo -Napoli
Azienda
Donna Bice Castellaneta TR
Consulente Pasticciere Cecere Gianluca NAPOLI
Chef Esposito Franceso-Romano Gennaro Villa Ruggiero
Brusciano NA
Agricola
Piano – Apricena FG
Maestri Pizzaioli Ciro e Antonio Lentino – 24 Kalò Acerra
NA
Chef Pasquale
Cerchia – Masaniello Maiori SA
Accademia
Olearia Tenute Fois Alghero SS
Chef Alessandro Feo – Ristorante Alessandro Feo
Casalvelino SA
Azienda
Agricola Maira Bio – Caltanissetta
Chef Pasquale Vitale –
Pascalò – Vietri sul Mare SA
Chef Pietro Paolo Orsino
– La Rimessa Telese BN
D’ANNATA Amaro all’ulivo-Olevano sul
Tusciano SA
Pasticcere
Matteo Cutolo-Pasticceria Generoso Ercolano NA
Partner
Vini Le Origini- Celzi di Forino AV
Amaro
DON CARLO – Gargiulo Coloniali Enoteca – Eboli SA
Acqua Fonte Apina MANIVA – Brescia
Caseificio
LA CILENTANA 1957 – Eboli SA
Cretella
Maestri Gelatieri 1897 – Vietri sul Mare
SA
Azienda Zara Cereali –
Mafalda CB
Molini Pizzuti – Bellizzi
SA
Solania – Nocera
Inferiore SA
Planet
Beverage Cash & Carry – Tenuta San Tommaso- Stella Artois Capaccio Paestum
SA
HO.RE.CA.
SERVICE – Scafati
LABEL
ART Centro Stampa Digitale Etichette Adesive-Battipaglia SA
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/Cretellaffff-scaled.jpg?fit=2560%2C1593&ssl=115932560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-23 12:26:592020-09-23 12:29:13TuffOlio 2020 , l'evento che ha salutato l'estate con i sapori italiani
Cristiano Piccirillo, erede della Masardona , leader indiscussa della “Pizza fritta” napoletana, apre a Roma in un format moderno ed esclusivo
Cristiano Piccirillo, dopo 12 anni di intenso lavoro al fianco del padre Enzo nella sede napoletana, intervallati da numerose partecipazioni televisive e lunghi periodi in brigate stellate – fra cui il 2 stelle Michelin Nino Di Costanzo del Danì Maison di Ischia -, apre un punto tutto suo a Roma, a due passi da Piazza San Pietro e dal Vaticano. Un locale che si pone come obiettivo quello di coinvolgere in un’esperienza multisensoriale, infatti non sarà solo il palato ad essere coinvolto ma anche le sensibilità artistica degli ospiti che qui potranno trovare pezzi d’arte contemporanea integrati nel progetto gastronomico.
I piatti – come i centrotavola ed i quadri affissi – sono
pezzi unici realizzati da artisti di prestigio internazionale. Antonio Nocera, scultore napoletano di
fama mondiale, ha fatto conoscere i suoi pulcinella in tutto il mondo; Marco Ferrigno, artista storico di San Gregorio Armeno, Maestro della tradizione
pastorale napoletana; Mark Kostabi, pittore e compositore
statunitense, opera a New York ed è conosciuto per le sue opere oltre che per
copertine musicali che hanno fatto la storia. Inoltre una cucina a vista
lascerà ammirare sempre i pizzaioli a lavoro.
Sono passati circa 80 anni da quando la storica friggitoria
napoletana ha iniziato a deliziare il proprio popolo con le pizze fritte. Oggi,
la ricetta originale di Nonna Anna Manfredi- detta La Masardona, è custodita
nelle mani del figlio e dei nipoti, Cristiano e Salvatore. Questo simbolo del
Made in Napoli approda oggi nella capitale italiana, dove Cristiano sarà pronto
ad accogliere romani e turisti e regalare le calde emozioni dello street food partenopeo per eccellenza. Inoltre, solo a Roma, ci sarà una grande
novità: per la prima volta c’è una proposta moderna e allineata alla tradizione
di pizza napoletana al forno a legna.
La friggitoria gode di una vista su Castel Sant’Angelo e la Basilica di San Giovanni Battista a pochi passi da Campo dei Fiori ed ha una sala interna di 50 posti a sedere.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/2.-Cristiano-Piccirillo-la-masardona-roma.jpeg?fit=1600%2C1066&ssl=110661600Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-21 14:44:462020-09-21 14:44:48L’Antica Friggitoria La Masardona arriva a Roma
YOUR WELL FOOD PRESENTA IL PRIMO HEALTHY HOUR A NAPOLI L’APERITIVO GUSTOSO E SALUTARE IL 24 SETTEMBRE ORE 18.00
IL GHOST RESTAURANT CHE PROMUOVE LA CUCINA SALUTARE ESALTANDO IL GUSTO LANCIA I MINI BUN LA LINEA DI PANINI INTEGRALI ARTIGIANALI A BASE DI LIEVITO MADRE
Your Well Food, il ghostrestaurantche prevede unicamente la formula delivery, si affaccia al pubblico. Infatti, il 24 settembre alle ore 18.00 lo staff di Your WellFood presenterà i propri piatti ai curiosi, o agli affezionati del cibo healthy, in via Gianlorenzo Bernini 64 A “Ventimetriquadri – Specialty Coffee“. L’HealthyHour è un omaggio dedicato a chi ama la cucina salutare e non ha nessuna intenzione di rinunciare al gusto: un messaggio condiviso daYour WellFood, trasformato nella mission principale dell’attività. Il ghost restaurant napoletano, infatti, ha come obiettivo quello di sdoganare il concetto arcaico di dieta secondo il quale una corretta alimentazione debba essere necessariamente priva di gusto.
Tutti i concetti
dello stile di vita healthy saranno racchiusi nel format dedicato
all’aperitivo, il 24 settembre. Un’ulteriore conferma al fatto che ci si può
divertire, chiacchierando con gli amici al tavolino di un bar, assaporando cibi
gustosi che non interferiscono con la lancetta della bilancia.
In occasione dell’aperitivo,
in cui sarà possibile gustare i migliori piatti di Your WellFood in forma
“Finger Food”,. Ma le sorprese non sono finite, infatti, sarà presentata in
anteprima agli ospiti la linea Bun(110
gr). “Bun” è una linea di sei panini
artigianali integrali preparati con il
lievito madre, il lievito naturale che, come sappiamo tutti, è più
digeribile. Gli assaggi dei panini, sempre in forma finger, saranno due (uno a
base di pesce e l’altro a base di carne). Il primo è un mini-panino integrale-artigianale
con burger di scottona, scaglie di parmigiano 36 mesi, maionese veg di peperoni rossi e melanzane
arrosto, l’altro invece è un mini-panino integrale-artigianale con burger di
spada, rucola, salsa light di noci, datterini bruciato e riduzione di aceto
balsamico. Agli ospiti saranno offerte tante altre specialità: polpette di
tonno e ricotta in crosta di semi su hummus alla barbabietola, bonbon di pollo giallo
ripieno di peperoni su crema di patate alla paprika, insalata greca con origano fresco e couscous, vellutata di zucca, riso
rosso e ceci al limone.
Il servizio sarà gestito in totale sicurezza e in ottemperanza delle normative
sulla prevenzione da rischio Covid. All’esterno del locale ci saranno tavolini,
i finger food saranno serviti a braccio. È possibile recarsi all’interno del
locale in un numero massimo di due persone per volta.
Per Info: tel_081/19968601 dalle 10.30 alle 15.00 e dalle 18.30 alle 22.30, whatsapp al 3392471259, Fb_YourWell Food
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/Your-well-food_healthy-Hour_Napoili.jpeg?fit=1280%2C853&ssl=18531280Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-21 14:30:192020-09-21 14:30:21YOUR WELL FOOD PRESENTA IL PRIMO HEALTHY HOUR A NAPOLI
SI PARTE CON
IRPINIA EXPRESS IN COMPAGNIA DI SLOW FOOD NELLA TERRA DEL CARMASCIANO IL 20
SETTEMBRE
Un viaggio
unico tra i borghi della valle dell’Ansanto, visita alla misteriosa Mefite,
degustazione di formaggi e mercatini della terra
Domenica 20 settembre Irpinia Express, sferragliando tra le bellezze architettoniche, paesaggistiche e gastronomiche, vi guiderà nel suo territorio alla scoperta di un tesoro nascosto: il Pecorino di Carmasciano. Da poco entrato a far parte del paniere dei Presidi Slow Food, il formaggio di Carmasciano, dall’area della valle d’Ansanto in cui è prodotto, è uno dei formaggi più preziosi che abbiamo, prodotto in pochissime forme e in soli tre piccoli comuni irpini. Uno di essi, certamente il più caratteristico, Rocca San Felice, è il luogo in cui Irpinia Express farà tappa domenica prossima, con una vera e propria lezione sulla metodologia di produzione di questo straordinario formaggio di pecora e qualche curiosità sul suo incredibile sapore.
Tra le tappe della giornata non poteva mancare la visita alla Mefite, uno dei luoghi più misteriosi dell’Irpinia e gli ospiti ammireranno la bellezza del suo affascinante paesaggio lunare, custodito gelosamente nella Valle dell’Ofanto. E’ proprio grazie alla composizione dei terreni intorno alla Mefite, ricchi di composti solforati e tepeni, che conferisce all’erba particolari caratteristiche che il latte delle pecore che se ne nutrono ha un sapore tale da fare del formaggio un prodotto straordinario.
Ecco il nostro programma:
ORE 8.00_Partenza da Avellino
ORE 11.20_Arrivo a Sant’Angelo dei Lombardi
ORE 11.20_Trasferimento alla Mefite – visita e rappresentazione teatrale a cura
di Proloco Ansanto
Trasferimento al Borgo di Rocca San Felice
ORE 12.10_ Degustazione Guidata di Carmasciano
La degustazione, organizzata in collaborazione con Condotta Slow Food Irpinia
Colline dell’Ufita e Taurasi, Condotta Slow Food Alta Irpinia, Comunità dei produttori del Presidio del Pecorino di
Carmasciano, sarà guidata da Mario Carrabs
ORE 13.10_ Trasferimento in Agriturismo per il pranzo
ORE 15.20_ Passeggiata nel Borgo a cura di ProLoco
ORE 16.00_ Apertura Mercatino della Terra, a cura di Slow Food
ORE 17.50_ Transfer per Stazione Sant’Angelo dei Lombardi
ORE 18.16_Partenza da Sant’Angelo dei Lombardi
Parte, domenica 6 settembre, la seconda edizione del “Treno delle tre Docg”, con l’Irpinia Express, il treno storico della tratta Avellino-Rocchetta tornato in auge grazie all’impegno di Fondazione FS e Regione Campania, e con il lavoro costante dell’Associazione Inlocomotivi APS. IL progetto ha l’obiettivo di promuovere il territorio, rendendo fruibili al pubblico borghi, eccellenze gastronomiche e architettoniche, avvalendosi, di volta in volta della collaborazione dei principali attori del territorio che condividono la stessa missione. IRPINIA EXPRESS CON SLOW FOOD NELLA TERRA DEL CARMASCIANO vede la collaborazione di Slow Food Condotte Alta Irpinia e Valle Ufita Taurasi, Amministrazione comunale di Rocca San Felice, Pro Loco Rocca San Felice. Il programma completo può essere visionato sul portalewww.irpiniaexpress.it attraverso il quale sarà possibile prenotare i pacchetti turistici.
Si
precisa, inoltre, che a seguito delle disposizioni emanate dalle Autorità
competenti, al fine di massimizzare la tutela della salute di viaggiatori e
personale in servizio, Fondazione FS ha attivato misure e iniziative in materia
di prevenzione della diffusione del Coronavirus. In particolare sono state
potenziate le attività di sanificazione e disinfezione dei treni; a bordo sono
presenti dispenser con gel disinfettante per le mani; il personale è
dotato dei sistemi di protezione necessari. Il nuovo criterio di
prenotazione dei posti a bordo garantisce il rispetto delle distanze di
sicurezza prescritte dalle Autorità sanitarie, mantenendo invariato il comfort
di viaggio”.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/61521b07-9f4a-4b80-9e7a-42d49526c48e.jpg?fit=1280%2C852&ssl=18521280Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-18 15:08:252020-09-21 15:13:08Irpinia Express e Slow Food nella terra del Carmasciano
Salvatore Martusciello ci presenta il suo vino frutto di passione, tradizione e amore per il territorio.
Parlare di vino in Campania significa raccontare la storia millenaria di una terra sul cui profilo si stagliano chiaramente i filari dei vitigni più famosi al mondo. In Campania e in particolar modo nei Campi Flegrei e nell’Agro Aversano la coltivazione dell’uva ha radici antichissime, che risalgono alla cultura greco-romana. Quel sapere non è andato perduto e oggi è più che rappresentato da tante produzioni di eccellenza. Una di queste è quella di Salvatore Martusciello, dove i vini ci parlano di “persistenza” in un tempo presente permeato dall’effimero.
“Quando ho iniziato nel 1991, insieme alla mia famiglia – ci racconta Martusciello – la Campania del vino non era quella di oggi. Le aziende si contavano sulle dita delle mani, non c’era l’attenzione di oggi. I nostri vini non erano ancora così conosciuti ed apprezzati, non esisteva un mercato di riferimento al quale rivolgersi, la ristorazione regionale e nazionale era restia a inserire i vini campani nelle loro carte. Quindi, paradossalmente, per chi come me ha contributo e partecipato al rinascimento del vino campano, nonostante, nel frattempo, le aziende siano decuplicate, così come anche i vini, è più semplice e stimolante essere oggi sul mercato rispetto a prima”.
Salvatore Martusciello e sua moglie Gilda
La storia
Bere vino, oggi, significa fare una esperienza sensoriale, che si fissa nella memoria tramandando così, di generazione in generazione, odori, sapori, colori che da secoli fanno parte della nostra identità. Il vino è, innazitutto, identità, ma anche testimonianza diretta di una tradizione autentica.
“Da 30 anni, produco vini in aree fortemente vocate e di grande storia e tradizione per la produzione di vino ma allo stesso tempo sono anche aree dove la viticoltura ha delle caratteristiche quasi eroiche perché difficili da condurre e da salvaguardare. A persistere non sono solo i vini che produco ma anche il mio impegno nei confronti di questi territori che si è ulteriormente rafforzato quando io e mia moglie Gilda, nel 2015, abbiamo deciso di far nascere la nostra piccola azienda che oggi porta il mio nome”.
Alle spalle Salvatore Martusciello ha anche una tradizione familiare forte. Dopo la chiusura delle cantine familiari Grotte del Sole di Quarto, insieme alla moglie Gilda, ha voluto continuare la produzione, perché non può immaginare una vita senza il vino. Avere questi legami per Martusciello rappresenta “una grande responsabilità per il contributo che sono stati in grado di dare anche in ambito istituzionale. A mio zio Gennaro Martusciello si deve il contributo alla stesura della gran parte dei disciplinari Doc della nostra regione e a mia madre l’aver guidato – la prima volta per una donna produttrice del sud Italia – l’Associazione Nazionale delle Donne del vino. La mia scelta di continuare a produrre vino è nata proprio dalla passione che hanno saputo trasmettermi”.
Trentapioli – Asprino d’Aversa doc
Oggi, Salvatore Martusciello produce cinque vini, che si dice essere vini “minori”, poiché si tratta di vini di nicchia, “ancora poco conosciuti anche dagli addetti del settore e, dunque, a definirli minori potrebbe essere chi ancora oggi per una serie di ragioni non ha ancora avuto modo di visitare le vigne ed i territori a cui fanno riferimento e di conoscerne e approfondire la storia, unica, che si portano dietro”. Ma Salvatore Martusciello ha saputo dare il giusto posto ad un prodotto che merita un posto d’onore tra i vini più pregiati.
I vini
Tra i suoi vini si annovera l’OttouveGragnano. Il Gragnano della Penisola Sorrentina doc è per antonomasia il vino rosso della città di Napoli ed è considerato il miglior abbinamento con la verace pizza napoletana. É un vino rosso vivace – con sentori di viola, fragola, rosa e lampone – che va servito freddo. Il nome Ottouve è un omaggio ai molteplici vitigni autoctoni che storicamente concorrevano ed in parte ancora concorrono alla produzione del Gragnano: il piedirosso, l’aglianico, lo sciascinoso, la suppezza, la castagnara, l’olivella, la sauca, la surbegna.
Ottouve Gragnano
Tra i rossi c’è anche il Settevulcani
– Piedirosso dei Campi Flegrei. È una delle varietà più antiche della Campania e
il suo nome deriva dal colore e dalla forma del raspo che in vendemmia
diventando di colore rossastro ricordano i ‘piedi’ del colombo. Il Piedirosso
dei Campi Flegrei si caratterizza per i suoi profumi di piccoli frutti rossi e
tra questi la mora, la marasca e la ciliegia.
Lo spumante
L’Italia è la patria dello spumante e per questo motivo Salvatore Martusciello ha scelto di produrre il Trentapioli – Asprinio Spumante. Si tratta di uno spumante prodotto con metodo Martinotti brut millesimo 2015, rigorosamente da vigneti ad alberata, ed è unico nel suo genere. Il nome di questo spumante nasconde una curiosità. Esso deriva della scala utilizzata per salire sull’alberata, alta 15 metri e formata da circa 30 pioli. Per le peculiarità uniche del vitigno, il Trentapioli può essere degustato anche a distanza di diversi anni.
Tra i vini di Salvatore Martusciello vanno menzionati anche il Settevulcani – Falanghina dei Campi Flegrei e l’ Ottouve Lettere, le cui caratteristiche permettono di accompagnare un’altra eccellenza campana, ovvero la pizza, e i piatti della tradizione partenopea.
Salvatore Martusciello non ha un vino preferito, perché li ama tutti indistintamente: “Non è una frase fatta, poiché ne valuto soprattutto le storie, la fatica, i sacrifici e i percorsi non solo produttivi che mi legano da decenni ad ognuno di loro. Posso dire però di avere, in generale, una certa simpatia per le bollicine”.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/GILDA-SALVATORE.jpg?fit=650%2C390&ssl=1390650Amalia Vingionehttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngAmalia Vingione2020-09-18 09:00:002020-09-17 13:49:24Salvatore Martusciello e il suo vino di persistenza
La Garbatella, uno dei quartieri popolari di Roma, si è resa protagonista, dal 10 al 13 settembre, della prima edizione di RomaBaccalà: evento che ha avuto come fulcro il baccalà, un’ingrediente radicato nella tradizione italiana, ma soprattutto in quella giudaico-romanesca. La manifestazione è stata inaugurata con le parole di Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio, che si è dichiarato entusiasta di festeggiare i cento anni del quartiere con RomaBaccalà, convinto che questa potesse essere “la prima edizione di una rassegna che durerà nel corso degli anni”.
In questi quattro giorni si sono svolti dibattiti e laboratori sul baccalà dove osti e ristoratori hanno spiegato come scegliere, comprare e comprendere la qualità di questo ingrediente, ma a dominare l’intero evento sono stati la cucina e lo street food.
Infatti, tra le varie iniziative spunta proprio la proposta dello chef “scellato” Antonio Peluso, il re del baccalà, che ha scelto di fondare la propria ristorazione su questo prodotto proprio “perché – come lui stesso afferma – è l’unico mono-prodotto commestibile che ha un’identità ben definita”. Il titolo di chef “scellato” Antonio Peluso se lo è scherzosamente attribuito perché la parte del baccalà che usa per i suoi bocconcini sono proprio quelle che in napoletano vengono chiamate “scelle” ovvero le ali, le parti laterali rispetto al filetto, che proprio per la presenza della pelle fanno si che il baccalà in cottura non si sfaldi.
Lo chef nel corso della manifestazione ha deciso di rendere onore a questo ingrediente proponendone tre differenti declinazioni: dai paccheri con pomodorini del piennolo, olive e baccalà ai bocconcini di baccalà (differenti dal tradizionale filetto romano perché fatto con le ali del baccalà) passando per la frittella di baccalà, granchio, olive nere e prezzemolo.
“Quest’ultimo piatto – come spiega lo chef Peluso – è stato inventato appositamente per questa manifestazione, aggiungendo alla frittella di baccalà classica il granchio, perché mi piace integrare ad un prodotto classico elementi che si discostino dalle ricette tradizionali, infatti il mio libro “50 sfumature di Baccalà” è composto per lo più da ricette tradizionali rivisitate, anche se alcuni di questi piatti sono stati totalmente inventati da me, tra i quali quello che ritengo possa rappresentare al meglio la mia filosofia sono gli spaghetti al pistacchio, nel quale la pasta viene condita con un pesto di pistacchi e dal baccalà, creando un mix di consistenze”.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/romabaccalà.jpg?fit=1920%2C1080&ssl=110801920Matteo Cicarellihttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMatteo Cicarelli2020-09-16 09:17:432020-09-16 09:17:46La Garbatella festeggia il suo centenario con RomaBaccalà
50 top Europe : 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria London si conferma la migliore pizzeria d’Europa fuori dai confini italiani. Sul podio seguono: Via Toledo enopizzeria di Vienna e Bijou di Parigi nel corso di una diretta streaming che ha contato oltre 75.000 visualizzazioni
Inghilterra, Francia e Spagna i Paesi con il maggior numero di pizzerie presenti nella speciale classifica continentale di 50 Top Pizza. Numerosi i premi speciali assegnati.
Ciro Salvo concede il bis: per il secondo anno consecutivo la sua 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria London si posiziona infatti al primo posto di 50 Top Europe, la speciale classifica dedicata alle migliori pizzerie del Vecchio Continente (Italia esclusa) di 50 Top Pizza, la più prestigiosa guida on-line di settore.
Questo il responso dato al termine della seguitissima diretta streaming (con oltre 75.000 visualizzazioni totali) presentata da Federico Quaranta e trasmessa ieri sui canali Facebook di 50 Top Pizza, 50 Top Italy, Luciano Pignataro Wine Blog, Voce di Napoli e Food Napoli, e sul profilo Instagram di 50 Top Pizza.
“Una scelta, quella della diretta streaming – sottolineano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, curatori di 50 Top Pizza – dettata ovviamente dalla situazione sanitaria, che però non ha tolto fascino alla serata. Anzi, l’aver replicato l’ormai famigerato countdown di 50 Top Pizza, dalla 50esima alla prima posizione, anche per la classifica europea, ha aggiunto sicuramente molta suspense e regalato soddisfazioni ai partecipanti”.
Alla sede inglese di 50 Kalò è andato altresì il premio speciale per il miglior servizio di sala, Best Service 2020, mentre lo stesso Ciro Salvo si è aggiudicato l’importante riconoscimento di miglior pizzaiolo europeo dell’anno, Pizza Chef of the Year 2020. Un’incetta di allori che evidenzia ancora una volta il talento e la dedizione del pizzaiolo partenopeo, non solo a Napoli.
Passione per la pizza dimostrata in egual misura da tutti i protagonisti presenti in classifica, a partire dagli altri due locali sul podio: Via Toledo Enopizzeria di Vienna, guidata dal maestro pizzaiolo Francesco Calò, e Bijou di Parigi, dove a dare vita agli impasti è Gennaro Nasti. Alla pizzeria austriaca sono andati inoltre i premi speciali Performance of the Year 2020 e Best Wine List 2020. La Tonno e Cipolle di Nasti invece è stata nominata la Pizza of the Year 2020. Appena fuori dal podio i locali Bæst, di Copenaghen e La Pizza è Bella, di Bruxelles, ai quali sono andati rispettivamente i riconoscimenti Innovation and Sustainability 2020 e Made in Italy 2020.
