Origine
Le mandorle pralinate sono tra le leccornie che più si trovano nelle fiere nelle sagre di paese. Il loro odore zuccherino fa venire l’acquolina in bocca a chiunque, viene dunque da chiedersi come sia nato questo dolcetto così buono.
Sono stati i Fenici a portarle in Italia, durante i primi scambi commerciali; tuttavia hanno avuto maggior apice durante il Medioevo, quando si iniziò a diffondere la nutraceutica (la medicina derivata dalla nutrizione).
Secondo questa scienza, le mandorle infatti sono – come le definiremmo oggi- dei “super food” e infatti fino al 1700 sono state utilizzate soprattutto come rimedi per la fertilità (per lo stesso motivo vengono inserite anche nei confetti).
Mandorle pralinate: le addormetasuocere
Durante le sagre, le fiere e i palii, dunque queste mandorle ricoperte di zucchero caramellato venivano vendute dai commercianti e iniziarono ad essere comprate soprattutto dai giovani spasimanti. Ecco il perché.
Dal momento che durante il Medioevo l’igiene orale non era il massimo, le persone più anziane avevano difficoltà a masticare. Le mandorle pralinate, dunque potevano essere “succhiate” fino a sciogliersi, senza essere masticate.
Detto questo, i giovani ragazzi erano soliti a portarne un sacchetto alle madri delle loro amate, così da “addolcirle” e distrarle mentre erano in compagnia della loro amata, da qui il nome “addormentasuocere“!
Mandorle pralinate oggi
Oggi si trovano ancora durante le feste, insieme alle caramelle gommose e allo zucchero filato. Ma si trovano, ormai, anche quotidianamente nelle pasticcerie e nei supermercati.
Sono poi molto semplici da fare in casa: basta unire mandorle, zucchero e acqua e cuocere tutto. Si possono poi pralinare non solo le mandorle, manche arachidi, nocciole, noci e altri tipi di frutta secca.
Insomma, anche se non c’è più bisogno delle “addormentasuocere” sono comunque perfette per fare un dolce regalo, anche per sè stessi.
Simona Celentano
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