La cucina delle delizie di chef Illuminato nella “Baita del Re” a Ottaviano, alle falde del Vesuvio

Nunzio Illuminato: quando si di dice che il nome è una garanzia, e soprattutto nomen omen, se nel nome risiede davvero un destino! Quello di illuminare il cammino di chi si inerpica per i sentieri montagnosi vesuviani, sulla via della buona tavola e della pregiata cucina napoletana.

Nella sua Baita del Re Resort – il nome della struttura gioca un’importanza essenziale – a Ottaviano (NA) nella cosiddetta Valle delle Delizie -altro nome evocativo e fondamentale – situata alle pendici del Vesuvio, lo chef Nunzio Illuminato propone una cucina di tradizione napoletana con un’equilibrata innovazione nei suoi piatti.

Baita del Re si erge a metà strada sul vulcano, anzi sulla montagna – come gli antichi chiamavano lo sterminator Vesevo -, con uno sguardo panoramico su tutte le aree interne, abbracciando la Provincia di Napoli, il casertano, il salernitano e l’Irpinia.

Una realtà, quella di Baita del Re Resort, che consta di una parte alberghiera (11 camere e un successo costante sui siti di prenotazioni); di un ristorante alla carta, chiamato La Locanda da Peppe in onore del papà di Nunzio; e di una sala per ricevimenti che si affaccia su una piscina a strapiombo sul panorama.

baita del re

D’estate è anche pizzeria all’aperto sul terrazzo e durante l’anno ospita in 4 aule i corsi di Alta Formazione della Regione Campania per le scuole alberghiere.

Ma non appena sarà conclusa questa esperienza, riconvertiremo gli spazi per garantire il funzionamento della pizzeria tutto l’anno, non solo nella bella stagione“, assicura lo chef Illuminato.

C’è anche un angolo all’interno della Locanda in cui i prodotti tipici e le produzioni artigianali del territorio trovano il loro habitat naturale sugli scaffali di un vero e proprio negozio da esposizione, per un acquisto veloce o un souvenir goloso.

E lo chef fa spedizioni in tutta Italia per chi volesse assaggiare ancora un po’ la bontà del vesuviano dopo un viaggio nella Campania Felix (al momento manca l’e-commerce sul sito web, per il futuro si vedrà).

LA CUCINA DELLO CHEF ILLUMINATO

Meta particolarmente ambita dagli escursionisti, sia per gli appassionati del trekking, sia per coloro che amano cavalcare (c’è un maneggio vicino), la Baita del Re rappresenta un approdo sicuro anche per gli amanti della buona cucina.

Come ogni baita che si rispetti, del resto, e che si trovi sull’Appennino, sulle Alpi o sulle Dolomiti.

Infatti lo chef Nunzio Illuminato è figlio e nipote di ristoratori: mamma cuoca e papà pizzaiolo famoso a San Giuseppe Vesuviano soprannominato “il mago della pizza“.

Il nonno invece era un oste famoso per lo stocco (lo stoccafisso) preparato col pomodoro e le olive nere tra i quartieri di Barra, il rione Vasto e San Giovanni a Teduccio a Napoli, sempre accompagnato da un buon bicchiere di vino in cantina.

I PRODOTTI DELLA TERRA

Nunzio infonde nella sua cucina tutto quello che la terra gli dona quotidianamente.

Le materie prime sono o a km 0, coltivate nel Parco Nazionale del Vesuvio in cui è incastonata la Baita (peperoni, papaccelle, melanzane, zucchine); oppure vengono da Limatola (BN), nel beneventano, dove Nunzio si rifornisce direttamente presso l’agriturismo paterno.

Da lì sono venute le fave, il pisello cento giorni presidio Slow Food, i carciofi e l’agnello per la Santa Pasqua 2024, quest’ultimo cucinato con patate, piselli, una manciata di pomodorini del Piennolo DOP schiacciati e le cipolle di Alife, altra eccellenza campana.

