“Pane e Salute” il corso di panificazione che ha esplorato il benessere con farine adatte ad ogni stile o esigenza alimentare dalle tradizionali alle più innovative, è già in programma il prossimo appuntamento
Da Casolaro, il corso teorico-pratico con il maestro panificatore Giovanni Di Sarno:
dai grani antichi alle farine senza glutine come quella di banane, caffè, quinoa e lupini
Un corso dedicato alla panificazione artigianale, con un’attenzione speciale agli aspetti legati alla salute, è stata l’occasione di sperimentare diverse farine, dai grani antichi alle più innovative, ognuna con benefici specifici per il benessere, dal basso contenuto calorico a quelle senza glutine. Questo il contenuto saliente del corso teorico-pratico “Pane e Salute” tenuto dal Maestro Panificatore Giovanni Di Sarno, nello showroom di Casolaro al Cis di Nola. Il corso, una novità assoluta nel calendario eventi di Casolaro, è stato particolarmente apprezzato dai partecipanti tanto da essere stato già inserito nella programmazione dei corsi di primavera 2025. Maria Vittoria Casolaro, responsabile divisione eventi commenta: “Il corso, rivolto sia a professionisti sia ad appassionati, si inserisce nel ricco calendario di eventi stagionali di Casolaro, il cui obiettivo è promuovere sia la tradizione gastronomica che i nuovi trend. In particolare, “Pane e Salute” è una novità, il primo di questo tipo realizzato in Italia da Giovanni Sarno”. Il corso è stata l’occasione per i partecipanti di sperimentare diverse farine, dai grani antichi alle più innovative. Tra le farine utilizzate durante il corso quella di banana verde, di caffè, di lupini, e ancora di sorgo, sesamo, teff, cipolla, mandorle di terra, quinoa, carruba e olive. Tanto spazio anche ai grani antichi, con farine di tummina, khorasan e il particolare grano arso legato ad un’ antica storia della tradizione pugliese. Con focus sulle proprietà nutrizionali, salute intestinale, digestione, controllo del peso, per ogni tipo di farina presentata.
Ogni tipo di farina può adattarsi a stili di vita, abitudini alimentari o gusti personali, offrendo l’opportunità di variare la dieta in modo salutare. Infatti, è risaputo che una dieta equilibrata si basa sulla varietà degli alimenti consumati, sulla loro qualità e sulla quantità. Il pane, infatti, può essere consumato quotidianamente da tutti, riconosciuto dall’UNESCO come elemento chiave della dieta mediterranea salutare e necessario, con una variabilità unica di sapori e creatività. In molte regioni d’Italia, il pane è strettamente legato al territorio e alle tradizioni locali, da nord a sud, non mancano ricette popolari e tradizionali, e con la recente riscoperta del lievito madre e dei grani antichi, il pane ha vissuto una vera e propria rinascita. A tal proposito –Giovanni Di Sarno, commenta: “Creare un prodotto saporito, salutare utilizzando solo cinque ingredienti – farina, acqua, sale, tempo e pazienza – è un’esperienza gratificante. Condivido con Casolaro la missione di diffondere conoscenze sull’antica arte della panificazione, con l’obiettivo di ispirare e sensibilizzare le persone, spesso poco informate sui benefici del pane artigianale e preparato in maniera naturale. Il nostro scopo è quello di creare un legame tra le vecchie e nuove generazioni, affinché il valore del pane sia riscoperto e rivalutato, nel rispetto delle tradizioni culturali”.
Giovanni Di Sarno è un fornaio di quarta generazione originario di Pollena Trocchia, nel Parco Nazionale del Vesuvio. È qui che si appassiona al mondo del pane, delle fermentazioni ai grani locali, nel panificio di famiglia. In Australia, Nuova Zelanda e Svezia impara nuove tecniche di panificazione perfezionando la sua arte e continuando a produrre pane in ogni luogo visitato. Da quasi dieci anni vive in Inghilterra, dove lavora come insegnante di panificazione nelle regioni dell’Essex, Suffolk, Norfolk e Londra. Inoltre, è stato nominato Ambasciatore della Real Bread Campaign, un’organizzazione che promuove metodi di produzione sani e sostenibili, in più è vincitore del World Bread Awards, per ben due volte.
Redazione La Buona Tavola
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