L’aglio dell’ Ufita: un antico prodotto dal presidio slow food

L’aglio dell’ Ufita: un antico prodotto dal presidio slow food

L’aglio dell’ Ufita: peculiarità

Coltivato e prodotto nella Valle dell’ Ufita, in Irpinia, una valle situata nell’ Appennino Campano, in provincia di Avellino tra Flumeri, Sturno, Grottaminarda, qui è stata selezionata una varietà di aglio bianco, di dimensioni medio-piccole, ricca di allicina ( un composto solforganico) e dalle tuniche di colore violaceo che prende il nome di aglio dell’ Ufita. Ottenuto dai semi o prodotto in aziende o ditte sementiere locali, l’ aglio dell’ Ufita ha la peculiarità di avere i “bulbilli” di forma irregolare: allungata,affusolata e convessa. Presenta un’ l’aroma e un sapore unico, intenso, con la piccantezza per la presenza dell’ allicina tanto da essere un prodotto dal Presidio Slow Food.

L’aglio dell’ Ufita: tradizione e tecnica di coltivazione a mano

Appartenente alla famiglia delle Alliaceae, la tecnica di coltivazione, invariata nel tempo, è rimasta fedele alla tradizione, come una volta, tanto da essere tramanda fino ad oggi: vi è un’ accurata selezione dei bulbilli, i migliori, con la semina da fine dicembre a gennaio ( a volte anche febbraio-marzo), la sarchiatura a mano con l’ eliminazione delle piante spontanee, la raccolta a mano ( tra metà maggio e giugno), la ripulitura a mano dal terriccio e dalle foglie superflue, l’ asciugatura, l’ essiccatura all’ ombra per circa due mesi e l’ intrecciatura, (volgarmente la mitica ‘nzerta r’aglio) pronta per poter essere esportata e venduta in tutta Italia, in tutto il mondo. Le prime coltivazioni di aglio risalgono all’ epoca degli antichi romani.

L’aglio dell’ Ufita: caratteristiche nutrizionali e benefici

L’aglio è un potente farmaco naturale. Le caratteristiche pedo climatiche del territorio irpino con terreni fertili, tra il sabbioso e l’ argilloso, ricco in micronutrienti minerali, consentono di ottenere un prodotto dalle lodevoli qualità organolettiche e ad elevato contenuto di allicina, il principio attivo responsabile del forte odore e utile nel controllo del colesterolo e dalle propietà antisettiche e antimicrobiche. Contiene anche le vitamine i sali minerali, gli oli essenziali, contro l’ innalzamento dei livelli glicemici, la pressione alta, i reumatismi, previene i tumori. Si possono trovare anche sottoforma di integratori. Noi nutrizionisti sconsigliato l’ uso di aglio a chi soffre di ulcera gastrica,di infiammazione dello stomaco, di reflusso gastroesofageo; per chi è intollerante all’ aglio e per chi assume antiaggreganti e anticoagulanti. Provoca alitosi soprattutto se mangiato a crudo che può essere eliminato con un po’ di succo di limone o fogliolina di menta fresca.

L’aglio dell’ Ufita: in cucina

Molto apprezzato nella cucina irpina e non solo, anche nei ristoranti, nelle pizzerie, negli agriturismi di tutta Italia e di tutto il mondo, l’aglio dell’ Ufita è l’ ingrediente principe di alcune pietanze. Tipiche del luogo sono le celebri preparazioni come: “la frittata d’ aglio fresco”, “la ciambuttella di peperoni e verdure tipiche irpine,( pomodori, basilico)”, “gli spaghetti alla chitarra (del pastificio Armando del luogo) con aglio e peperoncino”, “la bruschetta”, “la pizza”, “l’ insalata di pomodori”.

Ricetta: spaghetti alla chitarra, aglio, olio e peperoncini ( semplice, facile e gustoso)

500 g di spaghetti alla chitarra ( Pastificio Armando)

5- 6 spicchi d’ aglio dell’ Ufita

4 cucchiai d’ olio extravergine d’oliva

poco sale

un peperoncino piccante

Procedimento

Mettere a bollire abbondante acqua in una pentola. A parte in una padella lasciare imbiondire gli agli con l’olio e il peperoncino. Una volta cotti gli spaghetti alla chitarra, scolarli al dente e immetterli nel condimento con l’olio. Girare per farli insaporire e impiattare.

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Felicia Di Paola

Biologa e Nutrizionista. Specialista in Scienza dell'Alimentazione. Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli.

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