Nino Minissale e il suo piccolo mondo, il Laboratorio degli Impasti

Il messinese a Santa Croce sull’Arno, amato da siciliani e toscani

Nel cuore di Santa Croce sull’Arno, un piccolo paesino toscano situato tra Pisa e Firenze, Antonino Minissale decide di aprire la sua attività. Si trasferisce soprattutto per amore della sua compagna toscana, Giada Masoni. Arriva da Messina in questa città, ricca di tradizioni e luogo di origine dell’amaretto santacrocese, che gli ha permesso di vincere l’ambito premio dell’Amaretto d’oro. Nella trentesima edizione della Festa dell’Amaretto, a dicembre del 2022, Nino Minissale presenta la sua creazione. Per lui, questo riconoscimento ha il sapore di rivincita. “Il capo giurato si è voluto complimentare con me, perché il mio amaretto era l’unico nel quale si sentivano tutti i sapori“, spiega. Una perfetta unione tra le mandorle, la dolcezza dello zucchero e l’aroma di limone.

Nino Minissale all’opera nel suo Laboratorio degli Impasti
La pizza di Nino Minissale, il pizzaiolo imbruttito

La pasticceria e la lavorazione degli impasti, per il messinese Antonino, rappresentano una passione che ha coltivato negli anni, per lo più da autodidatta. La sua attenzione in ambito lavorativo si concentra soprattutto sul mondo della pizza. Decide così, insieme alla sua compagna e preziosa socia, di dare vita a un progetto del quale parlare con fierezza. “Il Laboratorio degli Impasti” è il nome che ha scelto per rappresentare l’amore per lo studio dei grandi lievitati e dell’impasto per pizza. A oggi, però, Antonino è conosciuto dai toscani, ma anche dai siciliani, come “il pizzaiolo imbruttito”.

“Il pizzaiolo imbruttito”, la nascita del soprannome che ha reso famoso Nino Minissale

Durante i primi anni della sua carriera da pizzaiolo, precisamente nel 2019, Antonino comincia a fare dei video di cucina. È proprio da quei video che nasce il suo soprannome “il pizzaiolo imbruttito”. Non sono, quindi, i clienti ad attribuirglielo, ma le persone vicino a lui: “Quando registravo le video ricette, mi dicevano di sorridere in continuazione. Ma io sono così, naturale, e non mi piace fare le cose a comando”.

Quel soprannome, con il tempo, diventa distintivo, fino a renderlo conosciuto e amato a Santa Croce sull’Arno. Il dubbio di Nino Minissale è che possa aver compiuto un errore durante la scelta del nome della sua attività. La maggior parte dei clienti, infatti, lo riconosce proprio come il pizzaiolo imbruttito e lui si è abituato a vestire i panni di quel personaggio.

L’accoglienza da parte dei toscani

Nino Minissale ci tiene a specificare di aver ricevuto un’ottima accoglienza da parte dei residenti di Santa Croce sull’Arno. Nonostante ciò, è molto legato alle sue origini. Non a caso, tutte le materie prime utilizzate sono importate dalla Sicilia: “Gli agrumi me li spedisce mia sorella da Messina”, dice. Lo stesso vale per la mozzarella fiordilatte o per il pistacchio di Bronte, usato per i suoi panettoni artigianali.

Nino Minissale segue la tradizione siciliana per la produzione del pane nel suo Laboratorio degli Impasti.
Il pane con materie prime siciliane di Nino Minissale

Le persone del posto sono incuriosite dalla sua cucina e i siciliani in Toscana vedono in lui un punto di riferimento. Ancora di più dopo la sua partecipazione a Sanremo come uno dei pizzaioli ufficiali nel 2021. La gente sa che il Laboratorio degli Impasti è il piccolo mondo di Antonino e che non ha intenzione di cambiarlo. Sostiene, infatti, che: “In Toscana si usa fare il pane senza sale, perché crea contrasto con i salumi, ma io non seguo questa linea operativa. La gente viene qui proprio perché mi baso principalmente sulle mie tradizioni culinarie. I siciliani sanno che troveranno brioche col tuppo e cannoli, proprio come quelli di casa“. Continua, poi, parlando della sua passione per la pizza: “Per me la pizza è pizza“, afferma, quando parla della sua attenzione alle diverse scelte alimentari.

I prodotti Vegan-friendly di Nino Minissale

Nino Minissale propone due linee differenti di prodotti, che vanno però di pari passo. Sia per quanto riguarda le pizze sia per i grandi lievitati, i clienti possono trovare opzioni tradizionali, ma anche vegan friendly. In realtà, tutti gli impasti del laboratorio partono da una base naturale e vegana. Per le pizze, Antonino crea il suo impasto solo con farina, acqua, lievito e sale. Una pizza semplice, ma dal gusto autentico, dato dalla mozzarella fiordilatte, dal basilico fresco o dal parmigiano reggiano. Non utilizza correttori di lievitazione, ma si dedica completamente alla lavorazione dei suoi lievitati, per offrire ai clienti prodotti di qualità eccellente.

I panettoni di Nino Minissale sono prodotti con materie prime siciliane e di alta qualità.
Panettone tradizionale di Nino Minissale

Lo stesso vale per i panettoni: “I canditi li faccio io e presto attenzione agli aromi dei grandi lievitati, che per gusto riportano alla mia terra“. Così giustifica, il pizzaiolo e pasticcere, l’utilizzo di un mix di agrumi, come l’arancia, il limone e il mandarino. Al posto del miele e del burro, per la linea vegana, vengono usati lo sciroppo d’agave e la margarina. Per gli arancini, che non possono mancare nel locale di un siciliano, non si usa il classico ripieno con ragù, ma viene proposta l’alternativa con soli risotto, zafferano e piselli, con l’aggiunta di mozzarella vegana.

L’obiettivo per il futuro di Nino Minissale è che il suo piccolo mondo continui ad arricchirsi, grazie alla sua grande passione e alla costante sperimentazione.

Il Laboratorio degli Impasti

Corso Giuseppe Mazzini, 57, Santa Croce sull’Arno (PI)

Tel. 0571 31070

FB: Il pizzaiolo imbruttito

IG: antonino.minissale

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Lucia Ioanna Bertsia

Il mio nome è Lucia e la passione per la scrittura è stata per me una scoperta che mi ha dato sicurezza, così mi sto impegnando per trasformarla in un lavoro. Amo viaggiare, conoscere terre diverse dalla mia mi fa stare bene. Forse perché il mio cuore è già diviso tra due culture: la Grecia, dove sono nata e cresciuta, e l’Italia, dove poi ho preso in mano la mia vita e sono “diventata grande”. Ovviamente, sono una buona forchetta, altrimenti non sarei qui.

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