L’associazione AVPN in collaborazione con l’Università di Kyoto in Giappone ha dato vita a una serie di webinar incentrati, oltre che su come fare la pizza, anche sulla conoscenza e valorizzazione del pomodoro San Marzano.
Quasi 14 mila chilometri separano Napoli da Kyoto. Eppure, le due città non sono mai state così vicine, almeno in termini di condivisione, intesa nel suo significato originario latino come “partecipare insieme” a qualcosa. Nel nostro caso, a un progetto.
E se la pizza rappresenta un linguaggio universale che unisce anche l’oriente con l’occidente, chi se ne fa portavoce nel mondo è, senza dubbio, l’Associazione Verace Pizza Napoletana che con i nipponici ha instaurato ormai da alcuni anni un sodalizio tanto gastronomico quanto culturale.
Il carattere sempre più internazionale è sfumatura nota dell’anima dell’AVPN che da anni consolida la sua presenza nel mondo coinvolgendo un numero in costante aumento di affiliati e soprattutto di nuove scuole dedicate all’antica arte del pizzaiolo napoletano.
Proprio in Giappone, precisamente a Kyoto, lo scorso anno è stato siglato il protocollo d’intesa con la Ritsumeikan University, uno dei più importanti e prestigiosi atenei giapponesi nonché fervido istituto di cultura. Dal 2019, dunque, l’università ospita all’interno della facoltà di Food Management il corso per pizzaioli veraci.
Ma, il rapporto d’oltralpe non si è esaurito nella cenere della legna bruciata dal forno con cui l’AVPN ha omaggiato l’università. Anzi, lo scorso anno la scintilla aveva acceso nella mente del signor Masayoshi Ishida, professore dell’università di Ritsumeikan, una brillante idea, anche se nel 2019 non lo sapeva ancora.
Avpn e Giappone: il progetto GastroEDU
Il 2020 è stato l’anno del cambiamento che ha investito globalmente coscienze, collettività, istituzioni e ha costretto anche il mondo scolastico a modularsi su nuove abitudini ed esigenze. E se di scuola parliamo, anche l’università di Kyoto ha dovuto fare i conti con un insegnamento nuovo. In questo contesto è nato il progetto giapponese “GastroEdu” che come obiettivo aveva il costruire “una didattica del futuro per affrontare in modo innovativo il difficile periodo del Covid” ci ha rivelato uno degli ideatori del progetto, il professore Masayoshi Ishida che, forte della collaborazione della napoletana AVPN e di un gruppo di circa 50 persone tra ricercatori, informatici ed esperti di comunicazione, è sceso in campo, ma non in un campo qualsiasi, in uno di pomodoro San Marzano. Naturalmente se dici pizza dici pomodoro e così “è nato il progetto di corsi online, rivolto a ragazzi sia giapponesi che italiani, per promuovere la conoscenza di un ingrediente principe della tradizione italiana che ha riscosso notevole successo grazie alla presenza di maestri pizzaioli napoletani” – messi a disposizione dall’AVPN – “che in un ciclo di vari webinar hanno insegnato anche come si fa una verace pizza napoletana” ha spiegato Stefano Auricchio direttore generale di AVPN.
“L’idea, inoltre, era quella di mostrare ai ragazzi tutto il ciclo di commercializzazione di pomodoro San Marzano dal campo fino alla tavola” ci ha rivelato il professore “e in questo ci ha aiutato l’azienda Solania, leader del settore in Italia e all’estero, che ha reso possibile una lezione online, precisamente una tre giorni di video-conferenza, direttamente dai campi di sua proprietà e, grazie a una fitta rete distributiva, è riuscita a fare avere anche ai ragazzi d’oltralpe una scorta di San Marzano per la Tomato Adventure”.
AVPN e Giappone: La Tomato Adventure
Il ciclo di webinar si è concluso con la Tomato Adventure, un concorso dedicato esclusivamente ai ragazzi giapponesi spinti dai maestri ad inventare nuove ricette a base di pomodoro che, però, fondessero entrambe le culture. Dunque, l’anima campana/italiana espressa dal pomodoro San Marzano e quella giapponese espressa da spezie e radici. Due le categorie a cui poter accedere: pizza, naturalmente, e primo piatto: le due ricette vincitrici sono state premiate rimanendo sui social dell’associazione ma, soprattutto, sono state inserite all’interno del menù del ristorante AVPN e sono disponibili all’assaggio fino al 31 dicembre.
In un pianeta sempre più ammalato, chi fa veramente la differenza è colui che opera con il cuore nel nome della sostenibilità. E Giappone e Italia, il cuore, ce l’hanno bello grande. Infatti, “chi decide di acquistare la pizza vincitrice o il piatto vincitore della Tomato Adventure, deciderà anche di devolvere l’intera somma a un progetto eco-sostenibile dedicato al pomodoro” ci confida Stefano Auricchio “che si fonda sulla volontà di comprare una compostiera e creare concime bio derivato dagli scarti di cucina che andrà ad alimentare una fioriera in cui cresceranno piantine di pomodoro”.
Se è vero, come dice il professore Ishida che “Italia e Giappone sono così emotivamente e professionalmente vicine perché condividono l’assoluto rispetto per le tradizioni, per la semplicità, per la qualità delle materie prime” possiamo ben dire che oggi c’è un altro elemento, oltre la pizza, ad unire Napoli e Kyoto ed è il pomodoro San Marzano.
Marika Manna
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