Roccamonfina, la sagra della castagna IGP e del fungo porcino

Nel ridente comune montano di Roccamonfina, situato nell’alto casertano, fervono i preparativi per la 45° edizione dell’annuale Sagra della Castagna IGP e del Fungo Porcino locali. Un appuntamento di successo, organizzato dalla Pro Loco cittadina, che da anni richiama così tanta gente da creare persino “problemi” organizzativi. Basti pensare all’edizione 2022, bruscamente interrotta per ragioni di sicurezza a causa delle oltre 30mila presenze per volta. Da calendario la scorsa edizione sarebbe dovuta durare dal 1 ottobre al 17 novembre, distribuita su ben sette fine settimana. Questo enorme successo e, di conseguenza, la presenza sui social, hanno reso la Sagra di Roccamonfina uno degli eventi più attesi e apprezzati di tutta la regione Campania.

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Anche quest’anno Roccamonfina si prepara ad accogliere decine di migliaia di visitatori

Merito di questi numeri è anche dell’aria pulita della zona, delle eccellenze gastronomiche e di una cultura dell’accoglienza che caratterizza la città tutto l’anno. Infatti Roccamonfina è meta sia invernale che estiva di visitatori per la neve, le gelaterie, i ristoranti e i negozi di artigianato. Anche se sembra letteralmente “arroccata” su una montagna (per la precisione il Monte Santa Croce), raggiungere il centro cittadino è abbastanza facile, salendo dai comuni limitrofi di Sessa Aurunca o Teano.

Una sagra ricca di sorprese

L’evento, previsto per tutti fine settimana tra il 30 settembre e il 29 ottobre 2023, è stato da poco annunciato sui social. Presentato, tra l’altro, come una triade composta da una maxisagra, un vulcano di vino e un foliage d’autunno. Il primo elemento riguarda castagne e funghi, il secondo sarà una novità mentre il terzo consacra Roccamonfina come tappa del circuito internazionale dei top foliage. La sagra si svolgerà, almeno a quanto riportato, anche quest’anno nella centralissima Piazza Nicola Amore, dove prenderà vita la Sagra. Decine e decine di chioschetti, bancarelle e stand vari animeranno le giornate dedicate alla cultura gastronomica del posto, tanto buona quanto antica. Infatti la Sagra propone creazioni preparate con castagne e funghi come primi e secondi piatti, torte, dolci, pizze, sughi e altro ancora. Non mancheranno degustazioni e presentazioni di etichette di vino locali, altro vanto della tradizione roccana. Insomma, quanto di meglio i produttori e i ristoratori che saranno presenti potranno offrire, tanta sarà la gioia del pubblico, ormai ampiamente conclamata dai fatti.

Il lato delle degustazioni verrà accompagnato come sempre da cooking show, tavole rotonde, animazione e momenti musicali. Altra caratteristica della sagra è la felice presenza di mercatini dove acquistare artigianato come souvenir in legno, borse fatte a mano e altre creazioni frutto di mani sapienti. L’ingresso alla manifestazione è gratuito e, per accogliere i visitatori verranno predisposti, come in precedenza, aree di parcheggio a pagamento in vari punti strategici della città.

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Veduta di Piazza Nicola Amore (ph. Giorgio Galano, licenza CC 3.0)

La castagna IGP eccellenza roccana

Non è un caso che esista tale fantastica Sagra. Le castagne e i funghi porcini, oltre ad essere il vanto di questa comunità, sono parte integrante dell’economia e della cucina locali. I visitatori potranno acquistare le prelibatezze direttamente dai produttori durante la Sagra, ma nel resto dell’anno sono presenti, comunque, dei negozi che li vendono. Altra cosa da assaggiare in occasione dell’evento sono le buonissime caldarroste, le quali vengono cotte nella padella più grande del mondo. Proprio così: Roccamonfina può fregiarsi di un Guinness World Record ottenuto nel 2018, grazie a un “padellone” di quasi 10 metri e mezzo di grandezza. Durante la Sagra vengono poi organizzate di norma delle visite guidate e delle escursioni per conoscere meglio questo territorio unico.

Dedicando qualche riga alla castagna di Roccamonfina, essa può vantare la prestigiosa IGP (Indicazione Geografica Protetta), riconosciuta alle cultivar Primitiva (o Tempestiva), Napoletana (o Riccia, o Riccia Napoletana), Mercogliana (o Marrone), Paccuta e Lucente (o Lucida). La zona di produzione comprende il territorio amministrativo dei seguenti comuni: Caianello, Conca della Campania, Galluccio, Marzano Appio, Roccamonfina, Sessa Aurunca, Teano, Tora e Piccilli, tutti appartenenti alla provincia di Caserta (informazioni estratte dal sito dell’Assessorato Agricoltura della regione Campania).

Roccamonfina, una comunità da scoprire

L’operosità dei roccani non si limita alla Sagra. Durante l’anno Roccamonfina ospita numerosi eventi culturali, musicali e sportivi. Specialmente in estate, la città è la meta ideale degli appassionati di ciclismo e trekking che spesso ne percorrono le strade in folti gruppi. La conformazione pianeggiante del centro, circondato dalle salite e discese circostanti, favorisce l’attività fisica per tutti. Volendo, è possibile spingersi verso i verdi territori limitrofi per raggiungere, ad esempio, il coloratissimo borgo di Valogno o la spettacolare cascata di Conca della Campania (quando presente poiché alimentata dalle piogge). Possibilmente, approfittate delle visite guidate nei castagneti e nei boschi roccani organizzate durante la Sagra, così da non perdervi e non violare accidentalmente proprietà private. Il cuore verde della zona è parte del più grande Parco regionale Area Vulcanica di Roccamonfina e Foce del Garigliano.       

Roccamonfina deve le sue peculiarità ambientali alla singolare posizione geografica. La città, infatti, sorge all’interno del cratere dell’omonimo vulcano dormiente, secondo gli esperti inattivo da almeno 10mila anni. Tra le principali attrazioni da scoprire, durante o a prescindere dalla Sagra, c’è sicuramente l’affascinante Santuario della Madonna dei Lattani, collocato pochi chilometri a Nord della città e raggiungibile in salita da Piazza Nicola Amore. Nei pressi di quest’ultima si può ammirare la Chiesa di Santa Maria Grande.

La città ospita diverse strutture alberghiere, nel caso ci si voglia fermare in città. Qualora non sia possibile, durante la Sagra si può optare per una soluzione nei comuni vicini essendo, come detto, distanti appena una manciata di chilometri.

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I visitatori potranno assaggiare (e comprare) degli squisiti funghi porcini locali
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Mario Rafaniello

Mi chiamo Mario Rafaniello e sono un dottorando di ricerca presso il dipartimento di Scienze Politiche di Caserta. Vivo a Sessa Aurunca e quindi mi muovo per gli articoli dei locali su questa zona e limitrofe, fino al basso Lazio. Per lavoro viaggio molto e mi occupo di usi e costumi nel mondo, quindi la maggior parte dei miei articoli riguardano viaggi, tradizioni e curiosità inerenti al cibo. Sia con la laurea magistrale che nel dottorato mi sono occupato di agroalimentare, in particolare made in Italy. Quando posso trasferisco parte delle mie ricerche negli articoli per la buona tavola magazine.

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