Tra gli altri European Special Awards da sottolineare il titolo di New Entry of the Year 2020 assegnato alla parigina Peppe Pizzeria. A guidare l’elenco di Paesi con il maggior numero di pizzerie presenti in classifica è l’Inghilterra, a quota 7, poi la Francia (6) e la Spagna (5); seguono con 3, a pari merito, il Belgio, la Germania e la Russia e ancora, con 2, Danimarca, Svezia, Svizzera, Finlandia, Irlanda e Polonia; infine, con un locale, Austria, Olanda, Norvegia, Portogallo, Ucraina, Scozia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Romania ed Estonia.
“Il livello qualitativo medio delle pizzerie nel Vecchio Continente verificato dai nostri ispettori – concludono i tre curatori – è in costante aumento, con punte di eccellenza come quelle presenti in 50 Top Europe. Potremmo dire che se in Italia continua a giocarsi la Champions League della pizza, negli altri campionati europei vengono fatti comunque ogni anno dei passi in avanti. E a contribuire alla crescita di una cultura della buona pizza non sono solo più pizzaioli e imprenditori italiani emigrati all’estero o loro discendenti, ma anche professionisti di diverse nazionalità”.
A seguire l’elenco completo di tutte le pizzerie presenti dalla prima alla 50esima posizione di 50 Top Europe 2020 e quello degli European Special Awards 2020.
50 Top Europe 2020
1 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria London, Londra – Inghilterra 2 Via Toledo Enopizzeria, Vienna – Austria 3 Bijou, Parigi – Francia 4 Bæst, Copenaghen – Danimarca 5 La Pizza è Bella, Bruxelles – Belgio 6 Malafemmena, Berlino – Germania 7 Lilla Napoli, Falkenberg – Svezia 8 nNea, Amsterdam – Olanda 9 Pizzeria Luca, Copenaghen – Danimarca 10 Fratelli Figurato, Madrid – Spagna 11 Kytaly, Ginevra – Svizzera 12 La Bottega Siciliana, Mosca – Russia 13 L’Antica Pizzeria, Londra – Inghilterra 14 Daroco Bourse, Parigi – Francia 15 Pizzeria Luca, Helsinki – Finlandia 16 Cirillo’s , Dublino – Irlanda 17 60 Secondi Pizza Napoletana, Monaco di Baviera – Germania 18 Oi Vita Pizzeria, Londra – Inghilterra 19 Faggio Pizzeria, Parigi – Francia 20 Vinoteket, Oslo – Norvegia 21 The Dough Bros – O’Connells, Galway – Irlanda 22 Forno d’Oro, Lisbona – Portogallo 23 ‘O Ver St. James’s, Londra – Inghilterra 24 Araldo Arte del Gusto, Madrid – Spagna 25 Vicoli di Napoli, Londra – Inghilterra 26 Guillaume Grasso La vera Pizza Napoletana, Parigi – Francia 27 Dalmata, Parigi – Francia 28 MadreLievito Llacuna, Barcellona – Spagna 29 Peppe Pizzeria, Parigi – Francia 30 La Piola Pizza, Bruxelles – Belgio 31 Acqua & Farina, Lugano – Svizzera 32 La Balmesina, Barcellona – Spagna 33 Double Zero Neapolitan Pizza, Manchester – Inghilterra 34 Positano, Kiev – Ucraina 35 Sodo Pizza, Londra – Inghilterra 36 Oro di Napoli, Santa Cruz de Tenerife – Spagna 37 Paesano Pizza, Glasgow – Scozia 38 450°C, Turku – Finlandia 39 NAPLES Authentic Neapolitan Pizza, Fürth – Germania 40 Pizza Nuova, Praga – Repubblica Ceca 41 450 Gradi, Lidingö – Svezia 42 De Superette Pizza, Gent – Belgio 43 Scrocchiarella, Mosca – Russia 44 Belli di Mamma, Budapest – Ungheria 45 Majstor I Margarita, Belgrado – Serbia 46 Pizza 22 cm, Mosca – Russia 47 Animaletto Pizza Bar, Bucarest – Romania 48 Nonna Pizzeria, Varsavia – Polonia 49 Ave Pizza, Varsavia – Polonia 50 Kaja Pizza Köök, Tallinn – Estonia
European Special Awards 2020
Pizza Chef of the Year 2020 – S.PELLEGRINO & ACQUA PANNA AWARD 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria London, Londra – Inghilterra Best Service 2020 – CONSORZIO TUTELA PROSECCO DOC AWARD 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria London, Londra – Inghilterra Best Wine List 2020 – CONSORZIO TUTELA PROSECCO DOC AWARD Via Toledo Enopizzeria, Vienna – Austria Performance of the Year 2020 – PASTIFICIO DI MARTINO AWARD Via Toledo Enopizzeria, Vienna – Austria Pizza of the Year 2020 – SOLANIA AWARD Tonno e Cipolle di Bijou, Parigi – Francia Innovation and Sustainability 2020 – S.PELLEGRINO & ACQUA PANNA AWARD Bæst, Copenaghen – Danimarca Made in Italy 2020 – LATTERIA SORRENTINA AWARD La Pizza è Bella, Bruxelles – Belgio Best Gluten Free Pizza 2020 – BIRRIFICIO FRATELLI PERRELLA AWARD Malafemmena, Berlino – Germania Best Fried Food 2020 – OLITALIA AWARD Malafemmena, Berlino – Germania Territorial Identity 2020 – LATTERIA SORRENTINA AWARD Lilla Napoli, Falkenberg – Svezia Model of Inspiration 2020 – D’AMICO AWARD nNea, Amsterdam – Olanda Best Mixed Drink 2020 – CONSORZIO TUTELA PROSECCO DOC AWARD Pizzeria Luca, Copenaghen – Danimarca Hospitality 2020 – SOLANIA AWARD Kytaly, Ginevra – Svizzera Best Format 2020 – PASTIFICIO DI MARTINO AWARD La Bottega Siciliana, Mosca – Russia Best Dessert List 2020 – OLITALIA AWARD L’Antica Pizzeria, Londra – Inghilterra Best Beer List 2020 – BIRRIFICIO FRATELLI PERRELLA AWARD Forno d’Oro, Lisbona – Portogallo Best Aperitif List 2020 – BIRRIFICIO FRATELLI PERRELLA AWARD Guillaume Grasso La vera Pizza Napoletana, Parigi – Francia New Entry of the Year 2020 – SOLANIA AWARD Peppe Pizzeria, Parigi – Francia Best Takeaway Service 2020 – D’AMICO AWARD La Piola Pizza, Bruxelles – Belgio
Partner dell’iniziativa:
Olitalia, Birrificio Fratelli Perrella, Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, S.Pellegrino & Acqua Panna, D’Amico, Pastificio Di Martino, Solania, Latteria Sorrentina.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/50-top-europe-cincitori.png?fit=1200%2C630&ssl=16301200Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-11 14:59:062020-09-11 14:59:1050 Top Europe: il podio e la classifica
Sabato, 12 Settembre, ore 13,00, l’Azienda Agrituristica PRETORIO di Ricciardi Luisa a Montemarano, (c.da Chianzano n.9 – AV), uno dei 17 Comuni della DOCG “ Taurasi ”, ospiterà un’esclusiva degustazione dedicata a piatti tipici dell’antica tradizione irpina ed al prestigioso vino Taurasi, espressione di dieci tra le migliori aziende vitivinicole dell’areale della DOCG irpina: Azienda Agricola Adelina Molettieri; Azienda Agricola Boccella; Cantine Antonio Caggiano; Cantina Colli Di Castelfranci Srl; Azienda Vitivinicola Cortecorbo; Cantine Delite di Coscia Emanuele; Vini Fratelli Follo; Azienda vitivinicola Guerriero; Azienda vitivinicola Il Cancelliere; Azienda vitivinicolairpina in CampaniaTENUTA Cavalier PEPE.
Il
vino Taurasi non ha certo bisogno di presentazioni, essendo tra i migliori
rossi prodotti nel sud Italia, come già attestavalo storico Tito Livio, nel suo Ab Urbe Condita, quando,
nell’indicare le
coltivazioni di vite Greca o Ellenica, descriveva il territorio (gli antichi Campi
Taurasini), ricco di “vigne optime”, fornitore
di ottimo vino per l’Impero. DOC
nel 1970 eDOCG dal 1993, il Taurasi è un pregiato
vino rosso ottenuto da uve di vitigno Aglianico, la cui coltivazione è
disciplinarmente controllata e garantita tra i comuni di Taurasi,
Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano,
Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi,
Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle e Venticano, tutti
in provincia di Avellino.
L’evento rientra nel più ampio progetto territoriale dell’Associazione
Nazionale di CITTÀ DEL VINO, Presidente dott. Floriano ZAMBON, a cura di Teobaldo ACONE, Ambasciatore del territorio, da decenni impegnato per la promozione e la
valorizzazione delle realtà locali, che ha fortemente voluto l’istituzione di
un Laboratorio di promozione del territorio vitivinicolo irpino e che è stato presentato a
luglio scorso a Montefalcione (AV),
Sindaco d.ssa Maria Antonietta Belli. Il Laboratorio è un sistema
virtuoso che coinvolge il territorio ed i
suoi attori attraverso associazioni, pro loco, amministrazioni pubbliche,
aziende, consorzi e si arricchisce dell’esperienza, tra gli altri, del prof. Rossano Pazzagli, docente di storia del
territorio e dell’ambiente all’ Università
del Molise e promotore del corso di laurea in Enogastronomia e turismo a
Termoli e della d.ssa Clelia Cipolletta,
Architetto Wine designer. L’intento è di offrire un’esperienza diversificata ed
entusiasmante non solo al turista che, per la prima volta, arriva in Irpinia e
desidera conoscerne tutti gli aspetti, ma anche a chi, pur vivendo in Irpinia desidera
semplicemente approfondire la conoscenza delle sue bellezze naturali,
paesaggistiche, storico-architettoniche ed enogastronomiche.
Poiché
un grande vino come il Taurasilo si onora condividendolo
e facendolo degustare in modo adeguato, la conduzione tecnica sarà a curadella FISAR (Federazione Italiana
Sommelier Albergatori e Ristoratori), sez. di Avellino, per scoprire, a
parità di vitigno autoctono, le sottili differenze olfattive ed organolettiche
di ogni etichetta, espressioni precipue di terroir e di stile di ogni
produttore, accompagnata
dal racconto di vino e vigne degli stessi produttori presenti, durante la
serata, anche ai banchi di assaggio insieme ai Sommelier professionisti.
L’Agriturismo PRETORIO,
apprezzato per la cucina sana, semplice ed attenta alla qualità dei prodotti,
proporrà alcuni piatti tipici irpini anche con show cooking: “Maccaronara”,
speciale tipo di pasta di grano duro fatta a mano, simile ad uno spaghettone,
ma a sezione quadrangolare, realizzata con un matterello scanalato secondo
un’antica ricetta semplice, ma molto saporita, nonchè “lagane”,
altro taglio speciale di pasta fatta a mano, solitamente condita con i ceci. Su
ciascun piatto, ogni commensale potrà scegliere l’assaggio di vino Taurasi
preferito, sperimentandone l’abbinamento ottimale.
Nel menù, oltre ai due primi, “Maccaronara”e
“Lagane e ceci“, anche due secondi di carne, maiale
con peperoni e coniglio alla cacciatora, tutto condito con olio extravergine
di oliva del Frantoio Oleario Barbieri di Paternopoli, (AV),
nonchè degustazione di salumi dell’azienda agricola Biancaniello
di Torella dei Lombardi (AV) e assaggi di formaggi di latte
crudo vaccino 100% caglio naturale dell’azienda casearia Giovanni Nigro
di Montemarano (AV) che, nell’occasione, presenterà una novità davvero
particolare!
Si precisa, infine, che l’evento si svolgerà in linea con la normativa di sicurezza vigente
anti covid-19.
Organizzazione:Città
del Vino– Teobaldo Acone
Comunicazione:PMI
Communication– d.ssa Carmen
Guerriero.
WINE SHOP
Durante l’evento si potranno acquistare
direttamente vini e prodotti in degustazione presso i produttori presenti, in
vendita ad un prezzo promozionale per l’occasione.
Quota
€.35,00 (ridotto a €.18,00 per i bambini, con possibilità di menu dedicato,
previa prenotazione entro e non oltre Venerdi 11 settembre p.v.), a numero chiuso, atteso il rispetto delle
norme sul necessario distanziamento sociale.
COME RAGGIUNGERE l’Agriturismo Pretorio a Montemarano (c.da
Chianzano n.9 – AV):
–
In Auto, da Napoli,
circa 60 minuti via autostrada A16/E842 direzione Bari:
–
In Bus Taurasi è facilmente raggiungile da Napoli grazie
ai collegamenti dell’AIR per Avellino. Dal centro di Avellino è, poi,
sufficiente prendere un bus per Montemarano. Per informazioni sugli orari www.air-spa.it
–
In Treno La linea Trenitalia “Avellino-Rocchetta s.
Antonio” consente di raggiungere Montemarano direttamente da Napoli
Centrale. Per informazioni sugli
orari www.trenitalia.it
COSA VEDERE NEI DINTORNI:
Oltre la visita (previa
prenotazione diretta) di una o più cantine in zona, tra cui quelle partecipanti
all’evento, gli appassionati di vino potranno perdersi tra i vicoli della
graziosa cittadina di MONTEMARANO, fondata, secondo lo storico Appiano d’Alessandria, dal valoroso
generale sannita Mario Egnazio, che riuscì perfino a sconfiggere nei pressi del
monte Toro le schiere romane.
La cattedrale
dell’Assunta, costruita intorno al ‘700, è davvero imponente, con i suoi
tre portali d’ingresso ed un’ampia facciata con ricche decorazioni e capitelli
medioevali. Qui, nell’urna collocata sotto l’altare di marmo, cinto da una
balaustra in legno finemente intagliato, sono custodite le spoglie di S.
Giovanni, morto nel 1095.
Nella cattedrale sono custoditi una tela
di Guido Reni, un Reliquario del 1624, una sedia pieghevole del ‘400 ed altre
interessanti opere d’arte, come i due affreschi dell’abside centrale,
raffiguranti S. Nicola di Bari e S. Giovanni di Montemarano (secolo XIII-XIV),
ritrovati durante i lavori di restauro ed attribuiti alla scuola di Giotto; un
busto in legno raffigurante ancora S. Giovanni (secolo XV); un crocefisso
(secolo XIV-XV) collocato sull’altare di destra.
Il museo
dei Parati Sacri, ospitato dall’antica Chiesa del
Purgatorio, primo esempio in Italia Meridionale di
raccolta e di inventario di Paramenti Sacri, realizzati nel Sud Italia tra il
XVI secolo e l’inizio del XX., come il parato del vescovo Celestino Labonia
(1670-1720), le donazioni del Papa Benedetto XIII in occasione dell’anno
giubilare 1725, e un vestito della Madonna del secolo XVII di manifattura
siciliana.
il Castello o Palazzo
Feudale, costruito sui resti dell’antica fortificazione, ben conservato e
con uno splendido portale di ingresso.
la Chiesa dell’Immacolata, con
dipinti del ‘700.
Nella vicina cittadina
di TAURASI, gli enoappassionati potranno
visitare (su richiesta) l’Enoteca
regionale dei vini d’Irpinia, che ha sede al secondo piano del castello Marchionale di Taurasi, nella
parte più alta del Borgo Medievale, che domina tutto il fondovalle. Oltre la Cappella del Crocifisso, le stanze dell’Enoteca sono dedicate ai vari personaggi
legati alla storia di Taurasi, come la sala Eleonora d’Este, sala s. Carlo
Borromeo … piene di bottiglie di vino fino alla “Stanza del Principe”
(sala Gabriele D’Isola), dove, nel 1566, nacque Carlo Gesualdo, in arte “Gesualdo da Venosa”, uno
dei più grandi musicisti italiani, oggi destinata alle riunioni di rappresentanza
del Comune.
Nelle scuderie di un tempo, il Castello ospita il “Percorso Sensoriale Tau”, un percorso unico in Italia, alla
scoperta dei vini D.O.C.G. dell’Italia meridionale: Taurasi, Fiano di Avellino
e Greco di Tufo.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/Locandina-evento-front.png?fit=1080%2C1080&ssl=110801080Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-11 14:37:562020-09-11 14:37:58La vera cucina irpina incontra i migliori Taurasi
Lo chef stellato Paolo Barrale e il maestro pizzaiolo Mario Severino salgono in una cattedra virtuale per “pizza e passione”. Il corso on line “Pizza napoletana – Topping stellati” attende lo sparo d’inizio.
Isoliamo per un attimo dal suo contesto originario la frase di una canzone conosciuta dai più e acclimatiamola nel nostro, modificando e aggiungendo qualcosa avremo esattamente ottenuto “l’universo pizza chiuso in una stanza”. Ci perdonerà l’autore, ma sembrava calzare a pennello.
Il cambiamento sociale che stiamo vivendo muta notevolmente non solo le coscienze, la collettività, le istituzioni ma anche il modo di concepire l’insegnamento che abbraccia, analogamente a quello scolastico, il mondo pizza. È così che è nato il corso, rigorosamente online, “pizza napoletana-topping stellati” promosso dall’istituto Pizza e Passione che lo chef stellato Paolo Barrale e il maestro pizzaiolo Mario Severino terranno il 14 e il 15 settembre.
Una sfida che non ha spaventato nessuno, visto le innumerevoli adesioni a pochi giorni dalla conferma. Paolo Barrale e Mario Severino si dicono entusiasti di questo progetto concepito in presenza ma per ovvie ragioni modificato in un corso a distanza.
In cattedra virtuale salirà Mario Severino per primo che, nonostante la sua giovane età, è certo della sua esperienza e delle sue abilità. La parte teorica che gli compete riguarda naturalmente gli impasti, nello specifico l’indiretto ma non mancheranno parentesi circa le altre tipologie.
Si parlerà di utilizzo e gestione degli impasti a temperatura ambiente e controllata, di autolisi, di idratazione e maturazione dell’impasto. Grande spazio al capitolo “materie prime” e in questo Mario Severino può dire di “avere una marcia in più”: la sua città natale, dove sorge anche la sua officina, si trova in una delle zone più floride della Campania, l’agro nocerino-sarnese.
“Un pizzaiolo per essere tale non può limitarsi all’impasto, deve necessariamente scoprire sapori, conoscere i prodotti. Il pomodoro San Marzano, ad esempio, dell’azienda Solania non può mancare nella mia pizzeria. Frantumato a mano, condito con olio e sale, a crudo, essiccato, disidratato e in polvere, cerco di esaltare tutte le sfumature del suo sapore in ogni proposta”.
La prima parte basata sulla conoscenza delle farine e dei vari processi fermentativi unitamente alle nozioni su come gestire i pre-impasti sarà seguita, nel secondo giorno di video-lezione, dalla sezione sui topping definiti stellati. E non a caso.
Paolo Barrale, che brilla nel firmamento delle stelle Michelin, porterà la sua cucina sulla pizza. Due mondi spesso destinati ad essere lontani che si incontrano per dare vita ad una sensibilità culinaria equilibrata perché si possa ritrovare nel piatto un prodotto che sia espressione di consapevolezza e valorizzazione degli ingredienti.
Tutto ruota attorno alla stagionalità dei prodotti, secondo lo stellato che per l’occasione sfodererà le sue conoscenze su come lavorare la materia prima, su come insinuare all’interno di una pizzeria il sentore di una cucina nuova che non sia “gourmet, nel senso di riservata a pochi, ma un’interpretazione diversa di fare la pizza per molti”.
Ma cosa si aspetta Paolo Barrale di trasmettere ai suoi discenti distanti? “Vorrei riuscire a trasmettere il senso di responsabilità di capire che oltre all’impasto c’è di più: il pizzaiolo deve avere quella sensibilità intellettuale di guardare oltre la mozzarella, il pomodoro e il basilico”.
E proprio al pomodoro lo chef fa un elogio: “quello che deve guidare sia gli chef che i pizzaioli è un “pensiero stagionale”. Il pomodoro San Marzano, come anche quello Corbarino e tutte le altre tipologie, ha la sua massima espressione in estate e va esaltato in questo periodo”.
Le premesse delineatesi sono davvero interessanti. Il corso sarà una valida occasione di incontro e confrontotra due mondi dove profumi, colori e sapori, per quanto possibile, bucheranno gli schermi. Anche se potremo soltanto immaginarli.
INFO e ISCRIZIONI: tel. +39 3270973479 oppure +39 3735050547 mail: corsi@pizzaepassione.it web: www.pizzaepassione.it
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/Corso-online-severino-barrale.jpeg?fit=1599%2C1600&ssl=116001599Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-09-03 16:29:292020-09-03 16:29:44Mario Severino e Paolo Barrale, quando la cucina entra in pizzeria e viceversa
L’arte di Pier Paolo Spinazzè a servizio della città di Napoli l’azione anti-odio dello street artist CIBO con Caffè Borbone e il Comune di Napoli
Raccontare in maniera colorata, leggera e attraente il mondo del caffè espresso napoletano, ricco di tradizione e cultura è l’obiettivo che Caffè Borbone vuole raggiungere attraverso la capacità creativa e la sensibilità dello street artist anti-odio, Pier Paolo Spinazzè, in arte CIBO.
A partire da ottobre l’artista racconterà i valori del caffè e delle altre eccellenze gastronomiche napoletane attraverso la street art, nella sua originale e lodevole modalità. Pier Paolo Spinazzè, l’artista, sempre armato di bomboletta spray, che si aggira per le strade d’Italia coprendo i simboli d’odio che compaiono sui muri sostituendoli con disegni pregni di colore, leggerezza e ironia, grazie ad un’operazione di solidarietà finanziata da Caffè Borbone e supportata dal comune di Napoli, colorerà la città partenopea.
Questa non è l’unica novità che riguarda l’eclettico artista, infatti, tra pochi giorni, Pier Paolo Spinazzè racconterà i valori del caffè con un’opera unica, questa volta un po’ insolita. Non sarà una parete a fare da cornice ai colorati murales dello street artist CIBO ma la carrozzeria dello storico tram 1 di Napoli e che oggi vede una nuova luce grazie al ripristino dell’antica tratta tranviaria.
L’iniziativa, che vede la collaborazione dell’Assessorato alla Creatività Urbana del Comune di Napoli, prevede la realizzazione di opere anti-odio dello Street Artist CIBO su varie superfici cittadine. L’artista, inoltre, si confronterà con il Tavolo della Creatività Urbana del Comune di Napoli e l’Assessore al ramo Luigi Felaco, al fine di portare avanti questa encomiabile attività di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza.
Da oltre dieci anni Pier Paolo Spinazzè lavora e disegna sotto la tag di CIBO, la sua firma più nota, sinonimo ormai dell’eccellenza artistica italiana e di un impegno sociale che, attraverso l’arte, ha come obiettivo restituire qualcosa alla comunità trasformando i messaggi d’odio, che spesso purtroppo deturpano i muri delle nostre bellissime città, in appetitose opere d’arte. Cancellare messaggi d’odio ha sempre fatto parte del percorso artistico di Pier Paolo, ma è solo nel 2008 che l’artista comprende la potenza comunicativa del non cancellare semplicemente l’odio ma trasformarlo in messaggi positivi e di speranza, attraverso un’arte ricca di simbolismi.
Perché hai scelto il “cibo” come antidoto all’odio? “Perché in fondo il cibo siamo noi, la nostra tradizione e la nostra storia” risponde lo street artist “Per noi italiani il cibo è qualcosa di sacro. A cena guardiamo programmi di cucina e allo stesso tempo parliamo di cosa mangeremo il giorno dopo. Il cibo, in particolare il caffè, rappresenta anche il principale momento di unione e di condivisione e si presta benissimo a simbolismi e metafore. Per esempio, la cucina come la conosciamo oggi non esisterebbe se non fosse per i flussi migratori che si sono susseguiti nelle ere e molti degli ingredienti che consideriamo sinonimo d’italianità in realtà italiani non sono neanche un po’. Pensiamo a una caprese: pomodoro, mozzarella, basilico e un filo d’olio. Non solo ha i colori della bandiera italiana ma è diventata il simbolo dell’italianità in tutto il mondo, al pari della pizza. Bene, il pomodoro è originario della Colombia, il basilico dell’India, la mozzarella dell’Italia e l’olio della Siria.”
