Com’è nata la tradizione dell’ uovo di Pasqua?
È noto: uno dei motivi che ci fanno attendere con gioia la Pasqua (oltre a quelli religiosi) è sicuramente il ricevere uova di cioccolato in dono. E no, non piacciono solo ai bambini…anche gli adulti ne sono ghiotti.
Ma se la tradizione del classico uovo di cioccolato è recente, il dono delle uova (quelle vere!) ha origini antiche. Curiosi? Vi proponiamo, allora, una ricognizione storica dell’ “uovo di Pasqua” nel tempo.
Le uova, fin dai tempi antichi, sono simbolo di vita e sacralità. Secondo alcune credenze pagane e mitologiche del passato, la Terra e il cielo erano considerati due emisferi che andavano a creare, unendosi, un unico uovo.
La tradizione del dono di uova è poi documentata già fra gli antichi Persiani dove era diffusa la tradizione dello scambio di semplici uova di gallina all’avvento della stagione primaverile, seguiti nel tempo da altri popoli antichi quali gli Egizi (che, tra l’altro, consideravano l’uovo come il fulcro dei quattro elementi dell’universo: acqua, aria, terra e fuoco), i Greci e i Cinesi.
Il Cristianesimo, poi, ha affiancato queste tradizioni reinterpretandole alla luce delle Nuove Scritture. L’usanza cristiana delle uova di Pasqua è iniziata tra i primi cristiani della Mesopotamia, che macchiarono le uova con la colorazione rossa “in ricordo del sangue di Cristo, versato alla sua crocifissione”.

Il Cattolicesimo riprese le tradizioni che vedevano nell’uovo un simbolo della vita, rielaborandole nella nuova prospettiva del Cristo risorto. L’uovo infatti somiglia a un sasso e appare privo di vita, così come il sepolcro di pietra nel quale era stato sepolto Gesù.
Dentro l’uovo c’è però una nuova vita pronta a sbocciare da ciò che sembrava morto. L’uovo diventa così il simbolo che meglio coglie il significato del miracolo della Resurrezione di Cristo.
Nel Medioevo, nacque in Germania la consuetudine di regalare un uovo come regalo pasquale. In origine, le uova venivano bollite avvolte con delle foglie, o insieme a dei fiori, in modo che assumessero una colorazione dorata.
Tra i nobili e gli aristocratici invece si diffuse l’abitudine di fabbricarne alcune in argento, platino o oro, decorate.

La ricca tradizione dell’uovo decorato è però dovuta all’orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria. L’orafo creò per l’occasione il primo uovo Fabergé, un uovo di platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo, creato in oro, il quale conteneva a sua volta due doni: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d’oro. Se oggi dunque nell’uovo di Pasqua troviamo una sorpresa è insomma meritò di Fabergé.
E il cioccolato?

Ben più recente sembra essere l’usanza dell’uovo completamente ricoperto di cioccolato, un dolce ormai immancabile per i festeggiamenti pasquali. Sulle origini del prodotto emergono le più svariate interpretazioni, molte delle quali particolarmente plausibili. La più conosciuta vede la nascita dell’uovo di cioccolato alle corti di Luigi XIV, per poi estendersi in Francia e Germania già dai primi decenni dell’800.
Mentre il ricorso di massa, con uova di produzione industriale, si è affermato con una certa imponenza nel corso del 900, con un boom a partire dal secondo dopoguerra, la possibilità che il cioccolato potesse essere manipolato nelle forme più insolite risale al secolo precedente. È grazie al lavoro dei cioccolatai francesi e svizzeri, infatti, che uno dei più gustosi alimenti esistenti giunge ai giorni nostri. Basta ricordare le innovazioni di François Louis Cailler, il quale nel 1819 realizzò un primo macchinario per la manipolazione del cacao in pasta, affinché il cioccolato potesse essere venduto in tavolette. Ma anche l’ingegno dell’olandese Coenraad van Houte, che negli anni 20 del 1800 inventò una pressa idraulica per separare i grassi dalla polvere di cacao, così che il prodotto potesse essere risultare altamente malleabile, per assumere qualsiasi forma, uova comprese. A Daniel Peter si fa risalire la nascita del cioccolato al latte, mentre da Rodolphe Lindt deriva il conciaggio. La prima produzione industriale di uova di cioccolato sembra essere infine merito di John Cadbury, nel 1875.
Qualsiasi sia il suo gusto, l’uovo di cioccolato è davvero un must del periodo pasquale. Tante sono le industrie dolciarie che ne realizzano sperimentando gusti sempre nuovi. Tra queste, spicca “Oliviero Industria Dolciaria” nell’avellinese, le cui uova sono espressione di qualità e ricercatezza.
Marika Manna
Marika Manna
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