I vini italiani all’Ambasciata del Messico
È appena trascorsa una settimana, ma nella capitale non si fa altro che parlare di uno degli eventi più esclusivo nel mondo delle sedi diplomatiche: la celebrazione del 214° anniversario della Liberazione del Messico, degli ospiti di rilievo e della cena di gala che si è tenuta presso l’Ambasciata del Messico. Inoltre, alle speciali portate, consistenti nei piatti più iconici della cucina tradizionale del Paese centramericano, sono stati proposti i vini italiani di 11 rinomate cantine.
Identità Mediterranea in rappresentanza delle cantine per una serata esclusiva
La piccola associazione di Castel San Giorgio, che ormai si muove infaticabilmente su tutto il territorio nazionale per promuovere la cultura del Mare Nostrum, anche attraverso l’Enogastronomia, stavolta si è prodigata per veicolare 11 cantine, stelle enologiche che hanno brillato nel cielo capitolino durante una serata davvero esclusiva. Infatti, per Identità Mediterranea, fondata da Gaetano Cataldo nel 2016, è stato un onore e un privilegio veicolare un bellissimo spaccato del *Vigneto Italia” presso l’Ambasciata del Messico a Roma venerdì 13 settembre scorso, raccogliendo il consenso degli ospiti, interessati tanto alla componente edonistica, con sorsi raffinati, che allo storytelling di territori che, idealmente, hanno attraversato la Penisola dalle rive del Garda alla Sicilia, passando per le aree vitivinicole campane.
Calici di grande appeal dopo il discorso dell’ambasciatore del Messico
Dopo il discorso di Carlos García de Alba, ambasciatore del Paese centramericano in Italia dal 2019, Gaetano Cataldo ha presenziato all’evento grazie ad 11 cantine di prestigio che hanno aderito alla sponsorship, le quali hanno potuto beneficiare di un’attività promozionale esclusiva, in presenza di alte cariche politiche, religiose e militari, nonché di funzionari diplomatici e delle camere di commercio bilaterali, che hanno davvero potuto apprezzare bottiglie di altissimo appeal, valore territoriale e qualità enologica.
Vini Messico, Le Cantine presenti all’Ambasciata
Le straordinarie Cantine che hanno supportato la piccola associazione salernitana hanno grande rinomanza nel panorama vitivinicolo nazionale, capaci di interpretare fedelmente la viticoltura dei relativi terroir di origine, territori che hanno costituito un viaggio ideale nel calice, partendo da Alcamo e i terrazzamenti che affacciano su Castellammare, fino al borgo di Pozzolengo che guarda al paesaggio del Lago di Garda, passando naturalmente per la regione Campania.
Campania, Lombardia e Sicilia presenti…
Da Salerno hanno partecipato la Cantina Tredaniele, originaria di Trentinaria, versata tra l’altro anche nella tradizione culinaria cilentana, oltre che di Fiano, Aglianico e alcuni vitigni internazionali, e la Cantina Bello, che ha sbancato col suo rosato da uve Primitivo; da Benevento la Famiglia Verlingieri e la sua cantina Rossovermiglio ha presentato le sue bollicine briose da Falanghina e del Greco nella versione secca. Alois, già famosa nei manufatti in seta, ha rappresentato Caserta con il Pallagrello, nella versione albina e in rossa. Dalle pendici del Vesuvio il vitigno Catalanesca della Tenuta Augustea ha espresso rarità e piacevolezza, così come la vulcanicità del Piedirosso; La Pietra di Tommasone, dall’isola di Ischia, si è fatta ambasciatrice dei vini mediterranei con la Biancolella in primis e il Pithecusa rosso, così come Il IV Miglio ha saputo esprimere il potenziale della Falanghina dei Campi Flegrei. Dalla verde Irpinia due grandi realtà, la prima di Roccabascerana e la seconda da Montemarano: parliamo di Agricola Bellaria e della Cantina di Giovanni Molettieri, tutte e due in concorso con il Greco di Tufo, di diversa caratterizzazione, quindi Aglianico e Taurasi.
La famiglia Bulgarini, in provincia di Brescia, ha pensato bene di giocarsi due assi: le bollicine da lunghissimo affinamento sui lieviti da uve Turbiana e la trama fittissima dell’Amarone di Valpolicella. A dimostrazione di un’accurata selezione e di diversi modelli enologici, i vini artigianali di Nino Asta sono stati quantomeno succosi e dirompenti soprattutto con i bianchi da uve Catarratto, per non parlare del blend di Nero d’Avola e Sirah.
Grandi possibilità in Messico per i vini italiani
Durante la serata innumerevoli i consensi ed il gradimento di un pubblico di élite, decisamente attento e dal palato raffinato. Gaetano Cataldo, unico professionista ad essere stato nominato miglior sommelier dell’anno al Merano Wine Festival, ha potuto ringraziare l’ambasciatore De Alba a nome di tutte le Cantine presenti ed interagire con buyers e funzionari della camera di commercio bilaterale, proprio perché si possa instaurare un dialogo interculturale e creare le giuste opportunità in un Paese di grande rilievo ove, egli stesso osserva, Città del Messico resta una delle metropoli con la più alta concentrazione di ristoranti italiani al mondo.
Redazione La Buona Tavola
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