Al via mercoledì 12 marzo una serie di eventi degustazione dedicati allo Champagne presso Èlevage Wine Restaurant a Trentola Ducenta in collaborazione con AIS Campania. Un viaggio attraverso piccole maison artigianali e grandi marchi per scoprire, con completezza, la grande offerta esperienziale della Champagne, territorio di elezione, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Anna Rancella e Mario Di Gioia, i padroni di casa, hanno riportato nel loro Èlevage Wine Restaurant la grande passione per lo Champagne e, soprattutto, la personale esperienza maturata nei tanti viaggi in quello che è un areale straordinario, ricercando piccoli produttori artigiani ed instaurando con loro un rapporto diretto e fidelizzato.
Appuntamento il 12 marzo alle ore 20:30 con la partecipazione di Tommaso Luongo, presidente AIS Campania, alias “l’uomo delle bolle”, e Pietro Iadicicco, delegato AIS Caserta.
Champagne in degustazione
- Champagne FALLET GOURRON Blanc de blancs grand cru non dosè
- Champagne DELOUVIN NOWAK Carte noir brut
- Champagne TAITTINGER Cuvée prestige brut
- Champagne CHARLES HUBERT Blanc de noirs grand cru brut
- Champagne KRUG Grand Cuvée 170éme edition brut
In abbinamento
- Degustazione caviale Royal Food in purezza con crostini al burro a cura di Royal Food;
- Cannolo con spuma di mortadella, gel di limone e pepe;
- Gyoza caprese;
- Risotto con fonduta Roquefort.
Costo 95€ pp – informazioni e prenotazioni 375 8237863
ÈLEVAGE RESTAURANT A TRENTOLA DUCENTA: QUANDO LO CHAMPAGNE DIVENTA DEMOCRATICO
Èlevage nasce dall’impegno di una coppia di giovani visionari: insieme nella vita e nel lavoro, Anna Rancella e Mario Di Gioia da tempo coltivavano il sogno di portare a casa l’amore per il meglio della Francia, un paese che li ha sempre attirati nei loro viaggi, senza i soliti cliché e soprattutto con una nuova chiave fatta di accessibilità, anche se il focus della proposta è sullo Champagne. Tutto ciò non è un capriccio, ma reso possibile dalla ricerca peculiare e diretta presso piccoli e virtuosi vigneron francesi, stappando, scegliendo e mettendoci sempre il cuore.
“Élevage nasce da un sogno. Viaggiando e visitando ristoranti e cantine, abbiamo iniziato ad accarezzare l’idea di aprire un posto tutto nostro. Mio nonno faceva il cuoco, aveva aperto un piccolo ristorante in Calabria, ma non è una realtà che ho vissuto da vicino. Mario, mio marito, ha sempre avuto il desiderio di gestire un cocktail bar tutto suo, un luogo dove poter bere di qualità. Sono anni che esploriamo il mondo del vino, abbiamo anche una piccola collezione privata, ma una sera, cenando con focaccia, mortadella ed un ottimo Champagne, ci siamo chiesti come sarebbe stato un posto dove gli appassionati del buon bere e della buona cucina potessero incontrarsi per degustare e scovare bottiglie nuove ed intriganti.”
Il progetto e lo Champagne
Trentola Ducenta è in provincia di Caserta, Anna e Mario decidono che quella doveva essere la sede di Èlevage. Un progetto giovane, nato come idea tra il 2021 e il 2022, concretizzandosi con l’apertura definita a giugno 2023. Un’insegna che nasce come Wine Boutique, per poi allargare l’offerta food solo di recente. Ristorante a tutti gli effetti, da vivere con sfumature diverse: accomodati al grande bancone d’ingresso, oppure al tavolo. Nessun canto delle sirene pronto ad incantarli verso zone più centrali, l’intuizione è sempre stata quella di portare valore in provincia. Èlevage è un destination-place a tutti gli effetti ed anche l’insegna non è un caso: èlevage, in termini enologici, corrisponde al momento dell’affinamento. Da un vino semplice, arriva qualcosa di più complesso e sfaccettato: una metafora che ad Anna e Mario è sembrata più che calzante.
Anna Rancella è originaria di Somma Vesuviana, mentre Mario Di Gioia è nato a Napoli per poi spostarsi a Giugliano. Insieme si trasferiscono a Lusciano con l’idea di aprire un’attività ad Aversa o magari nel vesuviano, e invece arriva Trentola Ducenta con il palazzo giusto per realizzare il loro sogno.
