Caro Bollette energetiche, ne soffre tutta la ristorazione

Caro bollette, tra freddo e inflazione si pensa ad arrivare a fine mese. Che è poi il mese che anticipa le festività e una maggiore spesa dei consumi delle famiglie.

Soprattutto nel campo della ristorazione. “Non troviamo giustificazione.Le giacenze di gas sono talmente alte in Italia che troviamo ingiustificati nuovi aumenti in bolletta. Si prospettano rincari che andranno a colpire sia la competitività internazionale delle nostre aziende, sia i consumatori che già patiscono una riduzione del potere d’acquisto”.

A sostenerlo è Arcangelo Fornaro (Grania, Le Gemme del Vesuvio), componente del Gruppo Piccola Industria dell’Unione industriali di Napoli.

Che vale -aggiunge l’imprenditore- il cosiddetto paniere calmierato se poi si aumenta il costo del gas? Si dice alle aziende di spalmare gli aumenti, cosa che si sta facendo, ma così si favorisce anche l’import dall’estero di materie prime a bassi prezzi e di qualità scadenti. Il comparto alimentare ha sempre mantenuto un forte senso di responsabilità. Lo ha dimostrato durante la pandemia e continuerà anche in questo frangente. Ma ora diventa tutto difficile: anche le attività legate all’industria molitoria soffrono per gli aumenti energetici. Tutto questo ha un solo effetto: il calo delle esportazioni verso i Paesi Ue ed extra Ue e del potere d’acquisto delle famiglie. Tutto questo proprio alla vigilia delle festività natalizie. Come può ripartire l’economia?

Di insoddisfazione e speculazione in atto parla Gennaro Di Napoli, titolare dell’omonima pizzeria di Fuorigrotta: “L’ulteriore aumento della bolletta del gas è intollerabile. Siamo insoddisfatti. Già paghiamo farine ed altri prodotti caricati da nuovi costi, adesso si aggiunge quello energetico del gas, senza capirne i motivi. A parte le decisioni dell’Arera, i nostri fornitori rispondono che gli aumenti nascono già prima sui luoghi di produzione a causa dei costi della luce, delle materie prime, dei trasporti e degli imballaggi e crescono lungo il percorso fino al consumo finale. Se un’impresa paga tre volte tanto il costo delle bollette, allo Stato è triplicata l’Iva incassata. Ma non è ammissibile che ancora una volta le attività di ristorazione si facciano carico di aumenti delle utenze energetiche soprattutto in un momento come questo. Da un lato promettono sostegni, dall’altro ci viene tolto quello promesso”.

E a pagare bollette salate è Guglielmo Cavezza, titolare della Pasticceria Mommy di Cicciano. “Siamo passati in un anno da bollette del gas di 500 euro a 1.600, con aumenti del 300 per cento. Poi il mercato si è quasi stabilizzato, adesso però si prospetta il rischio di una risalita dei costi proprio quando c’è maggiore produzione per l’avvicinarsi del Natale. E questo ci costringerà di applicare ai prodotti dolciari un aumento del 10 per cento per rientrare nelle spese giornaliere. La nostra è un’attività che consuma molto gas, purtroppo si è messo in piedi un fenomeno che colpirà ulteriormente i consumatori finali e quindi il commercio. Sarebbe più opportuno alleggerire i bilanci da alcuni pagamenti obbligatori, come quelli legati all’Iva”.

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Eduardo Cagnazzi

Giornalista pubblicista ha scritto per Il Giornale di Napoli, Il Mattino, Italia Oggi e Affaritaliani. Oggi scrive per il Roma e Il GiornaleOff (Il Giornale). E’ vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali tra cui “Ausonia Crociere e Cultura” (Il Giornale di Napoli) , L'Oro del Vesuvio" e “Sirena d’Oro di Sorrento” (Italia Oggi) e l’Award Nautical Shipping (Il Roma).

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