Tavernetta Colauri, passione, storia e territorio

Nel verde del borgo di Santa Croce che si sviluppa all’apice della collina dei Camaldoli e Chiaiano, nasce nel 2007 la Tavernetta Colauri

Nata dall’idea e dal progetto ambizioso dei cugini Rosario Morra Chef e Salvatore Esposito di rivalutare il territorio dove sono nati e cresciuti. Stanziati lì da cento anni come famiglia, hanno poi intrapreso 15 anni fa la strada della ristorazione.

Dopo esperienze nel settore all’estero, ritornano in Italia e decidono di avviare questa attività, una proprietà appunto di famiglia divisa in due.

La storia

Il concetto nasce con il nome Colauri, nobile famiglia di notai del centro storico che per evitare la tassazione del governo angioino, uscirono dalla città e si spostarono in quest’area.

Raccontano un po’ di storia ed origini del posto cercando di rivalutare un territorio abbandonato a sé stesso e, fra tante difficoltà, ne escono vittoriosi.

Tutto quello che c’è ricorda un po’ una vecchia masseria. All’interno si possono ammirare oggetti originari del luogo appartenenti al nonno, perché in principio la Tavernetta era una stalla.

Una stalla dove si vendeva anche vino, fieno, legumi, patate e c’erano tanti altri animali. Era più che altro l’appendice della masseria del nonno che a 30 metri dal locale ancora si vede.

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Oggi tutto ristrutturato, ma Salvatore ricorda tutte le volte che ci è stato da bambino, fra travi in legno antichissime ed animali e si ritiene fortunato di aver vissuto tanta bellezza! Un luogo dove tutto richiama quello che era ed è il contatto con la terra.

Da questo poi sono arrivati al concetto carne, che pian piano si è amplificato e dove si sono specializzati. Partiti giovanissimi tra tanti sacrifici, amano ciò che fanno con tanto amore, tanta passione e tanta voglia di fare. Hanno raggiunto esperienza ed anche mezzi importanti per dare sempre maggiore qualità.

Un lavoro che fanno divertendosi!

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Lo stile rustico e le travi a vista che riportano al contatto con la terra

Il locale è stile rustico, si vede legno ovunque, anche all’ingresso travi di legno ancora più belle perché sorreggono prosciutti e salumi.

Tavoli eleganti in legno con runner e sedie in corde di banano, comode e con spalliera alta. Si struttura su 4 sale con cella di frollatura ed un giardino diventato sala, che è la più gettonata e richiesta dai clienti.

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Troviamo anche una cantina dove gli ospiti si intrattengono per un aperitivo prima di iniziare la cena, con migliaia di etichette, compreso anche champagne e passiti e carta dei distillati con tante collaborazioni in merito.

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La bontà della carne ma anche degli antipasti, dei primi e dei dessert

Non vogliono apparire come la solita braceria, vogliono essere ristorante e curano molto anche gli antipasti, i primi e i dessert. Lo chef Rosario si occupa personalmente della selezione delle materie prime, cercando di usare maggiormente prodotti campani. Dai pomodori del Piennolo alle bistecche Beneventane, alla pasta di Gragnano e tanto altro!

Per dare una vasta scelta al cliente utilizzano anche tagli di carne provenienti dall’America, dalla Spagna, ma che pubblicizzano meno proprio perché incentrati a restare su prodotti del territorio.

Come antipasti c’è il crudo che ha avuto un successo inaspettato, una degustazione che va da carni dal sapore più delicato a quelle “strong”.

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Per quanto riguarda i primi piatti ce ne sono diversi ma in particolare la genovese che resta un concetto forte che richiama la napoletanità e quindi le tradizioni. Tutto preparato evitando sprechi in cucina e, come dice Salvatore, pensando da “macellai” e portando a termine il pezzo di carne, in quanto lavorano dalla mezzena alla lombata.

La genovese “modernizzata” che durante il lockdown viene preparata in barattolo. Anche in quei brutti momenti per tutti, i ristoratori si sono messi in gioco per essere sempre e comunque presenti per i loro clienti!

E la clientela ha apprezzato così tanto che, ancora oggi, alla tavernetta Colauri c’è grande richiesta.

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Curando tanto il concetto carne, ne lavorano tanta, hanno tantissimi tagli ed ognuno viene “degustato” prima di arrivare alla tavola. Questo accade almeno 2-3 volte al mese, così da conoscere bene tutte le lombate, a che punto sono, che periodo di frollatura possono ancora affrontare e quando è il momento giusto per venderle.

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La Tavernetta Colauri, tra il mangiar bene ed i progetti futuri

Una tavernetta che non è ubicata in un posto centrale ma dove i clienti ci ritornano volentieri perché mangiano benissimo e ritrovano un bellissimo ambiente accogliente.

Di progetti ne hanno tanti, da quello di un bellissimo limoneto all’esterno, a quello di ampliare il locale, soprattutto per il giardino, avendo tanto verde per gli ospiti. Ma vogliono anche aprire altri tre punti legati alla carne e alla brace, valorizzando sempre di più la ristorazione e soprattutto le figure professionali, attenti alle esigenze di ogni lavoratore.

Per Salvatore e Rosario resta forte il progetto di rivalutare il territorio, perché nessun Campano debba essere sempre costretto ad andare via dalla propria terra, dalle proprie origini e radici per lavorare.

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Tavernetta Colauri

Via comunale Margherita, 245 Napoli

Telefono 081 77 05 639

Cellulare  331 53 99 061

Sito web:  tavernettacolauri.it

Pagina Instagram: tavernetta Colauri

Pagina Facebook: tavernetta Colauri

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Mi appassiona tutto ciò che è cibo, dal cucinarlo al mangiarlo, fino allo sperimentare e avere sempre fame di conoscenza, perché ad esso si legano tradizione, cultura e socializzazione di ogni luogo. Se vi fa piacere seguitemi sulla mia pagina instagram cuciniamobyanna (le ricette di Anna).

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