GLI ANTIPASTI

Le montanarine come antipasto sono soffici e leggere, il pomodoro è quello che prepara Nunzio a partire dalla conserva, quella di una volta, quando si facevano le famose bottiglie in casa che abbiamo visto di recente al cinema nell’ultimo film di Paolo Sorrentino su Netflix (per non parlare di Così Parlò Bellavista di De Crescenzo coi famosi “pomodori che abbiamo conosciuto“, imbottigliati dal professore e dalla moglie interpretata dalla grande Isa Danieli). 

Il carciofo arrostito è d’obbligo in questo periodo (ogni piatto segue la stagionalità dei prodotti e la loro disponibilità sul mercato e dagli orti, non c’è menu fisso, e cambia sempre).

Nell’entrée spiccano i crocché, il soufflé di zucchina con porro caramellato, la pizza di scarole, il rustico di salsiccia e friarielli, la focaccia ai tre pomodori, e il salmone è marinato proprio da Nunzio, accompagnato dalla ricotta di bufala e dagli spinaci appena scottati.

LA PASTA E I PRIMI DI TERRA

C’è da premettere subito una cosa: la Baita ha un laboratorio interno che svolge le funzioni di una pasticceria e gelateria, si occupa della panificazione e possiede un macchinario per fare la pasta e trafilarla al bronzo, persino quella all’uovo.

Qui entrano acqua, farina, lievito ed escono solo prodotti finiti“, sottolinea Nunzio con orgoglio.

Una buona pasta alla lardiata (con lardo di maialino nero casertano di Moiano), condita con pomodoro del Piennolo DOP del Vesuvio, o un maccherone preparato con zucchine locali e coi loro fiori, sono piatti gustosi da provare assolutamente. Così come una pasta mista coi fagioli Dente di Morto (legume di Acerra presidio Slow Food), baccalà e i pomodorini freschi di Nunzio.

La genovese napoletana è il classico che non delude mai, ma il ragù della mamma, anzi della nonna, è un tuffo nei ricordi d’infanzia.

Questo era il classico ragù della domenica a pranzo, preparato con cipolle, la braciola ripiena di pinoli, aglio, uvetta, prezzemolo, la cotica, il prosciutto di maiale e la salsiccia del maialino nero Annoglia: praticamente ciò che resta del maiale (faccia, testa, piedi) tritato e poi affumicato o messo sott’olio, prima di essere insaccato“, spiega Nunzio.

Sembra quasi di rivivere le atmosfere della scena chiassosa di Sabato, domenica e lunedì, film della Wertmuller in cui Sophia Loren discuteva animatamente con altre massaie del vero ragù, delle modalità di cottura e degli ingredienti giusti.

Il sugo allo Scarpariello preparato con pomodorino del Piennolo DOP del Vesuvio è davvero una poesia per il palato. Il risotto ai carciofi, con gocce di riduzione di basilico e sedano rapa marinato e affumicato è una proposta interessante.

Ma è la salsa Re Ferdinando di Borbone a stupire: frattaglie di maiale, fegatini di pollo, pomodori e funghi, il condimento perfetto per le pappardelle di grano di Saragolla.

PIATTI DI MARE E SECONDI DI CARNE E PESCE

Freschissima la cucina di mare, e questo perché Nunzio sa il fatto suo ai fornelli e utilizza il miglior pescato del giorno da Napoli e Salerno (per questo è vivamente consigliata la prenotazione, al fine di assicurarsi il meglio a tavola).

C’è solo l’imbarazzo della scelta tra uno spaghetto alle vongole macchiato col pomodorino, la ricciola con patate olive e capperi, gli spaghetti allo scoglio e il baccalà coi friarielli. Accompagnati magari da un ottimo Lacryma Christi del Vesuvio bianco DOC 2019.

Per un piatto di carne Marchigiana beneventana ci vuole invece un rosso deciso e corposo come il Piedirosso – ‘o Per ‘e palummo – del 2020.

Nunzio adopera in cucina l’olio dell’oleificio Punzo di San Sebastiano al Vesuvio, quello dell’azienda siciliana Viragi e uno di produzione propria dagli ulivi vesuviani.

LA PIZZA

Spazio ovviamente per la pizza: da provare la salsiccia e friarielli; la pizza di scarole imbottonata con le olive nere, i capperi dell’Alta Irpinia e le alici di Cetara a fare una sorta di paté all’interno).

