Pizzeria Il Solito Posto, una storia di rinascita nel cuore di Caserta

Quella de Il Solito Posto, pizzeria nel cuore di Caserta, è una storia di resilienza nel vero senso del termine. Nonostante alcune difficoltà che hanno seriamente rischiato di far “sparire” questo punto di riferimento per la città, la forte determinazione di un paio di ragazzi, Marco Papa e Davide Iodice, è stata provvidenziale, salvando il progetto e adattandolo alle attuali esigenze di mercato. Un felice esempio di “trasformazione” che ha impedito a Il Solito Posto di essere risucchiato dal freddo oblio della crisi economica.

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Davide e Marco, giovani pizzaioli ma con tanta esperienza

Il maestro Franco Pagliaro e il legame con Caserta

L’attuale sede al numero 63 di Via Vivaldi è solo l’ultima della storia di questo nome molto noto a Caserta e dintorni. In principio, il precedente proprietario Francesco Pagliaro -detto Franco- aprì una pizzeria chiamata La Botte poco più che ragazzo. L’originalità delle sue creazioni nel corso degli anni ne fece uno dei pizzaioli più apprezzati della zona, con file di clienti attratti da pizze particolari come le celebri Croce e Delizia, la Montanara e la Carabiniera. In altre parole, egli fu un pioniere dell’alta pizzeria cui oggi siamo tutti abituati. Proprio da questo meritato successo nacque l’esigenza di puntare più in alto con un locale meglio attrezzato e spazioso. Fu così che nel 1990 viene aperto un nuovo corso con la nascita de Il Solito Posto.

Divenuto un affermato maestro, Franco aprì le porte della nuova pizzeria di Via Vivaldi (in una sede diversa da quella attuale) anche a quei giovani che volevano avvicinarsi al mondo della ristorazione. Che fossero lavapiatti, camerieri o pizzaioli alle prime armi, il maestro non faceva distinzioni. I valori dell’educazione, della professionalità e la passione in cucina vennero trasmessi a diverse generazioni di giovani, alcuni dei quali poi diventarono futuri maestri pizzaioli. “Il Solito Posto era una vera e propria palestra di vita”, ricordano con nostalgia i ragazzi, entrambi discepoli del maestro. La pizzeria si trasformò in un raggio di luce e legalità dentro un territorio purtroppo attraversato da non pochi problemi, soprattutto sul mercato del lavoro.

La morte di Pagliaro, avvenuta nel 2017, è stata un durissimo colpo per la città, per i colleghi e per tutti coloro che in lui hanno visto per anni una colonna portante dell’arte della pizza a Caserta, nonché una figura quasi paterna. Come racconta ancora Marco, all’epoca pizzaiolo del locale insieme all’amico e socio Davide, la gestione è poi continuata grazie al desiderio dei familiari di Franco (la moglie Erminia e la figlia Dana) di portare avanti Il Solito Posto.

Rinascere dalle ceneri: Il “nuovo” Solito Posto

Sentendo il “peso” di quella che ormai era diventata una vera missione, Marco e Davide si sono caricati sulle spalle il futuro de Il Solito Posto, di fatto legandolo anche al proprio. Nonostante i dubbi e i rischi, alla fine hanno deciso di non far morire il nome e la fama del locale che tanto gli aveva dato, trovando un accordo con i precedenti proprietari, felici di vedere che gli sforzi di una vita non sarebbero stati spazzati via. I ragazzi hanno radunato una squadra di fidati colleghi, e riaperto Il Solito Posto nella sede attuale.

Dovevamo farlo. Per noi, per il nostro territorio, per Franco ed Erminia, per i clienti affezionati al locale. Ma soprattutto anche per la città. Caserta ha bisogno de Il Solito Posto”, afferma con orgoglio Marco. Basti pensare che la clientela ha fin da subito chiesto ai nuovi gestori la Croce e Delizia che preparava Franco, un tripudio di odori e sapori del territorio irrinunciabile per i casertani (pizza fritta con pomodoro, basilico e formaggio).  

Infatti, Marco e Davide sono stati tra i primi pizzaioli della città a rimettersi in attività alla prima occasione utile concessa dalla crisi pandemica. Una vera storia di determinazione e riscatto che merita di essere raccontata. “Cerchiamo di trasmettere gli stessi valori che abbiamo appreso sul campo. Da noi anche il lavapiatti può imparare a fare il pizzaiolo se lo desidera. Ci interessano persone con voglia di migliorarsi e tanta ambizione. L’educazione è alla base di tutto”. Il maestro Franco Pagliaro sarebbe certamente orgoglioso di questi ragazzi che hanno scelto di investire sul e per il territorio che li ha cresciuti.

