I vini autoctoni delle Marche e della Campania si incontrano a Io Vino 2025

Il 16 marzo 2025, nella splendida cornice del Courtyard Hotel by Marriott Roma Central Park, è tornato Io Vino. L’evento promuove i vitigni autoctoni delle Marche e della Campania attraverso degustazioni e masterclass

Il 16 marzo 2025, il lussuoso Courtyard Hotel by Marriott Roma Central Park è stato il teatro della kermesse Io Vino 2025. L’evento, ideato e organizzato da Romina Lombardi e Manilo Frattari, ha lo scopo di celebrare i vitigni autoctoni delle Marche e della Campania e, soprattutto, raccontare la storia e le tradizioni vitivinicole di queste due grandi regioni. Le sale dell’hotel hanno ospitato degustazioni, masterclass e incontri con i produttori. Un vero e proprio viaggio nella tradizione enologica di queste terre. Gli ospiti, oltre ad assaggiare i vini in esposizione, hanno potuto partecipare alle due masterclass (una sul Ribona e una sull’Asprinio d’Aversa) e alla presentazione con degustazione del libro “Calici & Spicchi”.

Presentazione del libro “Calici & Spicchi” di Antonella Amodio con degustazione

Quando si pensa a cosa bere con la pizza la prima cosa che viene in mente è la birra. La giornalista Antonella Amodio, con il suo libro “Calici & Spicchi”, ha voluto ribaltare questa concezione, sostenendo che ai lievitati si può accostare anche un calice di vino. “Le pizze – racconta l’autrice – erano storicamente abbinate al vino. Nel 1800, epoca cui risalgono le prime pizzerie nella città partenopea, era consueto mangiarle accompagnate dal vino. Il motivo per cui si è affermato in epoca moderna l’abbinamento pizza e birra risale alla fine degli anni Settanta e allo scandalo del metanolo, che ha spinto molte persone a diminuire nettamente il consumo del vino. Io ho solo voluto riportare in auge questo matrimonio felice. L’importante è riuscire a trovare il perfetto bilanciamento tra i sapori”. Nel suo libro, la giornalista ha accostato a una selezione di 101 pizze d’autore altrettanti vini. 

Nel corso della presentazione, per dimostrare questo connubio perfetto, a 4 spicchi di pizza d’autore sono stati abbinati altrettanti calici di vino. Il pizzaiolo Giacomo Garau della pizzeria “Olio&Basilico” ha presentato la sua bufalina e la consistenze di carciofo alle quali sono stati, rispettivamente, affiancati l’Asprinio d’Aversa dell’azienda Luca Paparelli Vignaiolo in Galluccio e il Ribona dell’azienda Capinera. Invece, le creazioni di Giancarlo Casa de la “Gatta Mangiona”, ovvero la margherita con bufala e la tosco-emiliana, sono state accostate rispettivamente all’Asprino d’Aversa di Masseria Campito e al Ribona de i Tre Filari.

Le masterclass di Io Vino 2025: Ribona e Asprinio

Questo evento ha permesso di conoscere più da vicino il Ribona e l’Asprinio di Aversa e i loro produttori. Pierpaolo Rastelli, influente giornalista del Gambero Rosso e critico enogastronomico, ha guidato i partecipanti alla prima masterclass nella degustazione di dieci differenti tipologie di Ribona, vitigno autoctono del patrimonio viticolo marchigiano e cultivar di una regione a ricca di coltivazioni indigene. La seconda degustazione si è incentrata sull’Asprinio d’Aversa. Alessandro Marra, vice curatore di Slow Wine e influente critico enogastronomico, ha mostrato le peculiarità di questo vino campano di grande fascino.

La premiazione di Io Vino 2025

L’evento si è concluso con la cerimonia di premiazione che ha decretato i vini migliori. Una giuria specializzata ha assegnato il “Premio della Critica – Miglior Asprinio d’Aversa 2025” al vino Terre del Volturno Asprinio Corba Antica 2023 dell’azienda Novantanovesima Grotta di Aversa (Caserta), e il “Premio della Critica – Miglior Ribona 2025” al vino Colli Maceratesi Ribona 2021 di Podere Sabbioni di Corridonia (Macerata). Un ruolo determinante lo ha assunto anche il pubblico partecipante. Infatti, gli ospiti hanno potuto esprimere la propria preferenza e votare la cantina migliore. Il “Premio del Pubblico – Miglior Cantina 2025” è andato alla Cantina Antonio Molettieri di Castelfranci (Avellino).

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Matteo Cicarelli

Sono Matteo e sono laureato in Lettere Moderne e in Editoria e Scrittura. Fin da quando sono piccolo amo raccontare storie. La gastronomia è una delle mie più grandi passioni e adoro parlarne, anzi… scriverne.

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