Il cavallo di battaglia estivo di Nunzio nell’arte bianca è poi la pizza fritta coi cicoli artigianali, quelli derivanti dallo scioglimento della sugna di maiale, pressati ed essiccati (un must anche per i casatielli napoletani pasquali).

I DESSERT

Tra i dessert non possono mai mancare il tiramisu, il tortino a cuore caldo, la pastiera napoletana, e i lievitati artigianali nel periodo delle feste (la colomba a Pasqua e a Natale il panettone a pistacchio, a Nutella, mandorlato e al gusto di albicocca Pellecchiella).

In primavera e d’estate è tempo di semifreddi come la ricotta e pera; del pan dolce siciliano, simile a un pan brioche, ripieno di ricotta di bufala, crema al latte e con un gel a base di Pellecchiella; di un dolce a base di muffin alla mela con riduzione di crema pasticciera al tè verde; e il tronchetto con base di biscotto Digestive e burro, una montata di cioccolato fondente e Nutella, panna e granella di biscotti sbriciolati, anche in versione cheesecake.

Per chiudere in bellezza, un nocino fatto in casa ci sta tutto e si digerisce ogni cosa.

I PREMI, I RICONOSCIMENTI E IL FUTURO EREDE

Di formazione alberghiera e con gli insegnamenti paterni nella ristorazione impartiti fin dalla tenera età, Nunzio ha collezionato diversi premi e riconoscimenti negli ultimi 20 anni: una medaglia d’oro nel 2006 a Massa Carrara come chef in un concorso di cucina; una pergamena d’oro al Festival di Venezia per meriti professionali e culinari nel 2019; un argento e un bronzo agli Europei di cucina a Stoccarda; e poi la partecipazione a febbraio scorso al Salotto delle Celebrità del Festival di Sanremo 2024 e ai mondiali della pizza, svoltisi sempre nella città ligure.

Ora è il turno del figlio Peppe, che ha lo stesso nome del nonno pizzaiolo e la voglia di avviare un’attività tutta sua, forte delle esperienze stellate con lo chef Vincenzo Guarino e altri pesi massimi dell’Alta Cucina a soli 25 anni di età.

Ogni re ha un erede che continua la stirpe, e questo accadrà anche alla Baita del Re, che vanta una dinastia secolare di ristoratori fin dal 1916.

Non ci sarebbero parole adatte per restituire il sapore autentico delle creazioni di Nunzio, persona ospitale, accogliente, disponibile e davvero di cuore: occorre gustare tutta la poetica culinaria e la sua filosofia gastronomica alle falde do rrè Vesuvio, alle porte del Parco Nazionale, presso la Baita Del Re.

Baita del Re Resort

Ristorante La Locanda da Peppe

Indirizzo: via Valle delle Delizie n° 13, Ottaviano (NA)
Tel. 0818270793
E-mail: baitadelreresort@alberto-baccaro

FB Baita del Re Resort FB: La Locanda da Peppe

IG: Baita del Re Resort IG: La Locanda da Peppe

TripAdvisor Baita del Re TripAdvisor La Locanda da Peppe

The following two tabs change content below.
Napoletano, classe ’87, Renato Aiello sono giornalista pubblicista dal 2009, pubblicato dal 2001. Studi in Comunicazione di massa e media, nonché cinema, giornalismo e informazione cross mediale, ho iniziato col piccolo house organ del Cardarelli "Il Giornale di Ortika" di Gaetano Coppola tra il 2001 e il 2006 (prima recensione a 13 anni) e ho poi scritto nel corso degli anni per il quotidiano "Roma" dal 2006 al 2011, diretto da Antonio Sasso. Attualmente scrivo da free-lance per diversi siti e magazine di cultura e spettacolo, tra cui "Enneti NT - Notizie Teatrali" di Angela Matassa dal 2014 e la piattaforma di giornalismo partecipato “Sul Pezzo” dal 2015. Appassionato di letteratura, musica, arti figurative, fotografia e cinema, ho partecipato nel corso degli anni a festival cinematografici tra Roma, Napoli e Vico Equense, e a giurie di concorsi di cortometraggi a tema. Videoblogger dal 2014, ho un canale YouTube con servizi di video giornalismo e montaggi emozionali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *