Gli Struffoli

Storia

Gli Struffoli sono un dolce che, specialmente, durante il periodo Natalizio non può mancare sulle tavole Campane. Si tratta di dolci sfere di impasto fritto e avvolto da miele dorato, che rendono felici grandi e piccoli.

Sembra che la loro origine abbia a che fare con la formazione della Magna Grecia, il termine “struffolo”, sembra infatti derivare dalle parole greche “strongoulos pristòs”, ovvero “di forma tondeggiante”.

Altri ritengono, invece, che il dolce abbia raggiunto la Campania durante la dominazione spagnola. Pare che prenda forma da un piatto andalusino chiamato “pinonate”, che sembra differire dagli struffoli solo per la forma più allungata.

Il perchè poi vengono preparati durante il periodo delle feste, sembra legato al significato degli ingredienti.

Si tratta, innanzitutto, di un impasto ricco di uova quindi molto sostanzioso. Poi c’è anche la frittura che lo rende ancora più “importante” a livello nutritivo.

Questo perché, come quasi tutti i piatti della tradizione, vede la sua origine in cucine “povere”. Le feste erano, dunque, uno dei pochi momenti che si aveva per potersi dedicare di più alla cucina e al mangiare vero e proprio.

Inoltre, ingredienti come le uova o il miele, che viene utilizzato per condirli, hanno un forte valore simbolico. Rappresentavano la ricchezza, ma anche la rinascita e la dolcezza.

Erano dunque degli ingredienti “ben auguranti”.

Gli Struffoli in Italia

Anche se si tratta di una dolce tipicamente Campano, la sua fama lo ha fatto arrivare in ogni angolo dell’Italia, anche se con nomi e forme diverse.

Per esempio: nelle Marche, in Abruzzo o Molise sono chiamati “cicerchiata” e non si aggiunge il liquore nella concia al miele.

Nella Valle Latina sono detti “castagnole” e condite con zucchero a velo; mentre in Sardegna prendono il nome di “giggeri” e possono essere conditi anche con cioccolato e creme.

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