Daniele Cianca inizia la sua carriera nel mondo della panificazione, ma un’intolleranza gli cambia la vita. Da quel momento, si avvicina alla pizza e se ne innamora.
Il primo amore di Daniele Cianca è stato la panificazione. Infatti fino all’età di 20 anni ha lavorato come panettiere, ma un’intolleranza al glutine gli ha dato la possibilità di scoprire un’altra passione: quella per la pizza, che lui coltiva ormai da più di 15 anni.
Uno dei suoi primi impieghi è stato a Formia, la sua città natale, presso l’Antica Pizzeria Ciro di Giorgio Moffa. Qui ha appreso i segreti della pizza napoletana. Cianca ha svolto il corso da istruttore presso l’Accademia Pizza DOC, senza però svolgere l’apprendistato di 6 mesi fornito dalla stessa struttura. Il motivo è legato alla partecipazione al Pizza Talent Show, lo show televisivo centrato interamente sulla pizza. Durante il programma, Cianca ha conosciuto Fabio Sociani, uno degli organizzatori del talent. Proprio con quest’ultimo ha iniziato a collaborare, dando vita a delle video-lezioni per il progetto “impastatori italiani ethical division“. Questo progetto si propone di formare professionisti nei vari settori della ristorazione attraverso corsi di lievitazione, panificazione e pasticceria.

Il tentativo di Daniele Cianca è sempre stato quello di proporre una pizza che possa descrivere la storia e le emozioni del pizzaiolo. In questa ottica, infatti, si inserisce la scelta di utilizzare un mix di farine di tipo 0 e di tipo 2. Quest’ultima rimanda all’odore e al sapore del pane, richiamando il suo passato da panettiere.
Il legame tra la pizza e la storia del pizzaiolo emerge anche dalla scelta di utilizzare molti prodotti del territorio dall’Agro-Pontino, la sua terra natia, come il pomodoro giallo di Sperlonga o la mozzarella di bufala di Fondi, senza però rinunciare alle altre eccellenze italiane come la cipolla di Tropea o la provola di Agerola.
Nel locale di Cianca convivono sia le pizze gourmet, come quella dedicata alla sua primogenita con pesto di basilico, provola di Agerola, patate cotte al forno a legna e pomodorino secco, che le pizze classiche come la Margherita che rappresenta il suo punto di partenza nel mondo dell’arte bianca.

Nel 2019 a Fondi, uno dei comuni del territorio dell’agro-pontino, sorge il pub-pizzeria Besìa. Il nome, particolare e spagnoleggiante, nasce dall’unione delle iniziali della figlia e della nipote del suo patron, rispettivamente Beatrice e Asia. Da Besìa non si vuole proporre solo una pizza gourmet. Al contrario, si porta in tavola un prodotto che, attraverso la continua ricerca di materie prime di qualità e lo studio delle diverse tecniche di cottura, possa esprimere le sensazioni e gli stati d’animo del pizzaiolo.
Cianca ha iniziato utilizzando i prodotti di tutta Europa, ma l’emergenza sanitaria covid-19 gli ha permesso di acquisire una nuova consapevolezza. Dal 2020 ha cominciato a celebrare e a promuovere le eccellenze italiane e, soprattutto, quelle del suo territorio. Le sue pizze sono arricchite con molti prodotti a km 0. Proprio da questa nuova consapevolezza è nata la pizza condita con alcune delle eccellenze italiane: capocollo di Martina Franca, crema di radicchio dell’azienda Demetra, confettura di cipolle di Tropea e il montasio, formaggio veneto.
Besìa, via dell’angelo 4 Fondi (LT)
Facebook: Besìa Pizzeria & Pub
Instagram: besia_pizzaecucina
Matteo Cicarelli
Ultimi post di Matteo Cicarelli (vedi tutti)
- La pizza di Gaetano Carponi è frutto di una continua e costante sperimentazione - 21 Settembre 2023
- Fabio Fiorenza ha portato la pizza napoletana in Brianza - 20 Settembre 2023
- Raimondo Lucarelli e i suoi viaggi all’insegna della pizza - 7 Settembre 2023