Cantina dell’Abbazia: cucina espressione dell’entroterra flegreo

“Quando un cliente si complimenta per la bontà di un piatto, gli rivelo un semplice segreto – spiega lo chef Felice Di Bonito – bastano poche e buone materie prime per fare la differenza in cucina”. Territorialità e stagionalità sono i valori cardine per la Cantina dell’Abbazia, ristorante situato in località San Martino. Frazione di Pozzuoli incastonata nel paesaggio dei Campi Flegrei.

Il piccolo borgo vanta una tradizione millenaria per la viticoltura e la produzione di ortofrutta, aspetti che spiegano l’impegno dello chef Di Bonito nel premiare le bontà agroalimentari del territorio. “Valorizzare i prodotti a chilometro zero significa non solo realizzare piatti di qualità, ma anche sostenere il lavoro di tanti agricoltori che producono in funzione delle stagioni” ha spiegato lo chef alla guida della Cantina dell’Abbazia.

Gastronomia legata alla vita di campagna.

La cucina del ristorante propone un ritorno alle origini per il palato degli ospiti, merito dello chef Felice Di Bonito che della tradizione fa il suo punto di forza.  Rispetto all’attuale orientamento di molti chef, che puntano alle novità, lo chef di Pozzuoli si distingue per un certo anticonformismo. “In un periodo in cui tutti puntano all’innovazione, io cerco di riscoprire sempre di più i sapori del passato” spiega lo chef. Di Bonito proviene da una cultura gastronomica ben consolidata in famiglia: fra i suoi partenti, macellai e ristoratori di fama del panorama della ristorazione a Pozzuoli.

“Il filo conduttore dei miei piatti è una memoria genetica legata alle usanze gastronomiche del passato” spiega lo chef. “Nella mia famiglia era abitudine tramandare i piatti poveri della tradizione: spesso erano composti dai tagli meno nobili della macelleria ma acquisivano nobiltà grazie al saper fare di chi li trasformava” ha proseguito Di Bonito. La trippa al sugo, ottenuta dal quinto quarto dell’animale, o la zuppa forte detta anche soffritto, testimoniano la volontà dello chef di riportare in auge una cultura agricola che si è andata a perdere.

“La nostra cultura nasce a contatto con la campagna, è questo il messaggio che mi piace trasmettere ai miei ospiti” ha confermato lo chef alla guida di Cantina dell’Abbazia. Un legame culturale e affettivo al territorio che, nella cucina dello chef  Di Bonito, si esprime in piatti che ricordano una gastronomia ingegnosa, creata a partire da ingredienti poveri. A questa filosofia si aggiunge l’estro creativo dello chef, che interpreta la tradizione in chiave attuale: “Il mio repertorio si rivolge a chi conserva la memoria del passato e a chi vuole apprenderla” afferma Di Bonito. Nelle sue parole, l’obiettivo di promuovere alcune ricette del passato presso le nuove generazioni.

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