L’enormità geografica e culturale della Cina ha influenzato per millenni gran parte della cucina asiatica che, a sua volta, è più di recente entrata di peso in quella globale. Anche se la globalizzazione ha permesso ai piatti e ai ristoranti cinesi di attecchire un po’ ovunque, è pur sempre alla fonte che bisogna cercare le origini di una tradizione culturale inimitabile come la gastronomia in Cina. Da questo punto di vista, anziché guardare alle “solite” Pechino o Shanghai, vale la pena recarsi idealmente (ma nelle prossime righe si riporta l’esperienza sul campo) nell’antica e splendida città di Xi’an, nel cuore dello Shaanxi.
La commistione di culture che si sono stratificate in questo luogo ha reso la cucina locale davvero unica, con influenze che spaziano dalle terre arabe fino all’Estremo Oriente. Il riferimento è alla celebre Muslim Street, nome con cui vengono chiamate comunemente più strade dello stesso quartiere. Tra ravioli al vapore, spiedini, noodles e carne a volontà, questo luogo è il paradiso dello street food made in China

Street food a Xi’an
L’esperienza dello street food di Xi’an è qualcosa di unico al mondo ed è presto spiegato il perché. Il cuore di questo viaggio gastronomico è la nota Muslim Street, un crocevia di strade da percorrere tra la folla, gli aromi e il caos che sembrerà proiettarvi in un film. Insegne in legno antico di fianco a luci al neon, cucina fusion moderna a pochi metri da persone che preparano cibo con tecniche dei propri antenati e, soprattutto, diverse religioni fianco a fianco. Infatti, questa zona è il quartiere musulmano della città, principalmente abitato dal popolo Hui, discendente dei mercanti arabi di un tempo.


Al Muslim Market di Xi’an non c’è solo cibo. Di grande rilievo culturale sono gli edifici in stile antico cinese, quelli in stile arabo-musulmano nonché gli usi e i costumi della gente del posto, abbastanza abituata ai turisti. Nelle viuzze laterali, poi, si trovano tantissimi negozietti e bancarelle in stile bazar, dove poter comprare praticamente qualunque cosa. Abbigliamento, elettronica, souvenir, tessuti e spezie con prezzi decisamente convenienti. A patto che abbiate talento e pazienza nel contrattare di volta in volta con i mercanti come vuole l’antichissima cultura del posto; per gli italiani sarà un po’ come sentirsi discendenti di Marco Polo.


La cucina locale
Anche se in generale la cucina cinese fa largo uso di verdure e formaggi, la Muslim Street è il posto ideale per gli amanti della carne. A farla da padrone, come un po’ nel resto della cucina asiatica, sono manzo e agnello. Dovrebbe aggiungersi anche il maiale, molto frequente nei piatti cinesi, ma risulta piuttosto raro il suo utilizzo in un quartiere pur sempre musulmano. Pertanto, sui due tipi di carne citati si basano le ricette più note, come le seguenti:

Roujiamo: un panino (conosciuto anche come Shaanxi Sandwich) cotto in padella farcito con manzo o agnello marinato, verdure e spezie.
Xi’an jianbing: una sorta di crepes ripiena a piacere, scegliendo gli ingredienti dal banco.
Feng Mi Zong Zi: piatto di riso glutinoso freddo al miele.
Yangrou paomo: pita imbevuta in zuppa di agnello.
Suantang jiaozi: ravioli piccanti ripieni di manzo ed erbe in ciotola con aceto, olio di peperoncino ecc.
Liangfen: a vederlo sembra tanto buono quanto indecifrabile. Si tratta di noodles freddi di gelatina serviti in ciotola con olio piccante, noci e altre spezie


L’antica capitale
Oltre ad essere stata capitale della Cina in almeno tredici dinastie, la città fu anche il punto di partenza della Via della Seta. Durante la dinastia Han occidentale (dal 206 a.C. al 9 d.C.), molti mercanti provenienti dal mondo arabo e dalla Persia si recavano nell’antica Xi’an per i loro commerci, fermandosi principalmente nella futura zona musulmana, dando a loro volta vita a etnie ancora oggi presenti, come visibile al Muslim Market. Non molto lontano da questo sorgono la Bell e la Drum Tower, due edifici splendidi risalenti alla prima dinastia Ming, tra i più iconici della città. Da vedere assolutamente è anche la cinta muraria che circonda la città, anch’essa fatte erigere dai Ming.


Quanto appena scritto, però, non regge il confronto col motivo per cui Xi’an è famosa in tutto il mondo ed è così tanto visitata: il leggendario Esercito di terracotta. Scoperto fortunosamente solo nel 1974, esso è parte dell’immensa tomba costruita in onore dell’imperatore Qin Shi Huang. Dell’Esercito, patrimonio UNESCO dal 1987, finora sono stati rinvenuti oltre 8000 guerrieri e centinaia tra riproduzioni di carri e cavalli, il tutto realizzato con incredibile realismo e ad oggi custodito da un capannone grande più o meno come un campo di calcio. La visita si svolge nei percorsi laterali dai quali è possibile vedere quanto finora scavato così come, nella seconda parte del sito, piccoli laboratori ed esperti che ancora stanno riportando alla luce o studiando pezzi dell’Esercito.

Mario Rafaniello
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