Alla scoperta della frittura
Si sa’: qualunque cosa fritta è più buona! Che si tratti di croccè, panzerotti, arancini (o arancine), o di semplici patatine, di sicuro il fritto ci mette di buon umore. Eppure anche la frittura ha origini antichissime.
I prima a “ideare” la frittura sono stati gli Egizi. Questi friggevano sopratutto nel lardo o nel grasso animale. In seguito, anche i Romani utilizzarono questa tecnica di cottura.
Tuttavia, a parte per poche ricette, la frittura non era molto utilizzata da loro. Questo perché l’olio di oliva era utilizzato dai romani, principalmente per la cosmesi o durante i riti religiosi, mentre era usato poco per cucinare.
Anche nella cultura ellenica esisteva già una specie di frittura, ma quel che è certo è che essa ha iniziato a diffondersi durante il Medioevo e il Rinascimento.
La frittura oggi
Oggi esistono una miriade di varianti diverse per la frittura. In Italia, per esempio, al Nord viene usato il burro, mentre al Sud si predilige l’uso dell’olio d’oliva o di semi.
C’è chi frigge ad “immersione”, chi impana e chi preferisce fare gustose pastelle… Ma ciò che caratterizza sempre un buon fritto è la croccantezza.
Napoli e Roma
Tra i vari fritti, una menzione “speciale” deve andare al fritto napoletano e a quello romano. E ancor più nello specifico, alla pizza fritta e al supplì.
La pizza fritta nasce a Napoli durante il secondo dopoguerra. Dal momento che non si potevano acquistare beni di “lusso”, le donne pensarono bene di mischiare acqua, farina e lievito e poi friggere il tutto per strada. In questo modo molti si avvicinavano attratti dal buon odore e le compravano per pochi soldi.
Il supplì, invece, nasce dallo “stupore” delle truppe francesi durante l’Ottocento, che si trovavano a Roma. “Supplì” infatti deriva dal termine francese “sorpresa”, esclamazione che si lasciarono sfuggire quando mordendo la crocchetta di riso, trovarono al suo interno un cuore filante di mozzarella!
Dunque, la frittura ha origini storiche molto lontane che ancora oggi persistono. E anche dopo secoli, continuiamo a concordare che è una delle cose più buone che ci siano!
Maria Perrotta
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