Suggestioni contadine dipingono la linea dolce di Sparaco

La Pasqua alla Pasticceria Sparaco di Castel Morrone, tradizione e territorio con un look unico ed esclusivo firmato dell’artista Giovanni Tariello

Castel Morrone, 12 aprile 2019. Da un profondo legame con il territorio e un forte sentimento di amicizia tra il pasticcere Guido Sparaco e l’artista Giovanni Tariello è nato il progetto della scatola con un dipinto del pittore morronese realizzato in esclusiva per la pasticceria Sparaco, l’originalissimo look che vestirà le creazioni pasquali del giovane pastry chef. Scatola che ha vinto il premio come miglior packaging tra tutte le proposte nazionali secondo Divina Colomba 2019, il contest organizzato da Goloasi.it. L’opera, un “Souvenir” di un déjeuner sur l’herbe davanti ad uno dei simboli della storia di Castel Morrone, è una pittura ricca di ricordi, di vita vissuta, di poesia del borgo dell’artista che ha saputo tinteggiare il suo percorso artistico con una impronta personalissima dedicata agli amati avi, contadini del paesaggio morronese, dove il non-finito che egli lascia nel tracciare le sagome delle figure con i volti appena accennati o dello spazio e gli oggetti del quotidiano si stagliano sulla tela e parlano di  questi luoghi. Tariello, con le sue tele mette in luce l’universo contadino e l’essenza stessa dell’uomo e, dandogli una dignità etica, antropologica e culturale, gli riconosce il suo essere nel mondo.

Ed è così che le creazioni del pasticcere Guido Sparaco assumono un valore maggiore con questo dipinto che diventerà un marchio di riconoscimento per la pasticceria di famiglia che opera da più di trent’anni in questo piccolo centro casertano, dove lo studio per questa Pasqua non è solo nella presentazione di un packaging unico ed esclusivo ma anche e soprattutto nella proposta gastronomica che vede la tradizione con la pastiera napoletana con grano e ricotta di pecora profumata all’arancia e il casatiello dolce casertano chiamato anche pigna, un grosso lievitato con aroma naturale di limone e arancia, anice, rum e rifinito con naspro. Invece, per quanto riguarda la produzione di colombe artigianali a lievitazione naturale, oltre alla classica con uvetta e arancia candita, troviamo golose alternative alle amarene, al cioccolato e due new entry:  la clementine e menta e la fragoline candite e mirto di Castel Morrone, un liquore che secondo la tradizione vuole la raccolta  dei frutti nella prima domenica dall’avvento, tra le mura megalitiche del IV secolo A.C. conosciuto più comunemente come “muro delle fate” nel sentiero del mirto curato dall’associazione “casa befana Aspi”  di Castel Morrone, motivo per il quale è  definito il digestivo delle fate,. Prodotto utilizzato esclusivamente dalla pasticceria Sparaco.

Infine, l’angolo del cioccolato artigianale “Callebout” con le uova limited edition di Luisa Sparaco, meravigliose ed autentiche creazioni, una diversa dall’altra, realizzate con le tecniche apprese al Master dell’Accademia Maestri Cioccolatieri Italiani di Belluno. Ogni uovo ha una sua personalità e si presenta elegante alla vista e al palato, dove quest’anno sono diversi i temi marini e quelli  che si ispirano al mondo animale. Per la proposta salata non poteva mancare il PanArchico, il panettone rustico con il famoso caciocavallo Gerarchico, un formaggio affinato in ambiente anaerobico adagiato su paglia, ricoperto da muffe nobili dal sapore intenso ma equilibrato tendente ai sentori erbacei, la pancetta Nostrana di maiale bianco locale realizzata con metodo tradizionale aromatizzata con spezie naturali e olio extravergine di oliva per ammorbidire ottenuto da olive coltivate in terra morronese.

 

Ufficio Stampa:

Antonella D’Avanzo

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