Antonio Boscia e la sua pizza dall’impronta irpina

La carriera di Antonio Boscia inizia quasi per caso ma, grazie al suo amore per la pizza e ai numerosi corsi seguiti, è riuscito a imporsi nel mondo dell’arte bianca.

Boscia

L’avventura di Antonio Boscia nel mondo della lievitazione e della panificazione è iniziata quasi per caso all’età di 19 anni.

Nel mio paese di origine – racconta il pizzaiolo – non c’erano pizzerie. Un giorno però un gruppo di ragazzi decisi di rischiare e di aprirne una. Sapevano della mia passione per l’arte bianca e mi chiesero di diventare il loro pizzaiolo. Innanzitutto avrei dovuto fare esperienza e familiarizzare con questa arte. Per tale motivo cominciai il mio apprendistato nella pizzeria L’Arianese. È stato presso la pizzeria Marilyn, grazie al maestro pizzaiolo Antonio Battitoro, che sono riuscito ad apprendere i segreti della pizza napoletana.

La passione e la conoscenza di Antonio Boscia non si sono limitate esclusivamente alla pizza.

Infatti, prima di approdare a Dream Ristorante – Pizzeria – Spaghetteria, oltre al corso dell’associazione pizzaioli napoletani (APN), ha seguito i corsi di cucina e di pasticceria del Gambero Rosso.

Antonio Boscia ha scelto da molti anni di affidarsi a un impasto diretto con una lievitazione di 24 ore a temperatura ambiente e a una miscela di farine del marchio Mulino Caputo, di tipo zero e doppio zero, in percentuale 60% della prima tipologia e 40% della seconda.

Quella di Boscia è una pizza napoletana contemporanea, con un cornicione molto pronunciato, preparata con materie prime quasi esclusivamente campane, prediligendo soprattutto i prodotti irpini.

Infatti, per le sue creazioni ha deciso di affidarsi a un fior di latte irpino o, comunque, a prodotti di caseifici della zona.

Questo legame con il territorio irpino viene espresso anche dalle pizze, infatti tra i principali cavalli di battaglia si possono trovare la pizza Carciocollo con fior di latte, carciofi arrostiti e all’uscita il capocollo irpino, scaglie di caciocavallo irpino, chips fritte di patata viola, basilico e olio Contedoro Ravece; o la pizza Glassa, ovvero una base bianca con fior di latte e pancetta arrotolata, che poi all’uscita dal forno viene arricchita da una fonduta di caciocavallo, dalla granella di noci e dalla glassa di aceto balsamico.

Facebook: Antonio Boscia Maicon 

Mail: mangoneboscia91@gmail.com

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Matteo Cicarelli

Sono Matteo e sono laureato in Lettere Moderne e in Editoria e Scrittura. Fin da quando sono piccolo amo raccontare storie. La gastronomia è una delle mie più grandi passioni e adoro parlarne, anzi… scriverne.

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