Un piatto unico, qualcuno lo chiamerebbe “foodporn”, queste caserecce con nduja di Spilinga, melanzane fritte, pomodorini e stracciata di bufala. Tutti prodotti che messi insieme richiamano la perfetta “mediterraneità”.
La nduja calabrese di Spilinga, un piccolo comune in provincia di Vibo Valentia, è un salume spalmabile a base di carne e grasso di suino dalla macinatura più sottile che prevede tra gli ingredienti l’aggiunta di peperone e peperoncino e non ha né conservanti né coloranti.
La stracciata di bufala è un formaggio o latticino preparato con latte bufalino: è tipicamente realizzato in Italia nella provincia di Foggia e si è diffuso in tutto il meridione. E’ fatto di panna e pezzi di pasta filata, seguendo le modalità di preparazione della burrata.
La sua origine risale ad inizio XX secolo quando i contadini pugliesi, a causa della povertà, decidono di riutilizzare i residui della produzione casearia e, quindi, la pasta filata della burrata mischiata alla panna. Una unione di prodotti e sapori esplosivi!
Ingredienti per 2 persone:
- 250 gr di caserecce
- 300 gr di pomodorini freschi
- una melanzana
- un cucchiaino abbondante di nduja
- 200 gr di stracciata di bufala
- olio di semi per friggere
- olio evo quanto basta
- uno spicchio di aglio
- un pizzico di sale
- qualche foglia di basilico fresco
Preparazione
Prima di tutto mondare la melanzana, tagliarla a cubetti e friggerla in olio di semi. Scolarla dall’olio in eccesso e lasciare da parte.
In una padella con un filo di olio evo, far imbiondire uno spicchio di aglio insieme alla nduja.
Togliere l’aglio ed aggiungere i pomodorini tagliati a metà.
Lasciarli cuocere per 10 minuti, dopodiché aggiungere anche le melanzane, il basilico e regolare di sale.
Cuocere la pasta, scolarla al dente ed amalgamarla in padella con il composto aggiungendo anche la stracciata di bufala.
E…buon appetito!
