Amarone della Valpolicella, eccellenza italiana

Visita guidata alla scoperta dell’Amarone della Valpolicella all’antica cantina Serego Alighieri

Il Veneto vanta una tradizione vitivinicola ricca e variegata ed è luogo di produzione di alcune delle eccellenze italiane conosciute in tutto il mondo. Durante un mio recente viaggio a Verona ho colto la possibilità di visitare anche i dintorni e, in particolare, la cantina Serego Alighieri, scegliendo di partecipare alla “Serego Alighieri Experience”. Si tratta di un percorso completo, perfetto per gli amanti del vino; esso comincia con uno staff gentile che accoglie gli ospiti, il quale ci accompagna in questo viaggio alla scoperta dei vini più pregiati della Valpolicella, come l’Amarone della Valpolicella, celebre in tutta Italia e nel mondo.

Appena varcato l’ingresso della tenuta, si percepisce un’atmosfera semplice e rustica. Niente di particolarmente elaborato o che voglia attirare l’attenzione, anche perché non vi è la necessità. Quelle pareti sanno di storia, di arte vinicola, di duro lavoro e passione: la stessa passione che per oltre 650 anni è rimasta viva, trasmessa di generazione in generazione.

Un pezzo di storia prima della scoperta dell’Amarone della Valpolicella

Nella cantina c’è un quadro, appeso vicino all’ingresso, raffigurante l’intero albero genealogico degli antenati e dei successori del fondatore della tenuta. La storia dell’azienda vinicola Serego Alighieri pone le sue radici nel 1353, quando Pietro Alighieri, figlio di Dante Alighieri, acquistò la tenuta. Pietro, al compimento della maggiore età venne esiliato da Firenze, seguendo quindi il padre a Verona. Il grande poeta trecentesco era già in esilio dal 1301, ma dal 1303 al 1318 si stabilì nella città veneta. In seguito alla morte di Dante Alighieri, il figlio, ormai trentenne, si dedicò allo studio, per decidere in seguito di trasferirsi definitivamente a Verona. È qui che acquistò alcuni terreni e proprietà, tra cui Casal dei Ronchi, che divenne sede della tenuta conosciuta oggi come Serego Alighieri.

La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è la seguente: se il fondatore dell’azienda vitivinicola è un discendente dell’autore della Commedia, per quale motivo essa prende anche il nome della famiglia Serego? La discendenza diretta di Dante Alighieri si concluse con una donna, Ginevra Alighieri, la quale si sposò con Marcantonio Serego; le due famiglie, quindi, si unirono, formando la Serego-Alighieri.

Un giro nel fruttaio, il nucleo della produzione dell’Amarone della Valpolicella

Dopo un giro tra i vitigni coltivati nei terreni che si estendono per più di 100 ettari, la tappa successiva quella nel fruttaio. Qui si dispongono le uve per l’appassimento che, come ci spiega il team incaricato alla visita guidata, risulta essenziale. Con l’appassimento delle uve, infatti, l’Amarone della Valpolicella e gli altri vini prodotti dalla Serego Alighieri sprigionano le note aromatiche intense che li caratterizzano.

Durante la breve visita del fruttaio, le guide della “Serego Alighieri Experience” si concentrano sulla spiegazione di come facciano appassire le uve autoctone. Mostrano i tradizionali graticci di bambù, dove dispongono le uve Corvina, utilizzate nei vini prodotti dalla Serego Alighieri, compreso l’Amarone della Valpolicella. Il vitigno Corvina è presente nei vini rossi per un 70% e dona il gusto tipico di ciliegia al prodotto finale. Abbiamo visto, poi, il Rondinella, per aspetto e gusto molto simile al Corvina, ma meno succoso, usato per un 10-15%. Infine, vi è il Molinara, con un maggior grado di acidità, utilizzato nei vini firmati Serego Alighieri per il 10% del totale.

La degustazione compresa nella Serego Alighieri Experience

La visita si conclude poi con una degustazione di 4 dei vini più celebri della cantina e di altrettanti tipi di formaggio: tra i vini, l’immancabile Amarone della Valpolicella. Un vino strutturato, dal colore rosso rubino e dai sentori predominanti di ciliegia, cacao e vaniglia. Al palato risulta vellutato, tannico e pastoso.

Tra gli altri tre vini fatti sorseggiare ai partecipanti ce ne sono due rossi e, inaspettatamente, uno bianco. Vengono presentati il Valpolicella Superiore MontePiazzo e il Recioto Casal dei Ronchi; il primo, dal colore rosso brillante e dal gusto importante ma fruttato, è accompagnato dal formaggio Monte Veronese stagionato 36 mesi. Il Recioto, invece, ce lo portano con un formaggio erborinato. Il Recioto è un vino molto gradevole e adatto a chi ama i sapori dolci; è ideale come accompagnamento per dessert, oppure con formaggi morbidi come il gorgonzola, perché crea un contrasto piacevole. Le sue note predominanti sono quelle di ciliegia, spezie e prugne.

Nel percorso degustativo figura anche la versione “ubriaca” del Monte Veronese, affinato nelle vinacce dell’Amarone della Valpolicella, e per questo abbinato con il protagonista di questa esperienza. L’ultimo vino assaggiato nella tenuta Serego Alighieri è il Possessioni Bianco, l’unico vino bianco prodotto in Valpolicella, composto da uve Sauvignon Blanc del Veneto e Garganega, tipiche di Soave. Il risultato è un vino gradevole, fruttato e fresco. Per non sovrastarlo, si consiglia di accompagnarlo con un formaggio giovane, in questo caso la caciottina.

Per visitare la cantina Serego Alighieri si può scegliere uno dei tre diversi percorsi di degustazione di vini. Ognuno di essi si sofferma sull’Amarone della Valpolicella.

Via Stazione Vecchia 472, Gargagnano, Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR)

Email: wine.experience@masi.it

Tel. +39 045 770 36 22

FB: Serego Alighieri

IG: seregoalighieri

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Lucia Ioanna Bertsia

Il mio nome è Lucia e la passione per la scrittura è stata per me una scoperta che mi ha dato sicurezza, così mi sto impegnando per trasformarla in un lavoro. Amo viaggiare, conoscere terre diverse dalla mia mi fa stare bene. Forse perché il mio cuore è già diviso tra due culture: la Grecia, dove sono nata e cresciuta, e l’Italia, dove poi ho preso in mano la mia vita e sono “diventata grande”. Ovviamente, sono una buona forchetta, altrimenti non sarei qui.

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