Antonio De Luca dopo aver assaggiato e studiato le ricette delle varie tradizioni regionali italiane ha voluto plasmare una realtà tutta sua: I carnali
Quello di Antonio De Luca è stato un lungo percorso che lo ha condotto dalla musica alla ristorazione. La passione per la gastronomia covava silenziosa in lui. Amava conoscere, assaggiare e studiare le diverse cucine e tradizioni, assaporava ogni piatto per comprenderne la costruzione e la combinazione di sapori. Tutto ciò è rimasto solo un sogno, fino a quando non ha avuto il coraggio di plasmare una realtà tutta sua: I Carnali. Il nome non solo richiama la grande qualità e varietà delle carni che propone, ma vuole sottolineare come mangiare lì sia un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Insieme a lui, hanno intrapreso questo viaggio anche la chef Iolanda Russo, il maître Jasmin Sajn e il barman Cristian Maradei.
I carnali sorge nei pressi della splendida località di San Nicola Arcella. Quella che viene proposta è una cucina tradizionale rivisitata, le ricette classiche vengono reinterpretate in base alle esperienze e le avventure gastronomiche del patron e poi perfezionate dalla chef.
“Io – spiega De Luca – vengo da tutt’altro mondo, mi sono sempre occupato di musica. Ho lavorato come musicista e direttore di produzione. Questo mestiere mi ha permesso di girare un po’ tutta Italia e gustare le differenti specialità. Ho sempre avuto il desiderio di aprire un ristorante. Durante la pandemia ho ponderato tutto ciò e sono così riuscito rendere il sogno realtà”.
I piatti proposti da Carnali sono una vera e propria sinfonia di sapori dove esperienza, contemporaneità e prodotti d’eccellenza permettono ai commensali di intraprendere un percorso. Tutto ciò è reso possibile dalla perfetta commistione tra pietanze e drink.
“Crediamo molto nell’abbinamento tra cibo e cocktail. Maradei si occupa personalmente di capire quale possa essere il migliore accostamento ai piatti ordinati. Ci impegniamo molto nella ricerca della materia di grande qualità, proponiamo carni d’eccellenza dall’angus argentina alla fassona piemontese, senza dimenticare la picanha iberica. La nostra carta cambia molto spesso ma cerchiamo sempre di mantenere la nostra identità riproponendo le differenti tradizioni italiane e creando accostamenti inusuali che affiancano ricette classiche nostrane a quelle internazionali, come una picanha iberica accompagnata dalla tipica caponata siciliana. Il tutto accompagnato anche da ottimi vini, tanto che abbiamo una cantina con oltre 50 referenze”.
Oltre alla varia scelta di carni vengono proposte anche eccellenti combinazioni tra la pasta fatta in casa e i particolari condimenti: si passa dai classici pici toscani con cacio e pepe con tartufo nero pregiato d’Umbria (una vera passeggiata nel centro Italia) ai molto più particolari e ricercati raviolacci ripieni di mascarpone e noci adagiato su mousse di cavolfiore, brie e scorzetta di limone guarnito con granella di noci.
Matteo Cicarelli