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/tram-Borbone-cibo-2.jpg?fit=930%2C553&ssl=1553930Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-03 16:12:422020-09-03 16:14:46Caffè Borbone supporter dell'arte di Pier Paolo Spinazzè
NELLA PRIMA GIORNATA DI CIBUS FORUM GLI INTERVENTI DEL MINISTRO DI MAIO, DI VACONDIO FEDERALIMENTARE, DI GIORGIO SANTAMBROGIO AD DEL GRUPPO VEGE’ – LA RICERCA NIELSEN SUI CONSUMI E IL COMMENTO DI ANTONIO CELLIE CEO DI FIERE DI PARMA
(Parma, 2 settembre 2020) – Parte da Parma l’intesa tra le componenti della filiera agroalimentare per affrontare la ripartenza economica post Covid. I leader dell’industria alimentare, della grande distribuzione e dell’agricoltura si sono incontrati oggi a Cibus Forum (che prosegue anche domani) avviando un dialogo con il Governo, rappresentato, in presenza a Parma, da Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri. (https://cibusforum.cibus.it/). L’evento è stato aperto dagli interventi di saluto di Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma, di Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma e di Stefano Bonaccini, Governatore Regione Emilia Romagna. Di seguito la sintesi dei primi interventi della mattinata.
“L’industria alimentare, dopo essersi rivelata fondamentale nel periodo strettamente legato all’emergenza, può ancora fare da traino economico e tornare ai livelli pre crisi velocemente – ha dichiarato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare – Questa sua forza, però, non deve essere scambiata per uno stato di benessere. Il 2020 è l’anno nero anche per il food&beverage che per riprendersi in fretta ha assoluto bisogno del sostegno da parte del Governo. Mi riferisco in particolare ai finanziamenti a fondo perduto per il settore horeca (che devono essere ben più sostanziosi di quelli stanziati nel dl agosto), essenziali per far rialzare il settore della ristorazione. Se ci sarà questo supporto, sono convinto che entro la fine del prossimo anno l’industria alimentare tornerà ad essere il volano dell’economia italiana”.
Il Ministro Di Maio, nel corso del suo intervento, ha confermato l’impegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con tutta la sua rete estera, a sostegno del comparto agroalimentare: “Vogliamo trasformare ogni Ambasciata nel mondo in una casa delle imprese, perché l’Italia e le nostre aziende devono crescere ed esportare le nostre eccellenze ovunque. Molti sono gli interventi che abbiamo previsto, a cominciare dal rilancio del settore fieristico che può ora contare su una piattaforma digitale – Fiera 365 – a disposizione degli operatori. Abbiamo inoltre creato un programma straordinario di incoming fisico e virtuale attraverso il quale accoglieremo nel nostro Paese buyers, influencers, giornalisti e altri attori determinanti per il rilancio del brand Italia nel mondo, a cominciare dalla filiera agroalimentare che ne rappresenta una delle eccellenze più conosciute ed apprezzate”.
La necessaria collaborazione tra le componenti della filiera agroalimentare è stata sottolineata anche da Giorgio Santambrogio, past president di Associazione Distribuzione Moderna e ad del Gruppo VèGè: “La grande distribuzione vuole collaborare con l’industria e l’agricoltura per affrontare le sfide del post Covid. Per esempio stiamo lavorando assieme per eliminare tutte le pratiche unfair come il caporalato nei campi e le aste a doppio ribasso. A proposito di queste ultime abbiamo sostenuto la nuova legge che è già passata alla Camera ed ora è in discussione al Senato. In confronto è aperto anche sul terreno dei prezzi e delle promozioni”.
Domani interverranno a Cibus Forum: Ettore Prandini, Presidente Coldiretti (in streaming); Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Dino Scanavino, Presidente CIA Agricoltori Italiani.
In mattinata è stato presentato anche il report di Nielsen sull’andamento dei consumi nell’era del Covid. Dopo il boom nel lockdown le vendite del Largo Consumo si sono stabilizzate ma continuano a mantenersi positive. Le famiglie, ormai abituate a nuove categorie di spesa, comprano ancora surgelati, latte uht, farina, pasta, riso, prodotti igienici, etc. Il fattore prezzo sarà sempre più un fattore e continueranno a crescere le vendite nei discount e nei negozi specializzati. Avremo una polarizzazione dei prezzi, con una domanda crescente sia sul basso sia sull’alto prezzo, e decrescente nella fascia media. E l’e-commerce continuerà a crescere anche se una parte significativa del territorio non è coperta.
Una analisi condivisa da Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma e specialist nel settore Food&Beverage: “Iniziamo questo Cibus Forum in uno scenario difficile, ma con un sentiment positivo. Innanzitutto, registriamo la voglia di incontrarsi di persona da parte degli operatori e questo, per il settore delle Fiere ma non solo, è un indicatore incoraggiante; quindi intravediamo un mutamento strutturale nei consumi, a livello internazionale, che potrebbe, nel medio periodo, privilegiare l’offerta Made in Italy caratterizzata da alta qualità, prodotti di base, standard produttivi unici al mondo non solo per sicurezza, ma anche flessibilità. Infine, la visione corale della filiera, dall’Agricoltura alla Distribuzione passando per l’Industria che conferma la sua centralità anche agli occhi delle Istituzioni”.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/cibusforum_dimaio.jpg?fit=1024%2C684&ssl=16841024Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-03 10:29:452020-09-03 10:29:48Cibus Forum 2020: il rilancio dell'export dell'agroalimentare
Pizzeria Millenium: Lunedì 7 settembre evento a sei mani con Civitillo, Pingue e Masella
La grande notte dei formaggi di Alimentale Forchetta & Cervello alla Pizzeria Millenium di Cusano Mutri. Il padrone di casaGiovanni Civitillo apre le porte a due chef del sannio per una serata a sei mani ideata per raccontare tutti insieme le meraviglie della regione Campania. Con Civitillo ci saranno Dino Masella della Masseria Masella e Gianluca Pingue di Casa Palladino a Guardia Sanframondi che si divertiranno a giocare con i formaggi di Alimentale Forchetta & Cervello realizzando deliziosi manicaretti.
“Avremo a disposizione tutti gli stagionati che hanno fatto tendenza in questa estate del 2020. Li fonderemo nelle nostre preparazioni e sono sicuro che lasceremo più che soddisfatti quanti prenoteranno per partecipare alla serata” spiega il titolare che è anche membro dell’Alleanza Cuochi di Slow Food di Campania e Basilicata. “A Cusano Mutri porteremo il tiplete dell’estate 2020 -spiega l’amministratore di Alimentale Giuseppe Di Bernardo-, le tre referenze più richieste di questa estate che si avvia verso la conclusione. Ci sarà il Cacio Dei Lattari, un importante biglietto da visita di questo brand che si avvia a conquistare fette di pubblico sempre più ampie. Il capolavoro dell’irpinia ovvero il Pecorino Bagnolese con tanto di Bollino Vero Filiera Sostenibile e il top player: Provolone del Monaco Dop che non ha bisogno di ulteriori presentazioni”.
La Pizzeria Millenium, in piazza Orticelli a Cusano Mutri è da sempre un punto di riferimento per gli appassionati della zona. I suoi impasti con farina di grani antichi autoctoni macinata a pietra si prestano a mille e più interpretazioni. Alle spalle venti anni di storia, gran parte dei quali proprio con la presenza dell’attuale gestore. “Ho cominciato a fare pizze qui nel 2001 e dal 2013 sono diventato il titolare dell’attività. Con questo matrimonio di sapori fra pizze, pietanze e formaggi ci prepariamo a salutare l’estate ed a proiettarci verso la nuova stagione” conclude Giovanni Civitillo.
Il menù della serata alla pizzeria Millenium
Entrée la pizza fritta: infornata con il pomodoro guardiolo della Valle Telesina e il Cacio Dei Lattari. Impasto realizzato con la farina di grani antichi risciola e frassineto. Primo piatto: Carrati al sugo di Pecora di Pietraroja con Pecorino Bagnolese di Alimentale con Bollino Vero Filiera Sostenibile Secondo piatto: Parmigiana scomposta con Provolone del Monaco Dop Dolce a cura della Pasticceria Roberto Maturo di Cusano Mutri Costo della serata 20 euro.
Lunedì 7 settembre 2020 alle ore 20 Pizzeria Millenium Via Orticelli n.56 Cusano Mutri (BN) Prenotazioni al numero: 0824.86.20.14
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/La-Notte-dei-Formaggi-a-Cusano-Mutri.jpg?fit=1200%2C1200&ssl=112001200Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-03 10:20:392020-09-03 10:20:43Pizzeria Millenium, la grande notte dei formaggi di Alimentale
Ritorna più sentito che mai, martedì 8 settembre ore 20.00 a Napoli presso i giardini di Villa Diamante, il “Festival degli Artisti del gusto”.
Evento dedicato ai professionisti del settore enogastronomico, che ogni
giorno con entusiasmo concentrano i loro sforzi nel valorizzare le eccellenze di ogni territorio. Con
fierezza fanno da traino educativo al gusto e alla cultura degli ingredienti di
qualità, con forte spirito di conservazione della tradizione, volgendo uno sguardo
attento all’ innovazione.
Villa Diamante, location di gran fascino, sorta dal
restauro di un antico convento di clausura, uno scrigno di stile nel cuore di
Posillipo. Con la sua architettura semplice e raffinata, immersa nel verde di
un elegante giardino, offre agli ospiti un panorama di incredibile bellezza sul
Golfo di Napoli.
Ideato e organizzato da Angela Merolla, il Festival
degli Artisti del Gusto sarà presentato dalla poliedrica Edda Cioffi volto
noto della TV campana.
Chef stellati quali Peppe Aversa,
Giovanni De Vivo e Paolo Gramaglia, delizieranno gli ospiti con una
pietanza rappresentativa della loro cucina.
Villa Diamante sarà
il palcoscenico di chef pizzaioli e pasticceri campani provenienti da aree
regionali diverse, dove ognuno proporrà un piatto del territorio in versione
finger food.
L’executive
chef Luigi Barone e il suo team di
cucina apriranno la serata con la degustazione di un piatto a sorpresa; lo
staff di sala di Villa Diamante accoglierà gli ospiti con l’eleganza che da
sempre li contraddistingue.
Aziende di eccellenze italiane con i loro prodotti di
nicchia e rinomate cantine saranno presenti con i loro vini.
L’artigianalità sartoriale
napoletana a firma Goeldlin, vestirà i protagonisti del Festival con capi
sviluppati e lavorati nelle proprie sedi e sulle candide divise il logo Artisti
del Gusto farà da fil rouge di energia ed entusiasmo.
Un cadeau a ricordo della serata sarà riservato ad ogni protagonista
dell’evento, un manufatto in ceramica interamente realizzato e decorato a mano
da “Cerasella Ceramiche”,che con la maestria degli antichi
artigiani della Costiera Amalfitana completerà la serata portando la tradizione
secolare dell’arte della ceramica.
La serata si svolgerà nel rispetto delle
linee guida Covid 19 e gli ingressi saranno riservati al settore
enogastronomico e solo su invito .
Un
ringraziamento speciale ad ogni Artista del gusto”.
CHEF:
Peppe Aversa Stella Michelin
Ristorante Il Buco – Sorrento
Giovanni De Vivo
Stella Michelin
Ohimà Restaurant –
Positano
Paolo Gramaglia
Stella Michelin
Ristorante President –
Pompei
Luigi Barone
Villa Diamante – Napoli
Rosa Barone
Villa Diamante – Napoli
Claudio Lanuto
Ristorante Cappuccini–NH Collection Grand Hotel Convento Amalfi Erminia
Cuomo
Hostaria di Bacco – Furore SA
Maurizio De Riggi
Ristorante Markus – San
Paolo Bel Sito NA
Alfonso De
Luca
Ristorante Palma – Hotel I Gigli – Nola NA
Pasquale Rinaldo
d’amore
Capri Restaurant
Franco Marino
Ristorante
La Terrazza – Paestum
Giusy Di Castiglia
Ristorante La Scottona Posillipo -Napoli
Ciro Campanile
Hotel Ristorante Elisabetta –Lettere
Pasquale Vitale
Ristorante Pascalò – Vietri sul Mare SA
Giuseppe Zaccaria
Ristorante Dal Pescatore – Vietri sul Mare SA
Antonio Aniello
Tenuta Paino – Sessa Aurunca CE
Alfredo Iannaccone
Zen Food Lab – Avellino
Vincenzo Ferro
Ristorante L’Antica Franconia – Taurano AV
Gustavo Milione
Hotel Ristorante La
Lucertola – Vietri sul Mare SA
Giovanni
Raiola
Ristorante La Locanda degli Amori e Sapori – Baia Bacoli NA
Giuseppe De
Crescenzo
Sole Ricevimenti – Quarto NA
Pasquale Masullo
Ristorante La Tana di Tano – Aversa CE
Antonio Grasso
Ristorante La Frescheria – Napoli
Carmine Ben
Mohamed
Ristorante Villa Veseri – Trecase NA
Vincenzo
Porzio
I Toraldo Cafè Bistrot – Casoria
NA
Agostino Malapena
Ristorante Costanzo –
Aversa CE
Carmine
Martinez
Ciabacrò – Napoli
MAESTRI PIZZAIOLI:
Luciano Sorbillo
Pizzeria Pizz a’
Street Vomero– Napoli
Salvatore Di Matteo
Pizzeria Di Matteo – Napoli
Rodolfo Sorbillo
Pizzeria Via Tribunali –
Salerno
Vincenzo Sannino
Pizzeria-Trattoria I
Sannino by Maria Marì–prossimamente a Napoli
Nicola
Sannino
Pizzeria-Trattoria I
Sannino by Maria Marì – prossimamente a Napoli
Mimmo Esposito
Pizzeria Mè –Casavatore
NA
Roberto Nasti
Pizzeria I Mascalzoni
Latini- Pozzuoli NA
Mastro Fornaio Carmelo Esposito
Mastro Fornaio Esposito
– Pompei NA
MAESTRI
PASTICCERI:
Giuseppe Ratto
Gran Caffè Ratto – Frattamaggiore NA
Sabatino
Sirica
Pasticceria Sirica -San Giorgio a Cremano NA
Gianluca Ranieri
Pasticcerie Ranieri-
Napoli e Pozzuoli
Ciro Poppella
Pasticceria Poppella – Napoli
Francesco Lastra
Varnelli Restaurant – Pompei NA
Antonio Duraccio
Pasticceria Seccia – Napoli
Stefania Fasano
Pasticceria Baunilha – Salerno
Gerardo
Di Dato
Pasticceria Di Dato- Angri SA
Luca
Russo
Bee Bakery – Aversa – CE
PARTNER DELLA SERATA
Consorzio Tutela Provolone Del Monaco Dop V.
Equense NA
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/villa-diamante-slide-2.png?fit=1218%2C812&ssl=18121218Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-02 16:19:402020-09-02 16:27:58“FESTIVAL DEGLI ARTISTI DEL GUSTO 2020”
I sapori e le eccellenze della tradizione napoletana saranno
protagonisti alla 77esima edizione della Mostra internazionale d’arte
cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia
I maestri pizzaioli della Accademia Nazionale Pizza DOC assieme agli chef dell’azienda “Sapori di Napoli” cureranno l’area food dell’Hollywood Celebreties Lounge, l’hospitality ufficiale della 77esima edizione della kermesse veneziana.
“Siamo orgogliosi di poter portare al Festival del cinema di Venezia le eccellenze della nostra terra – ha dichiarato Antonio Giaccoli, patron dell’Accademia Nazionale Pizza DOC – Dopo essere stati al Festival di Sanremo, abbiamo deciso di regalarci un altro palcoscenico unico al mondo come quello della Mostra del Cinema di Venezia. Per me, il mio progetto e soprattutto la mia squadra di mastri pizzaioli sarà un’altra bellissima vetrina”.
Soddisfatto anche Gennaro Galeotafiore, chef veterano di Casa
Sanremo e titolare dell’azienda “Sapori di Napoli”. “A Venezia riusciremo a
portare tanto della tradizione culinaria della nostra regione. Anche alla
Mostra del cinema di Venezia ci saranno i fritti della tradizione napoletana,
la pizza, le mozzarelle di bufala e tantissime altre eccellenze che ci
inorgogliscono nel mondo”.
Da mercoledì 2 a sabato 12 settembre
all’interno dell’area ideata e realizzata da Hollywood Communication ci saranno rappresentanti di spessore della
tradizione culinaria napoletana conosciuti in Italia e all’estero, come:
il team di chef e pizzaioli “Sapori di Napoli” guidato
da Gennaro Galeotafiore con il
pizzaiolo Gaetano Carponi;
il
casertano “pizzaiolo con il cappello” Salvatore
Lioniello;
il molisano Armando
Scalella;
il pugliese d’Austria Francesco Calò;
il team Puglia guidato da Silvio Buttazzo e composto da Angelo
Galati e Ivan Forleo;
il pugliese Giangi
De Masi;
il team Calabria e Sicilia messo insieme dal
maestro Vincenzo Fotia, di cui fanno
parte anche Alessandro Viscomi, Michele
Foriglio, Giuseppe Marrapodi, Marcello Fotia, Juri Sciacca, Rocco Alati e
Marzia D’Agostino;
il direttore della “Scuola Pizzaioli” in
Argentina Juan Pablo Padrevita.
Tantissime anche le aziende che
accompagneranno “Sapori di Napoli” e l’Accademia Nazionale Pizza DOC alla 77esima
edizione del festival del cinema di Venezia. Saranno presenti: le farine del Molino Spadoni; i pelati e le conserve “La Carmela” dei fratelli D’Acunzi; i salumi di Jomi
spa; la tecnologia di SaCar Forni;
i prodotti conservieri di Carbone
Conserve Vegetali; i prodotti caseari di Latteria Sorrentina; i vestiari tecnici di Capece abiti da lavoro; le paste artigianali di Pastificio Venturino.
Tutti i giorni alle 12 e alle 20 in diretta dall’Hollywood
Celebreties Lounge ci sarà Dino Della
Porta a raccontare sui canali social di YouFood Tv, media partner ufficiale di “Sapori di Napoli” e della
Accademia Nazionale Pizza DOC, tutte le novità della Mostra del cinema di
Venezia.
Un’occasione importante per promuovere le
eccellenze campane su un palcoscenico unico al mondo come quello della Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/09/Pizza-DOC-alla-Mostra-del-cinema-di-Venezia.jpeg?fit=1600%2C702&ssl=17021600Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-09-02 16:06:072020-09-02 16:16:19La pizza DOC ed i sapori di Napoli al 77esima Mostra del cinema di Venezia
Si parte il 6 settembre con il treno delle Tre Docg un viaggio inebriante tra i borghi del vino più rinomati della Campania
Parte, domenica 6 settembre, la seconda edizione del “Treno delle tre Docg”, con l’Irpinia Express, il treno storico della tratta Avellino-Rocchetta tornato in auge grazie all’impegno di Fondazione FS e Regione Campania, e con il lavoro costante dell’Associazione Inlocomotivi APS. Il viaggio è dedicato alle eccellenze del vino.
Le stazioni racconteranno la storia di un territorio, un paesaggio disegnato dalle vigne, i filari regolari, i colori mutevoli nelle quattro stagioni e la ricchezza della vendemmia. L’Irpinia Express propone un tour attraverso gli areali di tre delle 4 DOCG Campane. Un evento unico che farà d’apripista ad altrettanti appuntamenti speciali che percorreranno le vie dell’arte, della storia e del gusto dell’Irpinia. Da appuntare in agenda anche gli eventi Irpinia Express -StreetArt&Medioevo, previsto per il 13 Settembre, e Irpinia Express – Con Slow Food nella terra del Carmasciano, previsto per il 20 settembre. Il programma completo può essere visionato sul portale www.irpiniaexpress.it attraverso il quale sarà possibile prenotare i pacchetti turistici.
Il 6 settembre Irpinia Express offrirà un tour nei tre areali DOCG irpini, da Altavilla Irpina, terra di Greco di Tufo, a Montemarano, stazione del Taurasi, passando per Lapio, terra di Fiano di Avellino, un’occasione imperdibile per toccare con mano i territori dove nascono le preziose uve che diventeranno raffinati vini fregiati del marchio “DOCG”.È possibile prenotare il biglietto http://www.irpiniaexpress.it/il-treno-delle-3docg/
L’evento, organizzato da InLocoMotivi, in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini d’Irpinia e le Amministrazioni comunali di Altavilla Irpina, Lapio e Montemarano, e, da quest’anno, la Pallenium Tourism&Service, partirà da Benevento ore 9.10 con una prima tappa Altavilla, uno dei territori vocati alla produzione di Greco di Tufo Docg. L’incontro inizierà alle 10.30 con una visita presso le affascinanti miniere di zolfo e proseguirà in Stazione per un Aperitivo guidato, a base di Greco di Tufo e con accompagnamento gastronomico. Alle 11.55 è prevista la Partenza dalla stazione di Altavilla per la seconda tappa, a Lapio, il borgo del Fiano, con Accoglienza al Palazzo Filangieri e Brunch al Fiano di Avellino. Il viaggio continua nelle terre del Taurasi; il treno si attesta dunque a Montemarano alle ore 16.35 con il brindisi di benvenuto. Dopo una Breve passeggiata per raggiungere “Spazio Ponteromito” sarà il momento di un piccolo spettacolo di folclore locale. Alle 16:50 avrà inizio la degustazione: saranno allestiti banchi di assaggio con vino e prodotti locali. La partenza per il ritorno è prevista per le ore 18.00.
Si precisa, inoltre, che a seguito delle disposizioni emanate dalle Autorità competenti, al fine di massimizzare la tutela della salute di viaggiatori e personale in servizio, Fondazione FS ha attivato misure e iniziative in materia di prevenzione della diffusione del Coronavirus. In particolare sono state potenziate le attività di sanificazione e disinfezione dei treni; a bordo sono presenti dispenser con gel disinfettante per le mani; il personale è dotato dei sistemi di protezione necessari. Il nuovo criterio di prenotazione dei posti a bordo garantisce il rispetto delle distanze di sicurezza prescritte dalle Autorità sanitarie, mantenendo invariato il comfort di viaggio”.
PROGRAMMA
Ore 9.10 Partenza da Benevento
Ore 9.27 Arrivo ad Altavilla
Ore 10.30 Inizio tour nelle Miniere di zolfo
In Stazione Aperitivo guidato con Greco di Tufo ed accompagnamento gastronomico
Ore 11.55 Partenza dalla stazione di Altavilla,
Fermata 5’ ad Avellino, Stazione
Ore 13.30 Arrivo stazione di Lapio – transfer al Borgo Ore 13.40 Arrivo al Borgo Ore 13.45/13.50 Accoglienza al Palazzo Filangieri Brunch a Palazzo con Fiano di Avellino
Ore 15.30 Ritorno in stazione e partenza
Arrivo a Montemarano :
Ore 16.35, brindisi di benvenuto con Rosato Spumante Breve passeggiata e arrivo a Spazio Ponteromito
Accoglienza con spettacolo di folclore locale (tarantella Montemaranese)e saluti istituzionali 16:50 Inizio degustazione: saranno allestiti banchi di assaggio con vino e prodotti locali. Ore 17:50 ritorno in stazione. Ore 18.00 Partenza Ore Arrivo ad Avellino
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/08/c2f9ac8e-fbc2-412b-b706-2585da75c9a0.jpg?fit=1280%2C853&ssl=18531280Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-08-31 15:03:062020-09-01 08:42:28Irpinia Express ritorna alla grande con i treni del gusto e dell’arte
Lunedì 31 agosto | ore 20:00 | Casa Setaro Chef Giuseppe Molaro (ha conquistato la Stella Michelin a Tokyo alla corte di Heinz Beck) di “Contaminazioni Restaurant”. Con la partecipazione del Pizza chef Paolo De Simone di “Storie di Pane” a Vallo della Lucania Alle luci del tramonto, immersi nel Parco Nazionale del Vesuvio, una serata per celebrare la bellezza delle “contaminazioni”, unendo i saperi e i sapori dei territori vulcanici: da Tokyo al Vesuvio, si scoprono ingredienti, pietanze e vini, abbinati sapientemente tra loro attraverso un viaggio a tavola, ideato da Massimo Setaro, chef Giuseppe Molaro di “Contaminazioni Restaurant” sito in Somma Vesuviana, con la partecipazione di Paolo De Simone “Storie di Pane”.
