
Cambio di rotta per il maître campano Agostino Coppola, conosciuto in tutta Italia per la sua grande esperienza e professionalità.
La sua decisione è infatti quella di lasciare ‘O Sbarazzino, il ristorante con sede ad Ercolano e a Torre del Greco, per iniziare una nuova avventura lavorativa, che lo vede già alle prese con tante responsabilità.
Il motivo? Per fare bene questo lavoro – quello del maître – bisogna accettare il cambiamento, la sua ontologia di costante evoluzione, mettendo al centro delle proprie attenzioni professionali il concetto di differenziazione.
Agostino Coppola e il suo upgrade professionale

Per Agostino non si tratta solo di cambiare ambiente lavorativo, bensì anche di compiere un vero e proprio salto di qualità dal punto di vista professionale.
Il suo compito infatti non è più solo quello di semplice maître di sala, ma piuttosto quello di FBM (acronimo inglese di Food & Beverage Manager).
Si tratta però di un cambiamento complesso, che non comporta solo un maggiore prestigio lavorativo, ma anche molte responsabilità e sacrifici: tra le sue mansioni figura quella di saper gestire un team di ben 20 persone, il doppio rispetto a quanto accaduto nel corso del precedente lavoro svolto da ‘O Sbarazzino.
Gli abbinamenti più apprezzati firmati da Agostino Coppola
A distinguere l’operato di Agostino Coppola dalla concorrenza sono i suoi inusuali, ma molto apprezzati, abbinamenti.
Impossibile non citare quelli tra i secondi più ricercati e le tisane, spesso erroneamente considerate bevande povere di sapore e poco adatte al contesto dell’alta ristorazione. Oltre a quelli con le tisane, Agostino ci tiene a proporre anche gli abbinamenti con i cocktail, perfetti per esaltare la qualità di ogni tipologia di pietanza.
Ciò che realmente è importante per Agostino però, al di là degli abbinamenti proposti, è creare un’esperienza memorabile, un ricordo piacevole, capace di determinare in ogni cliente la voglia di tornare ancora, per assaporare cibi e bevande che stupiscano i sensi.
Un pensiero speciale a ‘O Sbarazzino e la voglia di cambiamento

Un piccolo pensiero va comunque al locale ‘O Sbarazzino, il ristorante con cui ha collaborato per cinque lunghi anni.
Agostino racconta di come la sua esperienza professionale sia stata molto positiva e piacevole, di come abbia costruito un solido rapporto lavorativo con il suo team, in un clima tranquillo e familiare.
La natura dinamica del suo lavoro però lo porta a cambiare, perchè per lui fare il maître significa crescere e migliorarsi costantemente. Essere maître richiede una continua evoluzione, quella stessa che rende il proprio operato qualitativamente sempre migliore.
Infine afferma che per compiere al meglio questo mestiere “si deve essere anche un po’ psicologi“: in altre parole sarebbe l’essere in grado di comprendere le caratteristiche principali del proprio cliente in pochi secondi e agire, di conseguenza, come un vero “artista del consiglio”, proponendo un servizio quanto più possibile vicino alla soggettiva idea di perfezione.
Ascoltare Agostino ci aiuta a comprendere cosa significa essere un maître completo, un professionista. In questo caso è bene essere un po’ tutto, da appassionati di cultura a veri e propri “indovini”, possessori di un innato senso di sensibilità, di intuito e di empatia.
Amare il proprio lavoro significa anche questo: aspirare alla perfezione, vivere e agire con estrema passione e poi gioire, insieme agli avventori di un locale, delle emozioni.
Nient’altro che ricordi ed esperienze che, incisi nel cuore e nella mente, si trasformano in momenti di nostalgia, in quella volontà di tornare a vivere il piacere del buon cibo.
Eleonora
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