Pizzeria Cafasso, la ricetta “centenaria” per il successo

La famiglia Cafasso è un’icona dell’autentica pizza napoletana

La famiglia Cafasso è una delle discendenze di pizzaioli più antica di Napoli.
La famiglia Cafasso

La gestione della pizzeria Cafasso, situata a Fuorigrotta, quartiere occidentale partenopeo, è nelle abili mani della stessa dinastia di pizzaioli e titolari di un’altra Centenaria di Napoli, i Capasso di Porta San Gennaro.

È un errore di trascrizione ad aver creato la sottile differenza nelle due versioni del cognome di famiglia, corretto all’anagrafe nel lontano 1953 da Giuseppe Cafasso, nonno di Stefano, attuale titolare della pizzeria Cafasso.

La pizzeria del nonno è passata, nel 1984, nelle mani di Ugo, padre di Stefano, e poi a quest’ultimo.

Pizze semplici e autentiche, la filosofia di Cafasso

Stefano Cafasso oggi cura personalmente il locale, intriso ancora dei preziosi ricordi storici. Le sale, che contano in totale circa 60 coperti, non sono mai state modificate, così da mantenere intatte le loro caratteristiche distintive. Anche Stefano gelosamente desidera proteggere la sua eredità da ogni innovazione superflua che possa snaturarla.

Pizza autentica napoletana nella Centenaria Pizzeria Cafasso.

Il ruolo del titolare diventa essenziale, se si pensa al suo contributo nella salvaguardia della tradizione dell’autentica pizza napoletana. Le proposte del menu si concentrano sulla pizza tradizionale: la contemporaneità non è ciò che si vuole esprimere nell’arte bianca. “Il locale propone principalmente pizza classica. Nonostante ciò, abbiamo circa 50 tipi di pizze“, sottolinea con fierezza Stefano.

Il cliente è invitato a immergersi in ciò che fu l’attività dei Cafasso nei suoi esordi, a cogliere la ricchezza del passato che muta nel presente. L’essenza di questa pizzeria centenaria si trova in una Margherita, in una Marinara o in una Cosacca (quest’ultima ancora richiesta) in tutta la loro semplice bontà; anticamente si faceva anche la Mastunicola, con sugna, pepe e pecorino romano, una pizza rigorosamente bianca. La scelta resta comunque molto varia. Secondo Stefano, tra le opzioni la specialità del locale è la pizza Don Ugo: “Si tratta di una pizza caratterizzata da una base di Marinara, arricchita da 4 diverse varietà di pomodoro. Al palato, già col primo assaggio, si percepisce immediatamente l’esplosione di sapori intensi dati dalla passata di pomodoro, dal datterino rosso e giallo e dal pomodoro semi-secco“, afferma con orgoglio.

I valori profondi della pizzeria Cafasso, coltivati fino a oggi

Le pizzerie come Cafasso, con una storia che si estende per quasi 100 anni, gestite dalla stessa famiglia, sono iscritte all’Unione Pizzerie Storiche Napoletane “le Centenarie. Gestire un’attività storica, tramandata di generazione in generazione, è una ricchezza inestimabile. Non solo per il presente e per il futuro della famiglia di chi la possiede, ma anche per l’intero territorio. Se si ha la possibilità di gustare una pizza napoletana verace e autentica, come quella di una volta, è proprio grazie ai locali come quello dei Cafasso.

Nonostante l’esistenza di nuove tecniche, mezzi, strumenti e ingredienti, ciò che rende grandiosa la missione di chi si occupa di portare avanti l’attività è la scelta di rimanere fedeli ai propri valori. Esattamente ciò per cui tutte le Centenarie si battono ogni giorno.

Non è un caso allora se persino un premio Oscar come Roberto Benigni, giunto a Napoli per presentare al multiplex Med (l’attuale Space Cinema di viale Giochi del Mediterraneo) il film Pinocchio, scelse la pizzeria Cafasso per rifocillarsi dopo la presentazione della pellicola al pubblico napoletano. Passò pure re Faruq I d’Egitto negli anni ’60 a mangiare in questa pizzeria centralissima, ubicata a due passi da Politecnico, Stadio Maradona e stazione Campi Flegrei. “La pizza unisce i poveri e i ricchi, l’alto e il basso“, amava ripetere mio padre da piccolo, ricorda il maestro Ugo a proposito di questa visita “reale”. L’attore Vincenzo Salemme provò addirittura a cimentarsi nella realizzazione di una pizza dietro il bancone una sera, col permesso dei Cafasso.

Atmosfera napoletana nella pizzeria Cafasso.

Lievitazione lenta e ingredienti di prima scelta, il segreto della pizzeria Cafasso

Materie prime del territorio campano, ma anche tempistiche e tecniche precise, formano il simbolo culinario di Napoli. Stefano usa un mix di farine 0 e 00 per poi creare il suo impasto per pizza, idratato al 75%. I tempi di lievitazione non sono mai inferiori alle 13-14 ore. Molto importante è lasciar riposare la massa a temperatura ambiente. La linea di prodotti per topping e farciture è composta solo da eccellenze del territorio: “Utilizziamo ingredienti come il fiordilatte e la provola di Agerola, dei Monti Lattari, il pomodoro Gustarosso e la mozzarella di bufala campana DOP acquistata personalmente da me“, conclude il maestro pizzaiolo.

Un motivo in più per scegliere Cafasso è rappresentato dalla scultura che si può ammirare in sala, donata da un’artista 7 anni fa. Insieme a Eduardo De Filippo, Pulcinella e Totò campeggiano anche le statuine delle due ultime generazioni Cafasso intorno alla piccola tavola imbandita, il tutto realizzato nel puro stile del presepe napoletano. Le Centenarie sono anche questo: aneddoti e curiosità su artisti, sovrani e attori da Oscar che all’improvviso vengono a onorare la Storia del disco di pasta più amato al mondo.

Indirizzo: Via Giulio Cesare, 156, Fuorigrotta, 80125, Napoli (NA)

Tel. 081 2395281

IG: pizzeriacafassofuorigrotta

FB: Pizzeria Cafasso

TRIPADVISOR: Pizzeria Fratelli Cafasso

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Lucia Ioanna Bertsia

Il mio nome è Lucia e la passione per la scrittura è stata per me una scoperta che mi ha dato sicurezza, così mi sto impegnando per trasformarla in un lavoro. Amo viaggiare, conoscere terre diverse dalla mia mi fa stare bene. Forse perché il mio cuore è già diviso tra due culture: la Grecia, dove sono nata e cresciuta, e l’Italia, dove poi ho preso in mano la mia vita e sono “diventata grande”. Ovviamente, sono una buona forchetta, altrimenti non sarei qui.

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