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Un primissimo piano della cottura in forno a legna

Tradizione, semplicità e fedeltà all’arte della pizza

La nuova gestione rappresentata da pizzaioli giovani e con tanta voglia di emergere offre praticamente ogni formato di pizza: classica, in teglia, al taglio, calzoni e a portafoglio. Eccellenze casertane come pomodoro, olio EVO e mozzarella di bufala vengono valorizzati dalle creazioni di Marco e Davide che hanno avuto l’opportunità di formarsi presso il maestro Franco Pagliaro, facendo propri gli attrezzi del mestiere. Tra le pizze offerte, assolutamente da provare, ci sono l’Agricola e la Cacio, pepe e guanciale. Altrettanto meritevoli di menzione sono la DOC con bufala, grana, e datterino rosso, così come la saporita pizza con la parmigiana e la Gusto Verace. Tra i calzoni figurano uno squisito connubio di zucca e alici con fiordilatte e zest di limone, e anche un calzone romano ai quattro formaggi con guanciale.

Quella descritta è solo una parte dell’ampio menù de Il Solito Posto. Infine, non mancano sfiziosità che spaziano dalla friggitoria alle frittatine e montanarine, fino a panini e hot dog. Per quanto riguarda le materie prime, Marco confessa che in troppi puntano sulla quantità a discapito della qualità. “Il mercato tende a concentrarsi esclusivamente sui tipi di impasto, anche per fare maggiore presa sul pubblico. A mio parere è ancor più importante il trattamento sia dell’impasto che di qualsiasi prodotto circoli in pizzeria. Noi usiamo quello per pizza napoletana abbastanza idratato e questo ci basta. Chiunque voglia entrare e vedere come lavoriamo è ben accetto”.

Come osserva Marco, la pizza non è fatta di solo impasto, ma di tante attenzioni che servono tutte a garantire un risultato finale eccellente. Proprio la trasparenza verso il pubblico, inoltre, è alla base della scelta di non lavorare per il momento con il gluten free. Questo tipo di impasto richiederebbe spazi e laboratori dedicati che certamente in futuro saranno a disposizione di Marco e Davide.

Il futuro de Il Solito Posto è un ritorno al passato

Il Solito Posto si trova in punto strategico della città campana. Praticamente di fronte alla stazione ferroviaria e alla magnifica Reggia di Caserta. La pizzeria è collocata nel raggio di poche decine di metri da alcuni dipartimenti dell’ateneo “Luigi Vanvitelli”, ponendosi come meta preferita dalla platea universitaria della zona. Il locale ha un taglio giovanile con colori vivaci e un arredamento informale e accogliente e con pochi posti a sedere. “Non inseguire l’amore, insegui la pizza” è il simpatico motto che si trova sia sulle pareti che sulle divise dello staff. L’ideale per una pausa da lavoro o dai corsi universitari. Senza contare che viene offerto anche un servizio di consegna a domicilio.

Tuttavia, nonostante il “nuovo” corso de Il Solito Posto sia ben avviato, Marco afferma che quanto ottenuto non è certo un punto d’arrivo. “Prima o poi la nostra pizzeria tornerà ad essere quella di un tempo. Ogni sforzo che facciamo ci avvicina di più a quest’obiettivo che ora sembra lontano. Un domani Il Solito Posto avrà una sede più grande e con centinaia di posti a sedere. Abbiamo avuto la capacità di adattarci, con un format diverso, alle nostre attuali possibilità, ma speriamo di tornare ai fasti del maestro Franco”.

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Al centro del progetto c’è la qualità di tutte le materie prime

Pizzeria Il Solito Posto

Via Vivaldi, 63 – 81100, Caserta
Tel: 345 258 2883

Mail: davideiodice07@gmail.com
Aperto a pranzo e cena – domenica chiuso

Orari: 10-15.30, 18-23.30

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Mario Rafaniello

Mi chiamo Mario Rafaniello e sono un dottorando di ricerca presso il dipartimento di Scienze Politiche di Caserta. Vivo a Sessa Aurunca e quindi mi muovo per gli articoli dei locali su questa zona e limitrofe, fino al basso Lazio. Per lavoro viaggio molto e mi occupo di usi e costumi nel mondo, quindi la maggior parte dei miei articoli riguardano viaggi, tradizioni e curiosità inerenti al cibo. Sia con la laurea magistrale che nel dottorato mi sono occupato di agroalimentare, in particolare made in Italy. Quando posso trasferisco parte delle mie ricerche negli articoli per la buona tavola magazine.

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