Una chicca del menù: il “Ragù che pensa”
“La bontà di ogni cibo passa dall’amore di chi lo ha prodotto”: il gastronomo e titolare della rosticceria Sapori di Napoli in questa frase condensa il senso dell’artigianato insito nella gastronomia. Il punto di vista dell’imprenditore di Nola, Gennaro Galeotafiore, è stato un interessante approccio alla conoscenza di una realtà produttiva storica del napoletano.
Galeotafiore spinto dalla sua passione per il fritto di qualità, tradizione gastronomica molto viva a Napoli oggi identificata come street food partenopeo, alla fine degli anni 90 ha fondato un’azienda specializzata nella produzione del fritto: arancini di riso, crocchè di patate, calzoncelli, frittura mista all’italiana, baccalà in pastella e altre pietanze gastronomiche tipiche della Napoli storica, sono il core business del progetto.
Non a caso l’azienda si chiama Sapori di Napoli: le linee di prodotti freschi e surgelati, presenti nella GDO e nei canali di distribuzione Horeca, racchiudono un’esperienza gastronomica tutta partenopea da consumare a casa e in ogni momento della giornata.
Oltre all’amore che non deve mai mancare per chi lavora nella sommistrazione di alimenti, Galeotafiore spiega che il segreto è rimanere legato al territorio regionale: “con Sapori di Napoli ho sposato un progetto del territorio – spiega lo chef imprenditore – in cui utilizzo prodotti che sono espressione del lavoro di allevamenti locali, come la carne di maiale e di vitello presa dal beneventano, ingrediente principe per il mio Ragu che Pensa”.
Sapori di Napoli è anche una rinomata trattoria ubicata nel territorio fra Nola e Cimitile che allieta il palato dei suoi clienti con le specialità di fritto e gastronomia tipica, dove impiega la sua specialità di ragù napoletano.
“La carne che scelgo proviene dai territori in cui, per tradizione, vengono portati avanti allevamenti di animali in grado di dare carni pregiate e genuine. A differenza del napoletano – ha spiegato Galeotafiore – dove le persone non hanno più la propria stalla nella propria casa, nel beneventano ci sono realtà produttive storiche che sono rimaste ancora intatte. Per il Ragù che pensa, una tradizione culinaria che risale agli anni 40, mi rivolgo a questi piccoli e storici produttori del mio territorio”.
Lo storico ragù rende unico il ripieno di parmigiane di melanzane e le pizze riccamente condite del pizzaiolo Gaetano Carponi:
“la pizza sta vivendo un momento di rinascita, qualitativamente parlando – ha spiegato Galeotafiore – grazie a una filiera di produzione in cui i pizzaioli, sempre più aggiornati, collaborano con i biologi dei mulini che permettono di unire bontà e digeribilità nel prodotto pizza. Noi sposiamo a pieno questa tendenza: abbiamo in programma di collaborare con un’azienda specializzata in antichi grani siciliani”.
Tra le specialità della pizzeria targata Sapori di Napoli il titolare annovera la “Patriota”: il disco di pasta viene condito con bolognese di mortadella, fiori di zucchina e schiumata di ricotta. Un’altra chicca gastronomica è la “Pizzone”: sempre base di pizza con un condimento che celebra la più autentica tradizione culinaria di Napoli: polpetta di melanzana unita al ragù che pensa, leitmotiv della cucina, è braciole ripiene con formaggio, pinoli, pepe e passeri (uva sultanina).
Carmine Telonico
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