La serata si svolgerà nel comune vesuviano più piccolo, Trecase, dove nasce la storia di Casa Setaro: sono ben quattro le generazioni che hanno donato la propria vita alla vite e al vino autoctono vesuviano. Dal 2005, le redini passano da Don Vincenzo, a cui è dedicato anche un vino, al figlio Massimo che, insieme a sua moglie Mariarosaria, crea l’attuale cantina: quattordici ettari vitati, moltiplicati attraverso il tradizionale metodo della propaggine (dalla pianta madre si dirama il ramo che originerà la vite-figlia), risalgono il vulcano fino a 400 metri dal livello del mare – che si ammira da lontano – a partire proprio dal “giardino” di casa. La cantina coincide infatti con l’abitazione di famiglia, una scelta e una dedica a quella che è più di una passione di famiglia. Tutto è coltivato in biologico, anche l’uliveto da cui si produce l’Olio extravergine di oliva Casa Setaro, da monocultivar di Coratina, che sarà servito insieme ai panificati di Paolo De Simone, imprenditore del brand “Storie di Pane”.
Lunedì 31 agosto, dalle ore 20, Casa Setaro ospita la cena in vigna “Contaminazioni” di gusto: un viaggio enogastronomici, da Oriente verso Occidente, con al centro il Vesuvio: un connubio tra enogastronomia e arte, per raccontare l’importanza dell’identità agricola, preservata con il loro lavoro da Massimo, Giuseppe e Paolo, dell’agricoltura sostenibile e della bellezza dei territori che abbiamo sotto gli occhi, colmi di tesori, senza accorgercene”.
Arrivati nella cantina, situata in via Bosco del Monaco 34, gli ospiti saranno accolti nel pieno rispetto delle norme vigenti e condotti in questo modo attraverso un wine tour a “tappe” in cui si potranno ammirare le vigne e assaggiare alcuni snack di ZioMì – un aperitivo in stile popub itinerante (no buffet) – che conduce alle origini di chef Molaro, ossia a una commistione tra le sue idee e l’esperienza di suo padre Mimmo, da sempre proprietario di hamburgherie nel vesuviano.
Dopo il brindisi con Pietrafumante, Caprettone Metodo Classico, prende il via la cena in vigna: ai fornelli, chef Giuseppe Molaro con la sua brigata preparerà alcuni piatti “contaminati”, ossia proiezioni del suo concetto attuale di cucina che ricordano la memoria storica di luoghi e di identità. In abbinamento a ogni portata – dall’aperitivo al dolce – un calice diverso dei vini biologici prodotti da Casa Setaro.
Per partecipare, è obbligatoria la prenotazione al numero (+39) 3471231391. Posti Limitati. MenùFritti di ZioMì Snack – Bloody Mary da bere Snack – Ricordo di “pasta&fagioli con le cozze” Snack – Churros di pelle di pollo Snack – Rolls di riso giapponese con sgombro marinato Snack – Spigola marinata al pepe Sancho con Mayo al sedano e meringa al pomodoro Pane e sorprese di Paolo De Simone “Storie di Pane” con l’Olio Extravergine d’Oliva Casa Setaro Risotto pistacchio verde di Bronte e profumo di limone Spigola con rucola selvatica Crema di latte mango e passion fruit Per ogni portata, un vino di Casa Setaro.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/08/PHOTO-2020-08-18-13-01-44.jpg?fit=1600%2C900&ssl=19001600Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-08-31 14:37:052020-08-31 14:37:07CENA IN VIGNA - "Contaminazioni" di gusto: un viaggio enogastronomici, da Oriente verso Occidente, con al centro il Vesuvio
Muntoni: “Crediamo fortemente che il nostro ruolo sia quello di offrire agli ospiti i veri prodotti della nostra terra e che sia fondamentale supportare le piccole eccellenze dei nostri territori ed aiutarle a crescere.”Anche per questo abbiamo lanciato la linea di prodotti “Selezione Delphina”, ispirata al progetto Genuin Local Food Oriented® e proposti in esclusiva agli ospiti dei resort.Delphina nel 2019 ha fatturato più 72 milioni confermando il trend positivo di crescita degli ultimi anni e dà lavoro a più di mille persone di cui più di cento negli uffici e un indotto per i servizi interni di più di 300 persone “Crediamo fortemente che il nostro ruolo sia quello di offrire agli ospiti i veri prodotti della nostra terra e che sia fondamentale supportare le realtà economiche e le piccole eccellenze dei nostri territori, aiutarle a crescere e ad aprirsi ai mercati internazionali anche grazie ai nostri ospiti. Per noi è un ulteriore modo per dimostrare concretamente la responsabilità sociale e il sostegno al territorio”.
Hotel marinedda and the beach
Elena Muntoni, brand manager della realtà simbolo del turismo a 4 e 5 stelle del Nord Sardegna, racconta così l’approccio di Delphina hotels & resorts (https://www.delphina.it) nel presentare i risultati del progetto “Genuin Local Food Oriented®”, marchio di qualità Delphina, a sostegno di una cucina sana, buona e giusta, basata su ingredienti genuini che rispettano la stagionalità, preferibilmente a km 0. Per questo più del 70 per cento dei fornitori è nel raggio di 150 chilometri o sull’isola, con l’obiettivo di raggiungere l’80 per cento entro la fine del 2021. Delphina nel 2019 ha fatturato più 72 milioni confermando il trend positivo di crescita degli ultimi anni e dà lavoro a più di mille persone di cui più di cento negli uffici e un indotto per i servizi interni di più di 300 persone. Dal novembre del 2018 l’azienda è entrata nella “Lounge” di Intesa San Paolo di Elite, il progetto di Borsa Italiana e del London Stock Exchange per le imprese ad alto potenziale realizzato in collaborazione con Confindustria.
Anche per l’arredamento e il decor vengono prescelti soprattutto manufatti realizzati da aziende sarde. “Gli arredi, nella falegnameria, nelle pietre, nel ferro battuto- spiega Elena Muntoni- e perfino lampadari e plafoniere realizzati in ceramica artistica, sono di provenienza e design rigorosamente sardo. Un esempio su tutti, l’hotel e la reception La Licciola del Resort Valle dell’Erica. Tutti gli elementi ornamentali sono di provenienza sarda. Le ceramiche dal piccolo paesino di Luogosanto e i tappeti da Aggius e Nule.”
“Spesso è proprio Delphina- – continua Elena Muntoni- a spronare i piccoli produttori, chiedendogli un maggiore sforzo produttivo e organizzativo. Questo viene sempre accolto con piacere e diventa un piccolo incentivo alla crescita. Sono molte le aziende locali che negli anni sono passate da una micro realtà locale a una realtà artigianale più strutturata grazie a questa spinta”.
Anche in quest’ottica nasce Selezione Delphina (www.selezionedelphina.com), linea di prodotti enogastronomici della Sardegna, selezionati con cura e proposti in esclusiva nelle strutture. Eccellenze dell’isola che gli ospiti possono trovare nei ristoranti degli hotel e acquistare alla partenza oppure online sul sito per riceverli direttamente a casa.
“Abbiamo un team in azienda- spiega Muntoni- che si occupa di scovare piccoli produttori e instaurare sinergie di crescita con quelli di fiducia di famiglia, come la macelleria del mio paese, per esempio. Essendo prodotti artigianali non riusciamo ancora a soddisfare tutte le richieste, ma la speranza è di aiutare i nostri fornitori a crescere e a strutturarsi per rispondere meglio alla domanda internazionale mantenendo uguale la qualità e l’artigianalità dei prodotti. Il progetto “Genuin Local Food Oriented®” è un tassello importante del nostro percorso di sostenibilità che ci vede in prima linea anche nel rispetto dell’ambiente.”
“We are green”: l’impegno per l’ambiente Delphina inizia la sua attività negli anni novanta con lo slogan “la natura come progetto”. Per decenni si è distinta per le azioni improntate alla tutela e alla valorizzazione del territorio e dal 2017, con il protocollo “We are green”, si è resa protagonista di un ulteriore salto di qualità. Delphina hotels & resorts è, infatti, la prima catena alberghiera italiana, ed una delle prime al mondo, ad utilizzare in tutti gli hotel, resort e nella sede centrale energia al 100% verde, proveniente da fonti rinnovabili, con un risparmio di 3.536 tonnellate di Co2 ogni anno. Nell’ultimo triennio più di 10600 tonnellate risparmiate: l’equivalente della Co2 assorbita da 75.000 alberi in un anno intero. Grande attenzione è rivolta anche alla mobilità sostenibile. Nelle strutture Delphina per lo spostamento degli ospiti all’interno dei resort circolano veicoli elettrici ricaricati sul posto e sono presenti anche colonnine per le auto elettriche degli ospiti.
Dal 2019 è stato abolito l’utilizzo delle bottiglie di plastica da strutture e uffici, con un risparmio di più di 68 mila e 700 bottiglie, sostituite con vetro e alluminio. Una svolta che ha interessato le 1600 camere e appartamenti, i 32 ristoranti e i 22 bar del gruppo. Il lungo percorso di Delphina, responsabile e lungimirante, è oggi consacrato da importanti premi internazionali, tra cui l’incoronazione del Resort Valle dell’Erica come Europe’s Leading Green Resort, ovvero migliore green resort d’Europa 2019 ai World Travel Awards. I Centri Thalasso & SPA Delphina si sono inoltre aggiudicati il Green Travel Award 2020 nella categoria Bio Spa assegnato da Gist, Gruppo Italiano Stampa Turistica.
L’azienda è anche Corporate Golden Donor del FAI, il Fondo per l’ambiente italiano che lavora per la protezione della bellezza, della cultura e del patrimonio naturale. E’ inoltre partner di Spazzatura Kilometrica, l’associazione che promuove gare di raccolta di rifiuti differenziati.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/08/prodotti-selezione-delphina.jpg?fit=1920%2C750&ssl=17501920Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-08-26 09:40:312020-08-26 09:40:34Delphina hotels & resorts punta sui fornitori locali: sono più del 70 per cento grazie al progetto "Genuin Local Food Oriented®"
Otto hotel nel nord della Sardegna, un unico comune denominatore: l’offerta food di alto livello che recupera le grandi tradizioni gastronomiche sarde e ne fa uno spettacolo.
Pasta fresca fatta a mano ogni giorno, pescato del giorno e prelibate carni galluresi, frutta e verdura dei produttori locali e, ad accompagnare il tutto, il Vermentino di Gallura DOCG: si ritrova il meglio dell’enogastronomia sarda nel mondo degli hotel e resort Delphina (https://www.delphina.it). Il gruppo alberghiero sardo contra tre 5 stelle, quattro hotel 4S e 4 stelle e un esclusivo residence, tutti lungo la costa del Nord Sardegna, tra la Costa Smeralda, l’Arcipelago di La Maddalena e il Golfo dell’Asinara. Qui le specialità non sono solo da gustare, ma da assaporare con tutti i sensi: merito delle splendide cucine a vista, dei deliziosi Brunch Mediterranei preparati al momento dagli chef, delle ricette tradizionali e, naturalmente, delle terrazze panoramiche dei diversi ristoranti.
Il ristorante a pelo d’acqua dell’Hotel Capo d’Orso Una cena pied dans l’eau, ammirando uno dei panorami più spettacolari di tutta la Sardegna: è l’Ile Flottante dell’Hotel Capo d’Orso (www.hotelcapodorso.com) a Palau, ristorante “a pelo d’acqua” collocato su una piattaforma protesa sul mare turchese della baia di Cala Capra. Di fronte il mare unico dell’Arcipelago di La Maddalena, in tavola pesce freschissimo e piatti della tradizione per questo angolo gourmet che va ad affiancare gli altri ristoranti dell’albergo – Il Paguro e Gli Olivastri – entrambi collocati su scenografiche terrazze. Ma in questo “5 stelle” del gruppo Delphina le coccole per gli ospiti incominciano fin dal mattino, quando la colazione – servita naturalmente all’aperto, all’ombra di profumati ginepri e olivastri – viene accompagnata dalle note di un’arpa.
Dalla cucina vegana a quella tipica gallurese Sconfinata, ma sempre curatissima, anche l’offerta food del Resort Valle dell’Erica (www.hotelvalledellerica.com), l’altro 5 stelle della collezione eletto Miglior Green Resort d’Europa 2019 ai World Travel Awards, incastonato in un magnifico tratto di costa a soli dieci minuti di auto da Santa Teresa Gallura. Tra le proposte più apprezzate, il Ristorante “Li Zini” per cene romantiche da gustare a piedi nudi sulla sabbia o l’angolo a base di specialità vegetariane e vegane proposte al ristorante Les Bouches. Un’ulteriore aggiunta ad una proposta culinaria già ricchissima, che propone piatti e piccole porzioni preparate al momento nella cucina a vista, con una scelta che spazia dal pesce crudo di tradizione mediterranea ai primi piatti di pasta fresca saltati al momento.
E per chi vuole invece una full immersion nei sapori galluresi c’è il ristorante “Li Ciusoni” (dal nome dei tipici gnocchetti): in menù antipasti caldi preparati sulla griglia o nel forno a legna, salumi della zona rurale, verdure sott’olio alla maniera tradizionale, e poi naturalmente le paste fresche dell’esperta massaia Chicca, l’immancabile maialino da latte e i saporiti formaggi locali, accompagnati da un buon calice di Vino Cannonau. Per non sbagliare, basta scegliere la Riserva del Presidente, frutto di una lunga ricerca sul territorio per offrire agli ospiti degli hotel e resort i migliori vini dell’isola, imbottigliati appositamente per Delphina con un’etichetta esclusiva. Parte della Selezione Delphina (www.selezionedelphina.com), può essere acquistata e portata a casa come l’olio extravergine di oliva, spezie, marmellate, bottarga, tisane biologiche, mirto, tutti prodotti in Sardegna.
La cucina a 5 stelle dell’Hotel Marinedda Unico hotel 5 stelle lungo il tratto di costa tra Alghero e Santa Teresa Gallura, l’Hotel Marinedda (www.hotelmarinedda.com) di Isola Rossa è noto per la grande attenzione all’offerta gastronomica articolata in quattro ristoranti, ognuno con una propria personalità. Per gli ospiti che cercano la varietà, perfetto il ristorante Petra Ruja con la sua cucina “espressa” e il buffet freschissimo con proposte anche per chi mangia “senza glutine”. Servizio al tavolo e menù à la carte per il Punta Canneddi, mentre per le coppie in cerca di romanticismo (e di una vista strepitosa) c’è la terrazza del ristorante Tramonto. Completano il mondo gourmet del Marinedda il ristorante la pizzeria Basaricò per serate informali trascorse davanti a pizze fragranti preparate con farine attentamente selezionate e impasti lievitati naturalmente.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/08/10_Hotel-Capo-dOrso_Ristorante-Gli-Olivastri_colazione_arpaCMYK-scaled.jpg?fit=2560%2C1690&ssl=116902560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-08-26 09:29:172020-08-26 09:47:40Tra enogastronomia e cene in riva al mare nei Delphina Hotels & Resorts
Venerdì 28 Agosto alle ore 20.00 terzo e ultimo appuntamento con RipartiamoRosè, evento di narrazione e degustazione enogastronomica presso la Terrazza all’aperto del ristorante Pane&Acqua Bistrot alla napoletana in località Vaccheria di San Leucio di Caserta che, dopo la breve pausa estiva, riapre al pubblico martedì 25.
RipartiamoRosè è un evento nato
per approfondire i vini sempre più protagonisti dell’estate
mediterranea, ovvero i rosati, che con leggerezza, brio, versatilità, possono
ben accompagnare i piatti della tradizione estiva o gli aperitivi e gli antipasti delle sere
nella bella stagione. Gia’ 8 le aziende
vitivinicole rappresentative di tutte le aree della Campania che hanno animato
i primi due appuntamenti per 10 diverse etichette di rosato; in questo ultimo appuntamento in degustazione
4 etichette campane e un ospite d’oltre…mare, precisamente dalla Sardegna che
ci farà compiere un viaggio dai vitigni di Aglianico e Casavecchia tra Cilento, alto casertano e
Sannio fino al Cannonau della Costa
Smeralda, il tutto nelle varianti in rosa.
A condurre la narrazione, con la
partecipazione di anche di alcuni produttori,
il giornalista enogastronomico Carlo Scatozza e il Sommelier Salvatore
Landolfo.
I vini sanno abbinati con gli
antipasti di mare e terra del Pane&Acqua Bistrot alla Napoletana, dal tagliere di salumi e formaggi
alle alici ripiene, provola, scapece di zucchine a doppia consistenza fino alla montanara con salmone cotto a
freddo con burrata e lime.
Queste le etichette in
degustazione:
Pellerosa Roccamonfina IGT Aglianico Rosato in Anfora- 2018 – I Cacciagalli,
Teano ( CE)
L’evento, come sempre, sarà
svolto nel più rigoroso rispetto delle norme in vigore anticovid, aperto
esclusivamente a 30 prenotati, con tavoli distanziati ben oltre un metro
nella terrazza. Obbligatoria la mascherina all’ingresso e prima della seduta ai
tavoli.
Info e prenotazioni
Ingresso esclusivamente su
prenotazione ( max gruppi di 4 prenotabili insieme) al numero 3317422774 fino ad esaurimento posti ( 30) al costo di €
10 a persona. Per coloro che
sceglieranno dopo di restare a cena,
sconto 10 € dal conto finale.
Strada Statale 87 Sannitica 63 San
Leucio | Vaccheria Caserta
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/08/IMG_0374.jpg?fit=474%2C316&ssl=1316474Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-08-25 15:43:482020-08-25 15:57:32Ultimo appuntamento per RipartiamoRosè; a Caserta viaggio nei vini rosa tra Campania e Sardegna.
A PAESTUM, ANTICA CITTA’ DELLA MAGNA GRECIA, IL PRIMO EVENTO DI SETTORE DEL PAESE DOPO LA RIPRESA
TASTING E VISITE SUI TERRITORI PER I GIORNALISTI EUROPEI, GROUPAGE PER LA STAMPA D’OLTREOCEANO PER OPERATORI E APPASSIONATI TANTI NUOVI CONTENUTI TECNICI, DAI DATI DI PRODUZIONE E FILIERA ALLA VALUTAZIONE DELLE ANNATE DI VINI BIANCHI E ROSSI DELL’ULTIMO VENTENNIO
L’Italia del
vino riparte dalla Campania: è “Campania
Stories” il primo evento dedicato
alla stampa specializzatanazionale
ed internazionale ad essere programmato ed organizzato nel post-emergenza e
a svolgersi in presenza. Un format rinnovato per dare modo ai giornalisti
italiani, europei ed oltreoceano di degustare
le nuove annate dei vini della regione, ma anche di scoprire i territori attraverso visite ed iniziative.
Dall’1 al 4
settembre 2020, dunque, si terrà la nuova edizione della rassegna promossa
da Miriade & Partners e dalle circa
80 aziende partecipanti, in collaborazione con AIS Campania e con
il sostegno della Regione Campania, che
anche per questa edizione ha sposato in pieno lo spirito dell’evento, dando
voce alle esigenze del comparto in termini di valorizzazione e di promozione, e
con la Media Partnership di Luciano
Pignataro Wine Blog. Main Sponsor di
Campania Stories 2020 è il Gruppo
Acanfora Hotels & Resorts, con strutture a 4 e 5 stelle sulle spiagge
dorate della costa del Cilento, con elevati standard qualitativi, grandi spazi
di design interni ed esterni, piscine e servizi di alto livello: Mec Paestum
Hotel, Hotel Cerere Paestum, Olimpia Cilento Resort, Paestum Inn Beach Resort.
Ad accogliere i giornalisti saranno il Mec Paestum Hotel e l’Hotel Cerere, entrambi situati a Paestum, uno dei luoghi più ricchi di fascino e di storia d’Italia e del mondo. Una location esclusiva, dunque, ospiterà il primo evento di settore italiano dalla ripresa, nel cuore dell’antica città della Magna Grecia. Altri partner dell’edizione 2020 sono Associazione Distretto Turistico Costa d’Amalfi, Assoenologi Campania, agenzia di viaggi AJ54.
Focus sulla
stampa italiana ed europea, che sarà in Cilento per prendere parte ai
tasting e alle visite alle aziende e ai territori, mentre per i giornalisti d’oltreoceano sono stati organizzati groupage
appositi per dare modo alle più importanti testate internazionali di
degustare le nuove annate delle principali denominazioni regionali, superando
le difficoltà logistiche dovute alla delicata congiuntura che si sta vivendo a
livello globale. Un’edizione decisamente
speciale, dunque, con l’importante obiettivo di rilanciare la promozione del vino campano nel mondo.
Il programma prevede tasting tecnici per l’assaggio
dei vini delle aziende partecipanti da parte della stampa, tour su tutto il
territorio regionale per visitare le
cantine ed incontrare i produttori, iniziative per dare la possibilità alla
stampa di apprezzare il volto più
autentico della Campania, in un dialogo inedito tra il patrimonio
artistico-storico-naturalistico della regione e il vino. Non mancherà infatti
la tappa al meraviglioso Parco
Archeologico di Paestum, gioiello archeologico italiano e patrimonio
Unesco, che si aggiunge agli altri simboli della Campania nel mondo che hanno
finora ospitato la rassegna: il Museo
Diocesano Complesso Monumentale Donnaregina, la Reggia di Caserta e la Costiera
Amalfitana, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità per l’indiscussa
bellezza ed unicità del suo paesaggio naturale. L’ultimo giorno, venerdì 4 settembre, si terrà il
tradizionale momento dedicato agli operatori
di settore di tutta Italia, “Campania
Stories Day”, con la possibilità di degustare i vini proposti in assaggio
dalle aziende partecipanti (3 fasce orarie disponibili: dalle ore 14.30 alle
16.30, dalle 17.30 alle 19.30, dalle 20.30 alle 22.30 – info e prenotazioni:
tel. 329.9606793 – 392.0059528 – staff@miriadeweb.it).
Interessanti ed inediti i nuovi contenuti tecnici realizzati
in occasione dell’edizione 2020: la pubblicazione realizzata annualmente
conterrà infatti importanti
aggiornamenti sui dati di produzione e di filiera, nonché sulla valutazione delle annatedei vini bianchi erossi dell’ultimo ventennio. Per ogni millesimo una valutazione in ventesimi, relativa alla
media qualitativa e al potenziale evolutivo generale, accompagnata da
parole-chiave riconducibili allo specifico carattere climatico ed espressivo,
oltre ad indicazioni sulle finestre di
consumo consigliabili per ciascuna annata. A cura di Associazione Enologi Enotecnici Italiani – Sezione Campania la
presentazione della nuova annata (2019).
La pubblicazione dedicata a Campania Stories 2020 si conferma dunque uno strumento di grande utilità sia per i
professionisti che per gli appassionati.
