Dopo aver dedicato spazio al recente inserimento della tradizione del rum (o ron come lo chiamano a Cuba) leggero cubano nella prestigiosa lista UNESCO adesso è ora di…partire! Dal punto di vista burocratico e logistico recarsi nell’esotica Cuba è molto più semplice di quanto non sembri (a patto di averne la possibilità, naturalmente). Molti turisti sono “spaventati” dalle logiche comuniste dell’isola, dai problemi per futuri viaggi negli USA (a causa dell’inserimento di Cuba nella loro black list) e dalle voci discordanti su questa splendida realtà naturalistica. In questa piccola guida si prova a dare qualche suggerimento utile per godersi una vacanza nel paese caraibico senza troppi pensieri partendo da un’esperienza su tre città distribuite lungo almeno una settimana.
L’embargo, l’assenza di investimenti privati e una crisi economica abbastanza nota rendono Cuba una nazione che di difficoltà ne ha e non le nasconde. Tuttavia, il popolo cubano risulterà subito straordinario ai visitatori per il senso d’ospitalità, la voglia di parlare col prossimo e la resistenza alle avversità. E da mangiare? Qualche sorpresa c’è nella cucina cubana, frutto di influenze sia caraibiche che figlie del passato coloniale spagnolo.
Prima tappa: L’Avana
Il viaggio a Cuba non può che iniziare dalla capitale. Edifici fatiscenti si alternano a quartieri eleganti di epoca coloniale. Partendo dal cuore della città, la prima cosa da vedere è il Campidoglio (Capitolio nacional), in passato sede del Parlamento cubano e ancora oggi palazzo esteticamente rilevante sia all’esterno che all’interno. In questa zona, proprio come si vede spesso nei social, ci sono tante splendide auto d’epoca colorate e massicce quanto rumorose. La maggior parte fungono da taxi ed è possibile contrattare con i tassisti un tour delle principali attrazioni cittadine.
A pochi passi c’è la città vecchia (La Habana Vieja), patrimonio dell’UNESCO e crocevia di strade e culture. In quest’area i turisti potranno apprezzare piazze, monumenti e chiese che abbracciano diversi stili architettonici e di rilevante importanza storico-culturale. La capitale, in generale, si è sviluppata attorno a quattro piazze principali, tutte raggiungibili a piedi da L’Avana vecchia: Plaza de Armas, Plaza Vieja, Plaza de la Catedral e Plaza de San Francisco de Asís. Sinteticamente ognuna di essa ha diversi punti di interesse come mercatini, artigianato, musei, artisti di strada e botteghe. In particolare, a Plaza de la Catedral da visitare è la bellissima Catedral de San Cristóbal de La Habana.
Passando alla parte gastronomica, nei dintorni del quartiere “vecchio” ci sono molti posti dove mangiare sia in stile locale che più vicino al turismo. Piatto tipico cubano e immancabile nei menù è la ropa vieja, a base di carne condita verdure e un po’ di peperoncino. Ne esistono molte varianti: ad esempio in qualche locale viene preparata in forma di tacos. E da bere? Il ron è un’istituzione a Cuba e se vi interessa scoprirne di più esiste un apposito Museo del Ron Havana Club, a pochi passi dalle citate Plaza de San Francisco e Plaza Vieja. Inoltre, una tappa imperdibile è al Bodeguita del Medio, non molto lontano dallo spettacolare lungomare cittadino (El Malecon) e noto sia per il mojito che per la sua passata clientela illustre tra cui Ernest Hemingway, Salvador Allende e Pablo Neruda.
Seconda tappa: Viñales
A circa due ore e mezza da L’Avana si trova Viñales, immersa nella maestosità dell’omonimo Parque Nacional, anch’esso patrimonio dell’UNESCO. Si tratta di uno dei luoghi più suggestivi e pittoreschi di tutta l’isola e la notorietà crescente di questa realtà l’ha resa uno dei diversi motori turistici nazionali. Assolutamente da non perdere è l’esperienza a cavallo nelle piantagioni di tabacco dove i produttori locali vi mostreranno come nascono i celeberrimi sigari cubani, ma non solo. L’immensità della natura cubana lascia a bocca aperta: distese lussureggianti che rimandano i più “fantasiosi” a quelle ambientazioni tipiche della narrativa latino-americana, come in Gabriel Garcia Marquez (che con Cuba aveva un certo legame). Per restare in tema di “realismo magico”, una sosta al coloratissimo Mural de la Prehistoria vi lascerà a bocca aperta. Si tratta di un enorme murales che giganteggia da lontano sul costone di una montagna e dai colori molto vivaci.
