Il Marchese: un tuffo nel passato tra nobiltà e carboneria

Il Marchese: la giusta fusione tra osteria mercato e salotto mondano

La prima cosa che viene in mente entrando nel ristorante Il Marchese, in via di Ripetta, centro nevralgico tra l’affollata e colorita via del Corso e Castel Sant’Angelo, è la frase simbolo di uno dei film storici del principe De Curtis, il grande Totò: “Miseria e Nobiltà“. La nobiltà la si vede dalla tappezzeria e gli arredi, i quali, soprattutto nelle sedie richiamano all’epoca del Marchese del Grillo. Azzurro il colore, come il sangue che si dice fluisca in coloro che avevano un ruolo privilegiato dal 1700 alla fine del 1800.

Spirito dell’osteria Il Marchese è fondere i lunghi ed oziosi pranzi dei ricchi con l’anima popolare dei carbonari. Questi ultimi mangiavano i piatti della tradizione romanesca, e proprio per questo motivo, in questo mese, in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni del film, si può degustare un menù che raccoglie entrambe le contaminazioni. Il locale riprende perfettamente le caratteristiche dei due personaggi del film del maestro Monicelli, interpretato dall’iconico Alberto Sordi: le atmosfere del salottino francese tanto caro agli ozi del marchese Onofrio Del Grillo, e la parte dell’osteria con i tavoli e le sedie in legno. Una location prediletta da Gasperino il carbonaro rappresenta in antitesi il popolano dell’ epoca, il quale di default cerca piatti semplici della tradizione.

Proprio questa fusione del cibo semplice con ricercatezza gourmet, ha fatto recentemente inserire Il Marchese tra i migliori ristoranti del panorama culinario romano nella Guida Michelin. Deus ex machina di questa sapiente commistione di sapori è lo Chef Daniele Roppo. Ma attenzione a chiamarlo Chef. Daniele si considera semplicemente un cuoco che si avvicina alla cucina come autodidatta. Ha studiato sui libri di Robuchon e di altri grandi cuochi francesi e italiani. Forte è stato il legame con in nonni, lei romana e lui pugliese, che vivevano il cibo in modo genuino.

Fin da piccolo Daniele assaporava le pietanze più particolari, dal rognone al pesce abbattuto. Quando andava al mercato, dimostrava una grandissima capacità da intenditore, sapendo distinguere il pesce appena pescato da quello di giorni prima. Messa da parte la sua atavica passione per il rugby, decide poi di dedicarsi al suo desiderio nascosto, dedicarsi al cibo e alle sperimentazioni.

Il suo percorso

Comincia a lavorare in osterie di famiglia, e poi frequenta la scuola A tavola con lo Chef. Seguono poi le esperienze importanti con Arcangelo Dandini e con Marco Martini. Con il Marchese emerge infine la sua personalità: la ricerca continua di tradizione ed innovazione, con un occhio vigile ai prodotti di primissima qualità. Dal guanciale di Re Norcino di origini marchigiane, al pecorino ed il parmigiano di cibaria, dalla lonza aromatizzata ai frutti di bosco, ai funghi quasi raccolti nel bosco, fino ad arrivare ai gamberi e calamaretti, che sono di Santo Spirito.

Il menù ha una proposta sempre varia, capace di accontentare i palati più esigenti. Linguine alla ricciola, baccalà in agrodolce, il tonno rosso alla cacciatora, per passare poi alla pasta fresca stesa a mano, le polpette al sugo ed agli agrumi, e il Filetto come saltimbocca, un filetto di vitello con salvia e prosciutto, saltato però con il fondo bruno, la cui preparazione richiede ben tre giorni, unita al vino.

Le portate principali sono accompagnate dai Cocktail

Nota d’onore e valore aggiunto è poi l’ampio bancone dedicato ai cocktails dell’esperto bartender Fabrizio Valeriani, che invita il cliente ad osare, e costruire il drink insieme passo per passo. Un’osteria solo di nome quindi, una mescolanza di contrasti, di cura dei dettagli unita alla continua ricercatezza dei cibi, di cui si sentirà parlare sempre più nel ghota dei salotti culinari italiani e, perchè no, internazionali. Davide Solari e Lorenzo Renzi pensano già ad una prossima apertura oltreoceano…

Indirizzo: Il Marchese via di Ripetta 162

Numero di telefono: 0690218872

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