Dal nome forse un po’ ambizioso ma perfettamente in linea con il concept del locale, il Sancta Sanctorum è molto più di un ristorante.
Sviluppato su tre piani, ognuno dedicato ad uno specifico format enogastronomico, il locale si configura come un vero e proprio polo del gusto: cocktail bar, ristorante gourmet e champagneria.
Il progetto nato dall’intuizione di due giovani imprenditori partenopei, Stefano Parisio e Anteo Letticinio, annovera alla guida della proposta gastronomica del ristorante lo chef bistellato Michelin Francesco Sposito, della celebre Taverna Estia di Brusciano.
Sposito, che si è detto entusiasta di prendere parte ad un progetto così «innovativo», ha curato sia i menu sia la selezione della brigata chiamata a realizzarli, che vede come executive Raffaele Dell’Aria, originario di Quarto, classe 1988, cresciuto proprio alla Taverna Estia. Lo affiancano due under 30 alla pasticceria: Francesco Angri e Andrea Crembiale.
Al civico 16c di via Filangieri, in uno splendido palazzo stile liberty, da un portone di vetro oscurato si può avere accesso a questo nuovo tempio del gusto. Al piano terra è cocktail bar con un menu di crudi e una drink list curata dall’Antiquario, uno dei punti di riferimento del buon bere della città.
Il colore dominante è il blu, dei divani e delle pareti, scelto dall’architetto Gian Barbato che ha firmato ristrutturazione e interni.
Salendo la preziosa scala liberty che si trova all’interno, si può raggiungere il primo piano dedicato al ristorante gourmet: trentasei coperti, poltrone e tavoli realizzati su disegno, ampie finestre affacciate sulla strada.
La proposta gastronomica è decisamente di contaminazione, fusion come si suol dire, che intreccia i sapori del mediterraneo con più di qualche influenza orientale. Pesce freschissimo e di prima qualità del Mare Nostrum e carne bovina dell’Appennino marchigiano sono i punti di forza che caratterizzano il menu, nel quale specialmente i primi spiccano per originalità.
Al terzo ed ultimo piano, sul tetto della città, la champagneria, un luogo intimo e suggestivo. Appena venti i coperti per una riservata esperienza direttamente sotto le stelle.
Le etichette in carta sono oltre 300, nazionali ed estere, e sono affidate ad una giovane sommelier Manuela De Francesco.
In sala c’è Danilo Cortimiglia, altro nome di esperienza malgrado i suoi trent’anni.
Un concept decisamente interessante, insomma, per chi sa godere dei piaceri del cibo e del buon bere. Uno scrigno del buon gusto, nel cuore di uno quartieri più belli di Napoli, dove godere di un‘esperienza unica, intima e di grande qualità.
Flavia Masi
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