Circa 80 le
aziende partecipanti all’edizione 2020 di Campania Stories. Per la
provincia di Avellino: Amarano,
Antico Castello, Bambinuto, Barbot Stefania, Bellaria, Borgodangelo, Canonico e
Santoli, Cantine dell’Angelo, Colli di Lapio, Contrade di Taurasi, De Gaeta,
Delite, Di Marzo, Di Meo, Di Prisco, Donnachiara, Ferrara Benito, Feudi di San
Gregorio, I Capitani, I Favati, Il Cancelliere, Le Masciare, Nativ, Passo delle
Tortore, Perillo, Pietracupa, Regina Collis, Rocca del Principe, Tecce Luigi,
Tenuta Cavalier Pepe, Tenuta del Meriggio, Tenuta Sarno 1860, Tenuta Scuotto, Tenute
di Altavilla, Terre D’Aione, Traerte, Vesevo, Vigne Guadagno, Villa Diamante,
Villa Raiano. Per la provincia di Benevento:
Fontanavecchia, Fattoria Ciabrelli, Iannella Antonio, La Guardiense, La
Rivolta, Monserrato 1973, Mustilli, Rossovermiglio, Terre Stregate. Per la
provincia di Caserta: Alois, Cantina
di Lisandro, Galardi, Sclavia, Villa Matilde Avallone. Per la provincia di Napoli: Agnanum, Astroni, Bosco de’
Medici, Cantine del Mare, Casa Setaro, Contrada Salandra, La Sibilla,
Martusciello Salvatore, Sorrentino, Villa Dora. Per la provincia di Salerno: Albamarina, Cantine Barone, Cuomo
Marisa, Famiglia Pagano, Lenza Viticoltori, Lunarossa, Marino, Montevetrano,
Polito Viticoltori, Sammarco Ettore, San Salvatore 1988, Tempa di Zoè, Vuolo
Mila.
Continuano parallelamente anche le attività
di promozione della Campania del vino nel mondo, portata avanti per tutta la
durata dell’anno da Campania Stories, con attenzione e sostegno al tessuto produttivo della vitivinicoltura
campana, presentando denominazioni, territori e protagonisti del mondo del
vino,da seguire attraverso gli hashtag #campaniastories e #iobevocampano.
Per altre informazioni: www.campaniastories.com
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/08/cartolina-generale.jpg?fit=940%2C788&ssl=1788940Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-08-24 17:05:152020-08-24 17:06:53L'Italia del vino riparte dalla Campania: Dal 1 al 4 settembre il cilento ospiterà "Campania Stories 2020"
8-9-10 agosto 2020 alla Tenuta Cavalier Pepe : “Serate di Gala”, tra Menù delle Stelle e degustazioni di Vini presso il Ristorante della Tenuta
Tre serate memorabili alla Tenuta Cavalier Pepe l’8 il 9 e il 10 agosto 2020 per omaggiare San Lorenzo con i vini della tenuta, in collaborazione con Calici di Stelle.
Il programma prevede ogni sera l’inizio alle ore 20 con L’aperitivo del Cavaliere sorseggiando“Oro Spumante” e Cerri Merry Dry, per proseguire con un menu del territorio, in abbinamento con i vini della Tenuta (al costo di 50 euro a persona bevande e caffè inclusi. Il miglior modo per arrivare a destinazione è uscita autostrada A16 Castel del Lago, direzione Taurasi, per proseguire verso Sant’Angelo All’Esca (Av), Contrada Bosco. (Info e prenotazioni: 349/3172480 – 393/0725905 – 0827/73766).
Il programma della tre giorni alla Tenuta Cavalier Pepe
Il programma fitto, prevede alle ore 20,00 il concerto Jazz sotto le stelle, con i musicisti Quartet, ovvero Bruno Salicone al piano,Federico Milone al sax, Francesco Galatro al basso, e Stefano De Rosa alla batteria, per poi passare al momento ludico con il quiz a squadre sul tema vino. Ai vincitori, in omaggio, una bottiglia Magnum di Taurasi Opera Mia 2013. Mentre a fine serata poi si potrà degustare il sigaro italiano, in compagnia con gli Amici della Dolce Vita, con in abbinamento un dessert realizzato dalla Gelateria Aloha.
Il menù
I vini delle stelle scelti per la tre giorni sono “Santa Vara” Irpinia Falanghina DOC 2018, “Brancato” Selezione Fiano di Avellino DOCG 2017, “Santo Stefano” Irpinia Campi Taurasini doc 2015, “Opera Mia” Taurasi DOCG 2013 e “Cerri Merry” Vino aromatizzato. m
entre il menu della serata prevede dopo l’Aperitivo del Cavaliere: Fagottino di scarola e acciughe, Salmone marinato, Salumi Irpini, Caciocavallo podolico, Ciliegina di mozzarella fresca, Fagioli e broccoli caldi, e Patate e peperoni con in abbinamento “Santa Vara” Irpinia Falanghina Doc 2018. Per poi passare ai primi: Fusilli con zucchine, salsiccia, pomodorini e crema di caciotta semi-stagionata e i Ravioli di bufala con noci e pesto di rucola in abbinamento con il “Brancato” Selezione Fiano di Avellino DOCG 2017.
Il secondo: Millefoglie di maialino Irpino alle verdure con salsa di asparagi, fughi porcini e patate al forno con in abbinamento “Santo Stefano” Irpinia Campi Taurasini doc 2015. Ed ancora degustazione di formaggi stagionati al piatto come il Pecorino di Carmasciano e il Caciocavallo podolico con in abbinamento “Opera Mia” Taurasi DOCG 2013.
Infine dolci e frutta: rotolo di crema Cerri e scaglie di cioccolato fondente realizzato dalla Gelateria Aloha con in abbinamento il “Cerri Merry” Vino Aromatizzato.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/08/tenuta-cavalier-pepe-scaled.jpeg?fit=2560%2C1707&ssl=117072560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-08-05 17:16:412020-09-02 08:36:58Tre giorni di degustazioni presso Tenuta Cavalier Pepe
Pizzaiuoli School, 20 maestri pronti a insegnare a ragazzi di tutto il mondo l’antica arte
Sergio Miccù (Presidente Apn): “Così rendiamo immortali un codice fatto di gestualità e saperi che rischiano di scomparire”
Lunedì 27 luglio ore 18 presentazione alla stampa (Apn – Napoli via Michele Parise)
Promuovere la formazione di pizzaiuoli napoletani. E’ con questo obiettivo che un esercito di oltre 20 maestri degli impasti ha messo la propria arte a disposizione di giovani di tutto il mondo che vogliono imparare il mestiere.
A chiamarli in cattedra, la Pizzaiuoli School della stessa Apn che a settembre riparte con una sede completamente rinnovata, a Napoli in via Michele Parise, e un’offerta sempre più rispondente alle esigenze di chi voglia oggi approcciarsi a questo antico mestiere: sono previste, in aggiunta alle ore di apprendimento pratico, lezioni di marketing, nutrizione, sicurezza sul lavoro, food cost, nonché sull’attuazione delle norme igienico-sanitarie anche alla luce dell’emergenza Covid-19.”Chiunque nel mondo voglia diventare pizzaiuolo – dice il presidente dell’Apn, Sergio Miccù – deve venire nella nostra scuola.
Qui formiamo i pizzaiuoli, con la U, quelli capaci di attuare l’arte divenuta patrimonio immateriale dell’umanità. La nostra è la scuola della tradizione, degli impasti e delle tecniche che hanno reso unica la pizza napoletana nel mondo. I nostri maestri pizzaiuoli sono eredi della straordinaria tradizione partenopea che è passata di generazione in generazione e oggi, grazie alla scuola, potranno trasferire il proprio patrimonio di conoscenze ai ragazzi provenienti da tutto il mondo per apprendere quest’arte, come se fossero i loro genitori. Per questo la nostra formazione, da un lato, rende immortale l’arte del pizzaiuolo e, dall’altro, crea una professione”.
La Pizzaiuoli School è gestita da Marilena Miccù e Gianluca PirroLe iscrizioni sono apertePer informazioni: www.pizzaiuolinapoletani.com “I Corsi di formazione professionale per pizzaiuoli – spiegano Marilena Miccù e Gianluca Pirro, responsabili della Scuola – sono assolutamente unici in Italia e nel mondo, sono rivolti a coloro che seriamente intendono investire nel proprio futuro professionale apprendendo dai migliori docenti e dai più importanti Maestri Pizzaiuoli napoletani.
Un percorso che parte dalla conoscenza dei territori e delle materie prime, delle tradizioni e delle tecniche più rinomate, dei valori della nutrizione per arrivare alla pratica e a consentire ai discenti di avere piena padronanza degli impasti, della farcitura, della cottura, nonché delle normative in materia. Obiettivo della Scuola è quello di offrire una esperienza formativa di alto profilo in grado di generare una figura professionale in uscita capace di confrontarsi ed operare ai più elevati standard richiesti dal mercato del lavoro. Sono centinaia i pizzaiuoli che abbiamo già formato e che hanno trovato lavoro nel mondo o in proprio o in realtà imprenditoriali di settore”.
Tutti i dettagli dei nuovi corsi, saranno illustrati alla stampa lunedì 27 luglio alle ore 18.00 presso la sede della Scuola a Napoli, in via Michele Parise, 51 Partecipano: Sergio Miccù, presidente Associazione Pizzaiuoli Napoletani- Luciano Pignataro, giornalista-
I 20 maestri pizzaiuoli Tra i pizzaiuoli in cattedra:
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/07/Pizzaiuoli-Schooljpg-scaled.jpg?fit=2560%2C1746&ssl=117462560Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-07-27 10:50:002020-07-27 10:50:17Pizzaiuoli School, 20 maestri insegnano l'antica arte
Grande successo per “Aspettando…il mio San Marzano”, evento firmato Solania, azienda leader nel settore della trasformazione del pomodoro San Marzano, situata nell’area nocerino-sarnese.
Fulcro della serata la degustazione a “Villa Maria Grazia” a Sarno, immersa in ben sette ettari di filari di pomodoro San Marzano, laddove inizierà la raccolta a fine luglio. Tutti i presenti sono stati deliziati da uno straordinario Francesco Martucci, patron della pizzeria “I Masanielli” di Caserta, con assaggi di Margherita e “Amplificato di Provola e Pepe”.
“L’importanza del San Marzano
sulla pizza è fondamentale: la pizza è campana, dovrebbe avere
obbligatoriamente il San Marzano” dichiara il nuovo brand ambassador
Solania; “Inoltre è fondamentale far capire quello che noi facciamo sul
nostro territorio e cosa ha da offrire in questo momento storico. Nonostante le
avversità di questo periodo, il nostro territorio c’è e ci sarà ancora. Da qui
la scelta di collaborare con Solania, una delle pochissime aziende che produce
dalla A alla Z, dalla coltivazione alla conservazione del prodotto, che
quest’anno è davvero straordinario”.
Un prodotto semplice e genuino
come il pomodoro San Marzano ha trovato nelle sapienti mani di Martucci la sua
esaltazione migliore, in un’esplosione di gusto e profumo, il tutto mantenendo
integra la sua autenticità.
La location recentemente acquisita
dal patron di Solania Giuseppe Napoletano, caratterizzata da una vista
mozzafiato sul Vesuvio, è stata la cornice perfetta per suggellare
ufficialmente la partnership triennale tra Solania e Martucci, al quale è stata
dedicata un’etichetta personalizzata sui barattoli di pomodoro San
Marzano Solania, così come è previsto dal progetto “Il mio San Marzano” che
prevede la personalizzazione dell’etichetta e la scelta dell’appezzamento di
terra.
L’evento è stato preceduto da una
visita guidata nello stabilimento Solania, dove i giornalisti di settore hanno
potuto osservare in prima persona la struttura e i macchinari atti alla
lavorazione e alla trasformazione del pomodoro San Marzano dalla raccolta
all’inscatolamento.
“La raccolta inizierà, secondo
disciplinare, alla fine di Luglio” ha spiegato Giuseppe Napoletano,
amministratore unico di Solania srl: “Abbiamo potenziato le linee di
produzione, arrivando a un raddoppio della capacità produttiva per soddisfare
anche il mercato retail e affermarci anche in paesi dell’Europa centrale, dove
prevediamo un forte incremento di fatturato”, sottolineando con passione la
sua presenza quotidiana tra i campi, e non dietro la scrivania del suo ufficio:
non capo, ma leader della sua azienda, sempre in prima linea.
Si ritornerà tra metà e fine settembre
in azienda per “Il mio San Marzano”, momento in cui ci sarà un grande
evento in cui ci sarà la possibilità di scegliere il lotto di produzione e di
osservare tutta la filiera di produzione nel pieno della sua attività da parte
di chef, pizzaioli e ristoratori.
Tra i protagonisti dell’evento, in programma dal 3 all’11 ottobre, ci saranno anche chef del calibro di Cedroni, Oldani, Negrini, Berton e Roncoroni, che lanciano segnali di ottimismo durante il webinar #STRONGERTHANEVER.
Milano, 21 luglio 2020 – La ripartenza del mondo del vino non può prescindere da quella del mondo della ristorazione e della somministrazione, e viceversa. Produttori vinicoli e grandi protagonisti della cucina italiana fanno fronte comune per risollevare le sorti dei rispettivi settori, messi a dura prova dall’emergenza sanitaria di questi mesi, e la riscossa non potrà che partire da Milano, città che, specie negli ultimi dieci anni, è stata capitale indiscussa dell’enogastronomia anche a livello internazionale. L’occasione sarà offerta dalla prossima edizione della Milano Wine Week (3-11 ottobre 2020), con cui si rimetterà ufficialmente in moto la macchina degli eventi milanesi dopo la pausa imposta dalla pandemia da Covid-19.
#STRONGERTHANEVER webinar
Tra i protagonisti della “settimana del vino” ci saranno anche alcuni dei più importanti chef italiani come Moreno Cedroni, Davide Oldani, Alessandro Negrini, Andrea Berton ed Eugenio Roncoroni, che hanno partecipato al webinar dal titolo “ #StrongerThanEver – Il vino e la ristorazione insieme per ripartire alla Milano Wine Week” insieme all’organizzatore della manifestazione, Federico Gordini, e al presidente della FIPE, Lino Enrico Stoppani, con l’obiettivo di fare il punto della situazione (secondo il centro studi FIPE ha riaperto il 97% delle attività di somministrazione con un fatturato, nei casi migliori, pari al 60% dei livelli pre-Covid) e ribadire l’importanza di fare sistema per superare al meglio la crisi.
“Vogliamo che
Milano dal 3 all’11 ottobre diventi un luogo – ha
auspicato Federico Gordini – dal quale parta un messaggio di capacità di
convivenza con questa emergenza che evidentemente si protrarrà ancora a lungo,
ma che non può fermare il mondo produttivo, così come quello degli eventi. Con
la Milano Wine Week intendiamo lanciare il segnale di una Milano che riparte da
una grande eccellenza come quella del mondo del vino, prevedendo anche il
coinvolgimento massivo di locali e pubblici esercizi sia nei Wine District,
abbinati ciascuno a un consorzio diverso, ma anche in tantissime altre aree di
Milano. In Piazza San Babila, in particolare, sorgerà un nuovo hub in cui si
parlerà di cibo e vino con una grande cucina all’aperto nella quale si
alterneranno numerosi chef”.
E gli chef che hanno partecipato al webinar #STRONGERTHANEVER, nonostante il futuro riservi ancora delle incognite, hanno lanciato segnali di ottimismo. “A Senigallia – ha dichiarato Moreno Cedroni – siamo ripartiti bene. Non abbiamo visto cali di lavoro e questo vuol dire che, dove c’è un’offerta gastronomica qualificata, c’è turismo. Ora ci troviamo in una situazione felice che ci ha portato ad essere un punto di riferimento non solo a livello locale. Speriamo che il Governo voglia dare un segnale importante in termini di infrastrutture potenziando l’alta velocità e prevedendo un nuovo aeroporto. E’ importante tuttavia che anche Milano riparta seriamente e, in questo senso, la Milano Wine Week di ottobre, in un anno in cui sono saltate tutte le fiere di settore, sarà un’occasione imperdibile per degustare i vini nel loro momento di maturità e, per noi chef, di abbinare cibi che possano duettare alla perfezione con essi”.
“Più che di ripartenza – ha aggiunto Davide Oldani – sarebbe opportuno parlare di una nuova partenza. Come per Expo 2015, per il mondo del cibo ci sarà un prima e un dopo Covid. Credo tuttavia che le aziende sane, che hanno alle spalle almeno 35-40 anni di lavoro e hanno continuato a seminare in maniera corretta, facendo sacrifici, risparmiando e operando sempre in maniera altruistica, a un certo punto sapranno venirne fuori. La mia Milano è una città che ha sempre usato le giuste velocità e sono d’accordo che abbia l’intelligenza di rallentare, che non vuol dire fermarsi, per poi riprendere. Quanto al mondo degli eventi e del catering, credo sia da prendere con molta serietà questa possibilità di cambiamento dettata dall’emergenza sanitaria per cui ridurre i numeri può portare anche a un innalzamento della qualità e a rendere più efficaci i messaggi che si vogliono far passare”.
Ottimista à anche Alessandro
Negrini: “Noi crediamo in una ripresa
forte nel 2021. Siamo convinti che Milano sia una delle città metropolitane più
colpite d’Italia, ma anche che sarà una delle prime a ripartire. Questo è il
momento in cui gli imprenditori italiani devono rimanere in Italia e creare
molti eventi qui. Sia pure con nuove regole sanitarie, ma ripartire è
indispensabile”.
“Il successo
della mia iniziativa dei ‘restaurant bond’ – incalza Andrea Berton – è la dimostrazione che le persone hanno voglia di uscire e tornare a
frequentare in sicurezza i ristoranti. Non dobbiamo fermarci e farci
penalizzare da questa pandemia che ci ha coinvolti in maniera molto forte.
Anche al Sereno, sul lago di Como, ho notato un ritorno molto forte da parte
dei clienti, soprattutto italiani, e questo lascia ben sperare affinché
l’economia nel nostro Paese riprenda a girare velocemente. Anche al Dry Milano
abbiamo registrato un riscontro positivo. Nel locale di Viale Vittorio Veneto
abbiamo creato un dehors più ampio poiché le persone preferiscono rimanere
all’aperto. Certo, non abbiamo più quel pubblico straniero che frequentava
Milano come gli altri anni, ma gli italiani hanno voglia di tornare nei
ristoranti e di stare bene”.
“Durante il
lockdown – ha concluso Eugenio
Roncoroni – mi sono rimboccato le
maniche e ho imparato a conoscere meglio il mondo del delivery, rivelatosi poi
la mia salvezza dal punto di vista non solo economico, ma anche mentale. Questa
esperienza mi ha conferito una grossa dose di umiltà e mi ha fatto riflettere
su qualche errore commesso in passato. Per fortuna ho incontrato poi delle persone
con cui in autunno svilupperemo e ridaremo vita al progetto di ‘Al Mercato’ in
una nuova veste e in un nuovo format caratterizzato dalla fusione del
ristorante gastronomico con il burger bar, che aveva bisogno di nuova linfa”.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/07/STRONGERTHANEVER.png?fit=1906%2C1062&ssl=110621906Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-07-22 11:06:282020-08-04 08:53:38#STRONGERTHANEVER – IL VINO E LA RISTORAZIONE INSIEME
A Fuorigrotta, quattordici anni fa nasceva il ristorante-pizzeria Pizzaioli Veraci, grazie all’intraprendenza dell’ex manager partenopeo Raffaele Fusco. Il nome Pizzaioli Veraci racchiude appieno la filosofia su cui si erge il progetto di uno staff 100% partenopeo. Una cucina semplice tanto quanto originale, questa la proposta di Pizzaioli Veraci.
Che sia nel locale storico di Fuorigrotta o sul terrazzo del locale in piena via Toledo, il cliente potrà tuffarsi in un’esperienza culinaria che racconta, morso dopo morso, di Napoli e dell’amore per i dettagli.
La cucina di Pizzaioli Veraci racconta la storia di una Napoli in grado di unire grazie al buon cibo, alla tradizione e alla passione di chi quotidianamente offre un assaggio della città.
La Cucina di Pizzaioli Veraci
Il percorso che gli chef Gennaro Esposito, Alessandro Gargiulo e Carmine Eboli offrono al cliente, porta verso una cucina ‘verace’ napoletana, dai profumi familiari e accattivanti. Una proposta capace di accontentare ogni tipo di palato, accostando ai piatti capisaldi della tradizione partenopea, ingredienti del territorio di primissima scelta. Dalla proposta di un menu di mare, con l’immancabile baccalà e l’offerta del pescato del giorno, a un menu di terra che parla di tradizione, con la classica lasagna napoletana e il pacchero alla mammà.
La proposta Gluten Free
Pizzaioli Veraci propone una pizza in cui tradizione e innovazione si fondono in un connubio originale e sorprendente. Da qualche anno, infatti, Pizzaioli Veraci, anche grazie all’intraprendenza del pizzaiolo Sasà Miceli, si è guadagnata un posto di rilievo nell’offerta gluten free, capace di soddisfare appieno le richieste della clientela. Lo staff porta avanti il progetto con grande cura e attenzione, grazie a corsi di formazione appositamente realizzati per ottenere un prodotto studiato per soddisfare il cliente.
Il gluten free è assicurato anche nell’offerta dei fritti in cui è possibile assaporare la tradizionale frittatina napoletana, i classici crocchè, la mozzarella in carrozza e i gustosi arancini.
La pizza che sa di incontro
A via Toledo, il pizzaiolo Gianluca Nocerino, con un impasto a doppia lievitazione, ma pur sempre bordato, è stato in grado di coniugare le richieste del quartiere con quelle dei turisti in visita per la prima volta a Napoli. La grande esperienza del pizzaiolo di Fuorigrotta, Renato Matarazzo trova la sua massima espressione in una biga al 70-80%, un impasto soffice e leggero, arricchito da un cornicione alto e alveolato. Un compromesso che parla d’incontro, in grado di unire cultura e amore per la buona cucina.
Dalla classica Margherita, con fiordilatte, pomodoro San Marzano DOP, basilico fresco e olio, alla proposta ‘verace’, con A’Primmavera, arricchita da provola affumicata, ciuffetti di ricotta, salsiccia e fiori di zucca saltati in padella. Pizzaioli veraci proprio come le pizze da loro proposte.
Nel periodo di ripresa post-Covid, Pizzaioli Veraci continua in un’offerta radicata nella tutela della tradizione e di quella convivialità che, seppure in forma rivista, è servita in un piatto caldo e fumante che parla di Napoli e di incontri costanti.
Pertanto resta soltanto una cosa da fare: assaggiare per credere.
Ai piedi dei monti del Partenio, in una valle verde e rigogliosa, tra la storicità del borgo medioevale di San Martino Valle Caudina e la nobiltà dell’atmosfera del Palazzo Ducale Pignatelli Della Leonessa risalente al 1600, lo chef Mario Carmine Solimeo presenta il nuovo menù della sua originalissima “cucina mobile” Irpiniamo Food&Travel.
Tutto inizia con un aperitivo di benvenuto presso la Cantina Santiuorio che da cinquant’anni produce vini pregiatissimi ispirandosi “ai vecchi principi di lavorazione artigianale”. Si prosegue con una visita guidata alle stanze del Palazzo situato nel centro del paese, sul Corso Vittorio Emanuele; la serata termina nel giardino della corte imbandito in perfetto stile romantico per una cena a lume di candela.
Il menù
L’ antipasto prevede una degustazione di salumi e formaggi del territorio irpino; un primo piatto di cortecce ai funghi porcini servite su una crema di patata Rosina al profumo di timo; un secondo a base di filetto di maialino nero cotto a bassa temperatura e impreziosito da un croccante di nocciole di Avella; immancabile il dessert dello chef e la frutta di stagione.
L’ annatavinicola servita in accompagnamento ad ogni singola portata è quelle del 2018. Un rosato e un fiano di una qualità sopraffina hanno l’importante compito di esaltare i sapori di eccellenze gastronomiche autoctone, tipiche della tradizione culinaria irpina.
