Le ciliegie tra tradizione, mitologia, valori nutrizionali, produzioni e uso in cucina.
Le ciliegie: famiglia delle Rosacee
Le cèrase, in volgare, o ciliegie, sono un frutto tipico di questa bella stagione. Molto attese e desiderate perchè tra i più buoni e i più belli. Rosse, tonde, polpose, tenere e croccanti, vanno dal colore rosso brillante a un rosso scuro. Tanto perfette da avere il pregio di non essere riprodotte in serra o non essere modificate biologicamente. Se colte direttamente dall’ albero, senza pesticidi, antigrittogamici, siamo ben sicuri di portare al palato un prodotto pieno di preziose qualità.La pianta di ciliegio, Prunus Avium, o ciliegio selvatico, appartenente alla famiglia delle Rosacee,comincia a fiorire in primavera, ed è presente nel bacino del Mediterraneo. Si distinguono due specie: il prunus cerasus (più aspre, come le amarene, le marasche e le visciole) e il prunus avium ( più rosse e più dolci come le tenerine, i duroni).
Le ciliegie: tra proverbi, mitologia e tradizione
Recita un antico proverbio: “se ciliegie mangerai, tre doni ne avrai”, mangiare ciliegie monta lo stomaco, il nocciolo toglie la pietra e la polpa genera abbondante sangue.
E lo sanno bene i contadini, che da sempre, si arrampicano su lunghe scale per raccogliere questi gioielli della natura per tutto maggio e giugno. Un frutto celebrato in letteratura, in molte poesie, canzoni come in “Era de maggio”, (S. di Giacomo), “La collina dei ciliegi”, (L. Battisti). Nella mitologia greca, le ciliegie erano sacre a Venere in quanto i suoi frutti portavano fortuna alle persone innamorate.
Virtù nutrizionali
Non se ne possono proprio fare a meno; le ciliegie piacciono proprio a tutti, dai più grandi a i più piccoli. L’una tira l’ altra. Noi nutrizionisti le consigliamo perchè fanno bene in quanto contengono molta acqua, zuccheri, fibre, vitamina C, molti flavonoidi, gli antociani, responsabili del colore rosso, gli antiossidanti, che prevengono la fragilità capillare, contrastano i radicali liberi, rallentano il processo di invecchiamento cellulare, combattono le cistiti e infiammazioni dell’ apparato biliare. Hanno un’ azione dissetante, lassativa, saziano lo stomaco e sedano lo stimolo della fame.Non sono caloriche ( 100 g circa 38 Kcal). Se mangiate a digiuno, circa una ventina, depurano e disintossicano l’ organismo.
Produzione
La Campania è la maggiore produttrice di ciliegie, seguita dalla Puglia, dal Veneto, dall’ Emilia Romagna e dalla Sicilia
Le ciliegie: in cucina
Le ciliegie sono un prezioso frutto usato in cucina per ottenere confetture, ( conserve tutto l’ anno), liquori , preparare crostate, torte, dolci, gelati o semplicemente mangiati come frutta frasca dopo pranzo, cena o spuntini.
Ricetta: marmellata di ciliegie
– un cesto di ciliegie (colte a mano sull’ albero)
-100 g zucchero
Procedimento:
Raccogliere le ciliegie fresche, integre, lavarle bene con abbondante acqua e dopo averle asciugate,eliminare noccioli e piccioli. Mettere in un pentolone con lo zucchero e farle cuocere lentamente per circa due ore girandole di volta in volta. Passare la confettura con un passaverdure.Versare la confettura in barattoli di vetro precedentemente lavati. Avvitare i barattoli sanificati che con il calore si creerà il sottovuoto per poterlo conservare a lungo. Gustarla su crostate, fette di pane o fette biscottate.
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Felicia Di Paola
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