Le castagne caratterizzano da sempre la produzione agricola italiana. In molte delle nostre regioni, come Campania, Toscana, Calabria, Emilia Romagna, si tramanda di generazione in generazione il rito della raccolta a mano, nel periodo autunnale, delle castagne grazie alle quali si preparano infinite ricette.
La castagna è un frutto appartenente alla famiglia delle Fagaceae. La specie più diffusa è la Castanea sativa, che nasce nei boschi, da alberi di castagno selvatico a una certa altitudine, oltre gli 800 metri. Sono circondate da un involucro, il riccio: una spinosa protezione che, raggiunta la maturità, si stacca dal ramo liberando il frutto. Tuttavia, non tutte le castagne sono commestibili come l’ ippocastano selvatico. Il marrone, il più prelibato, da cui derivano i dolcissimi marron glaces, è la varietà di colore più chiaro e forma diversa, presenta una pellicina interna (episperma), più facile da rimuovere e più dolce rispetto alla castagna.
Valori nutrizionali delle castagne
Le castagne sono ricchissime di acqua e di carboidrati e per questo motivo hanno un altissimo potere saziante, con poche proteine e per niente grassi: ( 160 calorie/100g = a 60 grammi di pane). Regolano l’intestino, sono ricche in vitamine, sali minerali (calcio, fosforo, magnesio) e sono senza glutine, e per questo, adatte anche ai celiaci. Le possono mangiare chi ha il colesterolo alto, mentre devono fare attenzione i diabetici, gli obesi, perché sono molto dolci o chi ha problemi di colite. Noi nutrizionisti, in condizioni normali, consigliamo di mangiarle 4- 5 come spuntino o a pranzo o a cena come zuppe in aggiunta a ortaggi e verdure, sempre in un regime equilibrato.
Come si riconosce una castagna buona quando si va a fare la spesa?
Sicuramente dall’aspetto: la castagna deve essere integra, soda, corposa, dal colore omogeneo senza pori (indice della presenza di parassiti). Attenzione anche all’origine: ad esempio, quelle importate dalla Cina o altri paesi Europei potrebbero presentare il cinipide (o vespa cinese), un parassita che ha provocato circa due anni fa la comparsa di ingrossamenti vistosi su germogli e foglie del castagno.
Prediligete le DOP e le IGP come la nostra castagna IGP di Montella, in Campania, nel cuore dell’Alta Irpinia.
Come conservarle?
Le castagne sterilizzate ci danno garanzia e si possono conservare più a lungo di quelle fresche che invece vanno mangiate al momento altrimenti ammuffiscono e perdono di qualità organolettiche.
Uso in cucina
La castagna è un prodotto versatile. Si può mangiare fresca, bollita sbucciata, ben cotta con foglie di alloro o essiccata- Dalla castagna si ricava la farina per fare il pane o i dolci o come castagnacci, o il montblanc. Oggi, vi lascio la ricetta di un dolce squisito: il castagnaccio.
Ricetta
- 300 g di farina di castagne
- una tazza di latte
- 2 cucchiai di olio d’oliva
- 1 tazza d’acqua
- 1 cucchiaio di zucchero
- scorza di un’arancia grattugiata
- una manciata di pinoli
- una manciata di uva passa
Far rinvenire l’uvetta in acqua tiepida, setacciare e versare in una terrina la farina di castagne, lo zucchero, un cucchiaio di olio, e il latte a poco a poco. Girare con un cucchiaio di legno, unire anche l’ acqua in modo da ottenere una pasta fluida e liscia. Aggiungere uva passa, scorza di arance, pinoli. Amalgamare bene tutti gli ingredienti con cura. Imburrare una teglia di almeno 2 cm, versarvi il composto e infornarlo in forno caldo di 100°C per circa un’ora
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Felicia Di Paola
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