“Ravida Resort” di Pompei, l’Alta Cucina d’autore con lo chef Giuseppe Auricchio

Il Gazebo del Ravida Resort

Il Ravida Resort di Pompei ha aperto le porte al pubblico nel 2022 e la sua cucina è guidata dallo chef Giuseppe Auricchio, un talento vesuviano con esperienze in Italia e all’estero, anche stellate.

La struttura, di proprietà degli imprenditori Anna Talamo e Raffaele Vingiani, è sorta lì dove un tempo c’erano tre masserie e accoglie oggi i clienti con un grande ristorante, pronto a soddisfare tutti i palati.

Il resort tra sale interne, spazi esterni e camere luxury

Ubicato in Viale Unità D’Italia 51, il resort offre un’esperienza gastronomica senza eguali, sia all’interno delle sue ampie sale, sia all’ombra di un suggestivo gazebo all’aperto. Le tre sale interne, capaci di ospitare complessivamente 150 persone sedute, esprimono un’atmosfera raffinata e accogliente, replicata con altrettanta maestria negli spazi esterni. Questi ultimi si estendono su un verde prato che è perfetto per ospitare eventi di ogni genere. Per rendere ancora più memorabile il soggiorno, il resort dispone di otto camere confortevoli, ognuna arredata in modo unico e dotata di comfort extra, come vasche idromassaggio, docce emozionali o mini-spa.

Queste stanze offrono un rifugio incantato per gli ospiti che desiderano prolungare il loro soggiorno dopo eventi speciali come matrimoni, lauree, battesimi o cresime. Il Ravida Resort promette un’esperienza indimenticabile, sia per il palato che per l’animo. Un piccolo lusso da concedersi, immersi nella Storia e nella bellezza di Pompei.

La cucina del Ravida Resort

Lo chef nella foto di Enrico De Nigris

Lo chef Giuseppe Auricchio, originario di Terzigno, porta avanti una filosofia culinaria che abbraccia le radici della tradizione.

Incarna il calore e la familiarità della cucina della nonna, donandole però quel tocco di innovazione che nasce da approfonditi studi e da audaci esperimenti.

La ricerca costante dell’eccellenza e dell’esclusività rappresenta un pilastro fondamentale della sua arte culinaria.

Maestro nella cucina di mare, lo chef Auricchio si distingue per la sua maestria nel trattare il pescato fresco. Garantisce così qualità e sorprese culinarie che lasciano a bocca aperta i suoi clienti.

Pur dedicandosi principalmente alla cucina di mare, lo chef non dimentica le radici e riserva un posto speciale nel suo menu alla Genovese napoletana, un omaggio sentito all’amata nonna Teresa.

Il mitico sugo partenopeo di cipolle e carne fa anche da topping per le montanarine tra appetizer e starter. Esso viene preparato in versione Alleanza Slow Food con le tre cipolle campane di Alife (CE), Airola (BN) e Vatolla (SA), presìdi Slow Food.

La stagionalità del carciofo di Schito

Auricchio segue con cura il ritmo delle stagioni e al momento i carciofi sono i protagonisti indiscussi nelle sue creazioni culinarie: ripieni di patate e provola, vengono serviti con un condimento di prezzemolo, pesto d’aglio, sale e pepe, insieme alle foglie esterne affumicate con maestria.

Non può mancare in primavera una piccola eccellenza del territorio, il carciofo violetto di Schito di Castellammare di Stabia, coltivato sotto le anfore di terracotta.

Un presidio Slow Food da assaggiare nel tris di amuse-bouche che spesso fa arrivare dalla cucina insieme a montanarine e mini bun con polpo.

O nell’antipasto di salmone selvaggio dell’Alaska, marinato agli agrumi con sale e zucchero, innaffiato da un ottimo Greco di Tufo DOCG delle Cantine Benito Ferrara, annata 2022.

Accompagnato da una focaccina cotta nella cenere, da farina macinata a pietra e con 70% di idratazione, così simile al panis pompeiano raffigurato su quell’affresco, riemerso recentemente agli scavi, che suggeriva un antenato della pizza tra gli antichi romani.

I primi piatti

Ma il piatto forte di Giuseppe Auricchio è senza dubbio il suo straordinario risotto ai gamberi.

Utilizzando il riso vialone nano come base, esalta i gamberi rossi di Mazara con una delicata combinazione di pepe rosa e lime, regalando un’esplosione di sapori che sa deliziare i palati più raffinati.

