La celebrazione degli 80 anni di Mimì alla Ferrovia con “80 e li mostra – La storia, 1943/2023” e la consegna della Medaglia della Città di Napoli a Mimì da parte del Sindaco Gaetano Manfredi, continua con il lancio della doggy bag Porta Mimì Via.
Dopo la preview di San Valentino, con il pranzo e la cena romantica preparati dallo chef di Mimì alla Ferrovia Salvatore Giugliano e portati via nella scatola colorata, ora con il Porta Mimì Via i sapori genuini del famoso e storico ristorante arrivano ovunque.
Il pay off inequivocabile, “Interminabile esperienza di gusto”, fa ben comprendere che è possibile portare via ciò che non si riesce a consumare al tavolo del ristorante.
Una politica anti spreco, già diffusa in America e obbligatoria in Francia e Spagna e, discussa in Italia, dove la proposta di legge “Doggy bag obbligatoria” è al centro di un dibattito iniziato a gennaio di questo anno.
Al di là dell’entrata in vigore della legge, Mimì alla Ferrovia sceglie di dare questa opportunità, mostrando sensibilità verso la tutela dell’ambiente, confezionando il cibo avanzato in contenitori riutilizzabili o riciclabili, chiusi nell’elegante e divertente valigetta realizzata in carta riciclabile.
“La cucina è un gesto d’amore e con il Porta Mimì Via questo gesto d’amore può essere condiviso con chiunque e ovunque“, racconta Ida Giugliano.
“È uno dei tanti modi in cui mio cugino Salvatore e io abbiamo scelto di celebrare gli 80 anni di Mimì alla Ferrovia, un’azienda familiare legata a valori profondi e tradizionali.
La famiglia in cui siamo nati e cresciuti ci ha insegnato il senso del rispetto delle persone e del cibo e, quindi, abbiamo deciso di dare la possibilità, a chi pranza o cena da noi, di portare via ciò che non riesce a consumare, perché sazio o perché troppo di fretta per godere il pasto in pieno relax.
Porta Mimì Via è stata pensata e nasce come doggy bag anti spreco, ma il desiderio di prolungare il piacere del gusto dei nostri piatti per molti dei nostri clienti ci sta spingendo verso l’idea di renderla una scatola in cui mettere pietanze del nostro menu.
Una box da consumare in treno; da gustare durante un viaggio d’affari o di piacere; da trasformare in una bella sorpresa in una giornata di lavoro impegnativa senza la possibilità di muoversi dall’ufficio; o in un regalo di compleanno con un’esplosione di sapori che va oltre le mura di via Alfonso d’Aragona”.
La storia di Mimì inizia nell’autunno del 1943, in piena seconda guerra mondiale.
Frequentato da Totò, Marisa Laurito, De Filippo, De Niro, Gianni Agnalli e tantissimi cultori della cucina partenopea, oggi è l’icona di questa cultura.