IrpiniAmo Food&Travel: le parole dello chef
Dalla pasta fresca, il profumo rustico e inebriante del fungo, al gusto versatile del tubero dalla crosta rosata, il tenero boccone di carne e la delicata rugosità della frutta secca. Lo chef Solimeo, con oltre venti anni di esperienza maturata nel campo della ristorazione, “porta avanti concetti elementari ma mirati”, figli di una cultura popolare contadina sottolineata da una “cucina introspettiva”. “IrpiniAmo” è la sigla che vuole evidenziare l’amore che lo chef in persona nutre verso l’Irpinia e le eccellenze enogastronomiche del territorio; si tratta di un sentimento che Mario Carmine Solimeo intende trasmettere ai suoi ospiti in modo che anche essi intravedano e riconoscano quei valori che animano una esclusività sui generis. I destinatari di questa esperienza straordinaria e autentica fanno parte di un pubblico ristretto proveniente da tutto il sud Italia: circa cinquanta palati da sorprendere e far innamorare al primo assaggio.
“Le mie radici sono calabresi. Qualche anno fa mi sono avvicinato all’avellinese, una zona della Campania in cui ho ritrovato parte della mia terra di origine, dalle tradizioni alle contaminazioni popolari, i valori e le emozioni che vanno senza alcun dubbio esaltati e mai dimenticati” – afferma lo chef Solimeo.
Il progetto IrpianiAmo Food&Travel
Irpinia Amore Mio Food & Travel è un progettodal cuore grande, che nasce da un’idea ben precisa. Quella di “utilizzare solo ingredienti locali, a km 0, per la preparazione di ogni piatto e, soprattutto, metterci l’anima nella sua realizzazione”.
Napoli Coffee Challenge: la sfida che celebra il caffè
Martedì 14 luglio alle ore 11.00presso la Camera di Commercio di Napoli in via Via S. Aspreno, 2 si è tenuta la presentazione di Napoli Coffee Challenge, il progetto ideato da Mauro Illiano, founder di Napoli Coffee Experience e Renato Rocco, direttore de La Buona Tavola Magazine, per valorizzare una delle eccellenze di Napoli: il caffè. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio da Comune di Napoli, Camera di Commercio di Napoli, AICAST, FIPE-Confommercio e Confesercenti che hanno accolto con favore l’idea alla base del progetto: non solo eleggere il migliore caffè di Napoli ma farlo attraverso uno studio scientifico. “È un’opportunità epocale perché per la prima volta si inizia a parlare di qualità del caffè ed è la prima volta che si cerca di sensibilizzare i consumatori verso la percezione sensoriale che possono ritrovare nella tazzina” ha chiarito Mauro Illiano.
Nelle parole dell’assessore al commercio del Comune di
Napoli, Rosaria Galiero l’iniziativa “rappresenta un contrasto
importante con la chiusura dei mesi scorsi perché il caffè a Napoli non è solo
consumazione ma anche socializzazione. Far ripartire Napoli con la celebrazione
delle nostre eccellenze, con la sinergia tra le attività economiche napoletane
è un buon modo per far risplendere il nostro patrimonio in tutto il mondo”.
“Un evento che valorizza non solo un prodotto che unicizza Napoli nel mondo ma anche l’intero comparto di chi rappresenta l’eccellenza di un’arte attraverso la manualità degli operatori del settore. Una competizione sana che serve a rilanciare un settore, quello del caffè, rappresentante dell’economia, della cultura, della tradizione e della storia locale di Napoli” ha confermato la consigliera con delega all’Autonomia per la Città e promotrice di Scegli Napoli, Flavia Sorrentino.
Ha portato i saluti della Camera di Commercio il Presidente Ciro
Fiola che ha lanciato un invito alla ripartenza consapevole della città “attraverso
iniziative del genere che mirano a ripopolare alcune zone ancora chiuse, una
realtà che si ripercuote in modo negativo sulle attività commerciali”.
Massimo Di Porzio, presidente FIPE-Confcommercio, ha plaudito al progetto
rimarcando “la possibilità di un rilancio generale del settore. Perché
attraverso Napoli Coffee Challange si creerà armonia, svago e soprattutto
interesse per i locali coinvolti in un confronto tra professionisti che miri
non soltanto a consacrare il caffè migliore ma anche al miglioramento di un
prodotto”.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/07/Logo-Napoli-Coffee-Challenge.jpeg?fit=1079%2C1338&ssl=113381079Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-07-14 17:40:352020-07-14 17:40:38Napoli Coffee Challenge: la sfida che celebra il caffè
Old Friends e Ristorante Bianco presentano il Baccalà Day
Old Friends e Ristorante Bianco specialità baccalà, pesce e…presentano giovedì 16
luglio alle ore 20.00 il Baccalà Day presso la sede della steak house in Via
Fusaro, 23, 80070 Bacoli NA.
La cena sarà curata e
preparata dalle quattro mani dei resident chef dei due locali: Michele
Guardascione, chef dell’Old Friends e Alfonso De Filippo
(baccalacciuolo) chef del Ristorante Bianco specialità baccalà, pesce e…
Per l’occasione i due guideranno gli ospiti attraverso un menù pensato e
dedicato esclusivamente all’esaltazione di un prodotto caro alla cucina
partenopea: il baccalà.
Antipasto
Marinato, tartare, carpaccio, sashimi,
crocchè, polpette, zeppoline e rocher
Primi
Fusilli con genovese di baccalà e Mezzanelli all’ “Allardiata” di
baccalà
Secondi
Baccalà, pane fritto, peperoncini verdi
Dolce
Millefoglie scomposta di baccalà
35€
(Prosecco
Falanghina e Acqua inclusi)
Il Ristorante Bianco specialità baccalà, pesce e… è l’esclusivo locale di Arzano a base di baccalà. L’unicità del ristorante è rappresentata dal fatto che i clienti possano affacciarsi nello stabilimento per assistere alle varie fasi della lavorazione di stoccafisso e baccalà.
Old Friends è una taverna nata a Bacoli nel 1991 dall’idea innovativa e coraggiosa dei proprietari di creare per la prima volta nella zona flegrea, dove la vicinanza al mare impone una cucina a base di pesce, un ristorante in cui vera protagonista fosse la carne.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/07/LocandinaBaccalàDay.jpeg?fit=723%2C660&ssl=1660723Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-07-13 09:24:222020-08-04 08:53:51Baccalà Day, cena a quattro mani
Si è concluso il 30 Giugno alle ore 24:00 il contest “A’ Pizza” organizzato dal blog Vesuvio’s Shadow.
Il contest è stato organizzato dal fondatore Mario D’Acunzo e ha visto protagonisti pizzaioli e non nel gareggiare alla conquista del podio. Ogni partecipante ha inviato la foto della propria pizza alla pagina Facebook Vesuvio’s Shadow, successivamente pubblicata nell’album dedicato al contest. Da lì poi in partecipanti si sono scatenati nel raccogliere like alle loro foto per aggiudicarsi la vittoria dei tre premi, messi in palio dall’azienda agricola “L’oro del Vesuvio”.
Il calcolo punteggio è stato basato sul numero di like (o reazione) raggiunto dalla foto pubblicata nell’album, più il voto da 1 a 10 della Giuria. Le due foodblogger Ersilia Cacace“La Boss delle Pizze” (giornalista e collaboratrice de La Buona Tavola Magazine) e Marianna Somma“Campania food Porn” sono state scelte da Mario come giudici finali del contest e hanno aderito con piacere all’iniziativa.
I premi in palio sono stati i seguenti: il 1° classificato si è aggiudicato una box grande con all’interno prodotti misti (pomodori D.O.P., confetture, sott’oli, 1 liquore). Il 2° classificato ha vinto una box media con all’interno prodotti misti di cui pomodori D.O.P., confetture, sott’oli e 1 liquore. Infine il 3° classificato ha vinto una box piccola con prodotti misti tra cui pomodori D.O.P., confetture e sott’oli.
Contest A’ Pizza: ecco i vincitori
Su un totale di circa 100 partecipanti, coloro che hanno guadagnato il podio sono: Gianluca Astuto con un totale di 1085 voti, Michele Lamantia con un totale di 1019 voti e Fabio Donsella con un totale di 843 voti; di seguito, in ordine di vittoria, le 3 pizze vincitrici del contest.
La prima è una pizza con zucchine e i suoi fiori, pomodorini gialli, fiordilatte di Agerola e pancetta all’uscita.
Pizza di Gianluca Astuto
La seconda è una pizza Margherita (polpa di ciliegino di pachino,fiordilatte di Cammarata ,basilico fresco) con farina integrale di grani antichi e grano arso (impasto diretto,48h totali ,idro 70%, staglio a 270gr).
Pizza di Michele Lamantia
La terza è una pizza con fior di latte, rucola, roastbeef all’inglese, salmoriglio, riduzione di aceto balsamico (impasto indiretto a 48h di maturazione, idratazione 65%; cotta con forno elettrico a 350°).
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/07/101556666_582243272428775_848627903523454976_o-e1594300297641.jpg?fit=1080%2C453&ssl=14531080Ersilia Cacacehttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngErsilia Cacace2020-07-09 15:12:232020-07-09 15:26:24Contest A' Pizza! di Vesuvio's Shadow: ecco i vincitori
Martedì 30 giugno alle ore 20.00 si è tenuta la presentazione agli operatori dell’informazione del ristorante Bianco specialità baccalà pesce e… in Via Circumvallazione Esterna n°5, Arzano (NA).
La cena è stata presentata dal giornalista enogastronomico Renato Rocco direttore de La Buona Tavola Magazine, ed è stata curata dallo chef Alfonso De Filippo, che per l’occasione ha proposto alcuni dei piatti presenti nel menù del suo ristorante. Alfonso De Filippo, giovane e talentuoso chef resident di “Ristorante Bianco, specialità baccalà, pesce e…”, è l’erede della famiglia De Filippo, baccalajuoli dal 1971.
Lo chef Alfonso De Filippo
“Tutti i nostri piatti mirano a valorizzare un prodotto, il baccalà, che fino a qualche decennio fa era considerato un piatto povero” ci spiega Alfonso De Filippo, soprannominato “De Filippo Baccalacciuolo”. Piatti della cucina tradizionale napoletana rivisitati in maniera “chic”, come si può notare dalle foto che seguono.
La cena è iniziata con un antipasto misto composto da: polpetta di baccalà, rocher di baccalà e pizza fritta “Sanità”: un incontro tra cucina classica e moderna.
Antipasto con pizza fritta, polpetta e rocher di baccalà con zeppoline
Non solo baccalà ma anche specialità di pesce: infatti come primi, gli ospiti hanno potuto provare la Genovese di baccalà e un risotto al nero di seppia e gamberi di Mazara.
Genovese di BaccalàRisotto al nero di seppia e gamberi di Mazara
Stesso discorso per i secondi piatti: la prima portata, “Il Salutista”, è il piatto ideale per chi desidera mangiare con leggerezza senza rinunciare al gusto. Come seconda portata di pesce, lo chef ha pensato ad una millefoglie di orata.
“Il salutista”Millefoglie di orata
Per concludere in dolcezza ma sempre in tema, De Filippo ha stupito i presenti con la millefoglie scomposta di baccalà, un dolce di primo impatto azzardato ma che infine rivela un sapore piacevole e delicato.
Millefoglie di baccalà
Infine è intervenuto il Presidente dell’Accademia Partenopea del BaccalàToti Lange per insignire lo chef De Filippo con un riconoscimento da parte dell’Accademia stessa.
Lo chef Alfonso De Filippo col papà Nino e Toti Lange
L’evento è stato curato dall’agenzia di comunicazione e marketing La Buona Tavola Magazine.
Giovedì 9 luglio alle ore 19.30 continuano gli eventi di narrazione enogastronomica RipartiamoRosè presso la terrazza del ristorante Pane&Acqua Bistrot Napoletano di San Leucio di Caserta.
RipartiamoRosè vuole approfondire i vini rosati della Campania che possono ben accompagnare i piatti della nostra tradizione estiva o gli aperitivi e gli antipasti delle sere nella bella stagione; al mare, in collina o in città. L’evento degustativo è svolto insieme ai produttori, a partire dalla narrazione delle loro realtà aziendale e dei propri territori d’origine.
Come nel primo evento, tutto verrà svolto nel pieno rispetto delle norme in vigore anticovid e sarà aperto ai primi 40 prenotati, con tavolini distanziati ben oltre un metro. Oltre ai produttori sono previsti gli interventi del giornalista enogastronomico Carlo Scatozza e del Sommelier Salvatore Landolfo. Intrattenimento musicale a cura dello chansonnier Peppe Licciardi.
RipartiamoRosè : ecco i vini del secondo appuntamento
I 5 vini in degustazione sono, per questo secondo appuntamento, espressione di ben 4 diverse province della Campania:
Dal Sannio e segnatamente da Foglianise ci sarà il rosato di Cantine del Taburno, da Trecase, alle pendici del Vesuvio arriveranno le produzioni in rosa di Casa Setaro, mentre dal cuore dell’Irpinia doc sarà protagonista la Cantina Borgodangelo, la Terra di Lavoro presenzierà con l’areale del Falerno grazie a Regina Viarum da Falciano del Massico e a Sclavia, che nel piccolo centro trebulano di Liberi produce il rosato di Casavecchia.
In degustazione 5 aspetti di rosato:
Munazei- Vesuvio Doc Lacryma Christi Rosato-Casa Setaro
Albarosa -Aglianico del Taburno DOCG -Cantina del Taburno
Sciròcco- IGP Terre del Volturno Casavecchia Rosato – Sclavia
Borgodangelo-Irpinia Rosato Doc – Borgodangelo
In abbinamento, serviti al tavolo in monoporzione, gli antipasti del Pane&Acqua Bistrot Napoletano, dal tagliere di salumi e formaggi alle alici ripiene, provola, scapece di zucchine a doppia consistenza fino alla montanara classica e alla montanara con salmone cotto a freddo con burrata e lime.
Ingresso esclusivamente su prenotazione ( max gruppi di 4 prenotabili insieme) al numero 3317422774 fino ad esaurimento posti al costo di € 10 a persona. Per coloro che sceglieranno dopo di restare a cena, sconto 10 € dal conto finale.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/07/rosèfoto.jpg?fit=608%2C380&ssl=1380608Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-07-06 16:17:272020-07-06 16:17:30RipartiamoRosè, il secondo appuntamento da Pane&Acqua Bistrot
Il Mokamisù: il classico tiramisù servito in una moka
l pasticciere Vincenzo Ferrieri: “Mi piace pensare che questo dolce possa rappresentare la ripresa del nostro Paese”
Il Tiramisù è una delle ricette più conosciute e antiche della cucina italiana, ed è apprezzato in tutto il mondo. E’ anche uno dei dolci più versatili, in quanto la sua ricetta – estremamente semplice – oggi vanta decine di varianti (alla frutta, al pistacchio, agli amaretti, etc.). Nella versione classica è composto da strati di biscotti friabili inzuppati nel caffè e farciti con una crema a base di mascarpone.
Le origini
Le origini del tiramisù sono incerte e sono almeno tre regioni a contendersele: Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Il nome “tiramisù” sembra risalire, invece, alla nomea che gli veniva conferita dai cortigiani della Serenissima a Venezia, i quali erano convinti che questo dolce avesse dei poteri afrodisiaci tanto da gustarlo ad ogni appuntamento galante. Questo dolce a Napoli ha attecchito particolarmente bene, forse perchè il caffè – ovvero l’ingrediente principale del tiramisù – è un’icona nel capoluogo partenopeo.
Vincenzo Ferrieri crea il Mokamisù
Il tiramisù, fatto secondo la ricetta classica, servito all’interno di una moka, la caffettiera più amata dagli italiani e il “must have” di tutte le case napoletane. “Questa volta ho voluto conferire un tocco di napoletanità a un dolce le cui origini non ci appartengono, ma che piace tanto ai napoletani – afferma Vincenzo Ferrieri -.
Non ho manipolato la ricetta, piuttosto il modo di presentare il tiramisù, che viene servito in una moka che chi lo mangia può tranquillamente portare a casa“. “Mi piace pensare che questo dolce, già dal nome rincuorante, presentato in questo modo possa rappresentare la ripresa del nostro Paese – continua il pasticciere -. La moka è il primo oggetto che utilizziamo al mattino per fare quel caffè che ci dà la giusta carica di energia per affrontare la giornata“.
Il Mokamisù è il dolce di punta della nuova pasticceria che Vincenzo Ferrieri ha aperto in piazza Dante. All’interno del Complesso di San Domenico Soriano, nei locali che hanno ospitato per un po’ di tempo l’ex anagrafe del Comune di Napoli. “Ci auguriamo di dimenticare presto questi mesi – afferma il pasticciere – mettendoci tutto il nostro impegno per tornare presto alla nuova normalità… Noi in primis: purtroppo mio padre Salvatore è stato affetto da Covid, dedico a lui e a tutti coloro che sono guariti quest’apertura. Un nuovo inizio è possibile!“.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/07/Mokamisù.jpg?fit=1365%2C2048&ssl=120481365Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-07-06 09:49:462020-07-06 09:49:47Nasce il Mokamisù: il tiramisù servito in una moka
IRPINIAMO FOOD&TRAVEL, IL RISTORANTE MOBILE CHE VIAGGIA PER I BORGHI DELL’IRPINIA FA TAPPA A PATERNOPOLI CON I VINI DI CANTINE FAMIGLIETTI IL 5 LUGLIO – ORE 11.30 – SAN PIETRO COUNTRY HOUSE
Il ristorante mobile d’Irpiniamo Food&Travel approda a San Pietro Country House B&B, il Casale Storico della famiglia Famiglietti, adornato dai vigneti delle storiche Cantine Famiglietti. L’appuntamento è alle ore 11.30 e il programma è denso. Aperitivo ore 12.30, a seguire il pranzo all’aperto tra le vigne rigogliose, sotto il pino monumentale. Il menu a cura dello chef Solimeo rievoca la cucina irpina, le pietanze saranno accompagnate dai vini di Cantine Famiglietti. Alle 17.30 visita presso la cantina storica di Paternopoli, un edificio settecentesco di rara bellezza recentemente restaurato. Un’opera, il cui restauro, ha avuto l’obiettivo di rivalutare il centro del paese con nuova linfa produttiva, realizzando un impianto per la trasformazione enologica di qualità con tecnologie innovative.
Cos’è Irpiniamo Food&Travel?
È un vero e proprio ristorante mobile che propone una cucina elegante e raffinata. Una gastronomia nobile, dalle umili origini, che racconta un territorio da sempre aperto alle contaminazioni e alla sperimentazione. Il pranzo sarà riservato a un pubblico di 40 persone, e tutto si svolgerà nel rispetto delle linee guida della Regione Campana per la prevenzione del contagio dal Covid e per mantenere l’atmosfera intima del ristorante, l’attenzione nella presentazione e nel servizio dei piatti e, non in ultimo, la cura del cliente.
Il menu Aperitivo di benvenuto Antipasto Degustazione di formaggi e salumi della tradizione contadina irpina Primo Gnocchi di patata Rosina alla crema di caciocavallo DOP con granella di nocciola di Avella. Secondo Bocconcini di pancia di maialino nero cotto a bassa temperatura Caponatina di stagione Dolce dello chef Solimeo Acqua e vino inclusi Pane fatto a mano della tradizione contadina con la cipolla ramata di montoro
Per info e prenotazioni: tel. 3451816767; Fb_Irpiniamo Food&Travel; Mail:Solimeomariocarmine@alice.it La prenotazione è obbligatoria Indirizzo: San Pietro Country House B&B, Contrada Casale -Paternopoli (AV)
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/07/Irpiniamo-foodtravel.jpg?fit=960%2C720&ssl=1720960Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-07-03 14:00:312020-07-06 09:30:29Irpiniamo Food&Travel, il ristorante mobile
Giulia Salemi al panino ignorante gourmet: nuova sfida
Altra sfida tra Vittorio Gucci musical chef e un altro personaggio dello spettacolo. Questa volta la protagonista era Giulia Salemi che ha “battuto” il padrone di casa.
Altra sfida al Panino ignorante gourmet, questa volta protagonisti erano il padrone di casa Vittorio Gucci e Giulia Salemi. Durante la sfida sono stati proposti due tipi di panini molto gustosi; uno con il salmone e l’altro, in una versione più classica, con l’hamburger. Giulia Salemi, ha battuto con la sua simpatia, Vittorio Gucci che ha gentilmente concesso il podio, da vero galantuomo, alla bellissima ospite nonostante il suo panino avesse risultato più successo tra gli ospiti.
Tanti gli ospiti alla serata: Sylvie Lubamba, il chirurgo delle star Giacomo Urtis, Rosy Dilettuso, il gigante gentile Max Bertolani con la dolce metta Serena, l’influencer Laura Drzewickale con la pr Enza Pietrangeli, le spumeggianti Elena Galliano e Dana Bertone e tanti altri. La serata si è conclusa in canto e musica con vecchi classici che hanno segnato la storia della musica italiana. La serata ha segnato anche l’inizio di una bellissima collaborazione con Steccolecco, della famiglia De Laurentiis; che segnerà l’estate con i suoi gelati gusto cioccolato, al latte, mango, cocco e molti altri, solo in esclusiva da Il panino giusto gourmet. Il format della serata è stato ideato dallo stesso Vittorio Gucci che sfida i personaggi del mondo dello spettacolo in una competizione gastronomica. La volta scorsa protagonista era la bella Federica Panicucci e Ronn Mosse, questa volta la scrittrice di “Agli uomini preferisco la cioccolata”, Giulia Salemi chi sarà il prossimo Vip in gara? Non ci resta che aspettare la prossima sfida che sarà con il re dei paparazzi Fabrizio Corona.
Colatura di Alici di Cetara comincia il conto alla rovescia: a ottobre verrà presentato al Mipaaf il piano di controllo per l’approvazione della Dop
Cetara comincia il conto alla rovescia in attesa della Dop per la Colatura di Alici. Il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Europea della richiesta per ottenere l’ambita certificazione, si guarda già al futuro, alle mosse da compiere dopo la fatidica data del 22 settembre 2020.
“Da ieri (22 giugno 2020) siamo sulla GUCE (Official Journal of the European Union – C 208/10). Sono cominciati i fatidici tre mesi istituzionali nel corso dei quali ci può essere una richiesta di approfondimento da parte di soggetti imprenditoriali europei” spiega la presidente dell’Associazione per la valorizzazione della Colatura di Alici di Cetara Lucia Di Mauro. Una pubblicazione che di fatto mette la parola fine al percorso italiano e lascia aperti eventuali chiarimenti solo a imprese con sede fuori Italia fino alla fatidica data di fine settembre allorché calerà definitivamente il sipario sulla burocrazia e si potrà cominciare la fase più interessante: quella della produzione. Nove mesi minimo di maturazione delle alici nei terzigni e botti di legno, che significa l’arrivo sugli scaffali della Colatura di Alici di Cetara Dop nel 2021.
“Da ottobre –spiega il professore Vincenzo Peretti– si parte con la realizzazione del piano di controllo redatto dall’Ente di Certificazione indicato dall’Associazione per la valorizzazione della Colatura di Alici di Cetara che nel caso specifico è l’Agroqualità, a cui farà seguito l’approvazione ministeriale. Finita questa fase le aziende del territorio salernitano, che ne faranno richiesta, si iscriveranno al sistema di certificazione e potranno finalmente partire, seguendo severamente le indicazioni contenute nel disciplinare di produzione, con la produzione delle prime confezioni Dop”. Un lavoro di squadra che ha saputo nel corso di questi anni lavorare con passione ed armonia. “Quando si passa ai ringraziamenti -conclude Lucia Di Mauro- si rischia sempre di dimenticare qualcuno, questa volta è il caso di partire dai pescatori, importante categoria per l’approvvigionamento delle alici pescate esclusivamente nel mare antistante la provincia di Salerno, alle quattro aziende produttrici Iasa, Nettuno, Delfino e Armatore che avranno l’onore di produrre le prime confezioni Dop per finire ai ristoratori di Cetara: Al Convento, La Cianciola e San Pietro”. Non di poca importanza ma è bene sottolineare che la Campania sarà la prima Regione in Italia, a potersi fregiare di una Dop prodotto trasformato di mare, per la Colatura di Alici di Cetara è una soddisfazione in più.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/colatura-di-alici.jpg?fit=1800%2C1197&ssl=111971800Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-06-25 17:49:002020-06-29 17:55:34Colatura di Alici di Cetara verso la DOP
Apre giovedì 25 Antropia la nuova pizzeria di Ciro Coccia alle Stufe di Nerone
Una pizza figlia della tradizione, un parco mitologico immerso in un’oasi di verde, un territorio dalla straordinaria forza: è con queste premesse che apre, giovedì 25, un locale unico per location e qualità: si chiama Antropia.
