Epica la serata flegrea al Wip

Nella serata dello scorso martedì il Wip Burger & Pizza ha dedicato, per i suoi ospiti più esigenti, una serata all’insegna della terra flegrea, notoriamente scrigno di storicità, cultura ed eccellenze agroalimentari.

Al Wip una serata tutta Flegrea

La decisione di Domenico Fortino e Lorenzo Oliva di ricreare la peculiare gastronomia flegrea, attraverso un nuovo studio tra impasti e condimenti, è scaturita dal loro forte senso di ospitalità, tratto distintivo del Wip Burger & Pizza, finalizzato a esaltare le caratteristiche dei vini della cantina Il Quarto Miglio, affermata azienda vitivinicola a Nord di Pozzuoli.

Una serata organizzata dal Wip con l’associazione culturale Identità Mediterranea che è partita da lontano

Per poter imbandire la tavola con la tradizione culinaria flegrea, è occorsa infatti una visita sul posto, una visita itinerante che da Pozzuoli ha portato Domenico e Lorenzo a percorrere il litorale, passando per Bacoli, per poi virare di bordo fino alla cittadina di Quarto, accolti da Ciro Verde, patron della cantina Il Quarto Miglio.

È così che è nata la serata “Morsi & Sorsi” del 25 marzo scorso, frutto dell’inclinazione del team del Wip alla curiosità, alla sperimentazione e alla conoscenza pratica che da oltre un decennio ha reso questa fucina dei sapori un punto di riferimento per artigiani e intenditori, restituendo Nocera Inferiore quale meta di rilievo nel panorama gastronomico regionale, e non solo.

La descrizione del menu al Wip

Per rompere il ghiaccio si è iniziato con un brindisi a base di “Momenti”, uno spumante di falanghina extradry che ha accompagnato spicchi di pizza al padellino di pasta e patate, uno dei must più recenti e apprezzati al Wip.

Si é proseguito con la falanghina dei Campi Flegrei doc del 2022, abbinata al padellino con impasto al caffè, crema di cicerchie, cozze impepate e anello di cipolla piastrata, in onore della tradizione sia contadina che marinara di Bacoli.

“Harmonia”, falanghina biologica del 2021, ha colmato il calice dedicato alla pizza napoletana contemporanea, frutto di un impasto di grano 0, altrettanto biologico, con una declinazione del classico scarpariello, questa volta preparato con il pomodorino cannellino dei Campi Flegrei.

Il “Macchia Bianco” del 2018, altro vino a denominazione flegrea, ha accompagnato il tatiello puteolano e la minestra maritata.

Per l’ultima portata salata, a fare da abbinamento è stato il piedirosso dei Campi Flegrei doc del 2022, proposto con il crostone con ragù alla genovese e il suo pulled beef.

Lodevoli le preparazioni in cucina eseguite dal resident chef Alfonso Rega che, oltre al sugo di cannellino flegreo, il tatiello, la minestra maritata e la genovese, si è cimentato nella preparazione, ottimamente riuscita, del migliaccio dolce con scorza di mandarino dei Campi Flegrei. Una menzione speciale va alle sorprese dolci, frutto della maestria di Lello Romano: direttamente da Solofra, e per la delizia degli invitati, è stata assaggiata la colomba agli agrumi abbinata al gelato di mela annurca della rinomata pasticceria Gran Caffè Romano.

Le conclusioni di un ospite d’eccezione al Wip

Il parterre in sala, costituito da ospiti di rilievo, non ha potuto che confermare tanto la qualità dei vini, quanto la capacità lodevole del forno e della cucina del Wip di cimentarsi in esecuzioni nuove, perfettamente riuscite al primo colpo. Tra gli ospiti presenti Giuseppe Napoletano di Solania, che nel gradire il vino della cantina Il Quarto Miglio, ha levato il calice ricordando ai commensali tutti che il cibo è convivialità, che “noi siamo ciò che mangiamo” e che l’Agro Nocerino è fatto di gente operosa che sa generare valori sociali ed economici, oltre che esprimere virtù, generosità ed inventiva.

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Gaetano Cataldo

Salernitano del 74', precisamente di Castel San Giorgio. Nel bagaglio non gli manca mai il sestante e un cavatappi: ha trascorsi da navigante, con all'attivo 13 giri del mondo ed assaggia professionalmente il vino da almeno un ventennio. Quindi, grazie a un mestiere ha visitato un sacco di Paesi e con l’altro ha imparato a gustarne sapori, differenze e sfumature, incarnando, traducendo e stabilendo la relazione tra il Vino e il Mare, ben prima che fosse coniato il termine “underwaterwine”. È giornalista pubblicista, F&B manager, assaggiatore tecnico di salumi, idro-sommelier e docente della Scuola Italiana Sake, primo ad aver enunciato, con dettagliate motivazioni,la compatibilità tra il fermentato di riso e la Dieta Mediterranea. Ha fondato Identità Mediterranea nel 2016, piccola associazione di cultura con la quale ha creato, assieme a Roberto Cipresso, il famoso Mosaico per Procida, prima bottiglia a celebrare un capitale italiana della cultura, poi l'ha portata un attimo al Papa, citandogli Giordano Bruno, ed è stato nominato miglior sommelier dell'anno al Merano Wine Festival nel 2022. Non contento ha reso Mosaico per Procida vino della trascendenza e lo ha donato a San Gennaro. Insomma, non è proprio uno che se ne sta col calice in mano.

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