Ruah, il successo di un team lungimirante

Ruah, il sogno gastronomico proibito diventa una gustosa realtà.

Mangiare una pizza gourmet fino all’ultimo spicchio senza sentirsi in colpa, degustare consapevolmente un panino farcito o un piatto di pasta sapientemente condito, godersi un buon dessert a fine pasto con spensieratezza, non è più un’utopia.

Il sogno gastronomico proibito diventa una gustosa realtà. Gennaro Langellotti, chef patissier campano, e Rosanna Gallucci, sua complice e fedele sostenitrice, sono gli ideatori di un nuovo food&beverage concept ma anche i promotori di un menù totalmente low carb.

RUAH è il nome che il team Langellotti – Gallucci ha dato ad un locale dove “la cucina è fusion, la pizzeria è gourmet, il cocktail bar è creativo e la pasticceria è di un livello sopraffino”.

Qui la combinazione e la contaminazione sono complementari, si intrecciano perfettamente e danno vita ad un’esperienza culinaria ex novo. Al RUAH il lusso della modernità è accessibile a tutti; l’eccellenza enogastronomica è alla portata di tutti.

Non si tratta solo di utilizzare i migliori ingredienti o di mettere in pratica la propria arte con competenza e professionalità; il punto è cercare una soluzione per soddisfare le esigenze di “un altro pubblico”, avvicinandosi alla sensibilità di chi, per vezzo o per motivi di salute, non vuole rinunciare a stare e a sentirsi bene a tavola.

Da una farina esclusiva, accuratamente selezionata, nascono la pizza e il panino low carb, cioè a bassissimo contenuto di carboidrati, pensati soprattutto per chi ha sposato la causa salutista, gli sportivi ad esempio, o per chi è costretto a non osare, come i diabetici.

“La nostra offerta culinaria è decisamente salutare” – afferma Gennaro Langellotti – “I nostri piatti sono garantiti e certificati al tavolo perché producono solo benessere per il corpo”.

L’alternativa ad un gustoso secondo piatto di carne ha una nuova identità, doppia: una si chiama Robespierre, un panino gustosissimo, imbottito con una succulenta tagliata di manzo, rucola, mozzarella senza lattosio e scaglie di Grana Padano stagionato 36 mesi; l’altra, porta il nome di Manzetto, una pizza bianca con l’immancabile mozzarella senza lattosio, uno strato di cremosissimo gorgonzola su cui viene adagiata una tartare di manzo pregiatissimo e per finire un filo di olio di cocco, per non rinunciare ai grassi di qualità.

A chi pone particolare attenzione alla linea, Gennaro Langellotti propone Fit, la pizza condita alla base con mozzarella senza lattosio, fette di bresaola, ciuffetti di rucola fresca, una manciata di mandorle made in Puglia per il classico effetto crunch e, ancora una volta, l’olio di cocco aggiunto a crudo.

Gli stessi ingredienti vengono utilizzati per mantecare un fusillo fresco decisamente low carb. Per chi invece preferisce i sapori forti e intensi del mare accostati ai profumi dei frutti di stagione, la pizza Tunnarella si rivela la soluzione ideale: scarola piccantina, filetti di tonno agrumato e mozzarella senza lattosio.

La pizza e il panino low carb targati RUAH fanno parte di un menù completo a bassissimo livello di carboidrati, dove trova spazio anche un dessert sugar free preparato con cioccolato fondente al 90%, farina, albume d’uovo e dolcificante naturale.

Il segreto di una proposta culinaria così genuina e apparentemente complessa è il cuore che Gennaro Langelloti non smette mai di seguire quando si trova alle prese con i fornelli e la passione per il suo lavoro che da anni lo guida con costanza e lungimiranza; ovviamente non si può prescindere “dalla profonda conoscenza della materia”.

“Voglio che tutto sia impeccabile nel mio locale” – conclude lo chef patissier Langellotti, fiero di quel titolo, “primi nel meridione”, di cui si fregia, meritatamente.

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Felicia Mercogliano

Quando scrivo sono consapevole del gesto che sto per compiere ma non delle parole che userò. La mente si apre, i pensieri volano via, le parole arrivano a destinazione in un modo così naturale, il che mi sorprende ogni volta. Amo scrivere su carta, usare la penna, una matita, i colori. Sulla mia scrivania c’è sempre almeno un libro, la sua presenza mi sprona a fare di più e ogni volta meglio. Il contatto materiale per me è liberatorio, questo mi emoziona.

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