Cieddì è un ristorante immerso nel verde nato nel 2010 nella spettacolare cornice di Villa Pagliano a Portici. A parlarcene è Pietro D’Orsi, che racconta come tutto sia nato quasi per gioco: «all’inizio volevo solo fare la ristrutturazione della proprietà, poi è iniziata a nascere l’idea di creare qualcosa di diverso. Così è nato Cieddì , il ristorante che da qualche anno è gestito da mio figlio Carmine».
La posizione tra il Granatello e il Vesuvio garantisce ai clienti di godere di un affascinante itinerario enogastronomico, basato sulle migliori eccellenze del territorio e di totale relax, grazie alla natura che lo circonda.
«Il ristorante sorge nella corte di un’antica villa vesuviana, Villa Pagliano del conte Pagliano, e ha annesso un ampio giardino, un agrumeto e un parcheggio che consente ai clienti di raggiungere il ristorante con la massima comodità».
Da Cieddì c’è anche la coltivazione di prodotti a Km 0: «una zona del giardino è stata riconvertita in orto, in cui vengono coltivati prodotti in parte dimenticati. Grazie, infatti, ad un progetto dell’Istituto Agrario di Portici, che ha condotto uno studio accurato sul terreno, è stato coltivato e recuperato il Broccolo di San Pasquale».
L’orto di Cieddì è anche impegno sociale, infatti nella coltivazione è impegnata anche una cooperativa sociale:« si occupano dell’orto anche i ragazzi della Cooperativa Litografi Vesuviani, perché la cura dei nostri prodotti è anche impegno sociale».

Oltre a godere di uno scenario naturale, i clienti di Cieddì potranno degustare i migliori piatti della cucina partenopea, ma con un occhio attento all’innovazione:« il menù di Cieddì ha subito una vera e propria ristrutturazione. È stato aggiunto un banco dei crudi locali, dove quotidianamente viene proposto il miglior pescato del giorno, che viene sfilettato e abbattuto accuratamente ma, oltre ai crudi, il cliente può scegliere da un ampio menù.»
« Non si può non assaggiare il Tris di antipasti sia di mare che di terra, che lo chef, Michele Sammarco, cambia periodicamente in base al prodotto che offre il periodo e il mercato. Tra i primi piatti consiglio i Paccheri con pescatrice e pomodorino giallo del Vesuvio o i Fagottini ripieni di baccalà in un guazzetto di frutti di mare. Ovviamente la scelta è varia anche sui piatti a base di carne».

Il legame con il territorio passa anche attraverso l’attenzione al vino, un altro grande prodotto delle terre vesuviane. «Al di sotto del piano seminterrato c’è una cantina di tufo, che raccoglie più di settecento etichette di vini, al fine di garantire la più ampia scelta ai nostri clienti, ma l’attenzione al vino passa anche attraverso un corso di avvicinamento allo stesso, che abbiamo attivato in collaborazione con l’AIS dei comuni vesuviani».
In primavera e in estate, inoltre, da Cieddì è possibile godere maggiormente della natura che lo circonda, grazie ad un gazebo esterno e ad un forno elettrico di supporto: «Cieddì è stato tra i primi ristornati ad acquistare un forno elettrico, il cosiddetto “scugnizzo napoletano” e si è rivelata una scelta vantaggiosa sia in termini di resa del prodotto che di emissioni di fumi. Una scelta green di cui siamo fieri».
Da Cieddì natura, buona cucina, insieme alla cordialità del personale, vi garantiranno piacevoli ore di relax, lontani dal caos della città e dalla routine quotidiana.
Amalia Vingione
Amalia Vingione
Ultimi post di Amalia Vingione (vedi tutti)
- “Custodi del Vino” è il nuovo libro di Laura Donadoni - 12 Novembre 2021
- “Sommelier in 5 minuti”, la guida veloce alla degustazione dei vini - 15 Settembre 2021
- Azienda Agricola Bosco de’ Medici e il nobile vino di Pompei - 22 Giugno 2021