E’ un format estivo (il locale sarà aperto tutte le sere a partire dalle 20 dal 25 giugno al 20 settembre) che nasce dalla partnership tra due già note realtà imprenditoriali dei Campi Flegrei: le Terme Stufe di Nerone della famiglia Colutta e la Dea Bendata di Ciro Coccia.
E’ la grande novità dell’estate: un format esclusivo che abbina la suggestiva location nota per le sorgenti naturali, gli ulivi, le pergole che si estendono su un ettaro di terreno, alla maestria e l’arte del noto titolare de La Dea Bendata. Un locale di tendenza, all’insegna del benessere anche a tavola.
A cena in 300 metri quadri di agrumeto tra sorgenti naturali e piante uniche
“La sinergia nasce – spiega Erika Colutta delle Stufe di Nerone – da una reciproca stima professionale che si è consolidata nel tempo. Abbiamo deciso di dedicare a questa attività l’agrumeto del nostro parco termale. Il filo conduttore è l’attenzione al cliente e al concetto di benessere a 360 gradi che da sempre contraddistingue sia la nostra struttura e che si ritrova anche nelle pizze di Ciro Coccia attraverso l’alta qualità degli ingredienti”.
“Le eccellenze – dice Ciro Coccia – si sposano facilmente. Abbiamo cominciato a pensare insieme in questo periodo di chiusura forzata. In questo format non si ha semplicemente la possibilità di gustare la pizza alle stufe, ma si vive un’emozione data da una complessità di fattori: l’ampiezza degli spazi, il benessere, la pizza buona, ma soprattutto un modo di pensare diverso. Dove la pizza diventa slow, si ripensa anche alla modalità, più rilassata, di stare a tavola insieme”.
E infatti Antropia significa proprio ripensare gli spazi dedicati allo stare insieme dando valore alla persona. E si sviluppa dal rispetto della natura e dell’uomo in quanto parte di essa.
Si fondono, nel logo gli elementi dell’acqua (simbolo delle terme naturali) e del fuoco, simbolo della cottura nel forno a legna ma anche dell’ardore dei Campi Flegrei.
Ogni sera, sarà dunque possibile degustare le pizze di Ciro Coccia e le fritture della tradizione con prodotti di alta qualità territoriale ed eubiotici, nonché i dolci di Federica Morra (che è anche il volto del locale) nel bel mezzo di un parco termale unico al mondo in un agrumeto di 300 metri quadri.
No stress: massima sicurezza, piena libertà
Sarà così possibile vivere per tutta l’estate una esperienza indimenticabile caratterizzata dal no stress. La pizza diventa così un’esperienza benessere a tutto tondo. Che parte dal contesto, da questo eden sulle sponde del lago Lucrino, dai profumi delle varietà naturali di uno splendido parco in cui è possibile ritrovare il carrubo, il mirto, godere della vista di fiori rari come il tagetes, per arrivare alla pizza di Ciro Coccia. Una pizza realizzata con l’impasto di sempre a lunga lievitazione a temperatura ambiente (senza frigo), così come tramandato da tre generazioni e con prodotti di altissima qualità territoriale derivanti da semi antichi autoctoni del territorio della linea Indispensabile di Eccellenze Nolane: trionfano i pomodorini Caramella, il giallo Giagiu, le zucchine San Pasquale e tantissime altre varietà in grado di far ritrovare i sapori di una volta e, perché no, di contribuire al benessere.
Massima sicurezza, piena libertà in una location che unisce storia, terme, benessere e naturalità.
Simbolo del locale è l’arco che, a ben guardare, identifica, in uno, l’imboccatura del forno per le pizze e la cornice delle sorgenti naturali di epoca romana: l’antro da cui deriva il naming stesso del locale (Antropìa) e anche il divertente #AntroPIZZAtevi. Concept e comunicazione sono curati da Bc Communication Services.
Il format
Ad Antropia si accede su prenotazione via wa al numero: 338.4128091
La fascia di prezzo è la stessa della Dea Bendata: 15-20 euro a persona
Nessun ticket di ingresso al parco termale e all’agrumeto
Parcheggio gratuito
Indirizzo: c/o Stufe di Nerone – Bacoli, via Stufe di Nerone 37
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/Antropia.jpg?fit=2548%2C2548&ssl=125482548Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-06-23 17:43:002020-06-29 17:49:11Antropia, la nuova pizzeria di Ciro Coccia
Con il Contest “Il Cibo e l’Arte“, organizzato da spaghettitaliani, verrà premiata la più bella fotografia, scelta da una Giuria di specialisti, che dovrà raffigurare una composizione realizzata con prodotti alimentari, siano essi cotti o crudi, che potrà essere anche non commestibile, e che come unica caratteristica dovrà potersi accostare ad un ipotetico quadro, ad una scultura, …
L’iscrizione al Contest è completamente gratuita.
Per partecipare basterà iscriversi al Contest, compilando l’apposito modulo presente su spaghettitaliani, attraverso il quale si dovranno inserire oltre ai propri dati, una fotografia raffigurante la propria composizione, il titolo, una breve descrizione che spieghi con quali ingredienti è stata costruita, l’autorizzazione alla pubblicazione e la dichiarazione che quanto raffigurato nella fotografia è stato da lui creato e prodotto.
Si potrà partecipare anche con più fotografie, aumentando così le possibilità di vittoria, infatti per ogni acquisto effettuato attraverso i “Carrelli” delle Aziende che hanno messo in palio i premi si avrà diritto a iscrivere 3 fotografie aggiuntive al Contest, seguendo le modalità viste in precedenza.
Tutte le fotografie partecipanti al Contest saranno pubblicate, in un apposito spazio su spaghettitaliani, in forma anonima, e ad ognuna di esse verrà abbinato un numero identificativo.
L’autore della fotografia vincitrice riceverà in premio i prodotti messi in palio dalle aziende che aderiranno alla nostra iniziativa.
La Giuria, con i cui voti sarà determinata la fotografia vincitrice, in linea di massima, sarà composta da un rappresentante di ogni azienda che aderirà alla nostra iniziativa, e da chef, pizzaioli, pasticceri, giornalisti, fotografi, blogger, …, ed ognuno di essi potrà dare una sola preferenza.
La fotografia che riceve più preferenze verrà proclamata vincitrice del Contest. In caso di parità fra due o più fotografie, il presidente della Giuria sarà incaricato a decidere quale sarà la vincitrice del Contest.
Le iscrizioni si chiuderanno il 15 settembre.
Il nome dei giudici sarà comunicato solo dopo la proclamazione della fotografia vincitrice, le altre fotografie saranno classificate tutte in seconda posizione a parimerito.
Dal 16 settembre le fotografie iscritte al Contest verranno pubblicate, sempre in forma anonima, oltre che nell’apposito spazio di spaghettitaliani, anche in un gruppo su facebook e su instagram, e potranno ricevere like e cuoricini.
Al 31 ottobre la somma dei like e dei cuoricini determinerà la fotografia vincitrice il premio aggiuntivo social.
Ad ogni fotografia verrà abbinato un “avatar” identificativo, che verrà sostituito dalla fotografia dell’autore (se ci verrà inviata), nel momento in cui verranno svelati i nomi dei concorrenti, dopo la proclamazione dei vincitori.
In un qualsiasi momento, se è accertato che quanto raffigurato nella fotografia non è realizzato da chi l’ha presentata, la fotografia verrà squalificata e tolta da tutti gli spazi dedicati al Contest.
Ci riserviamo di aggiungere premi speciali, che comunicheremo entro la scadenza dell’iscrizione.
Le fotografie in concorso rimarranno negli spazi visti in precedenza anche dopo la chiusura del contest, e si potranno organizzare mostre virtuali, e non, ad esse dedicate.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/contest.jpeg?fit=1600%2C942&ssl=19421600Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-06-23 10:00:082020-06-23 10:00:11Contest fotografico "Il cibo è arte"
Martedì 30 giugno alle ore 20.00 si terrà la presentazione agli operatori dell’informazione del ristorante Bianco, specialità baccalà, pesce e… in Via Circumvallazione Esterna n°5, Arzano (NA).
La cena, presentata dal giornalista enogastronomico Renato Rocco direttore de LaBuonaTavola Magazine, sarà curata e preparata dalle giovani e abili mani del resident chef Alfonso De Filippo che per l’occasione proporrà alcuni dei piatti presenti nel menù del locale.
Antipasto
Polpetta di baccalà
Rocher di baccalà
Pizza fritta “Sanità”
Primi
Genovese di baccalà
Risotto al nero di seppia e gamberi di Mazara
Secondi
Il salutista
Millefoglie di orata
Dolce
Millefoglie scomposta di baccalà
Alfonso De Filippo, giovane e talentuoso chef resident di “Ristorante Bianco, specialità baccalà, pesce e…”, è l’erede della famiglia De Filippo, baccalajuoli dal 1971.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/Ristorante-Bianco-interni.jpeg?fit=1600%2C1066&ssl=110661600Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-06-22 17:49:132020-06-22 17:49:16Presentazione di Bianco specialità baccalà, pesce e
Il “Rada” di Positano riapre in riva al mare Qualità, etica, bellezza: gli ingredienti suggeriti dallo chef Nunzio Spagnuolo per ripartire in sicurezza
Italy, Campania, Positano
Il ristorante Rada di Positano riapre le porte oggi, venerdì 19 giugno. Ad attendere gli ospiti ci sono grandi novità, dalla terrazza del lounge bar “Fly” al “beach reastaurant“, con l’altissima qualità che contraddistingue da sempre questo progetto ristorativo figlio del “Music on the Rocks“, luogo di culto del divertimento italiano, particolarmente apprezzato perchè immerso nella natura positanese (il locale è scavato nella roccia) e perchè meta preferita di personaggi appartenenti al mondo del jet set internazionale.
La famiglia Russo ha approfittato del procratinamento del periodo di chiusura (a causa dell’emergenza Covid) per riprogettare il locale. E offrire ai propri ospiti ancora di più: nuovi spazi ampliati e restylizzati, ed ancora più accoglienti; più privacy e intimità per le coppie… Il tutto con la massima attenzione per la salute e il benessere dell’ospite.
Il menù del Rada Beach
“Riuscire a stare bene non è proprio così semplice come fino a poco tempo fa credevamo – spiega lo chef della struttura, Nunzio Spagnuolo -. L’educazione alla salute e al benessere è uno strumento indispensabile di prevenzione che deve partire proprio dai tavoli dei ristoranti. La cura siamo noi: la salute, intesa come stato di benessere “globale”, può realizzarsi solo attraverso il concorso di tutti, chef compresi! Per questo ho deciso che il menù del “Rada Beach” sarà composto da piatti semplici – alcuni healthy, altri della tradizione -, aventi come ingredienti prodotti italiani“.
Ad esempio il beach sandwich farcito con tartare di tonno, zucchine alla griglia e nduja piccante, oppure i paccheri con frutti di mare, limone e pane profumato, o le classiche polpette della nonna. “La ricetta per riprendere in mano la nostra vita secondo noi è concentrarci sulle eccellenze e sulle bellezze che hanno reso Positano conosciuta in tutto il mondo.
Il Rada riapre in maniera graduale non solo per garantire la massima sicurezza agli ospiti, ma anche e soprattutto per garantire loro un’esperienza – rivisitata sì – ma che non ha nulla da invidiare a quella precedente. Abbiamo dovuto reagire in fretta per loro e per i nostri dipendenti”, queste le parole di Peppe Russo, imprenditore ed esperto dell’accoglienza positanese in quanto “figlio d’arte”: suo padre è Black, noto ristoratore che gestisce il primo ristorante nato a Positano (lo “Chez Black”, tanto amato da De Sica e ai cui tavoli si sono seduti Sean Connery, Anthony Quinn, Federico Fellini, Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Jessica Alba e tanti altri).
Le possibilità per vivere il Rada nella nuova versione raddoppiano, in quanto quest’anno il locale sarà aperto anche a pranzo. Tra le cose rimaste invariate, il panorama – incantevole – che, data la posizione privilegiata del ristorante, permette di godere di tutte le bellezze di Positano. Si potrà pranzare circondati dal mare oppure cenare col suono delle onde come sottofondo.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/rada.jpg?fit=1200%2C797&ssl=17971200Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-06-19 11:21:492020-06-19 11:21:52Il Rada di Positano riapre in riva al mare
Tre eccellenze riconosciute sul panorama della ristorazione si uniscono per una stagione estiva raffinata, singolare e esperienziale. I loro nomi sono ‘ Villa Soglia ‘ , ‘Macelleria Bifulco’ e ‘Daniele Gourmet – Giuseppe Maglione’ . Tre brand affermati che hanno deciso di radunare le forze per rilanciare la lussuosa residenza di Castel San Giorgio con un format che coniuga sperimentazioni di gusto, contaminazioni culturali e materie prime prelibate in un contesto onirico di rara bellezza.
Il concept
Da questi ingredienti nasce ” In Villa ” un concept ambizioso in cui convivono le anime di tre imprenditori illuminati e di tre province: Salerno, Napoli e Avellino.”Crediamo fortemente che l’unione delle forze in questo momento particolare possa arricchirci reciprocamente e rilanciare l’economia – esordisce Nobile Soglia, titolare di Villa Soglia – Per questo in una fase alquanto delicata ho deciso di investire in un progetto che coinvolge partners con un riconosciuto livello di eccellenza come Daniele Gourmet – Giuseppe Maglione e Bifulco Carni. A partire da domenica 21 giugno saremo felici di riaprire le porte della nostra struttura per offrire a tutti un’esperienza senza paragoni”.
Dolcemente avvolti dalla magnificenza della natura, da domenica potrete cenare nel romantico giardino di Villa Soglia, nata come abitazione dell’ultimo Principe di Salerno Ferrante Sanseverino e oggi un vero locus amoenus che con il suo fascino e la sua bellezza ammalierà magicamente occhi, spirito e gola. Tre i menu degustazione previsti e curati da Bifulco Macelleria, punto di riferimento per carni certificate e ottimamente frollate e Giuseppe Maglione, titolare e pizza chef di Daniele Gourmet che sarà presente con la sua brigata ‘in Villa’ per coordinare ogni dettaglio con dovizia di particolare.
Tre percorsi gastronomici in Villa
“Insieme a Nobile Soglia e Macelleria Bifulco abbiamo previsto tre percorsi gastronomici – spiega Giuseppe Maglione – due proposte legate al mondo della pizza e una incentrata sulla carne. A completare l’offerta ci saranno le sapienti mani dei pastry chef di Villa Soglia con delle interessanti sorprese dolciarie. L’obiettivo è far vivere ai nostri ospiti un’esperienza edonistica sopraffina, elegante e molto originale. Non solo avranno la possibilità di cenare a lume di candela tra il lusso bucolico di un esempio architettonico risalente al 1500, ma potranno scegliere tra tre menu degustazione che spaziano da pizze gourmet di mare e di terra e tagli di carne pregiati. Importante sarà anche la proposta enologica in abbinamento”.
Soglia, Bifulco, Daniele Gourmet è una triade già ben consolidata che basa la propria collaborazione su qualità e fiducia l’uno verso l’altro. Un modo per reagire alla crisi post Covid-19 offrendo sempre il meglio, in totale sicurezza, ad una clientela esigente che non si accontenta del buono, ma in una cena ricerca anche atmosfera, bellezza, arte e cultura.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/in-villa.jpg?fit=935%2C333&ssl=1333935Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-06-19 11:12:472020-06-19 11:12:50IN VILLA : una nuova esperienza di gusto
NASCE A
NAPOLI YOUR WELL FOOD
IL GHOST RESTAURANT CHE PROMUOVE IL MANGIAR BENE ESALTANDO IL GUSTO Ordina a casa o in ufficio il menu su
misura per te scegliendo tra i profili healthy, depurativo e fitness oppure
personalizza la tua dieta con un’esperta nutrizionista
La parola dieta fa storcere il naso a tutti, questo accade perché spesso il nostro approccio è totalmente sbagliato. È proprio da questa considerazione che nasce il concept di Your Well Food, ghost restaurant che prevede unicamentela formula asporto e delivery, e che aprirà i battenti il 18 giugno a Napoli, in via Massimo Stanzione n°43, al Vomero. La mission dell’innovativo ghost restaurant è quella sdoganare il concetto arcaico di dieta secondo il quale una corretta alimentazione debba essere necessariamente priva di gusto.
L’idea di Your Well Food
L’idea di Your Well Food è quella di cambiare approccio al concetto di “dieta” spesso inteso come regime alimentare da seguire per un tempo limitato e che spesso non sortisce i risultati desiderati. La dieta, è molto di più, rappresenta lo stile di vita che adottiamo tutti i giorni e che si confà alle nostre abitudini, ma soprattutto al nostro palato, un modo per ritrovare equilibrio e benessere, senza rinunce. Un progetto che nel proprio DNA ha il fregio del rispetto per la salute che va coltivata tutti i giorni, e che nel contempo permetta di risparmiare tempo ed energie. Prodotti di alta qualità a filiera controllata, rispetto della stagionalità, la conoscenza delle tecniche rivolte a preservare le proprietà e il sapore delle materie prime, la vocazione al gusto, servizio di consegna celere sono al centro della filosofia di Your Well Food.
Sul portale (www.yourwellfood.it) è possibile scegliere tra i gustosi piatti singoli in vetrina, oppure tra i profili alimentari precostituiti studiati ad hoc per i vari stili di vita, come: healthy, depurativo o fitness, divertirsi nel creare diete personalizzate in base al proprio gusto, alle proprie esigenze, ma soprattutto alla propria fantasia. Se qualcosa non fosse chiaro, lo sportello on-line di Your Well Food è sempre attivo, e permette d’interagire con gli esperti del team pronti a dare suggerimenti e consigli. Ma la parte più bella riguarda la creazione di profili alimentari “su misura” messi a punto da un’esperta nutrizionista, che in 48 ore, elaborerà la dieta più adatta in base alle diverse esigenze alimentari.
Un sogno che diventa realtà
Dietro ogni idea, si cela un volto, spesso anche più di uno, e talvolta, quella
stessa idea è il frutto di un sogno nel cassetto che finalmente prende forma. Come
tutti i progetti, anche Your Well Food,
ha la sua storia. Il progetto nasce da un incontro fortuito tra tre persone
entusiaste, quello tra Giorgjo
Comitangelo, chef napoletano che ha maturato molte esperienze sia in Italia
che all’estero, l’imprenditore esperto di food&beverage Fabio Sabino e la nutrizionista Claudia Imparato, tutti e tre
appassionati di cucina, anche se da punti di vista differenti, condividono la
stessa convinzione: “L’alimentazione
sana, dovrebbe essere radicata nello stile di vita di tutti i giorni e non
intesa come un periodo transitorio fatto di costrizioni.”
Insieme decidono di intraprendere questa nuova avventura, apportando al
progetto il proprio know how, ognuno
con la propria competenza, ma accomunati da un’unica vincente visione, quella
di affermare una realtà differente, nuova e di scardinare l’errata equazione
dieta=rinuncia.
Per info e prenotazioni:www.yourwellfood.it,tel081-1996860, WhatsApp 3392471259, Mail info@yourwellfood.com indirizzo_Via Massimo Stanzione n° 43, quartiere Vomero (Na)
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/your-well-food.jpeg?fit=1920%2C1280&ssl=112801920Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-06-19 11:05:472020-06-19 11:05:50Your Well Food, il mangiar bene esaltando il gusto
Anche a Marina di Vietri (SA) il pesce povero diventa chic grazie all’ormai “re del baccalà” Antonio Peluso, già proprietario di tre Locande del Baccalà a Marcianise (CE), Salerno e Cava de Tirreni (SA) e autore del vendutissimo ricettario “50 Sfumature di Baccalà”, che mercoledì 17 giugno aprirà le porte della sua quarta Locanda del Baccalà, in via Giuseppe Pellegrino 148.
In un momento delicato come quello
che il mondo della ristorazione sta affrontando, a causa del quale alcuni
locali della costiera amalfitana non riapriranno quest’estate per la previsione
di bassa affluenza turistica, Antonio Peluso lancia il cuore oltre
l’ostacolo aprendo una nuova Locanda del baccalà.
<<L’intento è quello di portare la cultura del baccalà, tradizionalmente un pesce delle zone interne, anche in costiera amalfitana dove la cucina predilige frutti di mare e altri tipi di pescato. A questo si aggiunge l’opportunità di mantenere intatto il personale, senza dover necessariamente fare dei tagli a causa delle misure anti covid>> ha dichiarato Antonio Peluso.
Le novità non si esauriscono:
infatti, alla formula osteria di Marcianise, al bistrot di Salerno e allo
street food di Cava di Tirreni, si aggiunge la formula open air, all’aperto:
quindi un locale prettamente estivo, che si sviluppa con 40-50 posti
disponibili all’esterno, in una delle piazze più belle della costiera
amalfitana.
Al centro del menù ovviamente il
pesce povero per eccellenza: il baccalà, cucinato e preparato abilmente in
tante versioni, dagli antipasti ai primi, ai secondi finanche al dolce. Questa
volta, però, il menù non sarà esclusivamente a base di baccalà, ma sarà
contaminato da altri piatti a base di pesce.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/locanda-del-baccalà-vietri.jpg?fit=960%2C835&ssl=1835960Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-06-12 17:16:452020-06-12 17:20:45Antonio Peluso apre la 4° Locanda del Baccalà
I funghi sono buoni in tutti i modi e in tutte le salse, ma oggi vi proponiamo un modo diverso per mangiarli. I Funghi Champignon ripieni con prosciutto cotto e pancarré serviti caldi sono un ottimo antipasto o un contorno alternativo.
Ingredienti per 2 persone
Funghi
Champignon 4 grandi
Prosciutto cotto
2 fette non molto sottili
Pancarré 1 fetta
Sale fino q.
b.
Prezzemolo q.b.
Pepe nero
q.b.
Aglio 1
spicchio piccolo
Pangrattato
q.b.
Pecorino romano
q.b.
Olio evo
Procedimento per i funghi ripieni
Pulite i funghi eliminando le impurità esterne e staccate delicatamente i gambi. Su un tagliere sminuzzate i gambi, il prosciutto cotto, l’aglio e il pancarré . Aggiustate di sale e pepe e condite con l’olio. Con un po’ di pazienza, tritate il tutto e aiutandovi con una forchetta create un composto abbastanza cremoso. Nel frattempo salate leggermente l’interno dei funghi e riempiteli con il composto. Cospargete la superficie prima con il pangrattato e poi con il formaggio. Prima di infornare, aggiungete un filo di olio sia sul fondo della teglia che sulla superficie dei funghi. Cuocete in forno ventilato a 200° per circa 15-20 minuti, controllando di tanto in tanto. Se i funghi dovessero rilasciare molta acqua, lasciateli qualche altro minuto in forno per farli asciugare. Serviteli caldi.
Consigli:
Pulite i funghi con un tovagliolo umido. Potete sostituire il prosciutto cotto con della pancetta affumicata, ma in questo caso fate attenzione al sale. Inoltre, potrete sostituire il Pecorino con del Parmigiano o, se volete osare, con un formaggio che fonde.
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Nel cuore di Capaccio, a due passi dagli splendidi templi di Paestum, dal mare, dalla montagna, nel lontano 1999, nasce la Pizzeria del Corso di Agostino Landi. Quello di Agostino è un percorso che inizia molto tempo prima; già a quattordici anni lavora come cameriere, studia all’Istituto Alberghiero per poi approdare alla pizzeria, seguendo le orme di papà Emilio.
