Conosciamo Pasquale detto Lino Barretta, patron del “Lino” a Casoria.
Anche voi quest’inverno vi siete riscaldati davanti al forno di casa? C’eravate anche voi in fila al supermercato per comprare quel panetto di lievito assolutamente necessario per l’impasto della pizza? Chi nega, mente! Ormai però trafficare ai fornelli è fuori moda: dopo tanto tempo “chiusi dentro” abbiamo tutti voglia di uscire e andare finalmente a pranzo o a cena fuori con amici e parenti.
Se vi trovate nei pressi di Casoria il ristorante pizzeria “Lino” di Pasquale Barretta fa al caso vostro.
Il locale si trova in via Guglielmo Marconi 77 ed ha inaugurato lo scorso luglio. Il proprietario, “Pasquale, per gli amici Lino”, lavora da tempo nel mondo della ristorazione e ci ha raccontato di essersi imbattuto, lo scorso anno, in un locale che gli ha rubato il cuore.
L’impasto di Lino Barretta
Da questo colpo di fulmine è nato un ristorante pizzeria a conduzione familiare ( insieme a Pasquale ci lavorano anche la moglie e i figli ) che ha un interno ed un esterno e che è quindi adatto anche ad eventi e feste private (oltre ad essere il luogo ideale in cui cenare in queste calde serate estive).
Le pizze sono fatte con un impasto diretto a 30 ore di lievitazione, nato dalla miscela di farina di tipo 0 e farina di tipo 1. L’impasto base è ricco di glutine ma c’è anche la possibilità di pizza gluten-free per chi dovesse averne bisogno. Anche vegetariani e vegani non rischiano di rimanere digiuni data la varietà d’offerta del menù.
Non senza una punta d’orgoglio nella voce Pasquale ci informa del fatto che da lui è possibile anche mangiare la pizza proteica: “All’impasto viene aggiunto il 25% di proteine naturali” – racconta – “una scelta perfetta per chi desidera mangiare sano”. Le sue pizze non mancano di omaggiare la materia prima della tradizione campana, come per esempio la provola d’Agerola, protagonista della pizza Nerano, rivisitazione golosa del famoso primo piatto.
Le pizze del menù
Pasquale ci racconta: “Una delle pizze che va per la maggiore, quella per cui i clienti vengono apposta a mangiare da me, è la pizza Nerano. E’ composta da crema di zucchine fatta rigorosamente in casa, provola d’Agerola, pancetta (che dopo la passata in forno diventa piacevolmente croccante) e zucchine fritte (che aggiungono la nota di croccantezza finale in un matrimonio d’amore col bacon)”.
Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo) per i più golosi c’è un’ottima proposta di dolci artigianali. Vi consiglio di provare il “krachè”, un dolce di origini polacche a base di biscotti, caramello e panna.
Le diposizioni in merito al nuovo coronavirus hanno obbligato anche questo ristorante pizzeria ad un stop forzato al termine del quale, “da Lino”, si sono organizzati per ripartire con il delivery. Da qualche tempo hanno finalmente riaperto e ricominciato a lavorare a pieno ritmo: la distanza tra i tavoli permette di cenare in tranquillità e sicurezza. L’accesso è libero ma se desiderate andare lì a cena nel weekend vi consiglio di prenotare un tavolo altrimenti il rischio è di non trovare posto!
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Carmine Telonico
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