La gavetta, i viaggi, le esperienze e le numerose vittorie hanno permesso a Umberto Fornito di diventare una figura di riferimento per l’arte bianca, quella della pizza.
La pizza è impressa nell’animo di Umberto Fornito. Il suo destino era ben delineato fin da piccolo, era chiaro che nel suo futuro ci sarebbe stata l’arte bianca. Non tutti i percorsi, però, sono lineari. Spesso ci vogliono anni prima di capire quale possa essere il proprio ruolo nel mondo. “Quando però nasci e vivi all’interno di una pizzeria – spiega Fornito -, è naturale che quest’arte ti scorra nelle vene. Non avevo altra possibilità, sentivo di appartenere a quell’ambiente e che quello del pizzaiolo sarebbe stato il mio lavoro”.
Umberto Fornito appartiene alla seconda generazione di piazzaioli. Suo padre, nel 1924 ha dato vita alla prima pizzeria di Frattamaggiore, chiamandola Pizzeria Napoletana, ma con il tempo è stata rinominata Antica Pizzeria Frattese.
“Mio padre – racconta il pizzaiolo – mi ha sempre detto che per imparare un mestiere era necessario andare dal mastro, perché in casa propria non è possibile apprenderlo. Per questo motivo a 16 anni iniziai a viaggiare, lasciai la mia terra natia e cominciai a lavorare nel Nord Italia. Ho svolto per 10 anni la famosa gavetta, poi entrai nell’azienda Motta, come responsabile degli impasti”.
Queste esperienze sono state fondamentali, perché gli hanno permesso di apprendere ogni segreto dell’arte bianca, fino ad essere considerato un vero e proprio maestro. Nel 1991 rilevò la pizzeria di famiglia, cercando di darle una risonanza internazionale, soprattutto con la partecipazione e con gli ottimi piazzamenti nei differenti tornei. Infatti nel 1999 vinse il trofeo Gusto e Qualità di Montecarlo. Nel 2005 si aggiudicò invece il primo posto al Campionato Mondiale di Pizza Napoletana a Salsomaggiore Terme. Nel 2012 fu il primo classificato Italian Style a Las Vegas e sempre nella città del Nevada, nel 2018, si laureò campione mondiale per il World Champions Pizza Marker.
La parola d’ordine di Umberto Fornito è tradizione, egli ritiene infatti che l’impasto sia sacro e che sia necessario seguire la ricetta classica: un impasto diretto con 10-12 ore di lievitazione.
“Le varie esperienze e i numerosi viaggi – continua il patron dell’Antica Pizzeria Frattese – mi hanno permesso di implementare le mie conoscenze. Il mio motto è sempre stato quello di conoscere per crescere: bisogna entrare in contatto con culture e tradizioni differenti per poter capire la propria. Un tempo la pizza era il piatto dei poveri, oggi sembra essere diventato un lusso, tutti decidono di cimentarsi in quelle gourmet. Ormai in molti puntano sull’innovazione, dimenticando la tradizione. Eppure quest’ultima risulta fondamentale per realizzare proprio l’innovazione. Il segreto per una buona pizza è quello di utilizzare prodotti semplici. Ho sempre scelto ingredienti del mio territorio, dai pomodorini del Vesuvio al Provolone di Agerola. Prodotti semplici che elevino il mio impasto, perché in fondo è quello che voglio far assaggiare ai miei ospiti”.
La semplicità è l’ingrediente fondamentale nelle pizze di Umberto Fornito: quando un cliente gli chiede una pizza, lui propone sempre la Marinara, perché è in quel modo che il commensale assapora l’impasto, capisce come è la cottura e riesce ad assaporare il tutto. “Per valorizzare la mia pizza non mi interessa aggiungere prodotti su prodotti, o impreziosirla con le foglie d’oro, perché troppo spesso troppi ingredienti e decorazioni servono a mascherare le imperfezioni dell’impasto”.
Indirizzo: vicolo 2 durante, 2, Frattamaggiore (NA)
Facebook: Antica Pizzeria Frattese
Instagram: antica_pizzeria_frattese_
Matteo Cicarelli
Ultimi post di Matteo Cicarelli (vedi tutti)
- L’arte del caffè è una questione di famiglia presso la Microtorrefazione Diaz - 5 Luglio 2024
- L’amore per il caffè di Alberto Polojac tra “Imperator” e “Bloom Coffee”, blog e scuola - 4 Luglio 2024
- “Sciccherie” a Roma diventa scenario di una vera jam session del gusto tra vini e formaggi - 1 Luglio 2024