Campania: baccalà alla napoletana

Per questo viaggio itinerante virtuale partiamo dalla Campania, terra di mare, patria di poeti, musicisti, artisti, culla di eccellenze storiche, culturali ed enogastronomiche. Tanti sono gli alimenti che parlano della Campania, uno, più di tutti, è ben radicato nella cultura gastronomica del territorio: il baccalà.

Un po’ di storia

Il pregiato pesce lavorato in Islanda è protagonista sulle tavole italiane, in particolare in quella di alcune regioni in cui ormai fa parte della tradizione. La storia del rapporto del baccalà con Napoli è lunga e aneddotica. Parte dal 1500, quando i produttori del Nord Europa e gli importatori di Napoli e provincia sancirono i primi accordi economici. Ma una vera e propria diffusione del baccalà venne favorita soprattutto dalla Controriforma cattolica che vietava il consumo di carne nelle feste comandate. La possibilità di reperire pesce anche d’inverno, in aggiunta alla grande disponibilità d’acqua del territorio vesuviano facilitò la lavorazione del baccalà alle pendici del Vesuvio.

Il primato di consumo di baccalà va alla città partenopea e all’intera regione Campania: qui infatti si registra il maggior consumo di baccalà e stoccafisso e il maggior numero di ricette tradizionali e creative ciò grazie anche al fatto che in questa regione c’è la maggiore concentrazione di aziende di lavorazione e distribuzione del prodotto.

E allora cos’altro scegliere se non una ricetta al baccalà per parlare della Campania. Carta e penna alla mano, oggi vi lasciamo la vera e tradizionale ricetta del Baccalà fritto alla Napoletana.

Baccalà fritto alla napoletana

Locanda del Baccalà – Salerno

Ingredienti per 4 persone

  • 4 pezzi di baccalà già dissalato e spinato 
  • 60 g di olive nere
  • 10 g di capperi
  • 2 barattoli di pomodorini
  • Farina q.b.
  • ¼ cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Prezzemolo q.b.
  • Olio EVO
  • Olio di semi

Procedimento

In una casseruola soffriggere la cipolla tagliata finemente e l’aglio in olio Evo (per questa ricetta abbiamo utilizzato l’olio extravergine schiaccianoci, reperibile sulla piattaforma online “Terra di Sapori“). Rimuovere l’aglio e aggiungere i capperi dissalati, le olive denocciolate, i pomodorini in barattolo e un mestolo d’acqua aggiustando di sale e pepe.

Impanare i pezzi di baccalà e friggere in olio bollente per circa 8 minuti avendo premura che l’olio ricopra interamente i pezzi. Per questa ricetta suggeriamo di utilizzare quello di Unifrigo Gadus, azienda leader del settore, che fornisce ai clienti, attraverso un canale youtube, la possibilità di sperimentare direttamente a casa il processo di ammollaggio ma anche tante squisite ricette a base di baccalà, alici, tonno e sarde.

Scolare i pezzi dall’olio in eccesso e terminare la cottura nella pentola del sugo. Far cuocere a fiamma moderata per 5-6 minuti circa e servire con una spolverata di prezzemolo.

Non vi resta che assaggiare!

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Marika Manna

Vivo persa nei libri. Amo le parole. Perché hanno "un effetto magico. Nel senso che hanno la capacità di forgiare il pensiero degli uomini. Di condizionare i loro sentimenti. Di dirigere la loro volontà e le loro azioni". Amo anche i punti. Molto. Segnano la fine ma l'inizio di una nuova storia.

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