Rispetto al 1999 la Pizzeria del Corso è cambiata. Innanzitutto, si è trasferita in un locale più grande, a pochi metri dal precedente. Anche il modo di fare la pizza è cambiato, ma ciò che rimane saldo nel percorso di Agostino Landi è il legame con la tradizione.
La pizza di Agostino Landi
La pizza che il patron di Pizzeria del Corso propone è quella della tradizione cilentana, fatta con gli ingredienti migliori provenienti dal territorio circostante: la farina di tipo 0, di cui il territorio è rinomato, così come per i formaggi e i salumi.
Oltre all’esaltazione dei sapori della tradizione, Agostino Landi è famoso per i suoi impasti: un impasto tradizionale, integrale fatto di grani antichi, ed uno di sua invenzione, composto da curcuma, multicereali e canapa.
Quest’ultimo è molto apprezzato dalla clientela. Tra il menù pizza Agostino Landi ci suggerisce di assaggiare in particolare due sue pizze: «Se il cliente vuole mangiare una pizza dall’impasto integrale consiglio la tipica Cilentana con formaggio di capra e pomodoro cotto. Mentre se sceglie il mio nuovo impasto, consiglio la pizza Alice, così chiamata perché dedicata all’ultima delle mie figlie. Questa pizza si presenta con una base di fiordilatte a cui vengono aggiunti, in uscita, burrata di Bufala, salmone, zucchine grigliate, menta e buccia di limone grattugiata».
La cucina
Dal 2014, quando l’attività si è ingrandita, Agostino Landi propone anche un menù cucina che, ci tiene a sottolineare, essere lo specchio della tradizione culinaria cilentana.
In cucina c’è mamma Nicolina, che è famosa per i suoi Fusilli al ragù cilentano, ma nel menù vi sono tantissimi altri piatti di mare e di terra e gli ottimi Antipasti di stagione, composti da verdure grigliate, formaggi e salumi rigorosamente cilentani e l’immancabile Mozzarella di Bufala.
Quella di Agostino Landi è una pizzeria che ama definire “a conduzione famigliare”. Infatti, oltre a lui e ai genitori, c’è anche la sorella Monica. La chiusura forzata a causa dell’emergenza Covid-19 ha sortito i suoi pesanti effetti, ma Agostino Landi non si è fatto trovare impreparato.
La ripartenza tra delivery e asporto è andata oltre le aspettative. Così come la riapertura totale ha registrato un flusso costante della clientela, agevolata anche dal fatto che il locale è dotato di un ampio giardino. Il che consente di garantire tutte le norme di sicurezza sia per i clienti che per il personale, che come il cameriere Silvio, è rientrato regolarmente nel team.
Non sono mancate, nella carriera di Agostino Landi altri tipi di soddisfazioni. Come il secondo posto al Campionato Italiano di Pizza Doc del 2019 e la vittoria al Guinness World Record col gruppo La Piccola Napoli per il maggior numero di pizze prodotte in 24 ore, quasi 11.000. Ma la sua più grande soddisfazione, ci tiene a dichiararlo, sono le sue tre figlie, Nicole, Ilaria e Alice, avute da sua moglie Claudia.
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https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/06/PizzaAlice.jpeg?fit=720%2C480&ssl=1480720Amalia Vingionehttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngAmalia Vingione2020-06-04 08:59:312020-06-04 08:59:34Agostino Landi e la sua vera pizza cilentana
Aquerello , il primo nuovo ristorante gourmet nell’era post-lockdown
Il ristorante ” Acquerello ” apre le sue porte sabato 30 maggio all’ultimo piano della galleria “Le Pendici” ubicata a Ercolano (in privincia di Napoli). Una location con vista sulla skyline vesuviana e un menù creato per sublimare attraverso l’alta cucina prodotti e produttori locali.
A dirigere la brigata c’è lo chef Antonio Borrelli, che rende omaggio agli ingredienti italiani, soprattutto campani, declinandoli in decine di modi diversi. Creando così piatti stagionali che sorprendono per la particolarità dell’estetica e del gusto. Al bando il menù cartaceo, le carte del ristorante – aperto a cena tutti i giorni tranne il lunedi, giorno di chiusura -, sono rigorosamente digitali. Le portate possono essere degustate singolarmente oppure attraverso un menù degustazione, accostate a cocktail appositamente studiati oppure a ottimi vini.
La famiglia Irollo ha pensato ad ” Acquerello ” come un polo animato da una grande comunità unita dalla cultura. E soprattutto dalla volontà di valorizzare la ricchezza delle eccellenze artigiane campane e italiane. Stefano, Luigi e il loro papà, soci nell’impresa, hanno voluto trasferire la ricchezza della cultura artigianale campana e italiana sia nel décor, sia nella proposta gastronomica di fascia alta.
“La cucina e l’ospitalità hanno il ruolo fondamentale di promotrici del buon vivere e della coesione sociale, temi più che mai attuali per la ripresa del nostro Paese – spiegano i fratelli Irollo -. Ci auguriamo che tra gli insegnamenti che possiamo trarre da questa delicata esperienza che stiamo vivendo ci sia anche un nuovo approccio all’alimentazione, più consapevole e rispettoso del territorio ed, in generale, della natura“. “Non dobbiamo pensare a quello che non si può fare e a quello che si è perso: dobbiamo concentrarci su quello che si può fare. Vogliamo restituire a chi si vorrà concedere una fuga culinaria in città il gusto e la gioia di vivere“, questa la loro mission per il futuro prossimo.
La cucina dell’ Aquerello
Nei piatti si avverte una commistione tra materie prime più ataviche risvegliate da cotture innovative dalle quali vengono fuori combinazioni extra-ordinarie. “Rinascere attraverso la cucina e recuperare l’heritage del territorio sono gli spunti dai quali sono partito per creare il menù di Acquerello – spiega lo chef Antonio Borrelli.
Esso varierà in base ai prodotti locali disponibili. Collaboriamo con i produttori della zona per dare massimo sostegno alla filiera ed abbattere gli sprechi. In quest’ottica alcune portate saranno arricchite da un pairing speciale. Non solo vini, ma anche soft e long drink prodotti con materie prime locali creati dal bar manager Elpidio Dell’Aversano“.
Lo stile del locale è contemporaneo, reso unico da elementi d’impatto. Come pezzi d’arredo caratteristici e materie prime singolari: legni, cristalli, tessuti, quadri provenienti da tutta Italia. In ottemperanza ai protocolli vigenti, per consentire la massima distanza tra i tavoli è stato creato anche un pop-up restaurant all’aperto con tavoli spaziosi, tutti rigorosamente “vista Vesuvio”. Per l’opening di ” Acquerello ” l’azienda adotterà tutte le misure anti – Covid 19 indicate nei protocolli nazionali e regionali.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/05/Acquerello.jpeg?fit=1024%2C768&ssl=17681024Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-05-29 11:41:552020-05-29 11:41:58Inaugura " Acquerello " presso la galleria Le Pendici a Ercolano
Un esperimento rivoluzionario quello di Authentico che consente di tracciare, attraverso la tecnologia Blockchain, il cibo per l’asporto e la consegna a domicilio. E certificare la provenienza di tutti gli ingredienti utilizzati e le modalità di lavorazione.
E’ quanto prevede l’App gratuita Authentico. Ideata dall’omonima startup, che rilascia Certifood, un’etichetta intelligente che permette al ristoratore di garantire ai suoi clienti un livello più alto di sicurezza alimentare.
Su ogni prodotto preparato viene apposta un’etichetta adesiva con un QR Code, che è anche un sigillo di garanzia sulla confezione utilizzata per la consegna, contenente le informazioni sull’origine degli ingredienti usati per la preparazione. Il cliente, che effettua con lo smartphone la scansione del codice, potrà verificare il rispetto delle pratiche in materia di igiene alimentare.
“Con la blockchain di Authentico siamo in grado di assicurare la tracciabilità della preparazione di un piatto pronto o una pizza ma soprattutto il rispetto delle norme igienico-sanitarie e offrire la verifica in tempo reale al cliente finale”, spiega il Ceo di Authentico Pino Coletti.
Il servizio è stato adottato in via sperimentale dalla pizzeria “La Notizia” di Napoli che da oggi apporrà l’etichetta con il QR Code su ogni confezione.
Secondo la ricerca «Il Food Delivery Al Tempo Del Coronavirus» del centro Studi FIPE, un consumatore su quattro non ordina il cibo in delivery per timore del contagio e il 57% pensa di ridurre o annullare le occasioni di consumo fuori casa perchè frenato dalla paura per il mancato rispetto delle norme.
Cos’è Authentico Certifood?
Authentico Certifood nasce con l’obiettivo di tranquillizare i clienti dei ristoranti impauriti dal contagio. Il 25% dei clienti non ordina il delivery perchè ha paura del contaggio e il 57% pensa di ridurre o annullare le occasioni di consumo fuori casa perchè (il 43% di questi) è frenato dalla paura per il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Grazie ad un’etichetta intelligente adesiva, attaccata sul packaging, il consumatore che riceve il cibo legge il QR-code con il suo telefonino. E scopre, oltre alla qualità delle materie prime, le certificazioni e il rispetto delle norme igienico-sanitarie del ristorante.
Ha inoltre la possibilità di visualizzare il certificato di sanificazione, il certificato di igienizzazione degli impianti di climatizzazione, il registro delle sanificazioni e la temperatura degli addetti ai lavori che hanno preparato il suo cibo. Questo ha lo scopo di portare a conoscenza del consumatore le buone pratiche di igiene e garantire una maggiore trasparenza sulla sicurezza alimentare.
La soluzione è realizzata da Authentico (authentico.it), utilizando la tecnlogia di certificazione blockchain. Authentico è una startup napoletana che da oltre 3 anni è vicina ai consumatori. E li aiuta a riconoscere i veri prodotti enogastronomici Made in Italy attraverso un’app gratuita in modo semplice ed immediato. L’app Authentico consente di sapere velocemente se il prodotto è Made in Italy ed inoltre consente di segnalare i prodotti tarocchi. Inoltre grazie alla tracciabilità della filiera alimentare è in grado di svelare l’origine della materia prima utilizzata nei prodotti.
Contatto Authentico: Pino Coletti CEO & Founder – 3407003843
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/05/authentico.png?fit=421%2C316&ssl=1316421Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-05-20 09:41:212020-05-20 09:41:25Authentico lancia la certificazione cibo per asporto e delivery
Da oggi 18 Maggio riaprono anche le wedding location della Campania, con la possibilità, per le coppie in programmazione di matrimonio, di visitare le strutture ricettive. Va scongiurato un “ingorgo” che può verificarsi nella parte finale dell’anno e soprattutto nel 2021, a causa dello stop di questa primavera per l’emergenza Covid.
Tante coppie, infatti, hanno rimandato il loro evento a causa della quarantena, quindi è necessario ora prenotare per tempo la nuova cerimonia. A riaprire i sontuosi “battenti” nella giornata di lunedì anche I Giardini di San Massimo a Teano, elegante dimora nella località Casi del borgo sidicino. Immersa in un raffinato giardino con fiori e querce secolari ospita in piena sicurezza ogni tipo di eventi e cerimonie che devono lasciare un ricordo indelebile.
La direzione de I Giardini di San Massimo , proprio per evitare che tanti possano trovare già tutto pieno per il 2021, invita le coppie a visitare la location su appuntamento. Solo in 2, per un percorso guidato ed in pieno rispetto delle norme anticovid, riconoscendo, a chi prenoterà la struttura entro il 31 Agosto 2020, il 20 % di sconto per le cerimonie da tenersi entro il 31 Dicembre 2021.
Questi gli orari e le modalità di prenotazione della visita.
Tutti i giorni dalle 10,00 alle 13,00 previo appuntamento al numero 3939363473.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/05/giardinisanmassimo2.jpg?fit=1080%2C1080&ssl=110801080Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-05-19 12:43:392020-05-20 09:24:34I Giardini di San Massimo riaprono in sicurezza
In un periodo molto delicato come quello che stiamo vivendo i gesti di solidarietà risultano ancora più importanti. Gli italiani tutti stanno facendo uno sforzo immane per fronteggiare l’emergenza e gettare le basi per un nuovo inizio.
In questi mesi non sono mancate iniziative di solidarietà finalizzate a sostenere i soggetti meno fortunati. A tal proposito si stanno mobilitando personaggi famosi, imprenditori e chef stellati. A Napoli l’associazione “Tra Cielo e Mare”, presieduta da Alfonsina Longobardi, ha coinvolto tre chef stellati, due dinamici personaggi molto popolari e importanti imprenditori nel campo del food in un tour. Un tour che li porterà a cucinare nelle mense animate da anni da realtà parrocchiali che si impegnano a dar da mangiare a persone meno abbienti.
Gli chef Crescenzo Scotti, Domenico Iavarone e Michele De Leo cucineranno per persone in difficoltà
Cosi gli chef Crescenzo Scotti, Domenico Iavarone e Michele De Leo cucineranno un menù stellato a sei mani, utilizzando prodotti del territorio forniti dalle aziende partner dell’iniziativa. Il menù sarà servito nei giorni 21, 25 e 28 maggio nelle mense sociali di Torre del Greco, Napoli e Pompei. Francesco Albanese – attore e regista,– e Ciro Torlo – modello e attore, ex Mister Italia – interverranno in tali occasioni per salutare i presenti.
Alfonsina Longobardi ha deciso così di convogliare gli sforzi che l’associazione avrebbe dovuto profondere per l’organizzazione di “Cenando sotto un cielo diverso”. Un evento di beneficenza che si sarebbe dovuto tenere nel mese di giugno, per aiutare persone che versano in condizioni precarie.
Dotati di mascherina, guanti e con ogni precauzione sanitaria dettata dall’emergenza per il Covid-19, gli chef prepareranno i pasti per coloro che si siederanno ai tavoli della mensa della parrocchia di S. Antonio di Padova (Torre del Greco), del centro polifunzionale “Binario della Solidarietà” di Napoli e della mensa della “Casa del Pellegrino” di Pompei.
Continua inoltre la collaborazione dell’associazione “Tra Cielo e Mare” con il dott. Ciro Langella, ricercatore nel campo della Nutraceutica – ossia del food quale principale arma di prevenzione – responsabile della divisione scientifica di “Eye for Innovation”, impegnata nel rendere funzionali una vasta gamma di prodotti alimentari che risultano in grado di apportare benefici ai consumatori. Alcuni di questi alimenti funzionali saranno serviti assieme ai piatti cucinati dagli chef stellati.
https://i2.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/05/locandina-chef-tour-solidale.jpg?fit=955%2C960&ssl=1960955Redazione La Buona Tavolahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngRedazione La Buona Tavola2020-05-19 12:30:122020-05-20 09:25:11Tre chef stellati ai fornelli delle mense sociali napoletane
Castiello ( ristoratore) : “Nasce il progetto ” Ritorno ai laboratori “. Ho ridotto gli spazi per la ristorazione ed ho dato vita ad un laboratorio di narrazione del prodotto sulla colatura delle alici di Cetara. L’obiettivo è dare vita ad un borgo – laboratorio con la trasformazione dell’attività per il dopo Covid. Regaleremo emozioni”.
Ferraioli : ” Un turismo esperienziale”. Miola : “In Costiera da questo punto di vista siamo avanti. Io ho fondato Gastronomic Trekking per restituire la felicità”. Inserra (Guida Ambientale Escursionistica): “Il trekking è pronto”.
“Nasce durante il Coronavirus, il progetto ” Recupero dei laboratori “. L’ambizione è far diventare Cetara un borgo di attività laboratoriali. I laboratori saranno dedicati alla lavorazione dei prodotti limitata al turista italiano o straniero accompagnata dalla narrazione della storia di quel prodotto. L’attività laboratoriale sarà adiacente a quella della ristorazione. Stiamo riducendo il numero dei tavoli nel rispetto delle norme, mentre gli altri spazi sempre nel rispetto delle norme verranno adibiti ad attività laboratoriali. Abbiamo dunque iniziato a creare delle salette con design attinente al contesto storico del prodotto da raccontare.
Un’azione concreta per arrivare al recupero di attività laboratoriali antiche. L’obiettivo è quello di far rinascere i laboratori di una volta e far diventare Cetara un borgo – laboratorio pilota. Ora sto facendo anche un sondaggio tra i clienti sul come vorranno essere accolti”. Lo ha annunciato Gennaro Castiello personaggio noto nel mondo della ristorazione in Costiera Amalfitana, titolare di “Acqua Pazza” . La Costiera non si ferma e si riorganizza puntando sull’identità territoriale.
“Ad esempio daremo vita a giornate dedicate alla lavorazione del prodotto – ha proseguito Castiello – in questo caso le alici di Cetara che sono in forte crescita sul mercato. Sarà anche una grande opportunità per aiutare la pesca in quanto lavoreremo e daremo la possibilità di consumare esclusivamente i prodotti locali. Una vera riappropriazione del passato per una rinascita economica dei territori. Non vogliamo attirare solo il consumatore ma anche coloro i quali al ristorante non si fermeranno.
Gli stessi ambienti interni seguiranno un design corrispondente alla narrazione storica del prodotto. Abbiamo già dato vita alle prime salette di laboratorio. L’appello è che tutti facciano la stessa cosa in modo tale da creare un meccanismo innovativo che porterà alla nascita di numerose attività laboratoriali sentinelle della nostra identità. Dobbiamo regalare emozioni, e mettere passione. Mia madre faceva la portatrice di limoni ed ogni giorno trasportava decine e decine di Kg con grande sacrificio e sudore. Ora possiamo tornare alle lavorazioni laboratoriali dei prodotti e sullo sfondo il paesaggio pittoresco della Costiera Amalfitana”.
La Costiera Amalfitana punta sulla sua identità e sui laboratori
“Questo periodo offrirà l’opportunità di riaprire gli occhi su un turismo più lento – ha dichiarato Andrea Ferraioli, Presidente del Distretto Turistico della Costiera Amalfitana – basato sull’identità territoriale. Il mondo ad un certo punto avrebbe avuto bisogno di una capacità, apparentemente semplice, di interrompere la corsa e riflettere, perché questo vertiginoso ritmo di vita non sembra ricondurre alla felicità. Lo diceva Luis Sepulveda. Questo fermo anche in Costiera ha portato ad un ritorno alla natura e può portare ad un turismo diverso”.
Pronto il mondo delle emozioni, di trekking unici appena sarà possibile. “Ad esempio Gastronomic Trekking che ho fondato è un’attività socio e o-gastronomica pensata per riconnettere i viaggiatori con il territorio della Costa d’Amalfi – ha dichiarato Giacomo Miola, fondatore di Gastronomic Trekking, componente del Comitato Esecutivo Campano di Slow Food – con i suoi abitanti e con le piccole realtà rurali e produttive locali. È un modello di ospitalità che coniuga svariate attività outdoor come il walking, il foraging e il cooking ma anche degustazione di cibi e bevande del territorio. L’offerta è riservata a piccoli gruppi e personalizzabile a seconda di disponibilità ma anche stagionalità del cibo. Gastronomic Trekking mette insieme lo chef, il contadino, il cittadino, il turista. Mettiamo insieme esperienze diverse, persone diverse. Ora deve nascere un modo nuovo di fare turismo perché crediamo che sia centrale il ruolo della Comunità”.
Dunque un turismo diverso, già in crescita, ma che anche con una buona attività di informazione e comunicazione è già in grado di attrarre fette di mercato che sembravano lontane.
Il turismo 3.0
“Nel dopo Coronavirus avremo un turismo 3.0 con le Guide Ambientali Escursionistiche che potrebbero avere un ruolo importante nei progetti di didattica a distanza con le scuole portando l’Educazione Ambientale ed il territorio a contatto con gli studenti. In questo momento tante agenzie di viaggio del Nord Italia si stanno muovendo per il trekking in Costiera Amalfitana nei mesi di Luglio e di Agosto ma ci sono tanti temi e domande alle quali dare risposta.
In Costiera Amalfitana – ha affermato Michele Inserra, Guida Ambientale Escursionistica, fondatore di CartoTrekking – il trekking rappresenta un turismo che abbraccia sia l’alberghiero che l’extralberghiero, sia clientela italiana e sia straniera.
Ora stiamo cercando di capire come sarà possibile fare trekking e dunque necessitano norme chiare. Sicuramente la riflessione da fare sarà sul ridimensionamento dei costi e dei prezzi anche perché per il 2020 avremo un mercato esclusivamente italiano. Bisognerà stare attenti al rispetto delle norme per la Fase 2 anche perché esperienze di gruppo, almeno come prima, ora non si potranno fare. Quante persone potremo portare?
E’ importante comunque che non si vada in natura da soli, questo è l’appello perché se prima il tema del soccorso aveva la sua importanza ora è ancora più importante. In due si potrà sicuramente andare. Altro tema sarà quello degli spostamenti. Le persone sappiamo che dovranno mantenere 2 metri di distanza ma quante potranno viaggiare in un minibus? Oggi c’è tanta confusione su quelle che potranno essere le attività all’aperto”.
Giuseppe Ragosta – addetto stampa del Distretto Turistico della Costiera Amalfitana.
https://i1.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/05/laboratori.jpg?fit=1217%2C694&ssl=16941217Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-05-04 07:34:352020-05-04 07:34:41Nasce a Cetara il progetto " Ritorno ai Laboratori "
In un momento complicato come quello che stiamo vivendo, è facile farsi prendere dalla paura e dalla sconforto. Farsi travolgere dai numeri, dai bollettini e da tutto ciò che questo coronavirus sta portando in dote dall’inizio della pandemia. Il popolo italiano si è stretto, si è unito ancora di più, ogni mano tesa ha trovato dall’altra parte un’altra pronta a stringerla perché, si sa, gli italiani non si abbattono mai. Sanno che l’unione fa la forza e che insieme si può sconfiggere ogni male.
E’ un periodo nel quale è la solidarietà a fare la differenza. Chi ha di più mette a disposizione i propri beni per aiutare chi, invece, sta vivendo difficoltà più grandi del normale. Il coronavirus sta modificando le abitudini di ognuno di noi: da oggi niente sarà uguale a prima. Dovremo cominciare a ricordare le precauzioni che stanno scandendo ogni istante e convivere con oggetti che diventeranno di uso comune. In primis le mascherine di protezione, primo e importante scudo che può difenderci dal contagio.
E allora ecco la mano tesa delle Cantine La Fortezza verso i propri clienti: con l’acquisto dei nostri vini, rinomati e di ottima qualità, ci saranno in omaggio le mascherine. Tutto estremamente facile e alla portata: basta un solo clic. Un modo per mostrare la vicinanza dell’azienda alla clientela affezionata con l’invito a riprenderci la nostra vita e le nostre sane e belle abitudini. Procedi all’ordine su www.vinilafortezza.it
I vini sono scontati del 30% e la spedizione è completamente gratuita. In omaggio ci sarà una quantità di mascherine che può variare in funzione dell’ordinazione effettuata. Le Cantine la Fortezza mettono a disposizione di tutti ciò che l’ha resa punto di riferimento nel panorama vitivinicolo internazionale, dà il suo contributo a chiunque voglia riavvicinarsi a un pizzico di normalità tendendo tra le mani un calice di buon vino. Lo stesso vino che ha reso l’azienda sannita il top in Italia e nel mondo. Se il buon vino può renderti la vita migliore, la mascherina può salvartela.
https://i0.wp.com/labuonatavola.org/wp-content/uploads/2020/04/Cantine-La-Fortezza.jpeg?fit=1600%2C666&ssl=16661600Marika Mannahttps://labuonatavola.org/wp-content/uploads/2019/10/Logo-La-Buona-Tavola_3-300x300.pngMarika Manna2020-04-17 07:41:182020-04-17 07:41:21Cantine La Fortezza: mascherine in omaggio sull'acquisto di vini
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