Non da meno la pasta fresca all’uovo “tirata” due volte che racchiude un goloso ripieno di stracciata: dei ravioli accompagnati da una dadolata e da un carpaccio di branzino, immersi nell’acqua di vongole con verdurine.

Un mix di contrasti terra e mare, e di consistenze, innaffiato sapientemente da un buon Greco di Tufo Devon delle Cantine Caggiano, annata 2022.

Accompagnato da un mini bun agrumato e cotto al vapore e con idratazione al 71%, ottimo per la zuppetta finale.

I secondi piatti

Auricchio propone tra i secondi piatti di carne un pollo di ispirazione francese nella sua preparazione e nell’impiattamento, rigorosamente ruspante, allevato a terra, e cucinato secondo tre modalità differenti di cottura.

Una coscia alla cacciatora ripiena e cotta su carboni, con pomodorino aromatizzato al timo; un petto di pollo erborinato CBT, cotto a bassa temperatura, alle erbe; e una sfera di pulled chicken wings (alette di pollo sfilacciate e insaporite), impanata coi corn flakes e poi fritta.

Il tutto accompagnato da un pane ai cereali da farina di ceci, 24 ore di lievitazione e con prefermento biga.

Il Primitivo di Manduria DOP Papale della cantina Varvaglione, annata 2020, molto strutturato, rappresenta l’abbinamento più consono a una carne secca e ben condita.

La storia dello chef Auricchio

La Tartelletta dolce di Chef Auricchio

La passione per i fornelli di Giuseppe Auricchio è sbocciata fin dalla sua giovinezza: un’infatuazione precoce per l’arte culinaria, un desiderio di emozionare attraverso il cibo.

Fin da bambino ha mostrato un interesse vivido nel creare piatti che, sebbene semplici in apparenza, sprigionassero una ricchezza di sapori autentici e genuini.

La sua carriera ha avuto inizio a soli 13 anni e nei successivi cinque ha affinato le sue abilità presso l’IPSSAR De’ Medici di Ottaviano, dove ha conseguito il diploma alberghiero.

Il suo percorso formativo lo ha portato a immergersi in cucine di alto livello, sia in Italia che all’estero.

Ha maturato esperienza con il Team Campania, guidato dallo chef Spina, ed esplorato la raffinata cucina gourmet accanto allo chef Aversa al ristorante Il Buco di Sorrento. Recente la sua partecipazione alla fiera Cibus di Parma, dove è stato protagonista di uno showcooking nella San Marzano DOP Square, lo stand di Solania, l’azienda leader nel settore della raccolta, trasformazione e produzione del mitico oro rosso dell’Agro Sarnese Nocerino.

Il dessert al Ravida

Si raccomanda di concludere il pasto presso il Ravida con una vera gemma di pasticceria. Il riferimento è alla tartelletta di pasta frolla alle mandorle, lemon curd, fragoline e meringhe bruciate.

Una creazione che gli ha permesso di conquistare il cuore di sua moglie – rivela con orgoglio -, attraverso la combinazione di sapori raffinati e una presentazione impeccabile.

Non da meno il Sottobosco: una mousse di nocciola a tre punte su un terriccio di crumble al cacao e rhum, con meringhe, mirtilli, lamponi e fiori eduli. Questa conquisterà il vostro cuore invece, ne siamo sicuri.

Ravida Resort Restaurant

Indirizzo: Viale Unità d’Italia, 51, 80045 Pompei (NA)

Tel. 081 399 2266

Facebook

Instagram

TikTok

*Le foto selezionate provengono, previo accordo, dalle pagine social del Ravida Resort, oltre allo scatto dello chef fatto da Enrico De Nigris. Integrazioni testi sui piatti a cura del giornalista Renato Aiello.

The following two tabs change content below.

Gian Mattia Bruno

Classe ’99, nato a Cosenza e laureato in Filosofia e Storia, da sempre appassionato di scrittura, curiosità e novità. Negli ultimi anni ha avuto l’occasione di lavorare come autore televisivo per i programmi “Magic Time” ed "Aggiungi un posto a Tavola" in onda su Alma TV e come co-autore del libro “Sorridere e Giocare fa bene al Cuore”. Da articolista ha collaborato con la testata online Decripto.org e con il quotidiano "Il Mattino" di Padova. Frequenta attualmente il c.d.l. magistrale in Scienze Filosofiche presso l’università di Padova.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *