Angelo Ranieri presenta le sue proposte di Pizza e Cucina.
Angelo Ranieri, chef-pizzaiolo e titolare della catena Totò Sapore, in occasione dei suoi festeggiamenti quale campione del mondo 2017 del Trofeo Caputo nella categoria Pizza di stagione, ha presentato le nuove proposte di pizza e di cucina tipica napoletana.
- La pizza Mammà
- La pizza vincitrice al trofeo Caputo nella categoria pizza di stagione
- La pizza Totò Sapore
- La pizza “Autunno in Costiera”
Non poteva mancare una degustazione di un piatto tipico della cucina Napoletana: La Genovese.
Autentica novità è stato il dolce: Pastiera d’Autunno, con ricotta e crema di castagne e cioccolato.
In abbinamento vini di Casa Ranieri e di Spuma66 e le birre artigianali del birrificio Alkimia di Montesarchio.
Ospiti d’onore: Carmine e Antimo Caputo, Sergio Miccu dell’Associazione APN, Angelo Pisani Presidente dell’Associazione Noi Consumatori, Michele Leo Campione del Trofeo Caputo e Umberto Fornito Cavaliere della Repubblica.
Nello spirito dell’evento, data la presenza dei due campioni Angelo Ranieri e Michele Leo, il Magazine “La Buona Tavola” affiancata dalle Associazioni che rappresentano la categoria dei pizzaioli ha lanciato una petizione per l’impiego di risorse destinate alla valorizzazione in Italia e all’estero dell’arte della pizza Napoletana.
Un impegno che sia almeno pari alle risorse impiegate attualmente per l’insediamento produttivo di una grande multinazionale, che produrrà pizze congelate da esportare sul mercato globale, portando ad un inevitabile distorsione del classico prodotto che ci ha resi celebri in tutto il mondo.
Angelo Ranieri in qualità di Campione del mondo si fa portavoce dei pizzaioli Napoletani che vogliono difendere la tradizione dell’arte bianca: “Siamo costernati, dover assistere ad uno svilimento della nostra professione da parte delle Istituzioni che dovrebbero essere al nostro fianco. L’insediamento e soprattutto il finanziamento di una fabbrica per la realizzazione di una pizza surgelata in Campania e che verrà esportata in tutto il mondo dà un’immagine distorta di un prodotto tipico napoletano e penalizza un’intera categoria.”
Flavia Masi
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