“Valogno in cantina”: il borgo d’arte tra vino e murales d’autore

Della piccola frazione di Valogno, appartenente al comune di Sessa Aurunca nel casertano, avrete sicuramente sentito parlare. Alcuni programmi televisivi di rilievo nazionale ne hanno raccontato le peculiarità e sui social, tra un reel e l’altro, spesso il simpatico borgo viene consigliato tra le mete da visitare in Campania. L’origine di questo miracolo turistico si deve all’iniziativa, risalente a circa un decennio fa, di Giovanni Casale e Dora Mesolella, una coppia che dopo anni vissuti a Roma decise di ritornare al paese natio e ristrutturare la propria abitazione in senso decisamente artistico. Da questa iniziativa nacque un’associazione ad hoc mirata a realizzare murales su altre abitazioni (ad oggi se ne contano oltre quaranta sparse per il borgo).

Felicissimo esempio di rinascita dallo spettro dell’oblio, la comunità valognese rilancia -ancora- la propria immagine con un evento dedicato all’enogastronomia, alla tradizione e alla cultura: “Valogno in cantina”. Questa manifestazione si aggiunge ad altre iniziative già note proposte in passato come il suggestivo presepe vivente, i pranzi e le camminate “condivise” (organizzate da Giovanni e Dora), esposizioni artistiche e culturali, sagre gastronomiche e occasioni legate a ricorrenze religiose.    

Valogno apre le sue porte ai visitatori

L’evento in oggetto si svolgerà nei giorni di domenica 30 aprile e del 1° maggio 2023 e porterà i visitatori alla scoperta di alcune cantine private. Come da locandina, vi sarà anche il coinvolgimento di alcune delle più rinomate aziende vitivinicole del territorio, ormai note in tutta Italia e anche all’estero: Regina Viarum, Fattoria Pagano e Telaro. Questo connubio tra comunità valognese e grandi nomi dell’enogastronomia campana rappresenta certamente una felice sinergia. Dopo le terribili pause dovute alle restrizioni causate dalla fase più acuta della pandemia, la zona di Sessa Aurunca sta rilanciando se stessa grazie a questa tipologia di manifestazioni che richiamano grandi numeri.

Sempre stando al programma riportato dalla locandina l’evento, patrocinato dal comune di Sessa Aurunca e dalla Pro Loco Valogno Nostro, prevede la visita di alcune cantine situate nello splendido borgo: la cantina “re sotta sant’Antonio”, la cantina “ra signora Gina”, la cantina “rentu l’aria” e infine la cantina “re zi Nicola”. Sarà l’occasione per perdersi nei dedali della ridente frazione tra la rinomata ospitalità dei valognesi e i murales che da anni hanno conferito a Valogno un volto diverso da tutti gli altri centri limitrofi.

Non solo vino: arte, cultura e musica al borgo

La domenica “Valogno in cantina” durerà dalle 18 alle 22 mentre il giorno seguente dalle 10.30 alle 13. Ma l’evento non si limita solo alla parte dedicata alla conoscenza e ai percorsi di degustazione del buon vino locale. Dalle 19 alle 20 è previsto lo spettacolo culturale proposto da Officine Kulturali Aurunke dall’eloquente titolo “Il pubblico si deve divertire” di Pasquale Stanziale. Interpreti saranno Giuliano Marat di Marco, Davie Alfieri, Maria Grazia Rozera, Antonio Aniello e lo stesso autore. Dalle 20.30 alle 21.30 invece è previsto uno spettacolo musicale con l’esibizione dell’artista locale Dalila (nome d’arte di Fiorella Tedesco) con band al seguito.

Quest’ultimo evento si svolgerà nel punto ristoro del chiosco M&M’s bar di Gusti, nei pressi di Cascano e San Felice, tutte frazioni ugualmente di Sessa Aurunca. Anche queste, come Valogno, stanno cercando di ravvivare i propri spazi con installazioni artistiche ed eventi dedicati principalmente all’artigianato e alla gastronomia che si svolgono di solito nella stagione estiva.

Valogno è facilmente raggiungibile in auto percorrendo la SS7 (che collega Caserta a Formia, per intenderci) e prendendo l’uscita per Cascano/Carinola e poi dirigendosi in direzione Roccamonfina. Qualora si vogliano organizzare delle visite guidate al borgo d’arte è possibile contattare l’associazione locale (maggiori informazioni possono essere reperite sulla pagina Facebook dedicata).

Da paesino fantasma a borgo d’arte: la rinascita valognese

Come accennato, Valogno è al centro di un’autentica rinascita culturale che si protrae da alcuni anni. Molte frazioni del territorio aurunco da tempo patiscono una condizione di progressivo declino demografico comune a molte realtà simili del Meridione. La “fuga” dei giovani al nord o all’estero, il mancato ricambio generazionale e la difficoltà di prospettive lavorative hanno gettato diversi centri abitati in un pericoloso quasi-oblio socioeconomico. Non molto si può fare senza investire sulle maestranze locali e nell’urbanistica, ma questo non ha certo scoraggiato la comunità valognese. L’idea di rendere il piccolo paesino fulcro di artisti cui sono state messe a disposizione intere facciate alla stregua di tele da dipingere è stata a dir poco lungimirante.

I visitatori vengono accolti da un enorme murales dedicato niente meno che alla pittrice messicana Frida Kahlo, nonché da pitture che celebrano altri pezzi di storia come l’impresa garibaldina o la scrittrice Matilde Serao. Addentrarsi poi all’interno delle stradine valognesi, apparentemente rimaste ad un secolo fa, vuol dire scoprire una galleria d’arte a cielo aperto e fruibile gratuitamente. I valognesi hanno messo a disposizione le loro abitazioni o altri spazi a beneficio di artisti locali e non solo. Possono apprezzarsi opere meravigliose praticamente ovunque e realizzate da mani provenienti da tutti Italia e dall’estero. Non mancano piccole officine e laboratori dove i visitatori possono ammirare antichi attrezzi da lavoro ormai reperibili solo nei musei.           

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Mario Rafaniello

Mi chiamo Mario Rafaniello e sono un dottorando di ricerca presso il dipartimento di Scienze Politiche di Caserta. Vivo a Sessa Aurunca e quindi mi muovo per gli articoli dei locali su questa zona e limitrofe, fino al basso Lazio. Per lavoro viaggio molto e mi occupo di usi e costumi nel mondo, quindi la maggior parte dei miei articoli riguardano viaggi, tradizioni e curiosità inerenti al cibo. Sia con la laurea magistrale che nel dottorato mi sono occupato di agroalimentare, in particolare made in Italy. Quando posso trasferisco parte delle mie ricerche negli articoli per la buona tavola magazine.

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