Ristorante Masseria del Vesuvio, il legame profondo con il territorio

Dagli insegnamenti del nonno alla concretizzazione di un’attività che onora le radici della famiglia Acunzo

A Trecase, alle pendici del Vesuvio, è situato un ristorante che nasce come cantina turistica di prodotti DOP e DOC: Il Ristorante Masseria del Vesuvio.

Appena varcato l’ingresso del locale, ci si immerge subito in un ambiente rustico. Si passa improvvisamente dall’atmosfera marittima della città di Napoli a quella che ricorda una casetta di legno in montagna. Alessandro Acunzo, titolare e cuoco, è una persona semplice e questa sua caratteristica si riflette anche nel design della sua preziosa creazione.

Il Ristorante Masseria del Vesuvio propone la vera pizza napoletana

La zona centrale in cui è situato il ristorante, a soli 2 km dagli scavi di Pompei, consente di accogliere un numero di clienti consistente. Infatti, soprattutto d’estate, il Golfo di Napoli attrae maggiormente la curiosità dei turisti. Essi sono particolarmente interessati alla pizza, quella “vera”, che arricchisce la tradizione culinaria italiana.

Nella pizza del Ristorante Masseria del Vesuvio è evidente l’impronta napoletana che contraddistingue Alessandro Acunzo. Un impasto soffice, il cornicione alto e le note inconfondibili del basilico fresco. E poi lei, la salsa di pummarola, come si dice a Napoli, fatta con i pomodori del piennolo.

La vera pizza napoletana, con cornicione alto e materie prime di qualità eccellente, al Ristorante Masseria del Vesuvio.
La pizza di Alessandro Acunzo nel Ristorante Masseria del Vesuvio

La semplicità come valorizzazione del territorio nel locale di Alessandro Acunzo

Tra gli altri piatti proposti, spicca il mezzo pacchero di Gragnano sempre con pomodori del piennolo del Vesuvio, melanzane e, infine, provolone del Monaco DOP dei Monti Lattari, il quale conferisce la giusta sapidità alla pietanza. Il rifornimento dei latticini, spesso usati nelle portate principali del menu, avviene presso il Caseificio Ruocco. L’azienda casearia è punto di riferimento per i ristoratori della zona, poiché segue antiche metodologie pastorali. Qui si lavora principalmente il latte della pregiata razza bovina agerolese.

Alessandro parla con affetto del suo ristorante, al quale è molto legato: “La mia attività nasce grazie a mio nonno, nel 1967”, spiega. Queste parole evidenziano il suo impegno nel coltivare la passione per il settore enogastronomico, che parte dal nonno, fino ad arrivare alle generazioni seguenti. È lui, quindi, il suo più grande mentore, colui che lo ha spinto a intraprendere la strada della cucina.

Gli ingredienti principalmente utilizzati al Ristorante Masseria del Vesuvio sono la pasta di Gragnano, i pomodori del piennolo e il provolone del Monaco DOP.
La pasta di Gragnano al Ristorante Masseria del Vesuvio

Il maestro di cucina, come si definisce lo stesso Alessandro, trasmette le conoscenze apprese in questi anni a suo figlio, che lavora al suo fianco. Come un tesoro, questo bagaglio di competenze culinarie si tramanda con un unico e grande obiettivo: onorare l’attività di famiglia e valorizzare il territorio.

Lo chef, infatti, non lascia particolare spazio alla sperimentazione e all’innovazione. Predilige uno stile di cucina semplice e umile, con l’utilizzo di materie prime fresche e genuine della sua terra. Il Golfo di Napoli offre tutto ciò di cui ha bisogno per dare vita a pietanze gustose e autentiche. “La nostra cucina è fatta di prodotti della zona, tra cui la pasta di Gragnano e il pescato del Golfo di Napoli”, afferma Alessandro.

Una sosta al suo ristorante, quindi, è doverosa se si desidera assaporare la vera cucina napoletana.

Ristorante Masseria del Vesuvio

Via Ciro Menotti, 152, Trecase (NA)

Tel. 081 8937234

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Lucia Ioanna Bertsia

Il mio nome è Lucia e la passione per la scrittura è stata per me una scoperta che mi ha dato sicurezza, così mi sto impegnando per trasformarla in un lavoro. Amo viaggiare, conoscere terre diverse dalla mia mi fa stare bene. Forse perché il mio cuore è già diviso tra due culture: la Grecia, dove sono nata e cresciuta, e l’Italia, dove poi ho preso in mano la mia vita e sono “diventata grande”. Ovviamente, sono una buona forchetta, altrimenti non sarei qui.

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