
Dinanzi ad un panorama mozzafiato, illuminato dalle prime luci d’autunno, si è svolta a Palazzo Petrucci, ”L’olio nell’alta cucina”, la masterclass organizzata da OnlyExtra e dedicata agli chef, ai pizzaioli, ai ristoratori e agli esperti del settore.
Durante il corso della mattinata due grandi eccellenze della nostra terra, l’Asprinio di Aversa e le specialità della Stella Michelin Lino Scarallo, sono state riunite intorno all’olio extravergine, vero collante di questo momento.
Dopo l’intervento dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che ha sottolineato la necessità di investire affinché la Regione Campania venga riconosciuta come produttrice non solo di olive, ma soprattutto di olio eccellente, si è proceduto agli abbinamenti.
La masterclass, guidata da Nicolangelo Marsicani e Laura Dal Sacco, ha visto abbinati 4 oli a 4 piatti dello chef stellato Lino Scarallo, esaltati dal wine pairing dei vini della Masseria Campito.

Tra questi, il “tagliolino di calamaro con vongole veraci e alghe croccanti” abbinato all’olio Chiara Marsicani e all’Asprinio Atellanum.
La seconda portata invece, il “cipollotto, cavolo nero, gamberi rossi, guanciale e verbena” è stata abbinata all’ Algoritmo 2022 dop Marsicani e all’Asprinio Spumante Priezza.
A seguire “spaghettone con estratto di prezzemolo, cannolicchi e finferli”, associato all’olio Rodyum Freedom e all’Asprinio Atellanum.
Come secondo piatto “spigola con peperoncino verde, pesca gialla e yogurt di mandorla” abbinata all’olio Alterego Marsicani e all’Asprinio Spumante Drengot.
Per concludere la ben nota “stratificazione di pastiera” anch’essa abbinata alle bollicine dell’Asprinio Priezza.
Durante il simposio OnlyExtra, moderato dal giornalista Vincenzo Pagano, direttore di “Scatti di Gusto”, Nicolangelo Marsicani, produttore dell’omonimo olio e oggi anche consulente, ha caldamente sostenuto che i produttori non dovrebbero limitarsi agli oli da varietà locali.Impiantare cultivar di olive di altre regioni può significare creare degli extravergini nuovi grazie all’adattamento con il terroir locale e dare vita a dei magnifici blend.


Redazione La Buona Tavola
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