Sempre da Viñales si può prendere un taxi per recarsi nella vicina Cayo Jutías, tra le spiagge più incantate di tutta Cuba. Un angolo di paradiso caraibico con fitta vegetazione e sabbia bianca dove gustare una squisita aragosta alla griglia. Quest’ultima (la langosta) è una delle specialità della cucina cubana e la ritroverete in diverse varianti anche nei ristoranti turistici di Viñales. Da sapere che la maggior parte dei turisti che pernotta in questa città, ma in genere a Cuba, lo fa nelle cosiddette casas particulares, cioè una sorta di soluzione a metà strada tra il bed&breakfast e l’affittacamere. In altre parole, si tratta di interi locali o singole stanze messe a disposizione dai proprietari degli immobili.
Questa singolare formula ha il vantaggio di essere sia economica che pratica. Il diretto contatto con le persone che vi ospitano non solo garantisce informazioni di prima mano ma anche aiuto logistico. Infatti, molto spesso i proprietari di una casa particular sono in diretto contatto con tassisti di fiducia e pertanto risulta più facile organizzare gli spostamenti. Infine, Viñales è anche nota per i locali dove è possibile ballare la salsa e divertirsi con la gente del posto, magari sorseggiando un buon ron.
Terza tappa: Varadero
Infine, la località turistica per eccellenza: Varadero. Con la sua infinita schiera di locali, ristoranti e hotel è il punto di Cuba geograficamente più vicino agli Stati Uniti. Si tratta di una località quasi interamente composta da spiagge, tra le più belle al mondo, e offre tantissimo divertimento. Non è certo il luogo ideale per vivere l’autenticità cubana, ma di solito è la tappa giusta per concludere il vostro viaggio sull’isola. Principalmente la maggior parte dei locali di Varadero è attrezzata per ballare e bere ron, mojito e altri alcolici simili ma non manca qualcosa per mangiare. Una simpatica via di mezzo in spiaggia è il coco loco, un cocco da cui sorseggiare con la cannuccia acqua di cocco e ron, appunto, per poi mangiarlo a fette (alcuni mettono anche del miele).
Essendo una realtà esclusivamente votata al binomio divertimento-balneazione, i ristoranti del posto si alternano tra piccoli chioschi dove mangiare un panino al volo (il tipico sandwich cubano con queso y jamon) a posti dove si mangia cucina di alto livello. In poche parole, uno dei vantaggi di Varadero è l’offerta rivolta a tutte le tasche e per tutti i gusti. Rispetto ad altre località cubane bisogna impegnarsi un po’ per trovare qualcosa di tipico ma non è impossibile. Per esempio, il maiale (cerdo) e il pollo fanno parte della maggior parte delle ricette cubane così come frutta e verdura. Spesso il maiale viene accompagnato da gustosi fagioli neri e riso o da chips di platano (cioè di banana). Se possibile, a Varadero preferite anche ristoranti che offrono il pescato del giorno: gamberi e aragoste altrettanto presenti nella gastronomia nazionale.
Andare a Cuba: alcuni consigli utili
Cuba è una realtà turistica meno complicata di quanto si possa pensare ma, tuttavia, sono indispensabili alcune “dritte”. Per entrare nell’isola dall’Italia servono passaporto, visto e assicurazione e la moneta locale è il peso cubano -CUP- (fino a qualche tempo fa circolava anche una seconda valuta per i turisti, il CUC, cioè il “peso convertibile”).
Muoversi a Cuba vuol dire prendere il taxi, punto. Esistono degli autobus che effettuano lunghe tratte ma il mezzo più veloce e usato è in auto, anche su lunghe distanze. Contrattate il prezzo direttamente con l’autista, meglio se si viaggia a bordo di taxi collettivi così da dividere le spese. Sulle tratte lunghe (es. da Viñales a Varadero) può capitare che sia necessario effettuare dei cambi in alcuni punti.
Per quanto riguarda internet vi sono due modi: procurarsi direttamente una sim cubana (in questo caso armatevi di pazienza e di uno spagnolo abbastanza fluente) o acquistare delle schede prepagate con un tempo di connessione da utilizzare presso un punto wi-fi. In entrambi i casi bisogna rivolgersi ai punti ETECSA, il gestore nazionale delle telecomunicazioni.
Non mancano le tratte dirette con l’Italia ma se si vuole risparmiare il consiglio è fare scalo a Madrid dove sono operative alcune compagnie specializzate in mete caraibiche o dell’America Latina.
Mario Rafaniello
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