Nelle sale di Allegrìo a Roma si fondono l’arte e l’enogastronomia

Allegrìo ha aperto le sue porte lo scorso 23 ottobre per avviare il progetto La Gioia di Vita in una cena a 4 mani. Scopo dell’evento del ristorante capitolino era quello di celebrare l’arte e la cultura del cibo.

Via Vittorio Veneto è uno dei simboli di Roma, soprattutto della Dolce Vita celebrata nell’omonimo film di Federico Fellini. Questa strada diventò l’emblema del fermento artistico e intellettuale degli anni Sessanta. Al civico 114 di questo splendido viale alberato sorge il ristorante Allegrìo, dove ancora oggi si può respirare quell’eccitazione culturale di un tempo. Infatti Sabrina Corbo, la creative director del progetto, ha voluto realizzare un locale che valorizzasse l’arte e la cucina.

L’ambiente di circa 600 metri quadrati è diviso in quattro sale. In ognuna di queste si tenta di trasmettere una determinata emozione: dalla gioia all’amore, senza dimenticare la fortuna. Ogni stanza è stata pensata e arredata da grandi artisti, con lo scopo di far emergere uno stato d’animo ben preciso. In tal modo è possibile vivere un’esperienza gustativa unica. Per la prima volta è il luogo che si adatta all’ospite.

Il fil rouge del progetto, che tiene unite tutte queste differenti anime, è però quello di regalare un’esperienza enogastronomica indimenticabile ai propri clienti, attraverso un connubio di piatti locali e regionali romani e della pizza partenopea. Questa unione è ben rappresentata dallo chef Daniele Cretì e dai pizzaioli Ivano Veccia e Peppe Aiello. La molteplicità di anime del locale si ritrova anche nella cucina, in cui c’è un costante richiamo alla tradizione, ma allo stesso tempo si mostra il desiderio di distanziarsi, di voler dare una propria impronta.

Allegrìo, il 23 ottobre, ha aperto le sue porte per dare il via al progetto La Gioia di Vita in una cena a 4 mani. Un’iniziativa che aveva lo scopo di celebrare la cultura del cibo. Si sono incontrate due anime, quella partenopea e quella capitolina. Infatti dopo l’entrée e l’antipasto è stata la pizza a rubare subito la scena.

Lo scopo del menu era quello di sorprendere gli ospiti. Infatti la cena si era aperta con un’entrée e un antipasto dello chef Daniele Cretì. Dopo la cialda di riso, su cui era adagiata una cozza grigliata, il tutto ricoperto da una spuma di patate, è stato il momento dell’antipasto. Quest’ultimo consisteva in un carpaccio di manzo, gel al mandarino, briciole di pane e scaglie di Grana Padano.

Il barman ha deciso di affiancare a queste due pietanze il Sunset, ovvero un cocktail di benvenuto, con l’obiettivo di divertire i commensali. Ciò che ha stupito di più è stata la composizione. Una piccola coppa di ghiaccio, ripiena di soda al mandarino e al bergamotto, che a contatto con l’alcol si scioglieva lentamente. In questo modo, il liquido al suo interno ha insaporito il mix di bitter select  e ab myntha selection.

A questo punto, dopo le prime due pietanze, è entrata in scena la vera protagonista della serata: la pizza. Sono state proposte 4 diverse creazioni, due realizzate da Ivano Veccia e Peppe Aiello e le altre due da Sasà Marucci, pizzaiolo fondatore della Pizzeria I Masanielli a Caserta. Questa degustazione si è aperta con Zucca e tartufo, per celebrare l’autunno appena iniziato, seguita poi da I quattro pomodori, condita con 4 tipologie di pomodori, di diversa forma e consistenza. In Porci e Porcini si volevano celebrare i funghi porcini e la pancetta di maiale nero di Cedrone Casalvieri. File Rouge, invece, ha rappresentato la contemporaneità e l’innovazione: una pizza con tre tipologie di cotture – il che l’ha resa croccante e morbida allo stesso tempo -, sulla quale si adagiavano una tartare di tonno rosso, un velo di cipolla, olive disidratate e dei pomodori datterini.

La degustazione si è chiusa con L’oro di San Gennaro, il dessert realizzato dal napoletano Mario Di Costanzo: una cialda di cioccolato alla fragola e due bon bon di cioccolata e liquirizia ripieni rispettivamente di una coluis al lampone e all’albicocca.

I piatti sono stati tutti accompagnati dallo Champagne Extra-Brut Lombard e dallo Champagne Brut 1er Blanc de Noirs, entrambi scelti dal sommelier Davide Gelormini.

Locale: Allegrìo, Via Vittorio Veneto 114, Roma.

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Matteo Cicarelli

Sono Matteo e sono laureato in Lettere Moderne e in Editoria e Scrittura. Fin da quando sono piccolo amo raccontare storie. La gastronomia è una delle mie più grandi passioni e adoro parlarne, anzi… scriverne.

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