Lontano da un’esperienza di ristorazione mordi e fuggi, l’Antica Trattoria Pizzeria Innarone di Caserta propone un “momento di condivisione del pasto secondo i ritmi lenti di una volta“, spiega Daniele Vanore: pizzaiolo e proprietario dello storico ristorante.
Situato alle porte di Piedimonte di Casolla, paese di montagna poco distante da Caserta, il ristorante pizzeria ha una storia di 150 anni : “nato come posta in epoca borbonica – ha spiegato Vanore – un punto di riferimento per chi sostava durante il tragitto verso la città. Nei primi del Novecento l’azienda si è distinta per la produzione e l’esportazione di vino in Argentina”, ha proseguito il ristoratore. Un’attività a conduzione familiare che, a partire dagli anni Settanta, si è concentrata sulla ristorazione, diventando una tappa gastronomica per gli amanti della cucina autentica casertana dalle nobili origini borboniche.
“La nostra cucina unisce due aspetti della cultura gastronomica borbonica, rappresentata da pietanze raffinate ed altre più povere” ha spiegato Vanore. “Sia in cucina che sul banco della pizzeria, utilizziamo ingredienti di caggiagione, come i salumi di cervo, e prodotti umili come i legumi. Pettola e fagioli è uno dei nostri piatti storici”. Racconta così il proprietario della storica tappa per buongustai e avventori in cerca di ospitalità.
Quattro anni fa l’offerta ristorativa si è specializzata anche sul fronte dell’arte bianca: “La pizza che produco è in linea con i canoni di tradizione del ristorante: pochi ingredienti nel condimento che risaltano al palato e sono in armonia con l’impasto verace napoletano, eseguito secondo il disciplinare dell’Associazione Verace Pizza Napoletana di cui faccio parte”. Da due anni Vanore è entrato a far parte dell’associazione che riunisce i pizzaioli autentici napoletani: alla professione di ristoratore unisce il lavoro di istruttore pizzaiolo durante i corsi organizzati dal progetto in favore della tradizione della pizza.
L’etica produttiva del ristorante crede nella filiera corta, si portano a tavola i prodotti appena raccolti dagli agricoltori locali: “le patate che utilizziamo sono quelle del contadino, è lui a portare in cucina la materia prima che io trasformo nelle mie pietanze; lavoro con un prodotto contadino al di fuori della logica delle dei prodotti di marca“, ha affermato il proprietario del ristorante. L’ambientazione collocata in un contesto campestre fa in modo che gli ospiti vivano un’esperienza a contatto con la natura, mentre l’ampiezza del ristorante permette di sostare per più tempo a tavola: “la durata media dei nostri pranzi è di due ore, i nostri clienti trovano un posto dove poter rilassarsi”.