È tutto estremamente personale da Èlevage: servizio, arredi, menu, carta dei vini, mixology. In ogni angolo ci sono le scelte di due ragazzi caparbi e sognatori. Un equilibrio stabile che ha permesso loro di tracciare una formula nuova per il territorio, accogliente e democratica nei contenuti.
Le storie personali
Classe ‘87 per entrambi, Anna e Mario vengono da esperienze lavorative diverse che si sono, poi, rivelate complementari. Anna ha lavorato a lungo nel mondo della comunicazione fino a diventare responsabile marketing e comunicazione di un’agenzia di Napoli specializzata nel settore food e fashion. Un mix and match o, se vogliamo, un’ispirazione trasversale che finisce per abituarla a guardare tutto da diverse angolazioni.
Mario è laureato in economia, da giovanissimo inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, ma l’attitudine a fare impresa lo porta velocemente verso progetti personali, soprattutto nei campi immobiliare e turistico. Nel 2014 acquista un lido con ristorante nel Cilento e, nel 2019, un b&b a Milano.
Amano definirsi la prima generazione di ristoratori delle rispettive famiglie, sicuramente perché nulla è stato casuale. Èlevage cresce ogni giorno grazie a studi approfonditi su tutto ciò che riguarda la gestione di un’impresa complessa come può rivelarsi, appunto, un ristorante. Senza timore, dichiarano spesso il loro amore per l’estero, il che non significa rinnegare la propria terra, ma aprirsi alla sensibilità di guardare con occhio critico anche chi ha fatto altro, talvolta meglio.
“Abbiamo voluto creare qualcosa che fosse il nostro posto, noi per primi dovevamo starci bene. Sicuramente abbiamo assorbito dall’estero l’abitudine di vivere il cocktail bar all’interno della ristorazione, vezzo che stiamo sdoganando anche al sud. Abbiamo preteso un bancone bar idoneo anche alla cena, come quelli in cui abbiamo sostato a New York durante i nostri viaggi. Dalla Francia abbiamo imparato a percepire lo Champagne in maniera più disinvolta, non necessariamente legata a momenti speciali. Bere Champagne ad Ay o magari ad Epernay, al tavolino di un bar con un piccolo tagliere di salumi e formaggi locali, ci ha fatto capire che quelle bolle non erano assolutamente qualcosa di elitario o proibitivo. Entrare nelle case dei piccoli produttori ci ha fatto toccare con mano questo meraviglioso mondo che tanto somiglia a quello dei nostri nonni che producevano il vino in cantina. Certo, non abbiamo mai capito perché i risultati sono stati poi così distanti.”
Lo chef
Vincenzo Cozzolino, classe ’95, ha lavorato presso i ristoranti Rear, Puntonave e José con Domenico Iavarone. La sua è una cucina giovanile e di sostanza. Di matrice mediterranea, ma di evidente lettura contemporanea.
Il sommelier
Daniele Barbato, classe ’86, lavora da vent’anni nel settore della ristorazione. Reduce dal Cannavacciuolo Bistrot e dal Josè Restaurant, è Sommelier AIS, con una conoscenza ampia e variegata sul mondo del vino, con una grande passione per lo Champagne.
Il bartender
Gabriele Zenca, classe ’86, grande appassionato e conoscitore di distillati soprattutto del mondo caraibico. Viaggia per arricchire le sue conoscenze tra Cuba, dove si appassiona e approfondisce il mondo del rum, e la Spagna dove consacra la sua esperienza di bartender. A Napoli ha lavorato presso il Romeo Hotel ed il Winehouse.
La cantina Champagne e vini
Ad oggi, Èlevage conta circa 200 referenze di Champagne e 700 vini: una carta vini che è frutto delle scelte accurate e delle ricerche costanti di Anna Rancella e Mario Di Gioia, esploratori instancabili del gusto, con il pallino di portare a casa novità ed interessanti chicche da scoprire.
L’offerta al calice
La loro forza è la costante ricerca sul territorio, riuscendo così ad offrire bottiglie dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Utilizzano il coravin come routine lavorativa proprio per garantire numerose proposte di vini e Champagne al calice, comprese le bottiglie “premium”.
“Sbicchieriamo qualunque cosa. Al momento abbiamo avviato una partnership con la maison Taittinger per proporre serate a tema ai nostri ospiti in cerca di esperienze diverse. E, finalmente, per guardare lo Champagne sotto un diverso punto di vista. Come uno di noi.”
Redazione La Buona Tavola
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